Tutto per la gloria

24 Ottobre 2007 Commenti chiusi

 

Martedì 23 ottobre 2007, a più di sei anni di distanza dai fatti del g8 di Genova, i pm di Genova Andrea Canciani e Anna Canepa hanno chiuso la loro requisitoria nel processo che vede 25 persone imputate del reato di devastazione e saccheggio, un articolo del nostro codice penale desueto e inteso per ben altre situazioni. La requisitoria si è chiusa con la richiesta di 225 anni di carcere per i 25 imputati, una richiesta introdotta da una stucchevole, moralistica e arrogante lezioncina intesa per il tribunale, per gli imputati e soprattutto per la stampa, accorsa in massa per l'occasione in cui finalmente i due pm riusciranno a mettere il loro meschino nome di fianco a "un processo che farà storia".
"Vogliamo pene severe, non esemplari, perché il reato che abbiamo scelto di usare per il capo di imputazione prevede già una pena minima molto alta. Pensiamo si debba avere il coraggio di chiamare quello che è successo a Genova con il suo nome, ovvero devastazione e saccheggio, così come con il suo nome vanno i chiamati i massacri della Diaz". Strano che il reato di massacro non esista, e che quello di strage non sia stato usato per i dirigenti delle forze dell'ordine imputati per la Diaz e per Bolzaneto. Ancora più strano che queste parole vengano fuori da un magistrato che la notte della Diaz venne chiamato per l'operazione e che decise di continuare a dormire senza alcun rimorso di coscienza. Ulteriormente strano che questo corso accelerato di morale venga dalla bocca di chi per sei anni si è guardato bene dall'indagare gli abusi della polizia in piazza e da chi continua a giustificare il gesto di Placanica, pur essendo stato il magistrato che ha interrogato il carabiniere dopo i fatti di piazza alimonda. E infine che nessuno ci dica che i processi per le forze dell'ordine andranno tutti prescritti, mentre la prescrizione per il reato scelto per i manifestanti è di 22 anni e mezzo, con buona pace della giustizia giusta del duo genovese

Ma l'arroganza con cui è stato condotto questo processo non si esaurisce in tutto questo. Il pm ha scelto, nonostante il passare degli anni avrebbe forse indotto a miglior consiglio, di porre il tribunale di fronte al solito dilemma: fare un torto a un altro magistrato o fare torto alla storia? Perché la richiesta di condannare per devastazione e saccheggio tutti indistintamente i 25 imputati, evidenti capri espiatori di un evento storico con cui nessuno è stato né ha voluto fare i conti, costringe il tribunale a sconfessare tutto l'operato del pm, cosa che di solito i magistrati sono restii a fare se non altro per solidarietà di casta e di presunzione come depositari della verità assoluta, oppure a confermare la tesi accusatoria e distruggere la vita di 25 persone, e con essa la storia che abbiamo vissuto tutti insieme in quei giorni a Genova.
Le parole dei pm di Genova, se fossero lette fuori dalla bagarre spettacolare in cui sguazzano da anni, farebbero rabbrividire: "sono casi come questi che rendono evidente come il concorso morale sia più importante del concorso materiale; se io incito 20 persone a lanciare un sasso sono più responsabile materialmente del reato che non se io ne lancio cinque personalmente." La ricostruzione delle giornate di Genova è un agghiacciante susseguirsi di minimizzazioni degli abusi delle forze dell'ordine ("la carica in via tolemaide è durata solo due minuti"; "i blindati hanno caricato all'impazzata solo due o tre volte"; "l'assalto al blindato poteva risolversi con un bilancio molto più grave dei seppur tragici fatti di piazza alimonda, comprensibilmente") e di affermazioni assurde sulle reazioni delle persone in piazza ("i cassonetti sono stati messi ben prima che i blindati caricassero", e pensate cosa sarebbe successo senza quei cassonetti; "la scelta di contrapporsi è stata deliberata, perché la gente poteva anche andarsene e poi fare la sua bella causa civile", che per inciso sono quasi tutte finite nel nulla cosmico della giustizia italiana).never enough!

