Home > atlas, concrete, pagine e parole, storia e memoria > Cartografie milanesi (1300-1860)

Cartografie milanesi (1300-1860)

10 Dicembre 2006

 

In una delle librerie del centro dove affluiscono le rese di mezzo mondo, una sorta di remainder che non usa il nome remainder perché la sua reputazione ne risentirebbe, si possono trovare oltre ai peggiori libri di narrativa, molti libri di immagini: le collezioni fotografiche, i libri d'arte, i libri di ricette, e a volte qualche libro un po' curioso. Nel mio caso: un libro di mappe storiche di Milano. 

Non è sicuramente il più completo che ci sia in circolazione, ma ne ospita alcune ben fatte anche se il livello di riproduzione e la qualità della carta è abbastanza infima. Il vantaggio che ha è quello di non costare molto e quindi di poter essere felicemente storpiato per poter scansionare un po' di materiali.

Molte di queste cartine vi saranno d'aiuto nel navigare Rapsodia Monocromatica 🙂

Il tour comincia da una mappa dello sviluppo di Milano tra il III secolo a.C. e il XIII d.C.: il grosso vantaggio di questa mappa è la presenza di tutte le successive cinte murarie e quindi una visione abbastanza chiara di quelli che sono stati i confini ufficiali della città almeno fino all'incorporazione dei Corpi Santi nel 1873.

carta_IIIac_XIIIdc.pdf

 

 

In realtà le prime vere e proprie mappe della città vengono elaborate solo nel '500, ma a posteriori qualcuno si prende la briga di tramandarci la situazione della geografia cittadina in varie epoche. Ad esempio qui di seguito trovate una mappa di Milano all'epoca della prima invasione di Federico Barbarossa nel 1158.

carta_1158.pdf

La descrizione della città diventa molto più precisa dal '500 in poi. La mappa che segue è la stessa che vedete esposta fuori dal Castello Sforzesco ed è una delle più belle rappresentazioni realistiche di milano verso la metà del XVI secolo d.C. L'autore è Antonio Lafréry e ci racconta di come la circonferenza della città fosse di circa 10 miglia (intorno ai 15-17 km), una dimensione che Milano ha mantenuto ufficialmente fino all'allargamento già citato della fine dell'800.


carta_1573.pdf

Nel 1599 Giovan Battista Bonesina rappresenta più o meno la medesima situazione, aggiungendo una maggior dose di punti di riferimento geografici (di solito chiese, monumenti votivi, e ospedali). E' interessante notare la grande quantità di corsi d'acqua che affluiscono ed effluiscono da Milano, una caratteristica che rimarrà invariata fino a metà del '900, secolo in cui molti corsi d'acqua milanesi verranno interrati o comunque coperti per "combattere la criminalità": evidentemente è una scusa buona per tutte le stagioni.


carta_1599.pdf

La fase successiva di grande crescita dell'arte cartografica a Milano si registra nell'arco del secolo dei lumi: l'impero austriaco sotto Carlo IV e sotto Maria Teresa è uno dei luoghi in cui la scienza e i miglioramenti dell'urbanistica fanno passi da gigante. Non è un caso che l'opera durata 40 anni di costituzione di un catasto a Milano inizi proprio con il primo e termini con il dominio della seconda (intorno agli anni '60 del XVIII secolo d.C.), né che sia con Maria Teresa che si vedono per la prima volta i numeri civici, i nomi ufficiali delle strade e delle vie, e la loro seppur fioca illuminazione.

Nel 1730 circa è un tedesco che ci offre un nuovo punto di vista sulla città, Matthaeus Seutter, in cui aumentano sia le chiese che le case delle famiglie importanti. 


carta_1730.pdf

Nel 1737 Giuseppe Cairolo ci dà un ultimo sguardo sulla Milano prenapoleonica, e la mano di un milanese si riconosce nella divisione dei punti di rifermento in rioni di appartenenza, una consuetudinaria divisione della città che si era andata affermando con gli anni. Ognuna delle Porte superstiti era associata a una porzione della città che era diventata una sorta di unità sociale a sé stante, un vero e proprio quartiere allargato, con tanto di araldica e tradizioni (come si può notare in una delle successive mappe dell'800).

carta_1737.pdf

La prima mappa dell'800 ci offre il primo cambiamento "radicale" nell'urbanistica milanese dopo più di 300 anni: il progetto del Foro Bonaparte che in realtà non sarà mai completato, ma si trasformerà per la mutata volontà di Napoleone in una piazza d'armi immensa dove giocare con i soldatini. L'incisione di Giacomo Pinchetti del 1801 mostra l'ambizioso progetto, ma non solo: si può infatti notare come l'inurbamento si stia lentamente ma inesorabilmente spingendo oltre i confini della cerchia delle mura medievali e addirittura oltre quelli della cerchia delle mura del Castello nei Corpi Santi.


carta_1801.pdf

La pianta della città del 1810 invece inizia a farci intravedere la creazione di quello che oggi chiamiamo l'hinterland: il livello di densità della popolazione è certamente più vivibile di oggi, ma i tentacoli della futura metropoli iniziano a vedersi. Nella mappa, più vecchia di quella sopra di soli nove anni, già si nota come il progetto del Foro Bonaparte sia stato solo in parte realizzato e in realtà trasformato in una orribile Piazza d'Armi.

carta_1810.pdf

Verso la metà del 1800 Milano ha quasi assunto la conformazione urbana che conosciamo ancora oggi. Nella mappa del 1857 si vede come il livello di inurbamento continui ad aumentare. La mappa mostra anche il simbolo comunale oltre a quello visconteo, e gli stemmi dei rioni delle sei porte storiche della città.

carta_1857.pdf

Nell'ultima carta, edita dal Vallardi, un editore molto prolifico milanese, vediamo finalmente la dimensione e la divisione dei cosiddetti Corpi Santi, ovvero di quella parte di città sotto la giurisdizione milanese, ma non ancora ufficialmente parte della città stessa. Nel 1873 i Corpi Santi verranno definitivamente inclusi nel territorio milanese, per andare incontro alle necessità  di espansione economica e demografica. Solo dopo la Prima Guerra Mondiale (tnx pbm!) i confini di Milano verranno ritoccati ulteriormente includendo altri quartieri e rioni (come Affori, ad esempio) fino ad arrivare alla situazione attuale.


carta_1860.pdf

  1. Fabrizio Mapelli
    8 Ottobre 2010 a 16:02 | #1

    Non ho ancora capito di che tratti, ma visto che hai scovato queste mappe ti sottopongo una ricerca in cui io mi sto spaccando le prime falangi di entrambi le mani.
    Sto cercando dove si trovava “Casa Peronti, che nel 1818 era situata in Corsia del Giardino 1217 ora Via Manzoni”
    Vi abitava Stendhal.
    Mi serve per una ricerca e per scrivere un racconto storico.
    Grazie.

I commenti sono chiusi.