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La Lega dei Citroni: buio pesto

3 Novembre 2010 11 commenti

In campo, in una terribile notte tempestosa di inizio novembre, non entrano i nostri eroi, non entrano pirati e corsari, fiabe e mostri mitologici, ma solo deprimenti primati, quadrumani degni del giorno in cui si festeggiano i morti. Le immagini scorrono sui televisori e sotto gli occhi attoniti di chi ha seguito la squadra fino alle desolate lande di Albione.

Gli ominidi nerazzurri sembrano nani di fronte alle cavalcate dell’elementare 4-4-2 della bianca squadra inglese. E’ solo questione di tempo prima che arrivi il primo affondo. E solo la scarsità dei nostri avversari non rende peggiore il passivo al termine di 45 minuti di orrore. Il bombardamento degli speroni ai danni delle speranze e della fiducia dei tifosi nerazzurri è accentuato dall’apparente incapacità di reagire dei non più bipedi in campo.

C’è solo il tempo per uno squillo di un primate olandese per il resto dei minuti completamente assente dal campo, prima di assaggiare l’amaro sapore di un secondo colpo al cuore. A cui segue l’ennesima uscita dal campo in barella e l’ennesimo esordio di un giovane primavera. Purtroppo questa volta non porterà fortuna. Il tempo scorre, e gli ominidi non si trasformano in Homo sapiens, né tantomeno le cavalcate degli avversari rallentano o ci danno tregua.

Nemmeno il momento di grazia di uno dei pochi a onorare la nostra storia recente e passata e futura, un lampo con cui ci regala l’illusione di poter sopravvivere all’incrinamento del nostro cuore di cristallo, rischiara l’orizzonte. E’ buio pesto. E’ notte fonda. Senza stelle. E quando a pochi istanti dalla fine arriva anche la terza coltellata c’è solo voglia di gridare e di picchiare i pugni sulla tastiera mentre lo streaming avanza inesorabile, bit dopo bit, verso la sentenza finale di disfatta.

E’ la sconfitta più amara della stagione, forse solo pari come modalità e come sensazioni a quella di Montecarlo, quando ancora si potevano accampare scuse sulla fase primorde della stagione. E’ la disfatta sul palcoscenico dove pensavi di aver trovato energie mentali e stimoli che altrove ti mancavano, quello su cui ti scopri umano meno che umano, ominide e quadrumane, anziché eroe. E’ la recita che ti riporta alla realtà. E al fatto che qualcuno deve assumersi la responsabilità di quello che sta succedendo a una squadra che a novembre sembra già arrivata a fine aprile: vuota di energie, di luce, di volontà e soprattutto di speranza. E gli infortuni sono un indizio di colpevolezza, non un alibi.

Il credito è finito. Per me da oggi la strada è tutta in salita: il mio tifo sempre seguirà i colori del cielo e della notte, ma c’è chi da oggi dovrà subire lo scrutinio di ogni paia di occhi genuinamente e per sempre nerazzurri, senza il beneficio del dubbio. Il tradimento del sogno e la mistica della dura realtà no pasaran!

La Lega dei Citroni: impressive, innit?

21 Ottobre 2010 5 commenti

Di fronte a 50mila spettatori di cui almeno 10mila inglesi gli eroi nerazzurri mostrano quanto le fiabe male si prestino a trasformarsi in narrazioni piratesche: anziché i sanguinari marinai senza pietà e rispetto per niente e per nessuno, i nostri soffrono la loro indole sostanzialmente generosa, interpretando il ruolo dei corsari dal cuore d’oro.

In campo la formazione standard con coppia di centrocampo Tredita-Duracell e come esterni Totò il Mozzo e l’Iguana delle Polene. Pronti? Via: discesa fulminante del Capitano, scambio con Totò il Mozzo ed il Leone dei Mari, destro a giro e gol. Due minuti e siamo già sopra. Passano cinque minuti in cui gli Spurs non vedono mai il ponte avversario e l’Olandese Volante scodella una palombella su cui si fionda l’Iguana delle Polene, che viene abbattuta dal portiere avversario: rigore ed espulsione come da regolamento. Le già scarse schiere avversarie si indeboliscono in 10 e senza il più talentuoso tra le loro fila, Modric. Il Leone degli Oceani realizza senza alcun dubbio.

L’arrembaggio si mette al meglio: Totò e l’Iguana fanno i tagli giusti, Tredita con Duracell e l’Olandese seminano il panico a centrocampo, il Leone distrugge i centrali difensivi avversari diffondendo sangue e budella sul legname della nave nemica. Altri quattro minuti e Tredita sfoggia la fiammata del Drago infilando gli Spurs per la terza volta. Seguono combattimenti corpo a corpo a non più di 20 metri dalla porta inglese, fino al 35esimo quando il Leone di Mare segna anche senza volerlo. Partita finita, ma messe di occasioni da gol per i restanti 10 minuti. Impressive, innit?

Nel tunnel durante l’intervallo gli inglesi chiedono pietà e i nostri corsari dal cuore di pastafrolla si fanno abbindolare. I nostri eroi non riconoscono la viscida manovra avversaria anche quando approfittando del momentaneo panico scatenato dall’uscita dal campo di Tredita, Bale segna il 4-1. Per dimostrare la propria superiorità i nostri eroi presidiano il campo avversario, rischiando anche di segnare in scioltezza. E quando pensano che sia tutto finito, ecco la coltellata nella schiena: Bale ne fa altri due tra il 90esimo e il 92esimo, quasi realizzando i sogni dei tifosi inglesi che cantano da mezz’ora “We’ll win 5-4”. Parafrasando Julio Cesar: “Hai rotto il cazzo, brutto infamello figlio di Albione!” Impressive as well, innit? Impressionante l’incazzatura sugli spalti, con immediata proposta di mandare a quel paese questa versione buonista del fair play, e fermarsi solo dal 10 a 0 in avanti, se mai dovesse ripresentarsi una simile occasione.

Per fortuna si è scoperto presto che era semplicemente una delle astute mosse di mercato del nostro Direttore: non potendo permettersi l’esterno sinistro, una tripletta farà schizzare talmente in alto la sua valutazione da non valere neanche il rimpianto. Diavolo di un Direttore! E noi che pensavamo a un brutto episodio di sufficienza e deconcentrazione, per fortuna senza conseguenze dato che portiamo a casa i tre punti e il primo posto nel girone, ostentando, a parte gli ultimi folli, pazzi, generosi (verso gli Spurs) cinque minuti, grandi giocate e grandissima personalità. Dopo anni in cui la musichetta ci causava scossoni intestinali senza soluzione di continuità, già questa novità non può non essere fonte di entusiasmo per ogni tifoso interista.