Resoconto della perquisizione da parte della polizia tedesca dei locali del provider di movimento so36.net
Quella che segue è una traduzione approssimativa in italiano dell’ultimo comunicato scritto con maggiore dose di ironia da SO36.net e pubblicato sul loro sito. Perdonateci ma il nostro tedesco è ormai arrugginito da anni di troppo inglese. Pensiamo che sia comunque molto utile capire come funzionano le cose e che cosa significano le parole: “gli unici garanti della vostra privacy potete essere voi e solo voi!”.
Come scrivevamo anche nel precedente post: in ogni caso ricordatevi sempre, fight g8! 🙂
Salute,
quello che segue è un piccolo comunicato di SO36.NET sulle perquisizioni di ieri nelle stanze dove sono ospitati i nostri server.
Un piccolo riassunto delle circostanze:
alle 8 (del mattino!) di ieri, mercoledi’ (09 maggio 2007), in tutto il territorio federale 900 lavoratori e proprietari della pubblica sicurezza hanno portato a termine un’operazione con il fine di ottimizzare le mobilitazioni in vista del prossimo incontro del g8 di giugno ad heilingendamm.
come ci si poteva aspettare, alla fine hanno deciso tutti di partecipare alle coreografie di protesta contro il summit, dagli extraparlamentari alla societa’ civile, fino alle ONG e alla sinistra radicale, alle organizzazioni religiose e sindacali, portando fino il parlamento a immischiarsi nella gestione di tutta la questione.
vogliamo accennare agli organi di comunicazione competenti, se ci fosse bisogno di ulteriori informazioni, anche se vogliamo offrirvi una leccornia tra le meno onerose sulla legittimità delle diverse perquisizioni che sono state portate a termine:
“… [coloro che] vogliono impedire o disturbare con azioni violente il prossimo summit g8 nell’estate del 2007a heiligendam. i seguenti reati vengono quindi stabiliti [ per coloro i quali ] vogliono scuotere l’ordine sociale e politico dell’attuale repubblica federale di germania, e che potrebbero mettere in crisi la posizione come partner delle altre otto potenze della repubblica federale tedesca con i loro atti”.
esatto! e’ proprio quello che siamo!
Svolgimento concreto della perquisizione:
alle 8.15 circa il piano dove si trovano anche le stanze dei nostri server è stato visitato da circa 10 poliziotti in divisa antisommossa accompagnati da circa 10 agenti della BKA (BundesKriminalAmt, Agenzia Federale per le Investigazioni Criminali). [uno degli utenti dell’ufficio ha potuto aprire la porta appena prima che questi procedessero a un irruzione violenta sfondandola].
alle 8.50 circa siamo potuti entrare in compagnia del nostro avvocato. a questo punto nella stanza dei server si trovavano 3 agenti della BKA che avevano come prima misura staccato il cavo della connessione a internet. In secondo luogo hanno disattivato la webcam installata il cui funzionamento in ogni caso avevano già compromesso tagliando la connessione. Non avevano ancora messo mano al server vero e proprio. evidentemente si trovavano ancora nella fase di “orientamento”.
il tecnico della BKA ci ha chiesto la password di root e la comprensione completa di tutti i sistemi presenti.
in conseguenza del nostro rifiuto, ci è stato notificato che in assenza di quanto richiesto avrebbero sequestrato tutti i rack e tutti i server.
dopo l’intervento dell’avvocato e un colloquio con il pm arrivato nel frattempo, ci è stato detto che il loro interesse verteva sull’acquisizione di caselle di posta. nella conseguente discussione abbiamo appurato che la perquisizione verteva su 22 indirizzi di posta elettronica, che riguardavano 10 persone.
inoltre siamo riusciti ad avere il nome di due mailing list (di cui hanno chiesto l’elenco degli iscritti) e di 7 url (ovvero delle directory dove si trovava il contenuto di due siti).
in questa situazione abbiamo deciso di fornire cio’ che ci veniva richiesto con esattezza. e’ stato come scegliere tra la peste e il colera, ma che ha concluso le operazioni di sequestro.
in seguito alla decisione abbiamo dato una shell di root al tecnico della BKA presente.
il suo portatile doveva essere quindi inserito nella nostra rete locale, per poter copiare i dati via scp. l’operazione ha richiesto molto tempo, perche’ il tecnico della BKA ha dovuto leggere molti manuali e comprendere il significato di netmask, al fine di poter copiare i tanto desiderati dati sul proprio calcolatore. (la lista delle mail richieste era intanto cresciuta di tre indirizzi, in seguito alle verifiche accadute durante le altre perquisizioni stessa).
dopo che il tecnico ha superato per altre due volte le difficolta’ di ifconfig e netmask, ha potuto copiare i dati anche delle mailing list e delle directory web da sequestrare.
durante le operazioni di copia abbiamo osservato l’esperto della BKA da sopra le spalle e ci siamo assicurati che non copiasse nessun altro dato che quelli che avevamo concordato.
le persone interessate sono state o saranno avvisate da noi appena possibile.
saluti da SO36.net