Maggiori dettagli sul sequestro del militante dell’MTD Lanus: Carlos saprebbe riconoscere uno dei suoi rapitori

5 Marzo 2007 Commenti chiusi

A voi la traduzione del secondo comunicato sul sequestro e la simulazione di fucilazione di Carlos, un militante dell'MTD di Lanus e del Fronte Popolare Dario Santillan (trovate qui il primo comunicato).

 

Lunedì 5 marzo 2007
Comunicato Stampa

Dettagli circa il sequestro, interrogatorio e simulazione di fucilazione di Carlos Leiva

"Credo di poter riconoscere uno dei rapitori", ha affermato il nostro compagno di fronte alla giustizia. Protesta al Ministero dell'Interno e convocazione dello Spazio Memoria, Verità e Giustizia

Questa mattina Carlos Leiva, sequestrato per 7 ore lo scorso venerdì 2 marzo nella Capitale e interrogato circa le sue attività sociali e politiche come membro del MTD – Fronte Popolare Dario Santillan, ha presentato attraverso i propri avvocati una denuncia al Tribunale Federale numero 5 della Capitale Federale, nella persona del Dr. Oyarbide e alla Procura numero 5 nella perwsona dei dottori Comparatore e Ebers, nella quale sollecita essere riconosciuto come querelante. Nella denuncia, il nostro compagno ha specificato maggiori dettagli circa il suo sequestro, affermando:

"Dopo un certo tempo che mi trovavo nell'edificio dove mi tenevano prigioniero è arrivata una nuova persona che si è diretta verso di me, mi ha tolto il cappuccio e comincia a dirmi che lo conosco. Questa persona non era una delle tre che mi avevano portato nell'auto perché la sua voce era diversa da quella delle altre. 'Guardami, se sai chi sono, mi conosci, non fare il coglione', mi diceva mentre mi passava un'arma che ho riconosciuto essere una piscola lungo il volto sotto il mento, su un lato e sull'altro del volto mentre mi ripeteva di guardarlo, dato che lo conoscevo. Io tentavo di tenere la faccia verso il pavimento per timore che se lo avessi guardato in faccia mi avrebbero fatto qualcosa, ma in seguito alle manovre che questa persona faceva con l'arma sulla mia faccia ho dovuto muovere la testa e per un attimo ho avuto una visione chiara di chi era. Qualche ora dopo, quando ero più calmo mi è parso di riconoscere il viso, e l'ho posto in relazione con una persona con cui ho avuto una discussione durante la mobilitazione del 26 febbraio ad Avellaneda. Nel tempo in cui sono stato senza cappuccio non mi sono guardato molto intorno, però ho potuto vedere che c'erano altre persone nel posto, due o tre in quel momento, con la testa coperta con cappucci e che l'auto con cui mi avevano portato lì era parcheggiata dentro l'edificio."

Nella denuncia Carlos racconta anche il momento più drammatico, quando hanno simulato la sua fucilazione:

"Dopo altro tempo che non potrei quantificare, un'altra persona mi si avvicina, mi leva dalla sedia e mi mette in ginocchio. Sento che dice: 'E' finita. Il capo mi dice di farti fuori, sarai il secondo desaparecido'. In quel momento per la disperazione mi sono messo a gridare e non ho sentito altre cose che mi ha detto, ma ho sentito la corsa della canna dell'arma e il rumore del grilletto più volte sopra la mia testa. Dopo di ché la persona mi dice: 'Mi sa che questa non funziona, dammi l'altra'. Prende un'altra arma e dice: 'Però non facciamolo qui, facciamolo nell'altro posto'. Mi rimettono in auto, usciamo dall'edificio e giriamo per qualche tempo, forse una mezz'ora."
Nella denuncia completa di Leiva e dei suoi avvocati presentata oggi, si chiede in pratica che si "ordini al Ministero dell'Interno e al Ministero della Sicurezza della Provincia di Buenos Aires di inviare foto e nomi degli agenti di polizia o dei servizi che sono stati impiegati con la funzione di partecipazione nelle operazioni durante la mobilitazione della nostra organizzazione del 26 di febbraio 2007 ad Avellaneda". Carlos Leiva crede di poter riconoscere la persona che si è mostrata a viso scoperto durante il suo sequestro come uno dei presunti agenti di polizia in borghese con i quali sia lui personalmente che altri compagni hanno avuto una forte discussione durante quel corteo per la commemorazione degli assassinii di Dario Santillan e Maximiliano Kosteki.

