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L’errore di Genova

16 Dicembre 2010

No, non strabuzzate gli occhi. E non fregatevi le mani pensando che io ora mi rimangi tutto.

L’errore di Genova non è stato spaccare tutto. No. Quello è stato il merito. L’errore di Genova è stato il prevalere del bigottismo politico, del moralismo da due soldi, dello sguardo terrorizzato di chi “fa politica” di fronte a qualcosa che non può controllare, e che non vuole interpretare.

Oggi, nei giorni che seguono agli scontri di Roma durante il miserevole voto di fiducia al farsesco regno Berlusconi, si assiste alla resa pubblica di tutto l’arsenale di chi non vuol guardare in faccia la realtà. E la tragedia è che non assistiamo solo a chi per necessità formale prende distanza dalla cosiddetta violenza, ma anche a chi con drammatica sincerità prende in mano il gesso e il cancellino per insegnare alle persone cosa si fa e cosa non si fa, con la presunzione di avere in mano tutte le chiavi per rivoluzionare il presente, il passato e il futuro.

Alle volte bisognerebbe banalmente prendere atto della realtà, come non è stato fatto a Genova e dopo Genova, rendendo il 2001 un altro grande rimosso della storia italiana (tanto quanto la Resistenza o il Terrorismo degli Anni di Piombo e non solo). Martedì in piazza c’erano migliaia di persone che hanno accolto con un boato una camionetta in fiamme, migliaia di persone esasperate da una vita e da una prospettiva di precarietà, di incertezza, di soprusi da cui non sembra essere possibilità di difesa e di emancipazione. C’erano migliaia di persone incazzate come delle iene, senza alcuna fiducia nella classe dirigente di questo paese e negli uomini e nelle donne che rappresentano ed esercitano il potere (dei soldi) nelle nostre città e sul nostro futuro.

Liquidare queste migliaia di persone come provocatori, come imbecilli trascinati da quattro scalmanati, come eterodiretta massa (traduzione: come massa diretta da qualcun altro e quindi non funzionale allo scopo di chi sta facendo il sermone) è semplicemente grottesco. E dipinge perfettamente i limiti di interpretazione della realtà di chi “fa politica” oggi. E l’errore che si commette è lo stesso di 10 anni fa. Lo stesso che ha portato la potenza incredibile di centinaia di migliaia di persone che scendevano in strada a trasformarsi in un lumicino di candela al tavolo di chi decide, spettatori del potere esercitato e manipolato da altri. Da che mondo e mondo, chi comanda non accetterrà di deporre la propria sovranità se non vi sarà obbligato. E non serve certo Marx per scoprirlo. Basta avere un po’ di cervello.

Sotto riporto l’articolo “di pasoliniana” memoria che un precario devoto di San Precario ha scritto in risposta al moralizzatore della nostra generazione, Roberto Saviano. Forse l’autore di Gomorra potrebbe limitarsi a parlare di realtà che gli sono più congeniali, che non a salire sul pulpito dei tuttologhi di professione della politica.


Caro saviano,

tu dici: “CHI LA LANCIATO un sasso alla manifestazione di Roma lo ha lanciato contro i movimenti di donne e uomini che erano in piazza”.
noi diciamo: chi ha lanciato un sasso alla manifestazione di Roma E´ il movimento di donne e uomini che era in piazza.

tu dici: “Ogni gesto violento è stato un voto di fiducia in più dato al governo Berlusconi”.
noi diciamo: ogni gesto compiuto é stato un voto di sfiducia dato a tutta la classe dirigente di questo paese; politici, industriali, forze dell`ordine, sindacalisti e giornalai.

tu dici: “Questo governo in difficoltà cercherà con ogni mezzo di delegittimare chi scende in strada, cercherà di terrorizzare gli adolescenti e le loro famiglie col messaggio chiaro: mandateli in piazza e vi torneranno pesti di sangue e violenti”.
noi diciamo: questo tuo articolo cerca con ogni mezzo di delegittimare chi scende in strada, di terrorizzare gli adolescenti e le loro famiglie col messaggio chiaro: mandateli in piazza e vi torneranno pesti di sangue e violenti.

tu dici: “Bisognerebbe smettere di indossare caschi … Non copritevi, lasciatelo fare agli altri: sfilate con la luce in faccia e la schiena dritta. Si nasconde chi ha vergogna di quello che sta facendo, chi non è in grado di vedere il proprio futuro e non difende il proprio diritto…”,
noi non ti diremo che dovresti smettere di usare la scorta: chi lotta contro un potere violento, mettendoci la faccia, la testa e anche il culo, ha tutto il diritto di tutelarsi; una testa rotta non pensa tanto bene.

