Inter in Wonderland: quasi quasi…
Gli eroi nerazzurri sbarcano a San Siro con l’ennesimo 4-2-3-1 con il Figliol Prodigo, il Leone, il Principe e il Drago supportati dal Pelato e dal Sindaco. Di fronte hanno i quasi clivensi, che nulla hanno da chiedere al campionato e possono giocarsela senza pressioni. Lo stadio è gremito e l’Inter parte forte: pim pum pam, quasi tre gol. Poi cross innocuo e invereconda deviazione del Sindaco, Inter sotto e scudetto quasi alla Roma. Ma il Chievo non esiste e i nerazzurri pressano a tutto campo: il Leone si inventa un numero in palleggio in piena area clivense e poi spara verso l’angolino, segnando grazie ad una deviazione che sa tanto di compensazione del destino.
I nerazzurri salgono in cattedra e il Pelato segna un gol su cross col contagiri del Colosso, mentre la Roma è ancora sullo 0-0: è quasi scudetto a Milano, in casa, dopo tanti anni. Tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo tempo "C’è Solo l’Inter", canzone del 5 maggio alla ricerca di definitivo esorcismo mandata in loop prima e dopo la partita, mortacci del dj: il Principe cambia nome in Diego Armando e lanciato supera Sorrentino – già evidenziatosi per svariate paratissime – con un pallonetto incredibile. Poi è il turno del Figliol Prodigo perdonato dallo stadio quando sigla il 4-1. In più la Roma è sotto 0-1 con il Casteddu: è sempre più quasi scudetto nerazzurro.
Poi il tempo gira, scendono catini di pioggia e il cielo si fa oscuro: la Roma pareggia, ed è quasi rimonta dei clivensi, con due gol su errori marchiani della nostra difesa, che per prima cosa lasciano tirare Marcolini e non mandano in offside El Diablo Granoche, che devia in rete. Poco dopo il Capitano fa una frittata allucinante e Pellissier ci purga per l’ennesimo 4-3. Intanto il burino per eccellenza segna su rigore il 2-1. E’ quasi scudo alla Roma.
Gli ultimi 15 minuti sono al cardiopalma: nonostante la superiorità tecnica, tattica e fisica dei nerazzurri il pallone non entra e basterebbe l’ennesima cappella per buttare alle ortiche la stagione. Non segnamo, ma non prendiamo gol, e dopo 4 minuti di recupero è finita. Concludiamo imbattuti a San Siro la stagione. Che è quasi finita, quasi però. Sgrat. Per i prossimi 180 minuti ho bisogno di un endovenosa di ansiolitici.