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Archivio per la categoria ‘spalti e madonne’

M come merda e morganti

3 Marzo 2007 Commenti chiusi

Il Livorno scende in campo determinato, anche se solo davanti agli abbonati. L'inter anziché con una formazione rimaneggiata va in campo con una formazione quasi titolare (se si escludono ovviamente gli assenti a centrocampo Cambiasso e Vieira). Nei primi quindici/venti minuti il Livorno tiene alto il ritmo sperando di volgere la partita a proprio favore e ci riesce con un gran tiro di punizione di Lucarelli, con la complicità della solita cappella su calcio piazzato di Julio Cesar, che non si capisce se gli allenamenti sulle punizioni li fa o fa finta. Anche prima di questo unico tiro del primo tempo color amaranto o quasi, Stankovic aveva già preso un palo, tanto per dire come "volge" la partita.

Dopo il gol iniziamo a pressare tantissimo e si vede un Ibra in giornata di grazia: due assist al bacio, palo di Grosso, e poi un numero da circo che ci porta al pareggio. Palla per Grosso, cross pennellato, tacco di Ibra, Cruz brucia la difesa del Livorno e gira in rete con una mezza rovesciata stupenda. Poco dopo Ibra se ne va sulla fascia: tacco, suola, piede, coscia, rimpalla male e Pavan riesce a chiudere altrimenti era uno dei gol più belli del mondo.

La partita continua così anche nel secondo tempo, fino a che su punizione Ibra mette il gol della vittoria. Dopo il 25esimo del secondo tempo, un arbitraggio bruttino diventa tragedia: Morganti fischia tutti i falli sbagliati, poi prima non ammonisce né Stankovic né Cruz per fallo di mano volontario, mentre su un'azione di normale contrasto cerca di ammonire Maicon, che protesta con un applausino, e per questo lo espelle. Mancini si incazza giustamente, ed espelle anche lui, rimettendo in bilico la partita (che 11 contro 11 sembrava non avere storia). Non contento ci mette 6 minuti di recupero, nonostante il quarto uomo ne avesse dati quattro, al soldo di Galante (che sarebbe meglio facesse il fotomodello che il calciatore).

In ogni caso vinciamo e andiamo a +16 dalla Roma. Affronteremo il Milan senza il terzino migliore grazie a questa merda umana con la giacchetta rossa (e nera). Stronzo.

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Bianconeri: una fazza una razza

28 Febbraio 2007 4 commenti

Una razza di merda, in particolare. L'Inter fa un primo tempo da allenamento, mentre l'Udinese entra in campo per pareggiare a tutti i costi. In porta ha un tipo di nome De Santis che potrebbe fare amicizia con l'arbitro protagonista di Moggiopoli: da solo avrà perso circa 15 minuti.

Nel secondo tempo l'Udinese fa l'unico tiro della partita e Toldo gli regala un gol. La reazione è rabbiosa, i nerazzurri stasera sono in vena di giochini e mancano di cinismo. Crespo la mette nonostante l'arbitro e poi sprechiamo decine di palloni.

Alla fine rimane l'amaro in bocca di una partita con un tiro contro trenta, di un arbitro di nome Bergonzi che speriamo venga radiato per la sua inadeguatezza alle serie superiori all'Interregionale, di due rigori netti negati come al solito, di un Udinese che ha pensato solo a picchiare come fabbri senza esprimere nulla di gioco. Sopratutto mi sto già irritando per la festa da coppa del mondo che tutti i nostri detrattori faranno per un pareggio dopo 17 vittorie: ma d'altronde si dice "non ti curar di loro ma guarda e passa", che alla fine sono anche loro della stessa razza dei gobbi.  

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Muti

26 Febbraio 2007 2 commenti

Finalmente speriamo che i 5 gol rifilati in scioltezza al catania servano a zittire tutti gli uccelli del malaugurio che questa settimana hanno ritrovato la voce grazie a un pareggio. Con il Catania sul neutro triste di Cesena giochiamo la partita al contrario di quella contro il Valencia: la squadra entra nel primo tempo messa un po' a caso sia in termini di posizione dei giocatori che in termini di voglia. Al 44' sull'ennesimo calcio piazzato infiliamo il primo gol: a parte che la share dell'Inter su calci d'angolo e palle ferme si aggira attorno a quella dell'aeronautica inglese durante la seconda guerra mondiale, è l'intervallo a segnare un cambio di ritmo.