  1. 16 Dicembre 2010 a 23:16 | #1

    Non è, secondo me, strettamente necessario fare un’ “apologia della violenza” quando si tratta semplicemente di autodifesa, così come tu dici, rilevando il tasso alcolico di esasperazione massiva, così come a Genova, al di là delle specifiche dinamiche tecniche che innescano la “violenza”. Ci sono a monte anni di esasperazione, appunto. Siamo preoccupati di ciò che pensa l’opinione pubblica? Penso che molte di queste paranoiche preoccupazioni siano la conseguenza di una reale incapacità di procedere insieme verso un obiettivo comune. Ho recentemente partecipato ad un’ assemblea a Scienze Politiche, si è parlato di obiettivi di brevissimo termine e mai di contenuti della protesta, come se le due cose potessero procedere separatamente. E’ necessario accordarsi su una reale alternativa a questo sistema e trasmettere a tutti questo sogno. Sino a quando l’alternativa non sarà organizzata ci limiteremo alla guerriglia urbana. E poi? Oggi mi firmo Cassandra.

  2. ppn
    17 Dicembre 2010 a 11:15 | #2

    camilla pietrina :
    Sino a quando l’alternativa non sarà organizzata ci limiteremo alla guerriglia urbana. E poi? Oggi mi firmo Cassandra.

    Si, hai anche ragione eh, ma mettila da questo punto di vista: in questi anni e con il chirurgico lavoro di questo governo in particolare, siamo stati tutti -tutti- anestetizzati e lobotomizzati. A volte lobotomizzati senza anestesia. Orde di zombi decerebrati pronti a vincere il campionato mondiale delle belle statuine di fronte a qualunque scempio, qualunque bruttura, qualunque insensatezza. Allora episodi come quello di roma potrebbero essere letti con un semplice “finalmente qualcuno si sta ripigliando”. E ben vengano.

  3. F.
    17 Dicembre 2010 a 11:27 | #3

    Faccio fatica a togliermi il sorriso sulle labbra che si è stampato il 14 dic.
    Penso che l’immagine televisiva di Saviano si sia fagocitata il Saviano in carne ed ossa, se lo sia pappato, digerito ed espulso. E quello che ne è rimasto è ora aggredito da una muffa nera, ma con una striscia rossa sui pantaloni.

    E’ anche questo un segno che il 14 ha fatto il botto: quando nessuno, o pochi, degli intellettuali che si dicono dalla tua parte capisce un cazzo di quello che fai, allora forse sei sulla strada giusta, hai rotto lo schema, puoi dilagare.

    Accade che San Precario si sia scoperto un santo gemello, San Pietrino, i santi ogni tanto vanno in coppia, tipo Cosma e Damiano.
    Chi siamo noi per giudicare i santi?

  4. 17 Dicembre 2010 a 12:51 | #4

    Se, allo stadio, sfascio, demolisco, metto tutto a soqquadro e reagisco alla violenza cieca della polizia non ho compiuto un atto di reale insurrezione o insubordinazione, eppure ho espresso e sfogato la mia rabbia, lunedi rientrerò nei ranghi e sarò come sempre una pedina in questo sistema, esattamente come il giorno prima, sbaglio o c’era qualcuno che s’era inventato il panem e circenses? Se Cassano, com’è sua abitudine fare, mette in discussione, inconsapevolmente, le regole del gioco si dimostra, come sempre, deludente quando è disposto a chiedere scusa e rientrare nell’ordine gerarchico previsto. Meglio un vero prepotente come Ibra, a questo punto. Non ho provato una soddisfazione così grande il 14, sarò soddisfatta quando saremo veramente in grado di rispondere colpo su colpo agli attacchi del sistema, però consideriamolo pure un inizio. Aspetto con fiducia che la rabbia si traduca in un progetto politico a lungo termine.

  5. filippo de dominicis
    17 Dicembre 2010 a 21:12 | #5

    Cosa si intende per “cosiddetta” quando si parla di violenza?
    Cosa s’intende per “merito” dello spaccare tutto?
    L’orgoglio luddista fa piangere, l’esaltazione nella guerriglia urbana è pietosa.
    A cosa è servita la morte di Carlo Giuliani se non a regalarvi un nome in più da gridare in piazza?
    A che serve il casco contro la pistola?
    Saviano è becero e ingenuo, e al genio di Pasolini non va neppure comparato, ma le risposte che gli piovono addosso sono figlie di una sottocultura della rivolta, di un narcisismo rivoluzionario che non ha mai cambiato linguaggio e forme, e che non sa riconoscere che il casco in testa è solo l’elmo per un gioco d’eroismo adolescenziale. “Prendetevela con la magistratura e vedrete”.

  6. nero
    17 Dicembre 2010 a 22:04 | #6

    @filippo de dominicis

    Beh, caro filippo, non sono d’accordo su niente. Però tu puoi ancora candidarti, dai, magari riuscirai ad essere tra i “buoni”. E’ sempre motivo di orgoglio. Non avvicinavo Saviano a Pasolini, al massimo la risposta. Forse non hai letto bene. Sarà la mia sottocultura della rivolta. Che cmq dal mio punto di vista è meglio della sottocultura della mazzetta e della poltrona.

