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Inter in Wonderland: mani(t)aci depressinter

6 Marzo 2011

Ci presentiamo in casa per rispondere al Milan e continuare a crederci nonostante tutto. La formazione in campo è ragionevole anche considerato che i ragazzi hanno avuto una settimana per riposare: Chivu e Maicon terzini, Small Frog e Lucio centrali, il Sindaco Motta davanti alla difesa con il Capitano e Deki interni e Wesley dietro due il Pazzo e il Leone Eto’o. Partiamo bene per dieci minuti, ma poi ci addormentiamo, come se per l’ennesima volta non riuscissimo a trovare la tensione giusta per affrontare la partita: i due terzini rimangono troppo bassi, Motta sembra in sedia a rotelle, Deki e il Capitano annaspano; nessuno detta il passaggio, il Pazzo è piombato come un motorino prima del rodaggio e un po’ tutti si convincono che fare i vigili è meglio che fare i calciatori. Tutti che dicono agli altri cosa fare e nessuno che corre e crea spazi (o quasi). Depressinter.

Fortunatamente il Genoa ci infila con un contropiede appena prima dell’intervallo, e questo costringe i nostri a svegliarsi. Inoltre io, arrivato allo stadio con la giacca e lasciatala sotto il sedere di Blanca, ho deciso di indossarla. Fuori Deki che non ce la fa, dentro un ritrovato Pandev. Improvvisamente tutti corrono e la squadra riprende a giocare a calcio con entusiasmo. Pronti via: il Pazzo che nel primo tempo ha mancato una incredibile deviazione su diagonale di Eto’o si fa trovare pronto all’appuntamento e pareggia; poi Pandev tira una saracca dalla distanza, Eduardo ci fa l’ennesimo regalo e Eto’o insacca da un metro scarso. Vantaggio e partita trasformata.

Non contento, il Re Leone ruba palla a Mesto e scarta tutto il genoa con una velocità di gambe supersonica, depositando in rete: tre a uno e partita in ghiaccio grazie a uno dei nostri fuoriclasse. L’Inter sembra trasformata. Sugli spalti affermo: “se segna Pandev vado a casa”, tanto mi sembra trasformato il nostro Bradipo. Eto’o conquista l’ennesimo pallone, serve Wesley (che nel secondo tempo ha smesso di incazzarsi con i compagni e ha cominciato a giocare) che appoggia praticamente sulla linea di porta per Pandev. Gol e io che vengo invitato da tutto il settore ad abbandonare lo stadio.

Ma non è finita: esce il Pazzo per Kharja, poi Nagatomo per Ranocchia. Affermo: “se segna il mio idolo nipponico vado a casa”. Tempo dieci minuti e vengo invitato per la seconda volta ad allontanarmi dallo stadio: infatti discesa di Maicon, cross per Kharja, appoggio per Nagatomo che dribbla e insacca, andando a fare l’inchino per festeggiare. Sulle note dei Righeira lo stadio invoca “Yuto Nagatomo oh oh oh oh oh”. Momenti fantastici.

Peccato che Kharja si faccia cogliere da misericordia e non insacchi il sesto, esponendosi all’ingratitudine rossoblu che sul ribaltamento di fronte al novantesimo ci segna un secondo gol che non aiuta la nostra pessima differenza reti. Rimane da chiedersi perché i nerazzurri giochino un tempo da depressi cronici e un altro da fuoriclasse assoluti: un po’ sicuramente c’è anche da dire che nel primo tempo la squadra è messa in campo un po’ alla pene di segugio (come direbbe qualcuno), e durante l’intervallo si devono essere spiegati un po’ come diavolo creare gli spazi (perché non lo facciano in allenamento è un mistero). Alla fine tre punti, manita, gioia e tripudio, ma bisogna sempre prendere uno schiaffone per trovare la tensione giusta. Problema più di testa che non di gambe, imho.

  1. 7 Marzo 2011 a 15:29 | #1

    ora ti dico come l’ho vista io.
    Primo tempo voi confusi, noi in passerella tipo al supermercato.
    Con il campionato finito il Nostro Presidente, più in tribuna a san siro che a genova ultimamente,
    fa sfilare i suoi pezzi pregiati, con un cartellino e il prezzo sui pantaloncini. Gli va perfino a culo che Palacio segni proprio davanti a Moratti. Criscito era in tribuna, chissà quanti bacini si sono mandati.
    Non dovendoci giocare niente di che in generale, veniamo a san siro a giocarcela (ahahah) e non mettere certo i bastoni tra le ruote a chi invece i 3 punti servono (spero faremo uguale con lecce cesena e brescia viste le condizione dell’anonima ciclisti)

    Quindi nel secondo tempo, voi salite di tono e noi giustamente non dovendo lottare per un punticino, facciamo quelli che “boateng al milan, ma i 3 punti sono tutti vostri, prego accomodarsi” (ricordando che genoa milan 1-1).
    Se pensi che giochiamo senza portiere da inizio anno è perfino un bel campionato.
    🙂
    b.

  2. trofeissero
    7 Marzo 2011 a 17:04 | #2

    nero, fantastico come sempre. ormai mi tocca commentare i tuoi post qui, se simo non li pubblica…
    cmq boh, siamo pazzi… il primo tempo scazzati e indolenti.. poi abbiamo ripreso a giocare.

    per il resto, non credo che il genoa abbia giocato a scansarsi, ma nel secondo tempo hanno piu’ che altro pagato la corsa e ritmo tenuta nel primo (unico modo per fermarci decentemente, vedi juve 2 sett. fa)

  3. nero
    7 Marzo 2011 a 17:56 | #3

    ciao simo, la lettura della partita vostra è abbastanza corretta. ovviamente io racconto il nostro di punto di vista 🙂

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