Archivio

Posts Tagged ‘Mondiale per Club 2010’

Coppa del Nonno per Club: Pentacampeones Intercontinentali

19 Dicembre 2010 1 commento

Il 2010 si chiude sul campo di Abu Dhabi, nella prima finale intercontinentale con tra i protagonisti una squadra africana, l’Onnipossente Mazembe. Che non vince, ma segnerà per sempre una data storica. A vincere il quinto titolo nell’anno solare è l’F.C. Internazionale di Milano, la squadra dei sogni di ogni bambino di fede nerazzurra. Un ultimo regalo, una gioia da custodire per gli anni che verranno, felici o meno che siano. Siamo rientrati prepotentemente nella storia mondiale del calcio. Dalla porta principale. E con pieno merito. E toccherà solo a noi decidere se rimanerci o meno.

Nella serata della festa, non conta parlare della partita. Di come è stata o di come avrebbe dovuto essere, dei gol mangiati da un giocatore e da quelli fatti incredibilmente da un paio di altri. Conta solo festeggiare. Per razionalizzare, per criticare, per elaborare, per pianificare ci sarà tempo. Abbiamo attraversato pianure desolate di sconfitte e di bruciante scherno, foreste di furti e di soprusi, eoni di tregenda e di beffe all’ultimo secondo. Quel tempo però non è più. E’ il passato. Il presente è di altra foggia. Godiamoci l’attimo fuggente.

Perché nostri sono i colori del cielo e della notte, nostra è l’ennesima avventura che comincierà domani, nostro il fuoco della passione di quella che si è conclusa oggi. E’ nostro il diritto di gioire, nostri i meritati elogi e il meritato epilogo di 365 giorni infiniti, nostra la catarsi di decenni di amore sconfinato e corrisposto. E quel sentimento di totalità che solo l’aver attraversato insieme oceani di ingiustizia e di leggenda possono forgiare. Perché per noi, per quelli che vestono la maglia nerazzurra, c’è solo l’Inter!

Aux armes citoyens, formez vos battaillons! marchons, marchons! Qu’un sang impur abreuve nos sillons!

Coppa del Nonno per Club: l’alfabeto dell’amor(t)e

16 Dicembre 2010 2 commenti

A come Assist: la cosa più bella della partita, quello di Milito per il Capitano che segna un gran gol.

B come mazemBe: come dite? non inizia per B? Provate a pronunciare il nome della squadra africana e vedrete che è la consonante che ha più personalità.

C come Coreani: e come serie C, quella in cui giocherebbe il Seongnam se fosse una squadra italiana.

D come Deki: migliore in campo, piazza la perla che spiana la partita ed è forse la cosa minore che gli si può attribuire nei novanta minuti.

E come Eto’o: dov’è il trascinatore dei mesi scorsi? Ti sei riposato e ci hai lasciato senza punta per tre partite fondamentali di campionato, in questi match internazionali devi fare di più.

F come Fabbri: quelli che abbiamo incontrato stasera e quelli che incontreremo sabato.

G come Giocatori: in campo ci sono i titolari. Non si vede ancora molto, ma si sente.

H come… acca?

I come Intelligenza: sarà questa che ci ha fatto finalmente abbassare la difesa e giocare con meno dispendio e corse a vuoto? Me lo auguro, ma in ogni caso è un cambiamento che molti sollecitavano a gran voce da tempo. E stasera se ne sono visti i motivi.

L come Lentezza esasperante: quella della squadra e della partita in generale; più che alla Coppa del Nonno per Club mi è parso di vedere un match tra dopolavori ferroviari. Con tutto il rispetto per i ferrotranvieri.

M come Milito: è tornato; segna un gol tutt’altro che facile, ed è uno dei pochi che può accampare la scusa della scarsa condizione dovuta al rientro da un lungo terzo infortunio.

N come Nulla: il contributo alla serata dell’ex Bambino d’Oro Santon. Che tristezza.

O come Opportunismo: quello avuto dall’Inter questa sera, minimo sforzo, massima resa.

P come Padaver: un cadavere inguardabile in ogni zona del campo e senza alcuna attenuante.

Q come Quando cazzo la smettiamo di avere un infortunio a partita?

R come Ritorni: quelli di JC con una gran parata sotto la traversa, del Principe con un gol, in attesa di quello di Maicon, che nonostante i suoi tanti difetti serve come il pane a questa (sottolineo il dimostrativo) Inter.

S come Sfiga: io non sono un esperto di fisioterapia, non sono un tattico, non sono un cazzo di niente. Ma sono un’autorità in fatto di sfiga. Ed è innegabile che Benny ne sia portatore (non so quanto sano). Dopo 1,5 minuti perdi Sneijder per entrambi i match, se non ci sono errori ed è solo sfortuna, comunque da qualcuno dipenderà questa attenzione della zitella bendata. E che cazzo.

T come Terremoto e Tragedia: più o meno il valore tecnico-tattico della partita di stasera.

U come Un solo cartellino giallo per i coreani: si vede che tra paraguayani e argentini non corre buon sangue.

V come Vendetta: Trap, ti abbiamo vendicato noi. Te lo meritavi.

Z come Zanetti: come non concludere con il nostro Capitano, autore di una prestazione maiuscola e di un gol mondiale. A 37 anni avrebbe molto da insegnare a chi crede che giocare nell’Inter sia un atto dovuto e non un privilegio per pochi.