  7. Vu
    17 Dicembre 2010 a 23:11 | #7

    secondo me stavolta Saviano ha “cagato fuori dal boccale”
    e quello che ha scritto il “pascoliniano” di San Precario è quello che ho pensato anche io appena letta la sua lettera.

    alla fine non gli manca il pane, a milioni (ormai) di italiani si e quando “l’acqua te tocca l culo” quindi non hai più niente da perdere succede questo.
    aggiungo, a costo di essere impopolare (!?), che se la rabbia è scoppiata è perchè da 2 anni ci stanno esasperando, torchiando, sminuendo, schernendo… beh la dignità non ha prezzo, non me la puoi comprare e fosse l’unica cosa che mi rimane a costo di tenerla farò di tutto.
    e accadrà presto.

    cassandra bis.

  8. Vu
    17 Dicembre 2010 a 23:15 | #8

    filippo de dominicis :
    Cosa si intende per “cosiddetta” quando si parla di violenza?
    Cosa s’intende per “merito” dello spaccare tutto?
    L’orgoglio luddista fa piangere, l’esaltazione nella guerriglia urbana è pietosa.
    A cosa è servita la morte di Carlo Giuliani se non a regalarvi un nome in più da gridare in piazza?
    A che serve il casco contro la pistola?
    Saviano è becero e ingenuo, e al genio di Pasolini non va neppure comparato, ma le risposte che gli piovono addosso sono figlie di una sottocultura della rivolta, di un narcisismo rivoluzionario che non ha mai cambiato linguaggio e forme, e che non sa riconoscere che il casco in testa è solo l’elmo per un gioco d’eroismo adolescenziale. “Prendetevela con la magistratura e vedrete”.

    cito testualmente:
    Si può essere analfabeti,
    ma NON FASCISTI.

    se avessi anche solo provato a sentire come commenta questi ultimi anni di governo qualcuno che ha vissuto l’epoca del fascismo ti renderesti conto che la storia si sta per ripetere. e quelli che rispondono così stanno insultando le persone che hanno dato LA VITA per questo paese che si è e si continua a trasformare in merda! quindi sciacquati la bocca che tu ora puoi esprimere un opinione solo perchè qualcuno si è fatto sparare per darti questa libertà.

    cazzo: MEMORIA STORICA!

    PS: scusa nero ma ne ho le palle piene dei perbenisti che si “dissociano dalle violenze”!

  9. filippo de dominicis
    18 Dicembre 2010 a 12:20 | #9

    grazie a tutti per le risposte.
    grazie per il “buono” e il “perbenista”.
    grazie per le lezioni di memoria storica, e la vaga illazione di fascismo.
    Conosco benissimo l’ironia acida di cui si nutrono le vostre parole, non mi è nuova, so usarla anch’io.
    Non mi dissocio da nulla, cerco di osservare senza identificarmi, perché credo che la militanza sia una forma di regressione.
    Non credo alla “dignità” nel farsi sfruttare, e credo che ogni forma di vittimismo che diviene orgoglio ribelle sia fragile e inutile.
    Buon Coraggio a tutti.

  10. filippo de dominicis
    18 Dicembre 2010 a 12:41 | #10

    ciao Franco, basta il tuo stile per riconoscerti, sei tu, sbaglio? @F.

  11. nero
    18 Dicembre 2010 a 13:48 | #11

    Filippo, ma che te frega di chi è?
    Guardiamo a quello che diciamo, non a chi lo dice.

  12. filippo de dominicis
    18 Dicembre 2010 a 16:19 | #12

    è un amico, se è lui, tutto qui.
    Poi io non mi copro il volto, mai: lascio questa paura ai religiosi e ai soldati, e mi prendo la responsabilità di quanto affermo.

