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Venezia a Milano, tre: iran

17 Settembre 2009

 

Per il terzo giorno di rassegna ci trasferiamo in Iran: due film diametralmente opposti che parlano in un certo senso dello stesso luogo. 

Tehroun, privo della sinossi sul depliant della panoramica (quest’anno un po’ sotto con la produzione grafico/editoriale), è un noir di un’ora e mezza ambientato a Tehran. Non è pretenzioso, ma ti fa godere esattamente quello che ti ha promesso: trama lineare, interpreti bravi, regia discreta, colori stupendi e fotografia decisamente sopra la media. Voto: 6,5.

Viceversa il Leone d’Argento Women without Men è l’esatto opposto: pretenzioso, carico di simbolismi un po’ tirati per i capelli da un lato e fin troppo plateali dall’altro. Non mi ha convinto e sono certo che si poteva trovare di meglio per un secondo premio al festival che sa molto di scelta politica. La Satrapi con un linguaggio più semplice ha fatto molto di più per spiegare agli occidentali l’Iran, le sue contraddizioni e il desiderio del suo popolo. Voto: 6.

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