Al contrario di mercoledì i nerazzurri risparmiano forze e nel secondo tempo escono liquidando gli avversari con una facilità imbarazzante. Prendiamo due gol su due errori di Cordoba che stentiamo a riconoscere per queste sue incertezze. Solari che nel primo tempo era sembrato il solito sconclusionato (nonostante il fresco taglio di capelli) è emerso e ha fatto girare montagne di palloni, Ibra si è svegliato dal semitorpore tirando fuori stop da 40 metri di esterno con passaggio nel volgere di un istante, triangolazioni impossibili, magie in ogni angolo dell'area avversaria, e un gol che lo porta su nella classifica marcatori. Cruz dopo una sessantina di minuti vince la paura e si gioca i primi contrasti da quando è rientrato: peccato per la traversa, sarebbe stata una doppietta bellissima e meritata; Stankovic è ancora un po' imballato ma rischia di metterla dentro pure lui; Grosso e Samuel, fino al momento ognuno del rispettivo gol sarebbero da mettere alla gogna, ma dopo il gol si trasformano da rospi in principi e tutto procede a meraviglia.

Insomma soffro il primo tempo temendo che la squadra abbia subito un contraccolpo psicologico con tutte le polemiche. Scopro un secondo tempo che mi lascia a bocca aperta. Speriamo di continuare così.

 

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Pubblicata la seconda parte del racconto lungo ispirato ai fatti di Catania

23 Febbraio 2007 Commenti chiusi

Stasera dopo immense traversie delle ultime due settimane io e il mio socio siamo riusciti a far uscire i capitoli dal 5 all'8 del racconto lungo ispirato ai fatti di Catania, Novecento e uno. Speriamo la loro ironia faccia sorridere anche voi.

Vi aspettiamo comunque domani sera in quel di Baggio per la serata di presentazione di Monocromatica organizzata da virgolaz

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Peccato di suberbia

21 Febbraio 2007 2 commenti

 

La champions league aspetta al varco l'Inter dei record in campionato e tutti gli occhi sono puntati sui nerazzurri: la squadra entra in campo e sembra concentrata. Ne esce un primo tempo di autorità in cui controlliamo molto bene il campo e in cui dopo un palo clamoroso riusciamo a mettere il pallone in rete con Cambiasso (in fuorigioco). Sprechiamo decine di palloni incluso un gol fatto con Crespo in tuffo dopo un perfetto taglio in diagonale che mette fuori incredibilmente. Sul finire del primo tempo le prime avvisaglie di non cedere al peccato della superbia: un tiro dei valenciani esce di pochissimo a lato.

La squadra è messa bene in campo e aggredisce gli spagnoli che sono venuti a Milano a giocare di rimessa e di unfair play (palle non restituite, gente che si butta a terra per interrompere le azioni, ecc. ecc.). La superbia continua: Figo è troppo lezioso, Crespo non punge abbastanza, Ibra giochicchia troppo pieno di sé, Stankovic sbaglia palloni facilissimi. Il Valencia ci insegna l'umiltà una prima volta con una punizione su cui Julio Cesar schiera la barriera a zona (o forse a bizona) e prende un gol che fa sembrare Ronaldinho il più misero Villa.

Ci diamo una scossa e mettiamo dentro il secondo pallone con uno scambio splendido Cruz-Maicon. Ma la superbia ci attanaglia e riprendiamo a giochicchiare anziché mettere dentro due-tre palle gol nette. Al 41esimo lezione finale: Silva ci infila su un rimpallo nella mischia seguita al calcio d'angolo… Imcolpevole Julio Cesar, molto più colpevole una squadra che pensava di avere in tasca la partita (e in effetti l'aveva).