  13. 18 Dicembre 2010 a 18:42 | #13

    Ciao Filippo, anch’io non condivido quello che dici ma sappi che non siamo tutti disposti a prenderti a male parole o fare illazioni solo per dimostrare qualcosa di diverso. C’è, negli ultimi anni, una malattia in giro: ” Se non sei con me sei contro di me”. E’ diffusa purtroppo, anche in certi ambienti. Però credo che se fai certe provocazioni, che io comprendo, poi non devi stupirti per le rispostacce. Il problema è che la “violenza” di questi giorni è parte di un inevitabile processo politico ( di cambiamento?), dobbiamo ancora capire se è il preludio di qualcosa o il solito entusiasmante sfogo stagionale adolescenziale. Non s’è mai visto processo di rivoluzione che non fosse, purtroppo, violento. Cosa dici: sarà colpa nostra che ce le andiamo a cercare? Non credo… E’ bello sapere che puoi esprimere un’opinione differente ed essere accolto in maniera così democratica. Di solito, comunque, chi fa moltissime chiacchere fa pochissimi fatti. Però è un problema suo! Le ultime assemblee a cui ho partecipato sono state scioccanti. Questo movimento è alla ricerca legittima di totale autonomia ma, dal mio punto di vista, è talmente impantanato in una ricerca espressiva formale che inibisce perfino la produzione e la proposta di contenuti. Su Carmilla è stato pubblicato un documento che si conclude con questo slogan ” solidarità e complicità con…” oppure “…perchè hanno dimostrato cosa può fare la spontaneità di una piazza incazzata”, fermarsi solo alla lettura superficiale delle parole rende l’idea del grado di approssimazione della protesta: complicità… spontaneità… manca secondo me una seria riflessione politica sulla controcultura che vogliamo proporre, una controcultura che vuole trovare nuove parole per le sue analisi. Non sarà che anche stavolta la smania di fare gli originali e gli “alternativi” a parole addormenterà tutto?

  14. F.
    19 Dicembre 2010 a 0:50 | #14

    filippo de dominicis :
    ciao Franco, basta il tuo stile per riconoscerti, sei tu, sbaglio? @F.

    Mi sa che sbagli, ma non fa differenza.

    Restiamo sul punto.
    Una serie di faccende sono venute al pettine, ed era anche ora.
    La “cosa” del 14 è talmente nuova da aver lasciato allibito il mainstream: tutti andati in pappa totale, con riflessi di pavlov sguaiati. Pugili suonati che sentono la campanella e menano fendenti all’aria. “Ecco i Black Bloc! Occhio ragazzi!”. Sbroccati.
    Qui non è questione di distacco dalla realtà, questo è peggio: sei fuori e sei pure pigro, incapace di scolpirti capri espiatori che durino almeno una settimana. Ci sono cascati quasi tutti per 2/3 giorni, compreso Il Fatto Quotidiano, poi la questione si è parzialmente dissolta, tranne per chi si è incartato come Saviano.
    Visto cosa succede a usare capri espiatori di seconda mano?

    Allora, la questione è imho che meno ideologia si usa per interpretare quello che succede e meglio è. Si prendono meno cantonate e si capisce di più.

  15. filippo de dominicis
    19 Dicembre 2010 a 18:28 | #15

    @F.
    Sono perfettivamente, affettivamente d’accordo.

  16. filippo de dominicis
  17. nero
    19 Dicembre 2010 a 19:18 | #17

    @camilla pietrina

    Sperem de no. =D

  18. opinionista
    19 Dicembre 2010 a 22:52 | #18

    Parlando di Saviano a me onestamente fa pena. Vive recluso e non sa assolutamente quale sia la realtà. Fa ormai il tuttologo con risultati sistematicamente pessimi, banali ed ebbri di retorica. La colpa è di chi lo ha eletto “intellettuale di sinistra” (il gruppo Espresso-La Repubblica) visto che:
    1 non è un intellettuale
    2 non è di sinistra, soprattutto perché ora come ora neanche capisco cosa significhi
    3 manco scrive bene
    Non diamogli neanche tutta questa importanza.
    Su tutto il resto non posso che non essere d’accordo con nero.
    Il problema è che siamo troppo spaventati da ciò che non è contenibile né controllabile.

  19. opinionista
    19 Dicembre 2010 a 23:18 | #19

    La migliore risposta a Saviano e a tutti i media di “sinistra”:
    http://napoli.indymedia.org/node/14521
    semplicemente geniale.

  20. filippo de dominicis
    20 Dicembre 2010 a 15:03 | #20

    @F.
    Intanto Grazie Mille per il tono e l’ascolto.
    Poi ti dico, da lontano e da un’età non più consona al dibattito, quello che penso dei cuccioli del dicembre:
    io dico che il movimento è nuovo, belissimo e stupendamente indefinibile
    lontano da ogni etichetta
    impermeabile ai paternalismi e alle strumentalizzazioni
    ma che potrebbe forse restare al riparo della violenza SUBITA, prima che inflitta
    “rischiare libertà strada per strada” potrebbe restare poesia ed ispirazione
    per non essere messa in pratica: la libertà sta nel NON essere vulnerabili
    il gesto più rivoluzionario sarebbe evitare SEMPRE lo scontro
    essere imprendibili
    essere sempre là dove la polizia non c’è
    arrivare ai “palazzi del potere” è suicidio, sapendo chi ha la pistola e il manganello e chi il “book” e il casco del motorino
    non serve a nulla
    il potere va disconosciuto, ignorato e scavalcato
    non combattuto se non dentro si sé
    ognuno se la prenda col poliziotto che si porta dentro
    e allora davvero non sapranno come fermarvi
    Con molta partecipazione affettiva, senza alcuna ideologia
    Filippo

  21. filippo de dominicis
    20 Dicembre 2010 a 15:07 | #21

    @camilla pietrina
    Cara Camilla, la risposta che ho mandato a F. era pensata per te… quindi vale per due. Ciao

  22. filippo de dominicis
    20 Dicembre 2010 a 15:48 | #22

    ITALIA 1977-1993

    Hanno portato le tempie
    al colpo di martello
    la vena all’ago
    la mente al niente.

