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Agonia Nerazzurra

30 Marzo 2008

Nonostante le parole di Mancini la forma della squadra non sembra per nulla buona, e ogni partita diventa un agonia. Poi, intendiamoci, in questa fase vale tutto, makumbe, omicidi, stragi, magheggi, guerra atomica, catenaccio, tutto, pur di portare a casa il risultato finale. Però la forma è piuttosto scadente. Portiamo a casa un pareggio che va molto stretto alla Lazio, che è in forma e gioca per novanta minuti contro i cinquanta-sessanta dell’Inter. Il problema principale al momento mi pare recuperare un centrocampo degno di questo nome, forse l’unica ricetta per ritrovare un po’ di tranquillità. Il comparto difensivo funziona anche con i rincalzi, e davanti è necessario dare una sveglia (perché mettere dentro Suazo rientrato ieri pomeriggio dall’Honduras anziché un Balotelli con grande voglia di metterla?) e chiedere ai nostri attaccanti di fare due azioni ma di metterla in entrambe le occasioni. Il centrocampo (penso che l’Inter non abbia mai giocato due partite di fila con gli stessi quattro giocatori lì in mezzo) non filtra più un pallo né in fase difensiva, né in fase offensiva, con il risultato che davanti arrivano solo spioventi dalle retrovie o cavalcate dei laterali che ci lasciano scoperti (dato che in fascia a centrocampo schieriamo o terzini o cadaveri come Stankovic), mentre dietro passiamo decine di minuti sotto assedio, con il risultato che prima o poi un gol lo prendi, anche solo per questioni statistiche. Certo non aiuta la scarsa intelligenza della società che non è in grado manco di fare un incontro segreto sul futuro della squadra, né la magica combine media desiderosi di leccare il culo ai nuovi poteri e classe arbitrale debole e banderuola. Ma questo è il calcio italiano oggi, una merda in cui barcamenarsi in attesa di tempi migliori.

Venendo ai giocatori e alle scelte tecniche: la mia tesi è che se i giocatori sono fuori condizione o non hai la squadra al meglio il 4-4-2 offre qualche garanzia in più, anche perché nessuno ci deve neanche pensare a come posizionarsi in campo con un modulo consolidato. Invece Mancini anche in queste occasioni si fissa con il rombo, senza grandi risultati. A centrocampo Chivu fa il possibile per fare il play maker davanti alla difesa, nonostante le botte che prende da Behrami e Dabo per tutta la partita, mentre Maniche dietro le punte non si trova esattamente a suo agio, e si vede. Stankovic è un cadavere che gioca solo per incaponimento di Mancini e che ci fa rischiare moltissimo. Il suo assist a Maicon nell’azione del gol non copre il fatto che ogni volta che il nostro laterale brasiliano sale la fascia rimane sguarnita per l’incapacità di Deki di capire il concetto di copertura, nonché per la sua impossibilità di praticarla efficacemente. Zanetti a sinistra inizia a mostrarsi pesantemente affaticato, ma al suo cuore più di quanto sta facendo non si può chiedere. Quando entrano Vieira e Jimenez la manovra si rallenta ancora di più, anziché velocizzarsi per l’arrivo di nuove energie: Stankovic davanti alla difesa è inguardabile e Jimenez il giocatore con il pensiero di gioco più lento del mondo dopo forse i malati di SLA e i centrocampisti portoghesi che si muovono a ritmo di fado. Dietro Rivas è il miglior acquisto dell’estate in termini di rapporto aspettative/risultati, Burdisso senza Matrix fa meglio (forse ha bisogno come lo stesso Matrix di un giocatore veloce di fianco), Maxwell si affaccia in campo e Maicon è l’unico a sgroppare avanti e indietro (anche se perde molte più palle del solito). Su Julio Cesar c’è poco da dire, gli dobbiamo svariati punti di quelli che ci stanno tenendo ancora primi in classifica. Davanti la Beneamata continua la sua abulia: Ibra esce zoppo e non doveva giocare, ha paura a sfruttare il sinistro e per questo si mangia un gol fatto, mentre manca un assist largo per Crespo che fa torto al suo talento; Crespo è in riserva di ossigeno talvolta, ma recupera con l’intelligenza, essendo l’unico nostro attaccante in grado di capire il concetto di "movimento tattico". Suazo è brocco quando sta bene, figurarsi quando entra con solo 15 minuti di allenamento di scarico nelle gambe e il fuso orario: non si poteva buttare dentro Supermario con la sua grande voglia di farsi vedere e di segnare? Forse avrebbe dato una scossetta in più. In ogni caso per centrare l’obiettivo dobbiamo fare più di così, parecchio più di così. Speriamo almeno sia un’agonia a lieto fine… no? 🙂

Categorie:spalti e madonne Tag:
  1. montalbano
    30 Marzo 2008 a 12:35 | #1

    un pò di ottimismo………in fondo la gornata di ieri è stata superpositiva e siamo quattro punti avanti, non dietro….sarà sofferto e per questo più gioioso….alla penultima, inter-siena e atalanta-roma………ciome l’anno scorso la storia si ripeterà.ciao Fulvio

  2. nero
    30 Marzo 2008 a 12:58 | #2

    il mio intento non era quello di spargere pessimismo come gli interisti apocalittici, quelli che al primo pareggio tutto è perduto… Il mio intento era rilevare come sarà durissima, fino alla fine, come peraltro io avevo previsto a inizio campionato (anche se mi aspettavo più per le maggiori prestazioni di altri che non per il modo in cui siamo conciati noi in termini di infortuni e sudditanza inversa…)
    Non so se la storia si ripeterà. Mi basterebbe il lieto fine 🙂

  3. 31 Marzo 2008 a 16:12 | #3

    considerando che questo scudetto e’ gia’ in saccoccia io aprirei subito il dibattito sul mercato, chi pensate che chiedera’ Mourihno a Moratti? Ci sara’ un ritorno di Sheva a Milano con l’altra maglia? Io non lo rifiuterei a priori

  4. nero
    1 Aprile 2008 a 11:29 | #4

    mi tocco le palle night, l’ultima volta la tua sentenza è stata pesantemente ribaltata dal campo. mi auguro che non gufi pure stavolta

    PS: io non sono per niente sicuro che verrà mourinho e ho il timore che nel caso venisse a ottobre ci troveremmo con un avvicendamento sulla panchina con capricci del portoghese e troiate del presidente. 🙁

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