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Archivio per la categoria ‘spalti e madonne’

La nuova strategia di Moggi

1 Ottobre 2006 Commenti chiusi

Oggi, durante l'inguardabile Cagliari-Inter ho avuto un'illuminazione sulla nuova strategia di Moggi. E' molto interessante il meccanismo mellifluo che media e sistema calcistico stanno mettendo in atto per preparare al riciclo di tutta quella classe dirigente che per mezza estate tutti i "moralisti" hanno detto di voler cancellare dalla faccia della terra. Ovviamente, come sempre in Italia, cambiamo tutto per non cambiare nulla: non a caso Carraro alla fine è risultato praticamente assolto e con lui tutti gli arbitri coinvolti (tranne quello sbirro di De Santis), e vedrete che l'arbitrato salverà Moggi e molti altri.

La strategia è molto articolata, e scommetto che quella genio criminale di Moggi se l'è pensata con calma mentre faceva l'offeso quest'estate. In primo luogo, riqualificazione mediatica: si presenta alle trasmissioni come se fosse il Re deposto con lesa maestà, opiniona su tutti, viene trattato come un gran signore in ogni luogo. Se io avessi fatto le metà delle cose che ha fatto lui (anche solo di quelle note), l'opinione pubblica chiederebbe la gogna.  In secondo luogo, arbitraggi scandalosi, ai danni di quelli che non sono stati coinvolti in modo da fargli perdere il campionato (all'Inter finora non ne è capitato uno, e i peggiori sono stati Tagliavento e Messina, quest'ultimo degno compare di De Santis). Contemporaneamente errori arbitrali inutili ma favorevoli all'Inter, come quello di oggi al Sant'Elia, dove Messina ha ammonito due volte Dacourt senza espellerlo: un favore inutile a un Inter in pappa, dopo una partita arbitrata a senso unico, con il solo senso di aizzare la polemica e puntare il dito contro i nerazzurri sporchi ma sopravvissuti all'estate. Last but not least, di fronte alla difficoltà di tornare a corrompere giocatori e minacciare dirigenti, puntare sui preparatori atletici: quello dell'Inter non ha evidentemente fatto un cazzo da prima dell'estate, dato che nessun giocatore in forma, anzi giocano come se fossero a maggio mentre siamo alla quinta di campionato, senza contare che se ne infortunano due a partita per strappi e strappetti, come se in campo ci andassi io che non faccio dieci minuti di corsa neanche se mi stanno sparando.

La strategia è molto raffinata e la sua conclusione è già scritta: riabilitazione di Moggi & company, dito puntato sull'Inter che non solo non è riuscita a vincere un cazzo pur uccidendo slealmente i suoi concorrenti, ma ha pure provato a comprarsi mezzo campionato. Tutto falso, ma preciso nella sua preparazione. Spero che gli ultras di tutta Italia spacchino tutto, perché schifarsi di tutto questo non basta. E' indegno oltre che per la dignità del calcio e dello sport, pure per la nostra intelligenza di tifosi continuare a vedere tutto questo e non buttare giù mattone per mattone FIGC e Lega.

 

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Inguardabile

1 Ottobre 2006 Commenti chiusi

La partita di oggi al Sant'Elia si commenta in fretta: inguardabile. Gli interisti sembravano essere entrati in campo in preda all'oppio, il gioco non esiste, gli spunti individuali manco, l'allenatore non sa come è fatto un campo di calcio. I cagliaritani ci mettono cuore e serietà e meriterebbero pure di vincerla una partita così. Uno schifo.