A poco vale recriminare sull'arbitraggio scandaloso di Hansen che non riconoscerebbe un fallo neanche se glielo segnalassero con i cartelloni luminosi. Ora quello che tutti i tifosi nerazzurri si attendono è una prova di carattere: vincere di nuovo in campionato e poi affrontare la settimana di passione con il ritorno a Valencia e il derby con la testa e non con un sorriso troppo leggero. Paradossalmente meglio un 2 a 2 che vincere con un gol di scarto: almeno non potremo giochicchiare al Mestalla, ma dovremo andare lì e vincere, ORA. 

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Distrazioni non rischiose

17 Febbraio 2007 1 commento

 

Arrivo allo stadio presto per verificare che cosa è cambiato dopo gli incredibili interventi legislativi e non voluti da Melandri, Amato e compagnia cantante: nulla, assolutamente nulla. Subisco tre perquisizioni anziché una, blanca nessuna, due ragazze che attraversano il varco per noi avrebbero potuto portare bombe a mano nella borsetta dato che non sono state controllate tre volte su tre; i tornelli funzionano a spinta, ma con lettura manuale, la gente dentro lo stadio beve, grida, canta e la curva è piena. Se non avessi letto i giornali non mi accorgerei di nessuna differenza: l'ipocrisia italiota al suo massimo splendore… Che schifo.

Giochiamo un grandissimo primo tempo e un appena sufficiente secondo tempo: la mossa perfetta di Mancini è l'ordine ai difensori di salire subito appena gli attaccanti del Cagliari prendono palla e aggredirli senza sosta. La soluzione fa sì che Suazo, Pepe, Capone, Langella, Conti non riescono a girarsi e partire. Burdisso è sovrumano e riesce a far sembrare un po' meno sovrumano anche "muro" Samuel. Cordoba è attento in difesa ma nel secondo tempo sbaglia due rinvii regalandoli ai sardi che rischiano di infilarci. L'unico neo è Grosso che è l'ombra dell'ombra dell'ombra di quello che è stato al mondiale.

Il nostro centrocampo è superbo: Dacourt recupera un milione di palloni, Cambiasso organizza tutto e tutti, anche i fili d'erba, purtroppo Stankovic corre molto ma non gioca al massimo delle sue possibilità, Figo per settanta minuti è un fuoriclasse, ma poi scompare. Davanti cincischiamo ma Ibra e Crespo sono un piacere da guardare giocare. Quando entrano Solari in cinque minuti si procura due punizioni dal limite, un corner e tira una tega sul primo palo, mentre Adriano non fa nulla e sembra tornato la lavatrice di sempre…. Che tristezza. In compenso Zanetti è immortale e non lo ferma neanche una Crociata: un capitano, c'è solo un capitano!

Da segnalare: gli interventi in corsa di Burdisso tipo treno ad alta velocità netti sul pallone come se avesse una calamita; le calate barbare di Saverio che palla al piede parte dalla nostra area e arriva fino all'area avversaria; Ibra che ogni tanto fa sparire il pallone e non glielo riescono a togliere dai piedi neanche con una fiocina; la traversa di Stankovic; le scarpette rosse di Crespo; la velocità di Suazo; l'unica parata mirabile di Julio Cesar sull'honduregno da fuori area.

Io mi sono divertito, soprattutto perché meglio di noi in Europa nella storia non ha mai fatto nessuno. Certo dobbiamo ancora vincere molte partite e trofei per rifarci di tutte le sofferenze, ma iniziamo dalle piccole cose 🙂

 

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Ripresa del campionato Pisanu senza ritmo

11 Febbraio 2007 Commenti chiusi

 

Riprende il campionato dopo i fatti di Catania, un campionato à la Pisanu, decreto disprezzato da tutti e ora invece osannato da chiunque, un decreto che trasforma il campionato in un giocattolo per telecamere, dove la protesta degli Ultrà romani comincia a mostrare l'applicazione dei nuovi DASPO (diffidati per voltare le spalle a un campo di calcio è un concetto di libera scelta un po' curioso), dove alla fine nulla cambia dove serve e tutto cambia dove servono i soldi.

