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Venezia a Milano, cinque: soul kitchen

18 Settembre 2009

 

Dopo aver saltato un giorno per cazzi vari, siamo tornati a vedere la rassegna del festival di Venezia con Soul Kitchen di Fatih Akin, il cui Auf der Anderen Seite era stata una delle migliori sorprese del festival di Cannes 2007. Il film è una commedia la cui sceneggiatura e il cui stile di realizzazione sono un omaggio al mitologico Pulp Fiction. La storia è semplice e con un po’ di esperienza dalla comparsa dei personaggi saprai già dove andranno a finire, ma gli sketch sono ben riusciti e ti fanno scompisciare dalle risate: i due fratelli greci, la cameriera spiccicata a Uma Thurman (proprio spiccicata no, ma ci sono voluti andare vicino con il casting), il cuoco che è in assoluto il personaggio migliore insieme al vecchio Socrates. Ambientata ad Amburgo, il clima è decisamente tedesco, e nonostante il parere negativo dei critici un po’ radical chic che ho visto è un film che merita di essere visto e degustato con delle grasse sghignazzate. La grafica dei titoli di coda è molto bella e ricorda di brutto i nostri tempi migliori come innovatori grafici (nostri nel senso de "i collettivi di squinternati a cui ho partecipato negli anni"). Voto: 6,5.

 

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