    Per le nostre vie
    ancora rispondevano
    a pugno su gli elmetti.

    O imparavano nelle cantine
    come il polso può resistere
    allo scatto
    dello sparo.

    Compagni.

    Non andate così.

    Ma voi senza parlare
    mi rispondete: “Non ricordi
    quel ragazzo sfregiato
    la sera dell’undici marzo 1971
    che correva gridando
    “Cercate di capire
    questa sera ci ammazzano
    cercate di
    capire!”

    La gente alle finestre
    applaudiva la polizia
    e urlava: “Ammazzateli tutti!”
    Non ti ricordi?”

    Sì, mi ricordo.

    Franco Fortini
    t

  23. 20 Dicembre 2010 a 17:54 | #23

    @filippo de dominicis
    Chissà, forse sei l’unico che ha veramente compreso che al di là delle dichiarazioni ad effetto la realtà concreta dei fatti prevede uno scontro molto duro ed uno durissimo si sta apparecchiando proprio per mercoledì, sembra non importare a nessuno che oltre allo scontro di piazza dev’esserci una saldissima coesione delle varie frangie sociali coinvolte. Questo lo si vede anche da alcune dichiarazioni qui sopra. Non c’è nessuna volontà vera di coinvolgere tutti, esiste già una generazione ampiamente delusa per il futuro che gli viene rappresentato ma da soli non sono e non siamo sufficienti. E’ quindi necessario allargare il più possibile la partecipazione attiva e consapevole alla protesta. Anzi, non è una questione d volontà, ma proprio di capacità. Le proteste degli anni scorsi non sono state, per me meno coinvolgenti, pur essendo meno violente, non mi entusiasma particolarmente il sangue, ma si sono spente sotto i colpi duri una generale indifferenza, perchè? Stavamo meno peggio di oggi? Non credo. Sono anni che va tutto malissimo, ma questo non è sufficiente per ribellarsi. Non avere più nulla da perdere non è per tutti la precondizione per una rivolta. Tant’è vero che lo zoccolo duro della resistenza al fascismo era un manipolo di coraggiosissimi/e che hanno lottato per un intero popolo. E quindi? Arrivare ai “palazzi del potere” si può, eccome, ma non in quattro gatti. Beato chi si accontenta di sentirsi un rivoluzionario fra le mura di casa sua e nel suo gruppetto di amici. Eppoi… a proposito di Saviano… Ecchissenefrega! Mica è dio. Anche lui come tutti dice cazzate! Grosse! Però pazienza!

  24. filippodedominicis
  25. peter
    3 Gennaio 2011 a 22:41 | #25

    Saviano sta semplicemente cercando di evitare che questo movimento si tiri la zappa sui piedi come è successo a tutti i movimenti da venti anni a questa parte, che non han mai combinato un altro che rafforzare la destra. Andrebbero inoltre abbandonate le inutili follie del barbuto filosofo di Treviri, teniamoci Saviano invece che può esserci utile.

  26. F.
    4 Gennaio 2011 a 18:38 | #26

    peter :
    Saviano sta semplicemente cercando di evitare che questo movimento si tiri la zappa sui piedi come è successo a tutti i movimenti da venti anni a questa parte, che non han mai combinato un altro che rafforzare la destra. Andrebbero inoltre abbandonate le inutili follie del barbuto filosofo di Treviri, teniamoci Saviano invece che può esserci utile.

    Mhhhh… 20 anni a questa parte dici? Salvi i movimenti dei ’70 e ’80? e perchè mai?
    Condannali tutti… cosa stai li a risparmiare? Ma poi, perchè fermarti al barbuto? Condanna anche i giacobini, ecchecazzo!… quei cappelloni puzzolenti. Hai visto quanta inutile violenza? Uno scandalo, povero re e povera regina… se non c’era il congresso di vienna a rimettere tutto a posto, signora mia, chissà dove saremmo andati a finire!

    Le inutili follie de-l(i) barbuto(i) sono quelle che ti permettono di curarti a un costo sopportabile, di avere qualche scampolo di welfare (quasi nulla ora, ma non è sempre stato così) e di garantirti che il dominus loci non imponga per consuetudine di sverginarti la moglie la notte prima del tuo matrimonio. Che se permetti è una discreta conquista.
    Senza il barbuto e i movimenti questi standard te li sognavi.