Il pericolo chiaro è quello di un calo di concentrazione e di ritmo, e infatti la partita è tutto cinismo e niente gioco: i nerazzurri entrano in campo e imbroccano un gol mostruoso di Adriano dopo appena un minuto, però poi si addormentano e il Chievo ci mette sotto. I gialloblu giocano con sei centrocampisti e due punte, pressando a tutto campo, il nostro comparto difensivo mostra limiti imbarazzanti, il centrocampo non becca una palla e davanti siamo un po' legati, nonostante un Adriano tornato ai suoi livelli (tutto fisico, un po' di tecnica, poco senso della posizione, ma ha imparato a fare assist).

Nel secondo tempo un po' miglioriamo, Crespo infila Sicignano colpevole anche se tocca di mano. Figo entra e sfiora il terzo gol, ma in generale è una partitaccia. Julio Cesar beatificato honoris causa salva due volte la porta dopo papere incredibili di Cordoba… Speriamo che serva a rimettere la testa sul campionato, e che allo stesso tempo il trio Pancalli-Melandri-Amato capiscano che il problema non sono i tornelli (ma Pisanu avrà un parente tornellista?)… 

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Blackswift: instant reality ficition, novecento e uno

9 Febbraio 2007 1 commento

 

Alcuni eventi, se osservati dalla giusta angolazione, rivelano prospettive inquietanti e a volte terribili, o viceversa banali e orribilmente fortuite.

Queste righe sono la chiosa per il nuovo racconto lungo di blackswift, h.n. blackswift, che è appena stato pubblicato sul sito. E' un ardito esperimento di istant reality fiction, che ci frutterà l'appellativo di cinici bastardi e le ire imperiture delle ffoo di tutta italia (come se avessero avuto bisogno di altri motivi per detestarci). Ovviamente tutto ciò che è contenuto nel racconto è frutto della nostra immaginazione, ma ci è piaciuto percorrere alcune strade della cronaca di questi giorni che nessuno (o quasi) ha voluto percorrere. Speriamo vi divertiate a leggerlo quanto noi a scriverlo. 

Il titolo del racconto è Novecento e uno, perché quello che raccontiamo e quello che stiamo vivendo in questi giorni è un salto nel novecentismo più sfrenato, pur essendo terribilmente moderno.

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Q.E.D. update: il testo del decreto e qualche commento

7 Febbraio 2007 Commenti chiusi

Sotto trovate il testo del decreto legge (che dovrà quindi essere approvato o bocciato entro 60 giorni, la quaresima per il moralismo calcistico). Commentiamo un attimo a caldo un po' tutte le voci (faccio notare che correggerò alcuni punti di vista espressi nel precedente articolo sui quali sono stato convinto che dicevo delle cazzate 🙂

articolo 1 comma 1: la mano dura; probabilmente per dimostrare di essere un governo forte anziché affrontare temi gravi come precarietà e guerra a viso aperto ci si nasconde dietro una norma che mette il grugno duro davanti agli interessi economici delle società di calcio. Con una piccola postilla: le deroghe le ha decise il governo, le proroghe pure, i ritardi sono colpa delle amministrazioni comunali nel 90% dei casi, quindi si punisce le società per mandare un messaggio allo Stato, che però emette la punizione. Kafka era un dilettante.

articolo 1 comma 2: divieto di vendita di biglietti in blocco. questo significherà che io andrò allo stadio più facilmente in trasferta (quando riaprono le porte), ma provate a chiedere alla DIGOS se sono più contenti così. Chi ha ammazzato Spagna è venuto giù in una macchinata, e via dicendo. I tempi di un numero maggiore di accoltellati ogni domenica è vicino, ma non saranno sbirri e quindi non contano

articolo 2 comma 1: indurimento del regime DASPO. era prevedibile. poco da dire.

articolo 2 comma 2: novità interessante, perché prevede pene per le società che coinvolgono come stewart gente che si è presa il DASPO o che ha avuto precedenti "violenti". Vista con ingenuità parrebbe un modo per evitare che la polizia privata negli stadi sia fatta dagli stessi soggetti che fanno macello nelle curve. Vista con malizia, un tocco di genio per legittimare il decreto.

