Orhan Pamuk, forse il principale scrittore turco moderno, celebre per la sua difesa della minoranza kurda e per aver detto la verità rispetto al massacro degli armeni, ha ricevuto oggi il Premio Nobel per la letteratura 2006. Sicuramente il mio socio Beirut saprà darvi maggiori informazioni su armeni (suo cavallo di battaglia) e kurdi, io intanto vi invito a leggervi l'entry dell'autore su wikipedia, che fa decisamente venire voglia di leggere almeno alcuni dei suoi lavori.
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Un interessante intervista dal titolo "How Slapshot Inspired a Cultural Revolution: An Interview with the Wu Ming Foundation" (divisa in parte prima e parte seconda) è comparsa sul blog di Henry Jenkins, uno dei maggiori esperti di cultura popolare al mondo, titolare non per nulla di una cattedra al MIT di Boston in materia. L'intervista sta comparendo tradotta sia sul sito dei Wu Ming che su Carmylla, in uno degli ormai rari interventi che popolano il sito (passata la moda, passato l'inganno, purtroppo).
L'intervista è interessante perché indaga in maniera molto interessante alcuni retroscena popular del progetto Luther Blisset prima e Wu Ming poi, ridando loro la profondità che meritano, spesso confinati da espertoni e entusiasti al solo margine della sperimentazione letteraria o del fenomeno di costume (per definizione transitorio).
Questo post non voleva fare molto altro che segnalare l'intervista, ma tanto per gradire posso anche rimandarvi alla rinnovata sezione storica del sito dei Wu Ming che offre uno dei rari esempi di autonarrazione della storia di un progetto politico e culturale che cerchi di avere una parvenza di completezza. Sentitamente apprezzato da chi come me ritiene che le nostre storie vengano sempre lasciate ad altri da scrivere o peggio ancora vengano spesso disperse nella fretta di non saper conservare il ricordo e la memoria di quello che si è fatto e detto.
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