    La vera tragedia di questa epoca è il mezzoseghismo, una vera piaga sociale. Saviano e Fazio sono le icone del mezzoseghismo dominante. Implorano vaselina e buona educazione invece di urlare alla violenza subita e in atto. Dna figiciotto, inconfondibile.
    Te li lascio tutti e due (vanno in coppia, come i vasi cinesi), io non me ne faccio niente. Hanno l’agilità mentale di un fermacarte.

  27. peter
    4 Gennaio 2011 a 22:18 | #27

    Io critico i movimenti degli ultimi venti anni, in primo luogo perché questi da vicino (soprattutto la Pantera) o da lontano e con più senno, li ho vissuti, gli altri no; poi perché mi son parsi nel complesso un monumento alla verbosa inettitudine, un manifesto di velleità e inconcludenza il cui effetto principale è stato fornire argomenti ai beceri. Quelli precedenti qualcosa nel bene o nel male l’han combinato.

    Io personalmente son dell’idea che lo stato sociale, pure quello scassato italiano, e i miglioramenti collegti lo si deve o a chi con il barbuto filosofo di Treviri aveva poco a che fare (es. Keynes) o a chi al marxismo ha applicato pesanti correttivi ed a volte principi contrari. Chi invece ha tentato di applicare alla lettera le mortifere idee del barbuto è solo riuscito a buttare tutto per aria senza sapere cosa fare poi. E’ ridicolo, lo so, ma questo (e l’incubo che è venuto dopo) è storia.

    Saviano resta una stella polare. E’ molto politico, va bene, ma il suo essere smaliziato non va confuso con il qualunquismo. Avanti così Roberto!

  28. nero
    5 Gennaio 2011 a 11:45 | #28

    Meno male che F. mi segue ancora, e risponde anche quando non ho tempo io 🙂

  29. F.
    6 Gennaio 2011 a 14:42 | #29

    @nero
    eh… ogni tanto mi ripropongo, come la peperonata. burp.

  30. 6 Gennaio 2011 a 17:35 | #30

    @peter
    E per parafrasare: “Meno male che c’è Roberto!” E come avremmo fatto senza di lui che, amorevolmente e senza alcun paternalismo, si preoccupa di prendere per mano il movimento ed indicargli la via? Quella giusta s’intende. Ma che film hai visto?!Com’è che la scalcinata, moderata sinistra a cui appartieni identifica Saviano come un leader “politico”, una stella polare? Non è che confondi cause ed effetti? Non è che quelli come te che si appellano ad una strana idea di razionalità sono i più narcotizzati dai devastanti effetti di una propaganda che, sia da destra che da sinistra, vuole cancellare ogni impeto di rivolta e bollare come pericolosi e sovversivi tutti i movimenti di protesta degli anni passati? Non è che questo progetto revisionista si è insinuato perfino in chi ritiene, presuntuosamente, di avere senso critico ed anticorpi? A me, personalmente, dispiace solo che ad una battagliera raffica di indignata violenza possa non seguire un’alternativa organizzata a questo sistema, solo questo. Perchè la restaurazione dell’attuale ordine sarebbe ancora più violenta, repressiva e subdola.

  31. nero
    7 Gennaio 2011 a 0:47 | #31

    @camilla pietrina

    Bentornata Camilla.
    Mi parevi un po’ sedata ultimamente, finalmente riconosco la verve che mi è sempre piaciuta 🙂

  32. peter
    8 Gennaio 2011 a 0:53 | #32

    camilla pietrina :@peter A me, personalmente, dispiace solo che ad una battagliera raffica di indignata violenza possa non seguire un’alternativa organizzata a questo sistema, solo questo. Perchè la restaurazione dell’attuale ordine sarebbe ancora più violenta, repressiva e subdola.

    Maddai! Vuoi forse dire che abbiamo un problema a far seguire alle chiacchiere i fatti e che quidi tocca fare seguire altre chiacchiere, magari espresse in una qualche obsoleta vulgata marxista-leninista? E che forse andremo avanti così da qui all’eternità? Non l’avrei mai pensato…

    Saluti a te e alla tua claque (intanto loro governano)

  33. 8 Gennaio 2011 a 18:30 | #33

    peter :Saviano sta semplicemente cercando di evitare che questo movimento si tiri la zappa sui piedi come è successo a tutti i movimenti da venti anni a questa parte, che non han mai combinato un altro che rafforzare la destra.