articolo 3: la pena per disordini in occasione di manifestazione sportiva (incluso l'imbrattamento!!!!) è punito da 1 a 4 anni. In pratica se ho uso una bomboletta per scrivere una roba su un muro mi prendo un anno di galera. Democratico, non c'è che dire…..

articolo 4: aumento della flagranza a 48 ore. E anche questo era prevedibile e scontato…

articolo 6: fiancheggiamento per i reati ultras… Sempre più perplesso.

articolo 7: le aggravanti della resistenza a pubblico ufficiale sono portate a un minimo di cinque anni. Se continuiamo così per un insulto a uno sbirro ci sarà la ghigliottina.

articolo 8: interruzione rapporti economici con tifoserie. Uno dei pochi punti interessanti del decreto, ma di fatto non si capisce come impediranno di mettere in piedi associazioni fantasma, e soprattutto la multa complessiva per le società che contravvengono all'articolo è da 20 a 120 mila euro. Mah.

articolo 10: dice che le società che usano lo stadio devono pagare i rinnovi. Se io fossi una società mi costruirei il mio stadio e manderei in culo tasse e comuni. Alla faccia del libero mercato.

articolo 11: unico articolo che prevede una misura non repressiva. E' di una genericità sconcertante e desolante.

articolo 13: un po' di censura gratis, che sennò poi come si fa a non ricordarsi che metà del governo viene da un area che ha conservato la nostalgia solo per la parte più merdosa dell'esperienza sovietica?

Conclusioni 

Ce n'è proprio bisogno?  Forse sì. Il decreto è la classica toppa sulla falla dopo che l'acqua è entrata. I toni duri servono solo a mascherare l'impotenza e la carenza di idee chiare su cosa sia il mondo del calcio e il mondo degli stadi. I consigli delle DIGOS di mezza italia ("consentite le trasferte ma vietate gli striscioni") non sono stati minimamente presi in considerazione; i consigli dei tifosi e dei presidenti di tutta Italia ("non fate giocare a porte chiuse che succede un macello peggio e che in ogni caso punite solo chi ama andare allo stadio; i deliri peggiori succedono fuori dallo stadio") sono entrati da una parte e usciti dall'altra; le misure applicate sono esclusivamente relative all'ambito del controllo e della repressione (alcune in odore di incostituzionalità palese, ma mi pare che ormai con la Costituzione un po' tutti ci si sciacquino le palle…). 

Sono quasi certo che nel giro di due settimane, tre al massimo si farà un bel tavolo per ammorbidire il tutto, magari con una bella scappatoia per facilitare il passaggio degli stadi nelle mani delle società senza alcuna restrizione (o con restrizioni per cui è più conveniente pagare la multa che preoccuparsene, sul modello dei cartelloni pubblicitari sulle impalcature di ristrutturazione dei monumenti). Alla fine: tutta facciata brutta e cattiva, nessuna sostanza se non per chi (come me) ama andare allo stadio. Si vede che Amato e la Melandri hanno visto partite solo raramente nella vita. La cosa più sconcertante è l'ipocrisia generalizzata: a questo punto apprezzo di più i presidenti che hanno trattato il calcio per quel che è, un'industria con le sue necessità, non nascondendosi dietro un dito fatto di falsa etica e buone speranze.

 

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Q.E.D. le riforme drastiche all’italiana

6 Febbraio 2007 2 commenti

 

Bene, iniziamo ad aprire il vaso di Pandora, e ci accorgiamo che anche questa settimana, come tutte le volte, le riforme drastiche si fanno all'italiana, cioé cambiando tutto per non cambiare nulla, con il piano sotterraneo di ottenere con una scusa quello che non si è potuto ottenere ragionando limpidamente (controllo sociale maggiore, nuove avventure di cementificazione sempre ottima scusa per il riciclaggio, ecc. ecc.).

