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Inter in Wonderland: Meditazione e Trance nel Vuoto Pneumatico

2 Novembre 2009

 

Mourlino sa di avere una sola missione: risparmiare uomini in vista di mercoledì. La strategia Mourliniana è chiara: oggi non si gioca, si fa meditazione tutti insieme, costi quello che costi. Aiuta la concentrazione, pacifica gli spiriti ed evita gli infortuni. Il solito culo nerazzurro lo aiuta: la Statua di Sale si scopre infortunato – chissà come ha fatto senza manco giocare a calcio – l’Olandesina lo è già, Calimero si infortunerà in partita nonostante le pose yoga e Supermario ha ancora la febbre. In due giorni ci vorrà un miracolo per recuperare uomini e quasi quasi sarebbe meglio rimandare la Lega dei Citroni per sperare di rigirarsela diversamente qualche giorno più in là.

In campo gli eroi nerazzurri vengono selezionati a caso, d’altronde seduti a gambe incrociate e braccia conserte si possono schierare anche Bertoldo e Cacasenno. In effetti una mediana di eroi di tutta qualità come Calimero (finché c’è), Barbalbero e Krhipton il Vulcaniano la dice lunga su come Mourlino pensa finirà il match. E il frenetico circo della Serie di Oz ha bisogno di recuperare la dimensione di sé stesso: un bel novanta minuti di nulla sono proprio quello che ci vogliono per concentrarsi in vista degli impegni futuri e per ricordarsi che si vive nel Paese che Non Esiste (altrimenti alcuni eventi della cronaca e della politica risulterebbero incomprensibili nel contesto di un luogo nel Mondo Reale).

Nonostante il vuoto pneumatico, Mourlino si diverte un mondo, come si evince dal suo viso rilassato e per nulla imbronciato (solo gli sprovveduti credono a questa favola delle gite negli ospedali pediatrici, mentre i più cinici sanno che nella cantina di casa il nostro mister nasconde una stanza delle torture agli infanti, ed è la scoperta di questo nefando segreto la verità dietro il suo scontro con gli eroici e onesterrimi giornalisti della rosea). Per far divertire anche il pubblico schiera anche Amantone il Calciatore Ciccione per giocare 10 contro 12 dato che sistematicamente il nostro disprezzabile obeso passa la palla all’avversario, già in superiorità numerica per la sola sua presenza in campo, se non per il fatto di giocare da seduti. Il match scorre lento e soporifero. Nonostante tutto l’imbelle squadra di caciucchi fa un solo tiro in porta – su punzione – in tutta la partita. Due lampi squarciano la noia: dribbling e saetta del Principe; contropiede e puntata in controtempo del Colosso, che dovevano sgranchirsi le gambe dopo 70 minuti accartocciati sulle propria ginocchia. Per i caciucchi basta e avanza. Chissà cosa servirà mercoledì.

Nessuno degli eroi nerazzurri e dei loro sostenitori dorma sonni tranquilli. Perché bisognerà sudare sangue. Nella terra dei vampirla (quella dei vampiri è la Transilvania, per chi non avesse studiato).
 

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