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Inter in Wonderland: bye bye Pisella!

17 Aprile 2010

 

Siamo alla partita della vita. Perdere punti stasera equivarrebbe a vanificare ogni sogno di scudetto. Significherebbe gratificare i nemici di tanti anni di ignobili battaglie combattute nel fango e nel segno della mafia calcistica, proprio adesso che rialzano la testa dalla melma in cui sono finiti, solo per giocarsi la carta di una rivalsa che a loro non porterà nulla se non ancora più rogne. Ogni volta che vedo un derby d’Italia non mi capacito di quanto li odi. Grande plauso all’eroe che durante il minuto di silenzio fa risuonare in tutto lo stadio il grido: "Cannavaro vergognati, merda!". Il minuto di silenzio finisce in standing ovation.

Mourlino scende in campo con l’ormai consueto fottutissimo 4-2-3-1 anti-campionato, generando i mugugni di molti. Anche l’arbitro Damato da subito fa capire che vuole dare un assaggio dei motivi per cui il calcio italiano è così stimato nel mondo: con un fallo fischiato ogni 37 secondi stabilisce il nuovo record mondiale di spezzatino di gioco. I primi dieci minuti l’Inter gioca molle e la Juve ha due fiammate che la portano a fare gli unici due tiri in porta del primo tempo, delle mozzarelle inguardabili che l’Acchiappasogni neutralizza senza manco pensarci troppo.
La partita tutto sommato scorre, ma Damato decide di fare ancora la differenza: su un innocuo calcio d’angolo in cui Chiellini dimostra la sua intelligenza cercando di trapanare con la testa lo sterno di Samuel, fa ripetere il corner per ammonire Samuel (forse colpevole di assecondare le strane voglie del difensore gobbo). Poi nel giro di pochi minuti inizia a distribuire cartellini ad minchiam. Grazie al cielo la Pisella ha giocatori di grandissimo intelletto: già ammonito Sissoko entra da dietro sul Capitano d’Acciaio che sta andando in dribbling in fascia, in una posizione da cui notoriamente non può combinare un cazzo. L’unico merito di Sissoko è che la sua inevitabile seconda ammonizione fa "dimenticare" a Damato di espellere anche Grosso, protagonista di una partita da vero gobbo: forse il ragazzo non ha digerito di essere stato spedito a Lione con il massimo sollievo e appoggio di tutti i tifosi, povero scarpone riciclato nella Pisella.

La partita non offre molto nel resto del primo tempo e nel secondo tempo l’ammonito Kaiser Motta, protagonista di diverse percussioni e di un gran tiro a giro sul primo palo, ma ammonito e preso di mira dal mirabile Damato per riportare le squadre in parità numerica, viene sostituito dal Drago.
Nel secondo tempo inizia la sagra dello spreco, dopo una spizzata di testa di Cannavaro che viene raccolta senza fatica dall’Acchiappasogni: il Leone si mangia un gol assurdo dopo una sgroppata sparandolo al terzo anello da tre metri; il Principe scheggia di piatto un cross rasoterra facendo un numero da circo che però finisce inspiegabilmente fuori; poi di testa da mezzo metro la spara fuori; poi si incarta sul pallone due volte; il Pelato e il Drago dal dischetto del rigore la sparano non si capisce dove; Supermario, entrato al posto di un inguardabile Pantera, spara due volte alto. Poi, quando tutto lo stadio pensa che la palla non entrerà mai, il Colosso si fa perdonare tantissime serate insopportabili con una roba mai vista: stop di ginocchio, palleggio, sombrero su Amauri, collo esterno imprendibile da 20 metri nell’angolino. Sul palleggio mezzo stadio stava già insultando il Colosso, un insulto che si è strozzato in un grido di gioia.
La squadra non molla e il Drago regala un incredibile punizione dai 22 metri in posizione perfetta per Diego. E’ il 41esimo. Io lo dico senza timore: mi sono cacato addosso. Ma la punizione si spegne tra le mani del nostro portiere. E cinque minuti dopo una grande azione di contropiede viene finalizzata dai piedi di Calimero, che sbaglia il tiro, ma inventa un assist perfetto per il Leone. Due a zero. Bye bye Pisella.

Vincere stasera era fondamentale. Per la nostra storia, per quello che stanno cercando di fare, per vederli piangere per un arbitraggio che li ha ampiamente favoriti facendoli picchiare come fabbri, ma fischiando a ogni volo plastico vestito di bianconero. Ora vogliono chiedere la revoca di uno scudetto che ci ha risarcito di 15 anni di furti e rapine. Comincino a restituire gli scudetti dopati dal 1994-1998, o a ridare alla Roma quello che gli hanno fregato negli anni 80. Poi ne riparliamo.
Vincere stasera vuol dire restare in gioco. Su tutti i fronti. Come fanno le squadre che ambiscono al massimo. Poi sarà quel che sarà. Per ora l’unica certezza è aver umiliato una volta di più la Pisella. Ancora una volta, Bye Bye.
 

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  1. Kundo
    17 Aprile 2010 a 18:08 | #1

    Come si fa a chiamare pandev pantera lo sai solo te… al massimo potrà essere un Margay…

    http://faculty.evansville.edu/…bstud/margay2.jpg

    K

  2. nero
    17 Aprile 2010 a 19:15 | #2

    per assonanza…
    in realtà io lo chiamerei kung-fu pandev =D

I commenti sono chiusi.