E' molto preoccupante che di fronte alla gravità istituzionale e alla pubblicità che hanno assunto i fatti, dal governo nazionale non si sia mostrato il minimo interesse per gli eventi. L'unica dichiarazione del Ministero dell'Interno che al momento è stata rilasciata è la risposta alle domande di diversi operatori dei media con un "no comment". Ricordiamo al Ministro dell'Interno, il Dr. Anibal Fernandez, che anziché vegliare per la sicurezza degli abitanti di questo paese, con la sua attitudine di diniego di questi gravi fatti non sta facendo altro che aumentare il velo di impunità che nasconde questi e altri fatti che continuano ad accadere: la sparizione di Julio Lopez, la mancanza di indagini circa il sequestro di Luis Gerez, oltre al rapimento del militante di HIJOS avvenuto mesi fa nella capitale, al caso simile accaduto a Venado Tuerto, l'attacco contro militanti del Movimento Evita di un anno fa, nella stessa zona del Commissariato 30 della capitale dove venerdì è stato sequestrato e liberato Leiva, come anche le innumerevoli minacce che si susseguono senza che NESSUNA SIA STATA INDAGATA E SENZA CHE I RESPONSABILI DI NESSUNO DI QUESTI FATTI SIANO STATI INDIVIDUATI O IMPUTATI DI ALCUNCHE'.

Sappiamo che i gravi fatti vissuti dal nostro compagno Carlos Leiva non sono diretti né specificatamente a lui né alla nostra organizzazione, ma sono parte di una serie di azioni che tendono a seminare terrore in tutto il tessuto sociale e nelle organizzazioni popolari, e come Fronte Popolare Dario Santillan chiediamo a tutti di partecipare alle riunioni per l'organizzazione dello Spazio Memoria Verità e Giustizia. In quella sede, durante l'organizzazione delle attività per il prossimo 24 marzo, uniremo la denuncia di questo caso alla denuncia degli altri casi, perché tutti insieme si possa decidere cosa fare concretamente per fare sì che le richieste di chiarezza su tutti i fatti trovino una risposta.

La prossima riunione dello Spazio Memoria, Verità e Giustizia è martedì 6 marzo, alle 18.30 presso i locali della Federacion de Asociaciones Gallegas, Chacabuco 955, Capitale Federale.

Chiediamo che il Governo Nazionale identifichi gli agenti in borghese impiegati per infiltrare le mobilitazioni; chiediamo anche che questa pratica illegale cessi immediatamente

Sentenza e Condanna per tutti i repressori di ieri e di oggi!

Ritorno immediato e in vita di Julio Lopez!

Indagini per tutte le intimidazioni e le minaccie contro i militanti popolari!