Le proposte che si stanno svelando dopo l'incontro di ieri tra governo, sbirri e FIGC, hanno il sapore del già visto e soprattutto dell'acclimatamento alla verve qualunquista à la Riotta (eh, sì, ci sta proprio sul gozzo). Cerchiamo di analizzarle una per una: la fonte è mista gazzetta, corriere, repubblica

1. DIVIETO STADIO PREVENTIVO, A PULIRE I BAGNI (nel decreto): cambia il famoso DASPO, l'interdizione dalla partita che finora colpiva chi si era reso colpevole di reati da stadio. Sarà svincolato da aspetti penali, basterà cioè una denuncia o un rapporto di polizia che segnali la pericolosità sociale. Così, l'interdizione riguarda anche i minori. Per evitare che la firma in questura tra primo e secondo tempo sia seguita da un viaggio allo stadio il Viminale pensa di impegnare i diffidati in lavori di pubblica utilità per tutta la partita: esempio citato da Amato, «pulire i bagni». La diffida salirà, dai tre anni fino ai possibili 10, come in Inghilterra.

Eccola lì, primo punto, prima stronzata colossale. Sui lavori socialmente utili possiamo pure essere d'accordo, ma su tutto il resto siamo alla follia. Sui dieci anni sfioriamo il ridicolo, basterebbe vedere cosa ha fatto un qualsiasi politico in dieci anni, o che ognuno guardasse la sua storia personale per rendersi conto di quanto sono lunghi dieci anni. Ma è soprattutto l'allargamento del DASPO alla cosiddetta pericolosità sociale che dovrebbe mettere tutti in allarme: che cosa vuol dire "basta un rapporto di polizia"? Che cosa si intende per "pericolosità sociale"? A nessuno viene in mente la psicopolizia? In pratica significa che tutti i soggetti politicizzati con una scusa o con un'altra verranno estromessi dallo stadio (e parlo pure in prima persona), anche se sono degli angioletti sugli spalti; inoltre si da tutto il potere decisionale in mano agli sbirri, che notoriamente usano il loro cervello con molto criterio su certe cose. 

2. ARRESTO IN DIFFERITA SALE A 48 ORE (dl): la polizia potrà arrestare in flagranza di reato differita fino a 48 ore chi è riconosciuto colpevole di un reato grazie a una foto o ad altri mezzi (riprese); cade la dizione «con altre prove», che aveva sollevato dubbi di costituzionalità.

Secondo colpo, seconda vaccata. A questo punto potremmo pure dire che è flagranza di reato pure stare sul cesso. Peraltro sono passate ben più di 48 ore e dei responsabili del delitto di Catania neanche l'ombra. C'erano 1500 poliziotti, 300 ultras catanesi, ma gli inquirenti non sono in grado di riconoscere nessuno. Gatta ci cova, o no? Al di là di questo inviterei tutti i giornalisti a farsi un giro circa gli scambi di persona, per poi  spiegarmi come verrà organizzato il contrappasso di questa norma, ovvero chi risarcisce chi viene arrestato ingiustamente? Chi paga? Faranno anche una norma che obbliga i solerti investigatori a pagare per chi si fa la casanza, come dire, a free? Viene il dubbio che quei nazisti degli ultras del Brescia abbiano drammaticamente ragione… A pagare saranno sempre gli stessi (anche quando i morti per mano delle ffoo sono dieci volte tanto che viceversa, non mi risulta infatti che nessuno si sia scandalizzato per la morte di Furlan, tanto per dirne uno che non è della mia parrocchia)

3. TRASFERTE PIÙ CONTROLLATE, NO BLOCCHI BIGLIETTI (dl): sarà vietato alla società ospitante di cedere a quella ospitata per la vendita blocchi di biglietti: i tifosi che vorranno andare in trasferta dovranno comprare singolarmente, e nominativamente, i tagliandi. In sostanza, niente più torpedoni di ultras.

Questa è una delle poche cose ragionevole. Sottrae da mani troppo leste il business della gestione della trasferta e contemporaneamente fa sì che più gente possa andare a vedersi i match, organizzandosi con i propri soci o quant'altro. Certamente se vuoi colpire i gruppi organizzati di tifosi la misura coglie nel segno, e dirò che personalmente poter andare a vedere una trasferta senza dover stare nello spicchio dei nazisti non può che farmi piacere.