Mancini, un emerito demente, lancia il campo il tridente senza un regista a centrocampo che sappia costruire il gioco. Prendiamo un gol sulla trecentesima distrazione difensiva (non bastano Materazzi e Cordoba da soli) e poi veniamo salvati dall'infortunio di Crespo (che mi auguro sia lieve) che ci costringe a riequilibrare la squadra. A questo punto si vede qualcosa soprattutto da Solari, che miracolato imbrocca i dribbling che non gli si vedevano fare da quando giocava con los blancos di Madrid. A centrocampo Stankovic è fermo, Zanetti non ingrana, Dacourt zoppica fino a farsi ammonire due volte senza essere espulso (un episodio eterodiretto da Big Luciano per farci accusare di truffa per tutto il campionato). Grosso e Dacourt non riescono a fluidificare e quando iniziano a farlo, il primo si stocca e poi Mancini indica alla squadra di verticalizzare al centro a casaccio. Dulcis in fundo all'80' quando siamo sull'1-1 a Cagliari Mancini sostituisce Adriano che stava facendo una prova dignitosa per mettere Mariano Gonzales: certo, un risultato così, va difeso! Ibra non pervenuto nel secondo tempo e la partita la potrebbe salvare solo Matrix su calcio d'angolo, ma Figo non riesce a batterne uno giusto neanche se gli danno i piedi di ricambio. La grande domanda è: ma Carminati, Gaudino e Bisciotti sono nuovi del mestiere? O semplicemente sono in vacanza dall'anno scorso? 

A questo punto io sono convinto della nuova strategia di Moggi che commento in un post separato. Forza Palermo stasera, lasciaci secondi dietro di te!

 

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Bayern Monaco a San Siro: vent’anni di bestemmie

28 Settembre 2006 Commenti chiusi

Ero piccolo nel 1988 quando mi gustai la cavalcata di Berti per il 2 a 0 a Monaco. Solo gli interisti possono immaginare la mia faccia quando pigliammo 3 gol a San Siro: la definizione di incredulità e delusione non sono sufficienti a qualificarla. Siamo nel 2006, ormai sono uno scafato interista da 30 anni, quindi incredulità e delusione non le conosco più, però non riesco a smettermi di incazzarmi.

L'inter principalmente è affetta da tre problemi difficilmente sormontabili singolarmente, figuriamoci tutti insieme:

  1. giochiamo normalmente 11 contro 13 (il dodicesimo è l'arbitro, il tredicesimo Mancini).
  2. siamo una squadra composta da bipolari schizofrenici, da cui l'inno Pazza Inter
  3. ce la stanno gufando tutti

Inter Bayern 0-2 (27 ott 2006) fallo da rosso su Ibra

Ora, una volta accettato questo assioma nerazzurro, possiamo passare alla disanima della partita. La tattica lungimirante per una volta del mancio è chiara dal primo secondo: temporeggiare il primo tempo in attesa di un miracolo di qualcuno dei nostri, provarci un po' piu' convinto il secondo tempo, mettere dentro adriano a 3 minuti dalla fine per prendersela con lui poi se non ha segnato.

Il primo tempo è equilibrato, noi ci proviamo meglio di loro, ma ibra e crespo stasera hanno sbagliato bersaglio e usano Kahn anziché la rete. L'arbitro decide per valutazioni inglesi, non ammonisce nessuno neanche se si ammazzano in campo, e non fischia un cazzo di niente. Un esempio di tutto ciò è il fallo della foto: io non dico che doveva fischiare un rigore (è iniziato fuori area) ed espellere il tedesco (ultimo uomo), però almeno il fallo dal limite e il giallo erano limpidi. Invece manco uno sguardo. Poco prima, un altro tedesco entra come raffigurato in ideogramma su Figo -| dove il trattino è la gamba con tacchetto del tedesco e la pipe è lo stinco di Luis, tanto che io mi sono cagato addosso che gli aveva spezzato una gamba. Anche qui, non dico rosso diretto che pur ci sarebbe stato, ma almeno fischiare il fallo, no?