Tra le 25 persone imputate ci sono persone di cui si hanno si e no dieci foto. SN accompagna il suo ragazzo che tira un paio di pietre al blindato, ma i due non fanno nient'altro se non essere presenti in piazza in via tolemaide: la condanna richiesta è di 6 anni e 6 mesi ciascuno. AF si vede si e no in quattro foto, tira un solo sasso quasi per stizza, ma per il resto no fa nulla: la condanna richiesta è di 6 anni. Un altro imputato alla fine non fa null'altro che gironzolare per gli scontri in vespa e portarsi a casa due lasagne dal dì per dì di piazza giusti: condanna richiesta 7 anni e 6 mesi. Sono solo esempi, ma sappiate che se eravate a Genova, e avete anche solo insultato un militare che vi aveva massacrato l'amico di fianco, potreste essere imputati. Anzi, se le richieste venissero confermate dal tribunale potremmo iniziare a fare lo scherzone di denunciare un po' tutte le persone che riconosciamo nei filmati che abbiamo visto mille volte.

Ognuno di noi dovrebbe seguire questi processi come se fossero il proprio, invece fa comodo a tutti lamentarsi sterilmente della cattiva sorte toccata a 25 compagni e compagne al posto nostro. La storia siamo noi, ma se non saremo in grado di parlare, la storia ricorderà i nomi di Anna Canepa e Andrea Canciani, esaudendo il loro più grande, narcisistico e meschino desiderio, quello della gloria a scapito della vita degli altri.

Approfondimenti

Cinismo e culo compensano il solito passivo di rimpalli

23 Ottobre 2007 Commenti chiusi

A Mosca, sul campo sintetico su cui ci ospita il CSKA, l'Inter disputa una partita cinica e con una botta di culo a forma di zolla che consente di portare a casa i tre punti. In compenso il solito numero esoso di rimpalli sfigati ci nega un risultato più tondo che sarebbe stato anche abbastanza meritato.

I primi 30 minuti scendiamo in campo molli e al 17esimo Vieira, appena rientrato si infortuna di nuovo. Per un giocatore che costa 5 milioni di euro l'anno è veramente uno scandalo il fatto che non sia riuscito a fare più di 100 minuti con la nostra maglia negli ultimi dieci mesi. Figo per compensare con un entrataccia mette fuori gioco il miglior difensore del CSKA, beccandosi un innocuo giallo. Dal 30esimo del primo tempo cominciamo ad aggredire il pallone e a macinare gioco, rimediando svariate occasioni per bilanciare il gol che Jo insacca splendidamente su una marcatura di Cordoba chiaramente in serata no.

Il gol non arriva ma nel secondo tempo Crespo fa capire di aver studiato le nuove regole del fuorigioco e insacca un gol alla Trezeguet nel derby. Samuel dopo poco raddoppia incornando sulla zolla esatta per il rimbalzo maligno che tradisce il portiere. Potremmo arrotondare due volte con Cruz, due con Ibra, due con Stankovic, ma la maledizione del rimpallo ci perseguita. Se ci fosse stato Inzaghi nell'Inter, col culo che ha finiva 8 a 1. 

Dietro siamo un po' lenti ma non soffriamo più di tanto. A centrocampo il cambio in corsa di Vieira con uno Stankovic che non doveva neanche andare in panchina ci costringe a un adattamento in corsa che paghiamo con scarso gioco per una buona mezz'ora. Davanti non ci sono problemi: Crespo c'è e coi suoi movimenti vale oro, creando spazi inconcepibili altrimenti; Cruz è un po' opaco e gli manca la zampata, ma va bene anche così; Ibra è in serata "giochicchio ma alla fine non concludo un cazzo", almeno fino a quando si innervosisce quasi insaccandola e creando assist a ripetizione.

Siamo primi nel girone. Direi che per ora tutto bene. 

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Processo G8: per i 25 manifestanti chiesti 225 anni di carcere

23 Ottobre 2007 2 commenti

 

I pm Canepa e Canciani hanno chiuso la requisitoria oggi con boutade moralistiche vomitevoli, che vi incollo qua sotto. A breve dei commenti più articolati sul senso dell'operato della procura genovese nell'ambito della nostra storia collettiva.

La trascrizione integrale la trovate su supportolegale.org

A: (Canciani) Prima di lasciare la parola alla collega per le nostre richieste, io forse
chiederei a voi tutti, una volta accertata la responsabilita' delle persone, di
avere il coraggio di chiamare le cose che abbiamo visto con il loro nome, come
avremo il coraggio di chiamare massacro quello che e' avvenuto alla scuola diaz.
il pm non chiede pene esemplari, perche' si potrebbbero dare quando vi e' un
ampia scelta per il tribunale di muoversi tra un minimo e un massimo. credo che
il legislatore vi abbia tolto dall'imbarazzo, perche' se riterrete di chiamare i
fatti con il nome che merita, il legislatore ha stabilito una pena minima di 8
anni. pensavamo di metterci molto, ma in realta' ci abbiamo messo meno, perche'
le valutazioni ci hanno trovato pienamente concordi. Non delle pene esemplari ma
delle pene severe, e speriamo che analoga severita' vengano usate in altri
processi, perche' l'interessee comune e' che quello che e' avvenuto nel 2001 a
genova non accada.

