Niente alibi
Un’Atalanta irriconoscibile distrugge un’Inter irriconoscibile. Per un’ora e mezzo i nerazzurri più blasonati prendono lezioni di calcio dai nerazzurri orobici a cui riesce tutto senza sforzo: ogni rimpallo sui piedi, ogni tocco perfetto, ogni inserimento senza falla. Viceversa i giocatori della Beneamata non ne imbroccano una, sembrano essere rimasti negli spogliatoi per un tempo in più. C’è poco da dire. Il gol di Ibra è fin un premio eccessivo per la partita che abbiamo giocato. Rimane il rammarico di una partita che poteva essere affrontata con la testa. Gli unici giocatori che si salvano sono Julio Cesar, Obinna, Adriano e stiracchiando Maicon, Ibra e Figo. Gli altri tutti ampiamente insufficienti: Maxwell e Chivu non pervenuti, Cordoba e Burdisso si confermano giocatori dignitosi solo con Walter Samuel al fianco, Zanetti e Cambiasso sembrano la fotocopia sbiadita di se stessi, Stankovic evidentemente non ancora recuperato, Crespo in controtendenza rispetto alle ultime due partite. Un disastro. A Mou non contesto nulla, ha fatto le scelte che avrei fatto anche io, tranne una: perché visto che il centrocampo non vedeva biglia, non mettere dentro un incontrista vero anziché insistere su un Cuchu che non era lui? Bolzoni ha la lebbra? Ma il problema della partita non è né tattico, né tecnico, è semplicemente psicologico.
Facciamo un po’ di conti sul girone di andata: io rimpiango moltissimo i tre punti del derby e i due punti lasciati al Cagliari. Lo scivolone a Bergamo – dove sono caduti tutti tranne i gobbi contro cui l’Atalanta diventa sempre una mozzarella e le merde con un colpo di culo – ci può stare, anche se fa incazzare come bisce. I pari con viola, Genoa e Samp ci possono stare. Ma i punti che ci mancano sono i cinque che ho indicato. Per ora non c’è motivo di allarmarsi, ma la spina va riattaccata subito e la strada maestra ripresa senza esitazioni. Era dal 2003 che non perdevamo 3 a 0 (con la Juve tanto per cambiare), se non contiamo la sciagurata finale di andata di Coppa Italia di due anni fa a Roma (che però tendo a non considerare come una partita giocata sul serio). Non è un bel primato da aggiungere al Palmares di Mou. Speriamo che lo sappia anche lui e ci metta subito una toppa caratteriale. Ora rimane solo un pensiero: Forza Lazie. Anche se io diffido dei favori altrui.
… avete incontrato l’Atalanta!
non la solita squadra di 11 miliardari in pantaloncini, ma passione, orgoglio, attaccamento alla maglia: in a o in b poco conta, con un signore di quasi 36 anni a fare magie…
godo!
E che mancava un vostro uomo in campo: l’arbitro.
ste cazzate sull’arbitro te le puoi risparmiare. prima parlane coi gobbi e con le merde, veri specialisti di arbitraggi.
Se solo lo sborone in panchina mettesse dentro balotelli…lo dicevo iooo
Il contrappasso per il siena l’avete gia’ usato, ora i jolly son finiti.
Si avvicina, si avvicina …
ciao 🙂
kysucix
i jolly sono finiti. abbiamo solo il mazzo con tutte le carte e ce le giocheremo.
il 5 maggio è finito l’anno scorso con una mina da fuori area di Ibra sotto la pioggia.
🙂
*A Mou non contesto nulla, ha fatto le scelte che avrei fatto anche io*
I love you
🙂
ps
il fatto che non abbiate piu’ Mancini più il vice supermerda Sinisa e al suo posto Mourinho che mi è simpatico non mi fa godere troppo delle vostre disgrazie.
soprattutto perche’ siamo troppo lontani da ogni velleità e tra voi e i gobbi infami non c’e’ paragone.
ovvio che mercoledi’ vi odiero’ come sempre.
…c’è poco da dire, le lezioni che i nerazzurri stanno segretamente prendendo al Dojo Oscuro dell’Invisibilità Ninja funzionano, ma credo abbiano tutti fatto sega quando il Sifu Nippurukaiashi (9°Dan in Ninjitsu, 5°Dan in Comunicazione Aziendale a Cambridge)ha tenuto il workshop su:
La pratica dell’invisibilità nel nuovo millennio: opportunità , responsabilità .
Io c’ero, dato che mi interessava in particolare la sessione pomeridiana a proposito de “Le contromisure all’invisibilità : quando il tuo datore di lavoro sparisce senza averti firmato il contratto”.
Nondimeno, il koan di esordio del Sifu avrebbe sicuramente guidato verso bel altre mete l’Inter contro i magutt:
C’è un tempo per essere invisibili e c’è un tempo per mostrarsi al mondo: solo la palla non la devono vedere mai!
ci voleva una batosta…..così la finiscono di credersi invulnerabili….non concordo però con le scelte del mou, era la partita da giocare con una punta e due esterni larghi per chiudere le fasce. le due punte erano isolate e sempre in fuorigioco con una stankovic al 30%
fuoi tema: ieri sera ho visto per caso “un bacio appassionato” di loach…anche se non era nelle tue recensioni perchè del 2003 il solo nome del regista mi ha indirizato al film. molto gradevole e profondo. ciao Fulvio
la prossima trasferta presenzio…
Oh, scadere nell’inelegante, via!
Domenica siete stati ridicoli, stop. Ridicolizzati da una squadra di provincia piena di talento, che contro di voi, Super Campeones, ha messo il cuore, oltre alle gambe e alla qualità . Cosa che la Dea fa sempre, e che quest’anno non è riuscita solo coi gobbi, ma lì c’è da tornare a vedere i rigori non dati e i gol in fuorigioco regalati, che altrimenti si fermavano pure quelli.
Cmq sia, a meno di indecorosi suicidi (do you remember Lazio – Inter 4 a 2?), anche quest’anno vincete a mani basse, sicuramente non saranno i gobbi a farvi paura.
Ogni tanto inciampate, ma tanté…
PS
Siamo noi, solo noi, nerazzuri siamo noi… 🙂
…solo grandi lezioni di vita, su almeno 12 dimensioni e 4 galassie.
Indispensabile, anche nel tormento.
🙂
cristiano doni lalala lala lala cristiano doni lalala lala lala cristiano doni lalala ahahahahaha sto ridendo da domenica
dove sono scaduto nell’inelegante? ho pienamente riconosciuto i meriti dell’atalanta, senza mezzi termini mi pare.