Finisce il primo tempo, inizia il secondo tempo. Entriamo in campo un po' più determinati. Crespo si mangia un gol fatto ma io continuo a confidare nel fatto che porteremo a casa la partita. Ibra lotta su un pallone in area e cravatta il difensore: giallo. Ci sta. Fino ad adesso non ha fischiato nulla, ma uno mica si può lamentare sempre. Se non che la partita si fa cattiva, e questo continua a fischiare ed elargire cartellini solo dalle nostre parti. Ibra è un depresso bipolare, si fa rodere il culo e fa un intervento un po' deciso, a metà si ferma e alza le mani capendo di aver fatto una cazzata. L'arbitro fischia il fallo (e ci mancherebbe), ma poi tira fuori di nuovo il cartellino e lo butta fuori. Follia. Ma si sa, che all'Inter piacciono le imprese eroiche, quindi ci mettiamo sotto e Crespo rischia di fare il gol della vita in 10 contro 11. I tedeschi continuano a picchiare come dei fabbri, e addirittura Schorl mentre Grosso protegge il pallone che sta andando sul fondo fa un intervento degno del miglior viet-vo-dao sulle sue gambe. Il guardalinee lì di fianco sventola come un forsennato, l'arbitro inglese guarda con sufficienza grosso ed estrae a fatica il cartellino giallo: Se era Materazzi gli davano 6 giornate di squalifica.  Iniziamo a dare segni di squilibrio generalizzato e i tedeschi ci infilano su una leggerezza difensiva proprio di Fabietto. Incarogniti come furetti ci buttiamo all'assalto e in un confronto a braccia reciprocamente larghe in corsa, un bavarese fa una scena madre: l'arbitro non aspettava altro e si vendica del giallo che ha dovuto tirare fuori prima, con un bel rosso diretto per Grosso che con grande stile non protesta, tanto ci pensa quel nazista serbo di Mihaijlovic a farlo prendendosi un rosso pure lui. Al 92' sbandata di Cordoba che gli regala il secondo gol, ma a questo punto non cambia veramente un cazzo se non confermare la serata storta.

Purtroppo in questi momenti ho sempre troppe poche cose da spaccare intorno e mi tocca pure essere una persona misurata in assemblea. Se non ci rendiamo la vita difficile non ci divertiamo, ma io dico, una volta nella vita, non potrebbe andare tutto liscio?

 

 

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Quando gufo faccio miracoli (Inter-Chievo 4-3)

24 Settembre 2006 1 commento

Oggi giornata leggermente nuvolosa in quel di San Siro, si vede da paura il campo, e non fa troppo caldo. Sugli spalti la gente canta come se fosse una partita del milan, che quasi non riconosco gli interisti col muso lungo e le palle girate. In campo si scaldano in tredici, tanto per non farti capire che cazzo di squadra Mancini vuole mettere in campo, ma la presenza di Santiago Solari già mi fa girare le palle. Non è colpa di Solari se ho sempre la sensazione che non ne imbrocchi una. Sono sicuro che è un bravo giocatore, ma mi da sempre la sensazione di tirarmela in culo alla prima possibilità.  

Quando leggono le formazioni tiro un sospiro di sollievo scoprendo che in campo c'e' Figo e non Maxwell: Julio Cesar, Zanetti, Cordoba, Samuel, Grosso, Solari, Stankovic, Dacourt, Figo, Adriano, Crespo. Risparmiare gli uomini a tal punto mi sarebbe sembrato un po' suicida. Nel frattempo cerco con lo sguardo i sostenitori del Chievo (che mi stanno pure simpatici) ma non li trovo. Scopriro' solo al 20' del secondo tempo che sono posizionati con i loro culi esattamente sotto di me, nello spicchio di sud vicina alla tribuna rossa. 

Per 75 minuti il Chievo, simpatici ma non sono nessuno, non sa neanche di che forma è fatto il pallone, talmente è totale lo strapotere nerazzurro in campo. Tant'è che vinciamo 4-0: Crespo nel primo tempo, poi Samuel di testa quasi da fuori area, Stankovic con una stecca in da 20 metri, Crespo di nuovo su azione. La difesa regge bene anche se Samuel è in questo momento un filo meno autorevole di Matrix, e Grosso è lungi dall'essere al meglio, tanto che un paio di volte incespica su sé stesso. A centrocampo tutto bene anche senza Cambiasso e Vieira (ottima notizia) anche se Solari è l'unico giocatore al mondo a perdere più palle di Maicon. Davanti Figo fatica a entrare in partita ma ogni palla che tocca è un miracolo, Crespo è la solita ira d'iddio, Adriano il solito morto che cammina. Voglio dire, non è che uno deve segnare per forza, ma dio scafandro lurido almeno i movimenti senza palla non puoi sbagliarli tutti. E sopratuttto: un po' di grinta, che cazzo!