A: (Canepa) (richieste di pena)
All'esito di questa necessariamente lunga discussione, l'accusa ritiene di aver
fornito prove per il reato di cui al 419 cp, contestato a tutti gli imputati. Il
collega ha gia' detto quello che e' il nostro pensiero, la pena elevata che il
legislatore ha dato a questo reato. Questo limite di pena, ha indotto i pm, a
chiedere per tutti gli imputati la concessione delle attenuanti generiche, quasi
a fini di contemperamento della pena. in alcuni casi, adesso entreremo nel
dettaglio, le attenuanti sono ritenute prevalenti sulle aggravanti, penso per
esempio all'ammissione dei fatti, mentre per altri la concessione delle
attenuanti e' valutata equivalente alle aggravanti, questo proprio per
raggiungere condanne che l'accusa ritiene giuste in ordine alla gravita' dei
fatti commessi.

AC: da una pena base di anni 10, con attenutanti prevalenti, si raggiunge una
pena di anni 7 e mesi 6, ma con la continuazione, anni 10. Assoluzione per i
capi 5,6,7 per la fabbricazione e detenzione di una delle molotov. dice di non
procedere per i capi 9 e 10 per prescrizione
BD: pena base di anni 8, con attenutanti prevalenti, anni 5 mesi 4, aumentata
per la continuazione ad anni 6 mesi 6. non procedere per prescrizione al capo 58
CS: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4, aumentata
per continuazione di anni 6 e mesi 6.
CD
: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4, aumentata per
continuazione di anni 6 e mesi 6.
CC: pena base di anni 10, con attenuanti equivalenti, aumentata per
continuazione di anni 12. non doversi procedere per il reato di capo 16
CM: pena base di anni 14, con attenuanti equivalenti, aumentata per
continuazione di anni 16. non procedere per prescrizione di cui ai capi 22 e 25
DP: pena base di anni 10, con attenuanti prevalenti a anni 6 mesi 8, aumentata
per continuazione di anni 7 e mesi 6. non procedere per prescrizione per capo 28
DRF: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4, aumentata
per continuazione e recidiva infraquinquennale di anni 8. […]
DAFi: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4, aumentata
per continuazione di anni 6 e mesi 6. non procedere per i capi 58
DAFa: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 6, aumentata per
continuazione di anni 7 mesi 6. non procedere per capo 58.
MDI: recidivo. pena base di anni 10, con attenuanti prevalenti a anni 6 mesi 8,
aumentata per continuazione di anni 8 e mesi 6. non procedere per il capo 31
DPA: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4, aumentata
per continuazione di anni 6.
AF: recidivo. pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4,
aumentata per continuazione di anni 6.
LF: recidivo. pena base di anni 10, con attenuanti equivalenti, aumentata per
continuazione di anni 12. non procedere per i capi 38 e 39
FH: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4, aumentata
per continuazione di anni 6 e mesi 6. non procedere per capo 58
AFu: pena base di anni 13, con attenuanti equivalenti, aumentata per
continuazione di anni 15. non procedere per il capo 47
MM: recidivo reiterato infraquinquennale. pena base di anni 8, con attenuanti
prevalenti a anni 6 mesi 6, aumentata per continuazione di anni 9. non procedere
per il capo 58
MI: recidiva reiterata specifica. pena base di anni 10, con attenuanti
prevalenti a anni 6 mesi 8, aumentata per continuazione di anni 8 e mesi 6. non
procedere per capo 66
FP: recidiva reiterata infraquinquennale. reato piu' grave al capo 48. pena base
di anni 14, con attenuanti prevalenti a anni 12, aumentata per continuazione di
anni 15. […]
PP: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4, aumentata
per continuazione di anni 6 e mesi 6. non procedere capo 58 e 59
SN: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4, aumentata
per continuazione di anni 6.
TF: pena base di anni 8, con attenuanti prevalenti a anni 5 mesi 4, aumentata
per continuazione di anni 6 e mesi 6. non procedere per il capo 58
UD: pena base di anni 10, con attenuanti prevalenti a anni 6 mesi 8, aumentata
per continuazione di anni 8 e mesi 6. non procedere per il capo 66
VA: pena base di anni 10, con attenuanti prevalenti a anni 7 mesi 6, aumentata
per continuazione di anni 10. assoluzione per i capi 5,6,7 per la fabbricazione
di una molotov. non procedere per capi 9 e 10.
VV: pena base di anni 8 e 1800 euro di multa, con attenuanti equivalenti,
aumentata per continuazione di anni 14 e 2500 euro di multa. non procedere per
capi 22 e 24.