**LAVORO DIGNITA' E CAMBIAMENTO SOCIALE**
Dario Santillan, Maximiliano Kosteki e tutti i caduti nella lotta, presenti!

Fanno parte del Fronte Popolare Dario SantillaN:
Gran Buenos Aires: MUP de Quilmes, Fcio. Varela, Alte. Brown y La
Matanza, MTD Lanus, MRV 26 de junio, MTD Lomas, MTD "Dario Santillan" Alte.
Brown, Centro Popular Agustin Tosco, MTD "La Verdad" de Guernica, Coop. de
Trab. Rurales de San Vicente, Coop. de Trab. Solidarios, FTC de Ezeiza, MTD
de Ezeiza, MTD "Javier Barrionuevo" de E. Echeverria, MTD La Canada, CTD
"Trabajo y Dignidad" de Fcio. Varela, Agrup. de trabajadores "Herramienta"
de Ezeiza, Mov. de Trabajadores Comunitarios de Lujan.
La Plata- Berisso- Ensenada: MUP de La Plata y Veronica, MTD de La Plata, MTD de Berisso, COPA La Plata (AULE, Cambium, MUECE, El pelo de Einstein, Minga, Idea), Red de Comercio Justo, Grupos educativo-infantil Juanito Laguna y Tiburones y
Mojarritas, Agrup. de trabajadores "La Fragua".
Rosario: Frente Santiago Pampillon – El Grito, CTD "Anibal Veron".
Capital Federal: MTD "Dario Santillan", MTD Lugano, Centro Cultural Tupac Amaru, Agrupacion Territorial Companeros.
Tucuman: Coord. de Organizaciones Barriales Autonomas.
Mar del Plata: Mov. Universitario de Base "Dario Santillan", Solidaridad
Antimperialista Latinoamericana.
Rio Negro: MTD "Dario Santillan" de Cipolletti.
Formosa: MUP de Ibarreta

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Sequestrano, interrogano e simulano la fucilazione di un militante dell’MTD di Lanus (Buenos Aires)

4 Marzo 2007 Commenti chiusi

Riporto il comunicato dell'MTD Fronte Popolare Dario Santillan sul sequestro di Carlos, un militante dell'MTD di Lanus, un compagno e un amico mio come anche di Dario, un incredibile militante che è stato assassinato nella stazione di Avellaneda nel Conurbano Sur di Buenos Aires dopo un corteo in cui la polizia scatenò gli scontri per cercare di arrestare il ciclo di lotte che stava sconvolgendo l'Argentina e tutto il mondo. Non è bastato ammazzare Dario, che anzi è diventato per tutti un monito a non mollare mai.

Attraversare i cortei in ricordo di Dario e Maxi, un altro giovane militante assassinato in quello stesso giorno (in cui Carlos fu ferito proprio mentre era in strada con Dario), è un'esperienza che è difficile raccontare, che ti fa tornare i brividi anche anni dopo, e che per me è forse uno delle emozioni che ogni tanto mi richiamano alla necessità di non mollare mai, di non dimenticarsi mai che esistono dei motivi profondi per cui si continua a lottare, che vanno spesso al di là della nostra vita.

L'esperienza dei Movimenti di Lavoratori Disoccupati (MTD) in Argentina è una di quelle realtà politiche e sociali che ti fanno sperare che il clima di deriva culturale che viviamo ogni giorno nelle strade delle nostre città qui in Itlaia venga spazzato via da qualcuno che conosce ancora il significato di dignità, cambiamento sociale e lotte popolari. Dopo che sono tornato dall'Argentina ho pensato spesso di tornarci, ma qualcosa mi ha sempre trattenuto, la voglia di provarci anche nel luogo dove sono nato e cresciuto, di capire se le persone che mi stanno intorno vogliono anche loro cambiare qualcosa oppure se sta bene loro così com'è. In questi ultimi mesi sabbatici o quasi dalla politica, ho pensato spesso di tornare a Lanus, e non è escluso che accada.

Intanto continuo a osservare l'indifferenza con cui  si osserva quello che accade altrove, non ravvisando nell'esperienze del Latino America o dell'Africa qualcosa che speriamo presto sconvolgerà la nostra comoda e adeguata vita da primo mondo.

 

Sabato 2 marzo 2007
Comunicato Stampa del Movimento dei Lavoratori Disoccupati – Fronte Dario Santillan

SEQUESTRANO, INTERROGANO E SIMULANO LA FUCILAZIONE DI UN REFERENTE DEL MTD-FRONTE DARIO SANTILLAN. DOPO SETTE ORE DI CALVARIO VIENE LIBERATO.

