Home > spalti e madonne > Inter in Wonderland: Orobia Blues

Inter in Wonderland: Orobia Blues

14 Dicembre 2009

 

La Serie di Oz riapre i battenti con Mourlino trasformato da Mago in nostromo, intento a prendere appunti sul cassero di poppa e a gridare esclamazioni un po’ balzane come "corpo di mille balene!", "per tutti i capezzoli dei cetacei!", ecc. In panchina va un figuro brizzolato con una doppia B stampata sul piumino stilosissimo: Bad Boy Beppe Baresi in console. Peccato che di fronte alle domande delle p.i. nel post partita si veda bene la differenza con il principale occupante del banquillo interista.
In campo si ripropone il modulo ultraoffensivo contro i pastori orobici che corrono corrono ma non concludono un cazzo. Dal canto nerazzurro si parte in nove e mezzo, dato che schieriamo Chivu il buco con il difensore vicino all’imo delle sue prestazioni, e che il Pelato non è nel suo momento migliore. Nonostante l’inferiorità numerica, per tutto il primo tempo gli eroi nerazzurri gestiscono agevolmente la partita e segnano meritatamente con un tiro da biliardo del Principe. La partita però è abbastanza mesta, un po’ per la scarsa qualità degli avversari, un po’ per la sensazione che gli uomini di Mourlino entrino in riserva dopo 60 minuti. Gli unici pericoli dalle parti del portiere sono deviazioni dei difensori neroazzurri. Succederà anche nel secondo tempo: sarà mica crisi inter? Malcelato desiderio di suicidio per la palpabile tensione alla Pinetina?
Nel secondo tempo tutti si aspettano che i mourliniani chiudano il match, mentre nello spogliatoio un po’ tutti paiono aver bevuto un litro a testa di camomilla. Gli orobici prendono coraggio e i nerazzurri prorompono in un tristissimo blues: Sneijder si deprime e si fa cacciare (da babbo) lasciandoci in nove (dato che Crystal risulta non pervenuto mentre il Pelato si è un po’ ripreso con la cura di tranquillanti), per non piangere davanti a tutti gli spettatori. In doppia inferiorità numerica BB tarda troppo nei cambi e la squadra rincula ulteriormente. Nell’unica penetrazione seria in terra nerazzurra, il TIR trova il guizzo per il pareggio. Nonostante questo nessuno tra i nostri eroi si sveglia.
Quando il quarto uomo mostra i minuti di recupero finalmente i nostrani cavalieri si risvegliano e quasi la mettono in fondo al sacco, a dimostrazione del fatto che bastava volerlo e si portavano a casa i tre punti. Il mezzo passo falso pesa poco sulla coscienza dato che i diretti concorrenti perdono sonoramente, ma tanto basta per scatenare nelle interviste post partita un bel revival di prostituzione intellettuale: si sa, quando non c’è il gatto (Mourlino) i ratti ballano (i giornalisti), e fare i prepotenti con il povero BB è fin troppo facile.
Il simbolo della giornata è il losco figuro che si è presentato nella sede in cui guardo tutte le partite in trasferta dell’Inter. Dal minuto uno ha cominciato a urlare frasi senza senso tipo: "Mourinho speriamo che muori". Sul gol degli orobici salta in piedi dicendo: "tutta colpa di quell’eto’o di mxxxx". Come se il Leone avesse potuto controllare come un burattino Lucio sul buco in cui il TIR si è infilato. Lo sguardo sbigottito dei presenti si è trasformato in insulti e la rissa si è fermata al solo livello verbale con mio sommo disappunto: puntavo decisamente al lancio del boccale a palombella con atterraggio sulla nuca nemica. Finché esisteranno interisti così, le p.i. e i nostri avversari avranno gioco facile. Vedi te se uno deve avere crisi isterica di ignoranza calcistica in un giorno in cui comunque si guadagna un punto sulle dirette inseguitrici. Misteri della fede nerazzurra. 

Categorie:spalti e madonne Tag:
  1. |k|
    16 Dicembre 2009 a 22:44 | #1

    sai quanto ho goduto? Ti ricordo che il neroazzurro in Italia è nato fra le Prealpi Orobiche…
    Saremo pastori, saremo contadini, avremo una squadra di merda, non frequentiamo i palcoscenici europei ma godiamo quando un “proletario del pallone” come il Tir vi inchioda ad un pareggio al 90°

I commenti sono chiusi.