    Voglio evitare qualsiasi forma di sarcasmo perchè capisco che questo è il tuo brodo di coltura. Ho capito, tardi, che è uno spreco di energie e forse Nero si riferisce a questo quando pensa che sia sedata. Effettivamente questo pretesco atteggiamento non mi si addice, per nulla. Ma andiamo oltre. Noi non abbiamo lo stesso punto di vista, la tua cinica traduzione delle mie parole rivela un’analisi sbagliata della situazione, io non attribuisco solo a noi stessi l’irresponsabile incapacità di organizzare una resistenza: certo fra di noi ci sono, come sempre ed ovunque, velleitari rivoluzionari disposti a monopolizzare l’attenzione solo su se stessi. E allora? Pensi sia davvero questo il problema? Mi sembra un pò poco. E’ un’analisi un pò limitata che, però, ti consente di far notare quanto sei in gamba. Bravo. Forse ti sei bevuto uno strano nuovo modello mediatico di organizzazione della protesta, qualcosa che può discendere in maniera quasi diretta dall’approvazione di chi si contesta. E’ possibile, secondo te, protestare seriamente e ricevere il benestare della stampa? Una stampa che non rappresenta i tuoi interessi ma quelli dei padroni e signori che ci governano. Speri ancora che una protesta civile ed educata possa raccogliere il consenso di una massa lobotomizzata e che si nutre da anni a pane e mediaset? Sei sicuro che non sia un segnale positivo tornare in maniera assolutamente ottocentesca a parlare di interesse di classe? Sei sicuro che un conflitto radicale e radicato profondamente nella coscienza dei nuovi sfruttati non possa essere “risolutivo”? Ti sei chiesto come mai sia così difficile organizzarsi contro questo sistema? Non ti sembra che la svendita a buon mercato di tutti i nostri diritti operata negli ultimi trent’anni dalla cosiddetta sinistra istituzionale, moderata, ben educata, ipocrita e da alcuni sindacati complici abbia influito notevolmente nel creare e diffondere una sensazione di impotenza, di inutilità, di cinismo e di arrivismo? Ti sei accorto che quest’anno qualcosa è cambiato e la rabbia degli studenti è stata accolta in maniera molto differente dagli anni scorsi? Quali modernissime alternative ci proponi tu? Hai qualcosa da dire a parte che c’è un complotto contro di te e che a “sinistra” è pieno di stronzi? Anche questi argomenti già sentiti. Ciao. Camilla S.Pietrina.

  34. Andrea
    8 Gennaio 2011 a 19:54 | #34

    “L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite, l’uso della libertà che tende a fare di qualsiasi cittadino un giudice, che ci impedisce di espletare liberamente le nostre sacrosante funzioni. noi siamo a guardia della legge che vogliamo immutabile, scolpita nel tempo. Il popolo è minorenne, la città è malata, ad altri spetta il compito di curare e di educare, a noi il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!”

    Questa frase è in un film del 1970.

    Non conosco Saviano ne mi interessa conoscerlo, non sono ne abbastanza bravo ne abbastanza preparato per argomentare come voi (e non è una critica) so solo che i fatti in oggetto mi han fatto piacere… rileggendo la frase citata però mi chiedo se sia giusta questa sensazione…

    Più ci penso più arrivo alla solita amara conclusione…. da qualsiasi parte ci si giri lo si piglia in culo…

    spero solo che i ragazzi in oggetto abbiano il tempo di pensare, poi le decisioni saranno le loro, ma che abbiano il tempo di pensare…

    K

  35. peter
    10 Gennaio 2011 a 1:50 | #35

    camilla pietrina :

    peter :Saviano sta semplicemente cercando di evitare che questo movimento si tiri la zappa sui piedi come è successo a tutti i movimenti da venti anni a questa parte, che non han mai combinato un altro che rafforzare la destra.

    Voglio evitare qualsiasi forma di sarcasmo perchè capisco che questo è il tuo brodo di coltura. Ho capito, tardi, che è uno spreco di energie e forse Nero si riferisce a questo quando pensa che sia sedata. Effettivamente questo pretesco atteggiamento non mi si addice, per nulla. Ma andiamo oltre. Noi non abbiamo lo stesso punto di vista, la tua cinica traduzione delle mie parole rivela un’analisi sbagliata della situazione, io non attribuisco solo a noi stessi l’irresponsabile incapacità di organizzare una resistenza: certo fra di noi ci sono, come sempre ed ovunque, velleitari rivoluzionari disposti a monopolizzare l’attenzione solo su se stessi. E allora? Pensi sia davvero questo il problema? Mi sembra un pò poco. E’ un’analisi un pò limitata che, però, ti consente di far notare quanto sei in gamba. Bravo. Forse ti sei bevuto uno strano nuovo modello mediatico di organizzazione della protesta, qualcosa che può discendere in maniera quasi diretta dall’approvazione di chi si contesta. E’ possibile, secondo te, protestare seriamente e ricevere il benestare della stampa? Una stampa che non rappresenta i tuoi interessi ma quelli dei padroni e signori che ci governano. Speri ancora che una protesta civile ed educata possa raccogliere il consenso di una massa lobotomizzata e che si nutre da anni a pane e mediaset? Sei sicuro che non sia un segnale positivo tornare in maniera assolutamente ottocentesca a parlare di interesse di classe? Sei sicuro che un conflitto radicale e radicato profondamente nella coscienza dei nuovi sfruttati non possa essere “risolutivo”? Ti sei chiesto come mai sia così difficile organizzarsi contro questo sistema? Non ti sembra che la svendita a buon mercato di tutti i nostri diritti operata negli ultimi trent’anni dalla cosiddetta sinistra istituzionale, moderata, ben educata, ipocrita e da alcuni sindacati complici abbia influito notevolmente nel creare e diffondere una sensazione di impotenza, di inutilità, di cinismo e di arrivismo? Ti sei accorto che quest’anno qualcosa è cambiato e la rabbia degli studenti è stata accolta in maniera molto differente dagli anni scorsi? Quali modernissime alternative ci proponi tu? Hai qualcosa da dire a parte che c’è un complotto contro di te e che a “sinistra” è pieno di stronzi? Anche questi argomenti già sentiti. Ciao. Camilla S.Pietrina.