L'unico problema della coppia (ma anche con Ibra è la stessa solfa) sono i movimenti: alle volte tutti e due da un lato, quando Stankovic scende al centro si aprono tutti e due all'esterno lasciandolo solo contro tre, quando si verticalizza entrambi stan fermi o si muovono ma mai in direzione della porta. Pare che in allenamento si parli di come fare il cappuccino anziché di ste robe. In ogni caso fa il suo anche Julio Cesar che su ogni rinvio ha figo libero sulla destra ma non lo serve neanche se gli danno dei soldi in premio. Speriamo che riguardando la partita se ne accorga.

Sul 4-0 tiro la mia gufata che io sia maledetto: ok, la partita è finita, che il Chievo fa 5 gol in dieci minuti non ci credo neanche se lo vedo. La colpa non è dell'Inter, che evidentemente ha un contratto premio con i cardiochirurghi, ma mia, che conoscendo la mia squadra di merda, non dovevo parlare. Tra il 77' e l'88 il Chievo segna tre gol, lasciando il pubblico di San Siro per 6 minuti (perché quella merda del quarto uomo decide per 4 minuti di recupero) in ansia. Cioé anche quando vinciamo 4-0 dobbiamo fare gli ultimi dieci minuti che ti lasciano senza vita per le successive 4 ore, mentre recuperi dall'adrenalina. Che odio. Alla fine, però, meglio capire che non si può deconcentrarsi mai con il Chievo, piuttosto che con i cugini di merda, che ce ne davano 7 di gol in quei dieci minuti.

Ultima nota: l'arbitro. Il primo che dice che siamo la nuova Juve, prima di spaccargli il naso per l'insulto, gli faccio rivedere l'arbitraggio delle ultime tre gare. Se Tagliavento è incommentabile per quanto era evidente che avesse preso i soldi da qualcuno che ci odia favorendo la Samp in maniera oscena, Roma-Inter e Inter-Chievo sono state comunque dirette male e a senso unico, anche se non in maniera così plateale. Penso che basti vedere i falli fischiati e i criteri per i cartellini gialli. Che palle ma neanche quest'anno posso stare tranquillo?

 

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Il film su Lucarelli e Livorno, 99 Amaranto, e il suo regista

23 Settembre 2006 2 commenti

Eh già. 

Stamattina scorrendo la gazza, avevo notato un articolo sul 99 del Livorno  che era in procinto di essere protagonista di un documentario sulla città. Avevo registrato l'informazione senza troppa convinzione. 

Senonché mentre sto seguendo la radiocronaca di Livorno-Milan, il cronista tra un rovesciamento di fronte e l'altro ha detto il nome del regista del documentario: Federico Micali. C'è mancato poco che mi ribaltassi per terra dal ridere: capisco che non è facile intuire il motivo di questa mia ilarità, ma se sapeste che Federico di lavoro in teoria fa l'avvocato e a tempo perso l'avvocato per indymedia e indyani coinvolti in problemi legali, vi sganascereste anche voi.

Federico peraltro è l'autore di diversi film su Genova in collaborazione con molti altri (usciti come Indymedia o con il suo nome, in collaborazione con Teresa e Stefano):

Inoltre da segnalare un film sulla palestina (La Nostra Terra) e il mitico corto lungarno dove un vecchietto sull'arno racconta la Resistenza.

Mentre finivo questo post, gli odiati cugini hanno pareggiato a Livorno, per cui GODO.

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