Vincere senza meritare, a volte va bene anche così

21 Ottobre 2007 1 commento

Oggi a Reggio Calabria ci stava un pareggio, ma recuperiamo i due punti che ci sono stati saccheggiati a Livorno a spese di una squadra allo sbando come la Reggina. I calabresi ci mettono quantità e il gioco muore sotto l'acqua e le condizioni del terreno di gioco, gli interisti ci mettono un po' di svagatezza e la sicurezza della propria superiorità, anche troppa. Come già detto l'anno scorso, in altri anni partite come queste le perdevamo al 92' anziché vincerle rischiando di straripare tra l'80esimo e il 90esimo.

Dietro Toldo fa numeri che sembrava aver dimenticato da tempo. Maicon si dimostra il pezzo più importante della nostra difesa, con una capacità di spinta che ricorda il miglior Facchetti (solo la fascia è quella sbagliata :). Maxwell fa finalmente una partita degna di questo nome, mentre Cordoba e Chivu non si capiscono. Tutti i pericoli nascono da errori del centrale rumeno, che delude molto.

A centrocampo buona notizia il rientro di Vieira, che ancora ha bisogno di mettere minuti nelle gambe ma che già fa cambiare faccia al reparto. Cambiasso sta crescendo a vista d'occhio, mentre Cesar fa la prima partita anonima della stagione. Figo accusa il terreno pesante, ma compensa con i tocchi magici. Io l'avrei risparmiato di più. Zanetti entra nella ripresa a dare stabilità. Un po' più di aggressività in più e minor leggerezza nei tocchi darebbero meno patemi ai tifosi.

Davanti Adriano un po' si rivede, ma mica troppo, mentre Cruz accusa il terreno. Quando ha la palla giusta ci prova sempre e quasi ci riesce. Suazo ha troppa fame di gol e rischia di provare a tirare anche quando l'appoggio è più intelligente come soluzione. Ibra entra e prende le redini della squadra. Prende un giallo inutile, ma il suo atteggiamento dimostra che si sente e viene visto come un leader, e che il gruppo è compatto e solido. Ottimo segnale. Il giallo si dimenticherà.

Bene così, primo ostacolo del tour de force verso la juve saltato senza errori.

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Incontri precari e nuove edizioni

17 Ottobre 2007 11 commenti

Lunedì 15 ottobre, in quel di xxy, si è tenuto il secondo incontro di "A Ruota Libera", un ciclo di discussioni collettive tutti contro uno che chainworkers
sta organizzando per affrontare una serie di temi legati alla
precarietà, ai precari, all'organizzazione e alle forme di conflitto e
di lotta. L'esperimento è interessante e consente di sviscerare fuori
dall'arena ingessata delle assemblee e delle necessità diplomatiche una
serie di argomenti con soggetti che volenti o nolenti fanno parte del
variegato pianeta politico che ruota attorno a questi argomenti. Il primo incontro è stato con Giorgio Cremaschi
della FIOM, proprio alla vigilia del vituperato e ridicolo referendum
sul welfare (l'ennesimo ipocrita plebiscito i cui risultati letti
strumentalmente servono solo a dare un alibi alle schifezze che sta
combinando il peggior governo degli ultimi decenni). Il secondo
incontro – quello di lunedì – è stato con Gino Tedesco, una persona con la quale c'è maggiore confidenza, cosa che ha garantito toni anche più accesi e divertenti nella discussione. 

