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La festa più importante

23 Aprile 2010

 

Ho sempre avuto una certa allergia per le feste comandate di origine religiosa. In realtà mi piacciono, nella loro forma di feste popolari, ma solo quelle locali: quelle nazionali mi danno l’orticaria e fosse per me le toglierei dal calendario ufficiale della Repubblica Italiana. In compenso le feste laiche mi attirano come una falena la luce di un lampione: mi ispirano un rispetto totale e anche il mio spirito sarcastico non riesce a farsi strada tra il senso di profonda ammirazione che nutro per il significato storico di ognuna di quelle date. 

Tra due giorni è il 25 aprile, la festa laica più importante (nonostante il ballottaggio con il primo maggio), la festa di un paese che si libera dai propri tiranni, dalle proprie storture, che per un giorno e forse per qualche anno si eleva sopra la propria ipocrisia e la propria tendenza ad arrangiarsi, accontentarsi, pensare al proprio. Perché l’Italia è il Paese Qualunque, lo è sempre stato (almeno nell’ultimo secolo), disabituato a lottare e abituato a fare di necessità virtù, dopo millenni e millenni di feudi e scazzetti di poco conto. 

Il 25 aprile ricorda un momento in cui la storia del popolo italiano è stata migliore. Migliore in senso assoluto. E forse ricorda anche a me che quello che mi circonda potrebbe essere altrimenti. E non è un caso che di questi tempi si debbano sentire affermazioni senza storia e senza qualità che rivendicano il diritto anche per i nostalgici di periodi bui e orrendi della storia del nostro paese di ricordare i loro caduti, che le autorità cittadine mettano sullo stesso piano chi ha combattuto per perpetrare la dittatura e chi per distruggerla. 

Come scrissi anche l’anno scorso: non è tutto uguale. Non tutte le posizioni valgono allo stesso modo. Alcune sono giuste, altre sbagliate. E aver trasformato l’Italia in un paese di opinioni e di equidistanze comode non l’ha resa un posto migliore. Per quello bisogna fare delle scelte, bisogna sostenerle e bisogna combattere. Ogni maledetto giorno. Il 25 aprile mi ricorda tutto questo. E mi dà un po’ di forza per non perdere la speranza che le persone a un certo punto riscoprano l’importanza della propria dignità e del proprio futuro, non solo quella del proprio interesse e del proprio presente. 

PS: appuntamento il 25 aprile alle 8.30 in Isola per il giro delle lapidi dei caduti per la liberazione, e alle 15.00 in porta venezia per il corteo.

PPS: la canzonedel video sotto fatta da aquilani per l’aquila e per la sua gente; anche loro sperano che le persone tornino a lottare per il proprio futuro, penso, smettendo di credere alle cazzate che raccontano tutti i giorni per rabbonire e sedare. to tame and to blame per così dire. 

 

 

 

 

  1. montalbano
    23 Aprile 2010 a 20:24 | #1

    centrata la frase sull’interesse e il presente, presenzierò al giro delle lapidi a patto che tu mi offra un caffè e mi spieghi dove mi devo trovare….osola non mi dice un granchè.
    cia Fulvio

  2. zeta
    23 Aprile 2010 a 23:06 | #2

    ma sei sicuro che in isola c sia il ritrovo quest’anno?mi ero informata e avevano smentito…oppure lo organizzi_ate tu_voi?

  3. nero
    24 Aprile 2010 a 11:50 | #3

    Per monta: puntello in piazza lagosta ore 9.00

    Per zeta: se non c’è il giro delle lapidi lo faccio da solo, ma sarebbe veramente una cagata pazzesca, tanto più che a quelli che l’hanno seguito gli anni scorsi ho sempre detto che se c’erano problemi ci potevamo sentire e mi facevo io le sbatte.

    Se quest’anno per sbaglio salta, vedrò di iscrivermi all’ANPI di zona e di prendere il potere =D

  4. corinna
    24 Aprile 2010 a 17:22 | #4

    passo anche io domani

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