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Lega dei Citroni: Twente-Twenty

15 Settembre 2010 5 commenti

I triplettati eroi detentori del titolo ricominciano il cammino nella Lega dei Citroni dal campo dei campioni d’olanda, o Paesi Bassi che dir si voglia, anche se di bassi nella squadra rosso vestita ce ne sono ben pochi. Benny schiera una formazione simile il più possibile all’Inter che ha vinto l’edizione precedente del torneo, con il Capitano d’Acciaio terzino sinistro a curare gli inserimenti dei veloci avanti avversari e la coppia centrale decisamente in rodaggio Pelato-Marika. Durante il riscaldamento i nerazzurri si rendono conto che il Twente ha dipinto una croce con lo spray in alcuni punti del campo, ma nessuno riesce a dare una spiegazione della cosa, neanche il madrelingua Olandesina Volante.

Il match inizia sotto i migliori auspici e i nostri eroi passano subito in vantaggio grazie a una bell’azione fatta di molti scambi, di un tiro del ritrovato – almeno nei movimenti – Principe con ribattuta a rete dell’Olandesina e la Pantera che si scansa per evitare di fare muro al posto degli olandesi. Sembriamo controllare bene il match, ma poi scopriamo esattamente che cosa servivano le croci tracciate con lo spray: i rossi continuano a passarci sopra attendendo il momento fatale in cui l’arbitro gli concede abbastanza generosamente un fallo per intervento del Muro, proprio sul segno nell’erba. Janssen prepara la palla e spara un missile nel sette imprendibile dal nostro Acchiappasogni.

Tutti pensano: poco male. Ma la verità è che siamo dentro i twenty-minutes del Twente. Quelli in cui gli olandesi fanno la partita. Ripassano sulla stessa fottuta zolla e stavolta è l’Orco a fare fallo. Janssen spara un altro missile che l’Acchiappasogni devia sulla traversa. Sul corner olandese il Principe ritrova il gol, ma nella porta sbagliata. Sfiga atomica e nerazzurri in svantaggio. Il dominio Twente dura ancora una decina di minuti, nei quali però il Pelato prende una clamorosa traversa su azione perfetta con l’Olandesina. Finiti i venti minuti di Twente, l’Inter pareggia con un rasoterra imparabile del Leone dopo triangolo con la Pantera.

Come si potrà facilmente intuire il nostro nanetto da giardino è in grande spolvero, e con lui il Leone che corre per tre, ovvero anche per la Pantera e il Principe che ancora non hanno abbastanza benzina. Le posizioni del Pelato e di Marika sembrano invertite, dato che l’uno dovrebbe stare dietro e l’altro avanzare e non viceversa come sembra ordinare Benny. Dietro niente da eccepire, soprattutto con brutti clienti come gli attaccanti olandesi.

La ripresa è tutta di marca nerazzurra: ci proviamo spesso e volentieri, ma il muro olandese ci rimbalza ogni pallone che puntualmente finisce sui piedi di Ruiz che rischia di imbucarci spesso ma senza grandi risultati. Incredibilmente a un certo punto anche Tiendalli usa la croce tracciata a terra per farne una lapide dedicata alla Pantera, ma l’arbitro non vede il fallo che fa uscire il giocatore nerazzurro in barella e gli olandesi continuano il contropiede come nulla faccia. Simpatici.

Entra Totò e Marika sale anche lui in cattedra. Totò fa i movimenti giusti e non ha paura, pur essendo un diciottenne all’esordio in Lega dei Citroni. Certo è leggero e spesso viene lanciato via, ma le migliori conclusioni in porta sono due sue battute senza pensarci due volte che vengono fermate dalle gambe dei difensori olandesi, e un diagonale di Marika che esce di poco. Ci proviamo fino alla fine, ma il risultato rimane inchiodato su un tutto sommato legittimo pareggio.

La squadra è in netto miglioramento, e questo è il dato principale. Un pareggio alla prima non è un dramma anche considerato il pareggio identico nell’altro scontro del girone. Certo con un po’ di culo si potevano portare a casa i tre punti, e l’infortunio alla Pantera ci costringerà ad accellerare i tempi del cambio di modulo tanto agognato per questa prima parte di stagione. E’ anche vero che era l’avversario più abbordabile, ma non mi sento di criticare la squadra più di tanto. Forse avrei fatto dei cambi un po’ più in fretta per tenere alto il ritmo ed evitare di spremere alcuni veramente un po’ allo stremo. Recuperare il Sindaco e il Bambino d’Oro è una priorità assoluta. No drama. No panic.