I
punti nodali della discussione sono stati sostanzialmente due, non gli
unici, ma i più sentiti: il rapporto tra vecchie organizzazioni
sindacali e nuova soggettività / condizione (precari/precarietà), e se
il precariato esista come classe, come soggetto, come condizione ma non
come soggettività e via dicendo. La discussione è stata viva e vale la
pena di attendere la registrazione per risentire dei passaggi. Peccato
non ci fosse troppa gente anche a causa della nostra tardiva
comunicazione del luogo dove è avvenuto l'incontro. Il prossimo è il 26
ottobre 2007, con valery, una sindacalista che ha fatto dei numeri allucinanti organizzando i janitors
(pulitori) in america. Lei è tostissima e la discussione sarà
interessantissima, soprattutto perché stavolta i contro (quelli che
incalzano) saranno quelli che di solito subiscono il terzo grado da noi
🙂

Intanto si avvicinano scadenze di mobilitazioni interessanti
per il loro effetto distruttivo nei confronti di aree inutili della
scena politica italiana (20 ottobre) e per il loro potenziale effetto
di affermazione seppur abbastanza laterale di altre possibilità
nell'affrontare la questione precarietà. E' in preparazione a breve il quarto numero di City of Gods,
il free press aperiodico di giornalisti e non precari. A breve il free
press diventerà anche un sito agguerrito e denso di notizie e di
approfondimenti che spero diventerà uno dei vostri preferiti luoghi per
reperire aggiornamenti e informazioni. A breve news in proposito,
intanto contribuite al nuovo numero!

Per ora è tutto, passo e penso che ci si becchi in giro (il tempo è tiranno, i processi anche di più) 🙂

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Dax

13 Ottobre 2007 4 commenti
Non c'è Futuro Senza Memoria
Piazza Vetra, Milano, 13 ottobre 2007 

Alla fine sono solo sei anni

12 Ottobre 2007 Commenti chiusi

Sei anni: da genova sono passati sei anni, e nessuno sembra più voler ricordare o volersi scandalizzare delle enormità che vengono dette nelle aule di tribunale da pm sempre più compiacenti a una visione del mondo che sembra essere stata pensata da una divisa [ unoduetrequattro ], o della faccia tosta di testimoni falsi come giuda (che forse di secondo nome fa Toccafondi). Mentre a genova si consuma lo stupro della nostra memoria collettiva (v. sotto l'editoriale a firma SupportoLegale uscito su Liberazione e Manifesto mercoledì), a Milano è cominciato il processo di appello per i fatti dell'11 marzo. Da un pezzo sul mio blog e da uno sul blog del mio socio blackswift ha elaborato un intervento su carmilla dedicato alla nouvelle vague culturale da cui stiamo venendo invasi.

In compenso sei anni sono anche il numero di anni che i nuovi lavoratori vedranno come tempo minimo di contratto a termine grazie all'ipocrita e vergognoso patto sul welfare che in tutta fretta dopo un referendum bulgaro (tra l'altro caratterizzato da scarsa partecipazione e dubbi sistemi di votazione) i sindacati confederali si sono affrettati a sostenere e il Governo a trasformare in ddl. Nulla di buono uscirà da questo accordo, che non è nient'altro che un altro passaggio nel quale i precari vengono presi in giro, i problemi della ristrutturazione del mercato del lavoro esasperati, il tutto camuffato da un generico appello al welfare che con il benestare delle persone non ha nulla a che fare. Mi ricorda la situazione in cui mia madre mandò finalmente affanculo i sindacati confederali, dopo l'accordo sulla scala mobile: direi che il salto nella merda è abbastanza analogo, con buona pace di democratici e "innovatori" di sinistra alla ichino. Se dobbiamo essere governati da ragionamenti di destra, ridatemi quella vera, almeno lo scontro è senza maschere.

Sembrano due cose distanti, ma il problema è che non lo sono per niente. L'offensiva culturale e politica che subiamo è la stessa, è bipartisan, e gli unici a non farne parte sono quelli nella nostra stessa situazione di merda. O forse anche loro sono parte di quella platea silente, ipocrita e compiacente, che non si smuove mai, a meno che non si tocchino quelle poche schifosissime cose da cui è coinvolta direttamente. Troppo facile così. Troppo facile lo scandalo a tempi alterni.  

PS: ah, dimenticavo quasi, hanno dato il Nobel per la pace ad Al Gore e il Nobel per la letteratura a Doris Lessing. QUalcuno ha ancora dei dubbi sulla regressione cerebrale planetaria?

 

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Venerdì al folletto, sabato in darsena

10 Ottobre 2007 8 commenti

 

 

 

 

Venerdì sera al folletto di abbiategrasso si parla di processi con il mio avvocato preferito. Ovviamente tutti coloro che hanno curiosità rispetto a genova e come si stanno concludendo i casi legali è invitato a fare un salto. Il giorno dopo, sabato 13 ottobre, alle 14.00 presumo sia obbligatorio andare a dare una mano anche solo con la propria presenza al rifacimento del graffito per commemorare Dax in darsena sui navigli. Ci vediamo lì. 