Ieri, venerdì 2 marzo, mentre si dirigeva a una riunione dei delegati del MTD-Fronte Popolare Dario Santillan nella zona di Costitucion, Buenos Aires, Carlos Leiva, dell'MTD di Lanus, è stato sequestrato. Il fatto è avvenuto poco dopo le 12:00 a pochi isolati dai locali del nostro Movimento verso i quali si stava dirigendo il referente, ad opera di tre persone che lo hanno costretto a salire in una Polo grigia con i vetri polarizzati. I sequestratori lo hanno tenuto prigioniero in una stanza che sembrava essere un laboratorio disabitato, dove lo hanno legato a una sedia e lo hanno interrogato sulla sua attività politica, domandando chi siano i “capi” della sua organizzazione e i “responsabili” delle mobilitazioni, chiedendogli se voleva essere un guerrigliero, se volesse che la sua faccia apparisse di fianco a quella di Santillan, riferendosi ovviamente al giovane militante assassinato nella stazione di Avellaneda, compagno di militanza politica di Carlos. Durante l'interrogatorio i sequestratori hanno dimostrato di conoscere molto bene i movimenti di Carlos negli ultimi giorni. Carlos ha raccontato, dopo essere stato liberato, che i rapitori erano gente preparata, che riceveva e faceva continuamente chiamate al telefono nelle quali parlavano della situazione del sequestrato. Carlos non è stato picchiato ma, dopo un lungo interrogatorio senza risposte da parte del referente del nostro movimento, uno dei rapitori lo ha costretto a mettersi in ginocchio e gli ha detto: “Sarai il secondo desaparecido. Il capo dice che ti dobbiamo far fuori, quindi ormai per te è finita”, premendo più volte il grilletto di un'arma scarica posta a contatto con la sua testa. Dopo circa sette ore durante le quali questo tipo di situazioni si sono verificate più volte, lo hanno rimesso sull'auto e dopo vari minuti di tragitto lo hanno buttato per strada nei dintorni di Villa 21 a Barracas. In pochi minuti, Carlos è stato aiutato da alcune persone del luogo ai quali Carlos ha chiesto di essere portato a Lanus. Nel tragitto verso la fermata dell'autobus, un poliziotto di strada ha notato la situazione di Carlos e si offerto di accompagnarlo al Commissariato 30 per esporre denuncia, cosa che il referente ha fatto. La denuncia è stata registrata presso il Commissariato 30 nella notte.

La lettura del Movimento di Lavoratori Disoccupati (MTD – Fronte Popolare Dario Santillan) fa propria l'analisi di Carlos Leiva, ritenendo i fatti in continuità con gli incidenti che si sono verificati durante l'ultima mobilitazione alla Stazione di Avellaneda del 26 febbraio ad opera di infiltrati della polizia in borghese nel corteo della nostra organizzazione. Ogni 26 del mese ci mobilitiamo alla Stazione di Avellaneda per ricordare Dario e Maxi, reclamando una sentenza per i responsabili politici del loro assassinio. In quest'ultima occasione i compagni del nostro movimento hanno identificato due persone che avevano visto altre volte tra le fila della polizia, vestiti in borghese, che camminavano all'interno della manifestazione cercando di portarsi nelle prime linee della stessa, dove venivano prese le decisioni circa lo svolgimento del corteo. Una volta individuati, è stato chiesto loro di identificarsi, richiesta alla quale i soggetti hanno risposto con aria di sfida e minaccia, allontanandosi però dal corteo. Il nostro compagno Carlos è stato uno di quelli che hanno discusso con queste persone, “servizi segreti”, per obbligarli a lasciare la manifestazione. Durante la sua prigioni, nel momento in cui è stato a viso scoperto, uno dei rapitori lo sfidava ad alzare lo sguardo dicendogli: “se sai chi sono, non fare il coglione, guardami, non mi conosci?”.