4. SICUREZZA E STADI, NIENTE PIÙ PREZZO DEL POLLO (dl): basta al cosiddetto 'prezzo del pollo', ovvero quelle società che per aggirare il limite dei 10.000 posti entro il quale adeguarsi al decreto Pisanu dichiarano agibilità per 9.999 spettatori: la soglia entro la quale lo stadio deve essere a norma sicurezza (tornelli) sarà 6.500-7000 posti.

La domanda sorge lecita: perché se ci sono solo 6.500 ultras non c'è problema, la situazione è gestibile? E soprattutto uno si chiede: ma ammettono così candidamente di essersi fatti prendere per il culo da decine di società di calcio? Vabbé sarà che la dignità viene da un'altra scuola di pensiero rispetto alla politica italiana

5. STOP AGEVOLAZIONI A TIFOSI CHE PROPAGANDANO VIOLENZA (dl): sarà fatto divieto ai club di offrire agevolazioni ad associazioni di tifosi non in regola, o che propagandino con ogni mezzo la violenza.

Eccolo, il barlume di saggezza, subito spento dal fraseggio ardito. Interrompere i rapporti tra società e gruppi di tifosi è una delle parti più sensate del progetto, ma collegarlo a "chi propaganda la violenza" è la ciliegina moralista sulla torta. Chi decide cosa vuol dire propagandare la violenza? Chi decide chi è IN e chi è OUT?

I rapporti tra gruppi ultras e società, le connivenze mafioso economiche sono note a chiunque vada allo stadio: gestione dei parcheggi, del merchandising, dei biglietti, delle contestazioni (Galliani e Lotito/Chinaglia docet, ma anche il nostro presidente, Moratti, non è andato tanto meglio). Annullarle mi pare un ottimo passo non soltanto per riportare i gruppi di tifosi a essere quello che sono, ma soprattutto a eliminare la figura del tifoso professionista (anche se a base criminale mediamente) che onestamente è priva di senso. No al calcio moderno vuol dire anche questo. 

6. BASTA CON LA MALA INFORMAZIONE (dl): è il punto più delicato del decreto, i tecnici già sanno che sarà difficile tradurlo. Ma ci sarà l'obbligo di mettere in campo un'informazione adeguata e persuasiva contro quella di alcuni organi locali (il pensiero è alle radio) fautori dell'idea «avversario=nemico».

Altro episodio da psicopolizia. Ancora non entra in testa a nessuno che il reato di opinione non è neanche novecentesco, ma addirittura una bolla temporale targata Ottocento.

7. PENE PIÙ SEVERE ED AGGRAVANTI (disegno di legge): saranno inasprite le pene per chi detiene o per chi lancia oggetti contundenti o violenti. L'incremento sarà modulato anche per rendere inattaccabile l'arresto in flagranza differita. Introdotta l'aggravante specifica del danno alle forze dell'ordine

Vabbé, questo era scontato. Anche qui sarebbe carino che si avesse anche una norma, come dice Gianni Mura, sugli "ultras tra le ffoo". Ma dubito che la vedremo mai, e soprattutto che la vedremo mai applicata (direi che il caso San Paolo DOCET). 

8. STRISCIONI AL BANDO (ddl): è solo un'ipotesi, sulle tracce della ricetta spagnola dove sono vietate anche bandiere. È un punto che divide gli esperti, si vedrà in queste ore se introdurre il divieto di esposizione di striscioni di qualsiasi tipo.

La stronzata più grossa era nell'aria: ora mi si deve spiegare che cazzo c'entrano striscioni e bandiere con la commissione di un reato. Uno stadio senza boato, senza colori, tanto vale senza pubblico, che stadio è? Speriamo che i "tifosi buoni" si incazzino tanto quanto i "tifosi cattivi" e magari pure i giocatori. Come al solito si butta via il bambino con l'acqua sporca. La gazzetta spinge sul modello inglese che prevede che anche dire "cazzo" allo stadio sia reato, ma mi auguro che prevalga la comprensione dell'italica attitudine alla bestemmia profusa. Ci vorrebbe un ministro dell'interno veneto per capire.