UPDATE: ovviamente la questura ha negato il permesso in darsena, con prevedibili problemi di OP. Altrettanto ovviamente ci manca il cinismo per invitare Sgarbi che pur essendo notoriamente un paraculo è l'unico che in questo momento sta difendendo questi graffiti ed è l'unico che potrebbe garantirci un minimo di visibilità in positivo sul problema di OP che si verificherà. Ci vediamo lì in ogni caso.

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Milano torna agli anni 80. Qualcuno aveva nostalgia?

10 Ottobre 2007 1 commento

 

Ieri a Milano un banchetto di studenti di destra spalleggiati da naziskin dell'area di Cuore Nero in Università Statale, di fronte alle contestazioni verbali di altri studenti di sinistra,  ha menato i contestatori facendone finire uno all'ospedale. All'uscita dall'ospedale, di fronte alla non disponibilità dell'aggredito di sporgere denuncia gli uomini delle volanti hanno pensato bene di pestare i quattro malcapitati, insultandoli. Il solito approccio democratico delle forze dell'ordine.

A Milano è solo l'ultimo episodio che ripiomba la città nella atmosfera gretta e cruda dei suoi anni 80, pieni di eroina, cocaina, socialisti, e rapporti per nulla mediati tra i soggetti di conflitti sociali. Forse qualcuno ne sentiva la mancanza, soprattutto in questura. Io personalmente stavo bene così, senza averli conosciuti come adolescente ma solo come ragazzino. 

Adesso l'eroina e la cocaina la usano insieme i pischelli più danarosi, mentre per i poveracci ci sono ketamina tagliata male e crack. I fasci sono in salute e governano la città insieme agli imprenditori, cancellando pezzi storici dell'immaginario della città e pretendendo sedi ufficiali. Intanto i posti vengono sgomberati a ruota e nulla si muove, manco per lamentarsi. La gente si accontenta delle panzane su sicurezza e violenza, e quando c'è di mezzo un motivo politico i reati usati si aggravano di un paio di ordini di grandezza (vedasi la devastazione e saccheggio per i fatti dell'11 marzo, o la violenza privata per un picchetto). Ma anche quando le faccende giuridiche riguardano la marginalità meno "pulita", come rom, migranti, e via dicendo (l'ultima è il GIP Panassiti che ha condannato una rom a 2 anni per rapina di shampoo e bagnoschiuma motivandola con la "chiara esasperazione dei commercianti": di fronte ai bottegai come non comprendere il dovere morale di punire con severità?). I ragazzini si trovano in corso Como, si riempiono di bamba e poi tirano a sorte una persona dall'aspetto "di sinistra" da gonfiare di botte, mentre i loro fratelli minori si litigano le sigarette mentre sono ancora all'elementari. La città è devastata di parcheggi e lavori abusivi, ma gli unici problemi sono due murales in croce (tra l'altro pure belli e ben fatti). Ci ritroviamo con Vittorio Sgarbi unico protettore della libertà di espressione, vedete un po' come siamo messi. Qualcuno veramente aveva nostalgia di tutto questo? 

Materiali: report di asso | report del mio socio

 

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I reati associativi in Germania: l’articolo 129a (analogo del nostrano 270 bis e seguenti)

8 Ottobre 2007 1 commento

Ripropongo qua sotto la traduzione di un testo che verrà pubblicato su Statewatch a breve, scritto da una dei loro attivisti, circa la vicenda che ha visto recentemente sollevarsi un certo putiferio in Germania: tre attivisti e quattro sociologici vicini al movimento sono stati arrestati con l'accusa di fare parte di un gruppo terroristico. Le prove, soprattutto per i sociologici, starebbero nelle parole che usano nei loro articoli ("gentrification", "marxista-leninista") e nella possibilità di accedere alle biblioteche universitarei, oltre al fatto di aver dimenticato il proprio telefono a casa una sera andando a bere una birra con uno degli attivisti arrestati. Questo popò di prove basta usando le misure dell'articolo 129a del codice penale tedesco (analogo al nostro 270/bis) per portare una persona normale a farsi oltre un mese di isolamento 23 ore al giorno, nelle forme detentive più dure inaugurate per punire i rivoluzionari della RAF ma tuttora usate come una sorta di Guantanamo tedesca. Il testo è molto completo e secondo me vale una lettura. Per maggiori informazioni: il sito della campagna.

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