    Cara Camilla San Pietrina, avrei voluto dedicarti una più lunga risposta che partisse dalla constatazione che tu stai evidentemente dibattendo con i mulini a a vento, o contro tue proiezioni , visto che noi presumibilmente non ci conosciamo e quindi la tua pretesa di attribuirmi riserve mentali intenzioni occulte condizionamenti turbe psichiche varie mi pare alquanto velleitaria, a meno appunto che tu non stia dialogando non con me ma con i tuoi fantasmi. Avrei poi proseguito discutendo il merito dei tuoi argomenti ma mi son detto, “perché poi?”. Sarà la storia, e quella prossima, a decidere inoppugnabilmente chi ha ragione; in particolare se tutta la faccenda come al solito si sgonfierà nel giro di poco, e se come sempre si sarà combinato poco o nulla, vorrà dire che qui la Cassandra ero io. D’altronde quel che già sappiamo non fa ben sperare: come al solito i movimenti si sono mossi sulla difensiva e le proposte latitano. E inoltre, rappresenteranno questi del “movimento” almeno una parte consistente degli studenti universitari, includendo quindi anche quelli che da queste proteste vorrebbero ricavare qualcosa di positivo per sé stessi come esattamente un lavoratore vuole uno stipendio più alto, o i buoni pasto, o turni meno stressanti? Rappresenteranno quindi anche gli studenti che vorrebbero che l’università fornisse loro in un tempo ragionevole elementi nozioni e abilità utili per trovare un lavoro e che invece da più di vent’anni a questa parte si ritrovano con il “diritto acquisito” a girare per anni in un labirinto alla cui uscita non trovano uno straccio di occupazione, oppure finiscono nelle fauci dei peggiori sfrutatori? Secondo me no, il “movimento” non li rappresenta nemmeno questa volta e quindi si sgonfierà ancora, a maggior ragione se si considera che non ha altro da proporre se non la rabbia nelle piazze. Magari però mi sbaglio, stiamo a vedere: io non ho difficoltà ad ammettere i miei errori e spero che sia così anche per te.

  36. 12 Gennaio 2011 a 0:22 | #36

    @peter
    Devo dire la verità… Leggendo la tua risposta sono morta dalle risate perchè hai evidentemente colto quegli elementi di smisurata critica personale che ti ho rivolto e la tua risposta era divertente! Comunque a me interessava riportare la discussione al nodo principale, l’unico che veramente ci interessa al di là di ogni cinica o ottimistica previsione futura. E’ per questo che trovo inutile ogni sarcasmo esibizionista. In fin dei conti queste sono solo chiacchere da salotto e questo un palcoscenico in cui fingiamo di essere intelligenti. Questo terreno può diventare triste quando Andrea esprime tutta la sua amara delusione e anche un pò di qualunquismo vittimista o vittimismo qualunquista… eppoi? Nessuno di noi può realisticamente prevedere come si svilupperanno le cose… però, in questo momento, per esempio, Algeria e Tunisia ci propongono ancora e in maniera più insistente di riflettere: si stanno ribellando per fame? Per mancanza assoluta di democrazia? O perchè le due cose coincidono? In Iran contro cosa combattono? Un regime teocratico che limita fortemente la democrazia del popolo? Quando in Italia sarà evidente a tutti che non c’è più democrazia? Io credo, e questo alimenta positivamente i miei ragionamenti, che si stia sviluppando “un pò” di coscienza politica. Però credo anche che i tempi non saranno brevi e che sarà davvero necessario contribuire con ogni risorsa fisica e mentale alla nascità di un fronte comune in cui gli attori di questa protesta si riconoscano reciprocamente come uno solo, come in uno specchio. Non abbiamo nessuno dalla nostra ma ancora peggio ce li abbiamo fra le palle, se pensi che “uomini” come D’Alema, su cui ovviamente nessuno di noi contava, stanno dalla parte di Marchionne senza crearsi nessun problema di coscienza. Per quanto tempo hanno fatto credere alla gente che i suoi interessi di classe non esistevano più? Ciao!

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