9. BASTA DEROGHE, STADI A NORME O PORTE CHIUSE (ddl): l'indicazione di prassi è già immediata, l'ha fornita Amato annunciando che d'ora in poi se lo stadio non è a norma si gioca a porte chiuse. Ma nel ddl ci saranno «misure immediate per l'applicazione e l'adattamento del decreto Pisanu» in materia di stadi.

Certo, come no? Infatti già si parla del fatto che solo 5 squadre su tutta la serie A faranno le spese degli eventi di Catania (il "povero" Ruggeri ha ragione a lamentarsi, dato che a pagare sono guardacaso solo le piccole). A parte l'ovvia argomentazione che gli stadi vuoti non sono stadi, uno mi deve ancora far capire come stadi più sicuri DIMINUISCANO gli scontri ALL'ESTERNO dello stadio. Un mistero che la ministra Melandri (quanto sei caruccia, ma non capisci proprio una fava di sport, e tantomeno di calcio, e non è un atto di sessimo gratuito, purtroppo 🙁 ) non è mica riuscita a spiegare, ripetendo solo il mantra del "gli stadi non a norma chiudono per sradicare la violenza": da un ministro ci aspetteremmo un po' di approfondimenti in più sul collegamento tra misure, motivi, ed effetti.

10. LA POLIZIA FUORI, GLI STEWARD DENTRO (ddl): sarà stabilito che l'ordine pubblico al di fuori degli impianti spetta, di norma, alle forze di pubblica sicurezza. Dentro, invece, ogni club dovrà avere una propria forza privata, i famosi steward, per controllare il pubblico. Sarà il Coni a formare e pagare l'istruzione di questi 'agenti'.

Quindi fuori ci scapperà un altro morto, con tanto di lutto nazionale. Mentre dentro questi stewart che poteri avranno? Come saranno scelti? Perché il dubbio che mi viene (comprovato dai primi esperimenti) è che i peggio nazisti invaghiti di una seppur molto succedanea forma di divisa diventino tutti da capi ultras a steward, con buona pace del clientelarismo e anche di chi sta nell'opposta fazione. Così quando allo stadio dirò nazista a qualcuno mi toccherà pure fare rissa con lo stewart, prendermi un bel DASPO, e regalare l'abbonamento. Non c'è che dire, un'ottima idea. Certo, il governo potrebbe stupirmi e regolamentare questa cosa degli stewart in maniera intelligente, dato che levare gli sbirri da dentro lo stadio è l'unica cosa giusta di questo pezzo di proposta: meno sbirri = meno tensioni; tifosi misti = meno derive ideologizzate. I nazisti quando li metti in mezzo alla gente normale diventano quasi delle persone con cui si può ragionare: provare per credere, quasi ti riesce di fargli venire dei dubbi.

11. E IN FUTURO STADI DI PROPRIETÀ (ddl): il disegno di legge stabilirà un principio per gli anni avvenire. Le società di calcio potranno solo avere stadi di proprietà o in concessione pluriennale.

Eccolo lì il vero obiettivo di tutti: anni che se ne parla, ma lo Stato e i Comuni da un lato non voglio perdere introiti importanti, e dall'altro le società non vogliono assumersi più di tante responsabilità anche se invece vorrebbero più introiti. Forse con la scusa di Catania si riuscirà finalmente a trovare un accordo: più introiti per tutti! Basta alzare il prezzo del biglietto e sottrarre ai precari e ai poveracci l'ennesimo pezzo di vita, tanto avranno sempre la televisione, di cosa si lamentano?

Per favore pietà. Due proposte su undici appena sopra la soglia di dignità. Il livello di fattibilità ridicolo, il livello di identità con le misure precedenti abnorme. Il gattopardo non poteva che essere stato scritto e ambientato in Italia. Che due palle.

 

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