QUESTO INCIDENTE NON E' UN FATTO ISOLATO. Mentre il Ministro Anibal Fernandez si vanta di non mandare poliziotti armati alle manifestazioni, sono tornati di moda gli infiltrati in borghese appartenenti alle diverse forze dell'ordine e ai diversi servizi segreti, con la funzione di idenficare i referenti delle organizzazioni popolari durante le varie proteste, aizzare e, come è successo in altre occasioni come davanti al Municipio di Buenos Aires, generare situazioni che diano l'avvio all'intervento repressivo della polizia e all'arresto di militanti popolari. In particolare le proteste ad Avellaneda e al Puente Pueyrredon sono state segnate in maniera evidente e grossolana da queste provocazioni, proprio dal giorno in cui il ministro Anibal Fernandez ha esposto il suo progetto per “liberare il ponte dalle proteste dei piqueteros”, attraverso l'uso della Gendarmeria e dei Servizi.
In questo caso la situazione acquisisce una maggiore gravità dal punto di vista istituzionale: questi agenti dei servizi dimostrano decisione, competenza e impunità circa l'esecuzione di sequestri, interrogatori e simulazione di fucilazioni di una persona, ripercorrendo i metodi della AAA, godendo di piena libertà d'azione nel mezzo della Capitale Federale, situazioni che il governo insiste a definire come episodi che appartengono al passato, ma che purtroppo continuano a ripetersi nel presente con protagonisti forze che il governo dovrebbe essere in grado di controllare.
Ovviamente la metodologia con cui si è realizzato questo nuovo fatto si può spiegare solo con l'impunità di cui godono i sequestratori di Julio Lopez, che risulta tuttora desaparecido, e la grottesca impunità per coloro che hanno sequestrato il compagno Luis Gerez, un caso in cui il governo affermò di sapere esattamente cosa fare e chi ne fossero i protagonisti, ma che alla fine è risultato coperto da un mantello insondabile di impunità. La stessa impunità che si evidenzia nella mancanza di indagini circa le decine di minacce che pesano sui militanti di organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani come HIJOS a La Plata e molte altre.

Carlos Leiva, 34 anni, è il principale referente sociale del Barrio La Fe, dove vive da quando è nato. Lavora in un forno comunitario del movimento ed è delegato del MTD del Fronte Popolare Dario Santillan da 6 anni. La sua attitudine impegnata lo ha portato a essere protagonista sia dri relazioni istituzionali come la difficile udienza con l'intendente di Lanus Quindimil, come delle mobilitazioni, come ad esempio il corteo del 26 di giugno 2002 dove è stato ferito dalle azioni di polizia comandate da Fanchiotti. E' stato testimone della causa contro quest'ultimo, e parte civile della causa che chiede di indagare e condannare i responsabili politici del Massacro di Avellaneda, identificandoli nell'ex Presidente Duhalde e nell'attuale deputato del Parlamento Juan José Alvarez tra gli altri.

Come Fronte Popolare Dario Santillan affermiamo con forza che queste azioni, più che raggiungere il loro obiettivo di distruggere le organizzazioni popolari e disarticolare le lotte per un futuro migliore, ci danno più forza per continuare nelle nostre battaglie. Sia Carlos Leiva che i suoi compagni e le sue compagne abbiamo già resistito alle minaccie dopo gli scontri sul Puente Pueyrredon del 2002, nonostante le quali siamo arrivati a un processo con condanne esemplari per gli assassini di Dario e Maxi. Ora continueremo a denunciare le azioni di gruppi repressivi e dei servizi segreti che agiscono contro il popolo, e a lottare giorno dopo giorno per un paese di giustizia e uguaglianza.

Allo stesso modo facciamo sapere che se la causa davanti alla giustizia arriverà a un processo, insieme al Dr. Pandolfi che difende Carlos Leiva, noi ci costituiremo parte civile per spingere ad accellerare le indagini. Di fronte a questo atto gravissimo, che sappiamo essere legato alle provocazioni di agenti dei servizi infiltrati nelle mobilitazioni dell'ultimo 26 di gennaio, esigiamo che il Governo identifichi gli agenti infiltrati nella manifestazione stessa. Esigiamo inoltre le azioni illegali da parte delle agenzie di sicurezza dello Stato cessi immediatamente.

SENTENZA E CONDANNA PER TUTTI I REPRESSORI DI IERI E DI OGGI!
RIDATECI VIVO JULIO LOPEZ ORA!
INDAGINI PER TUTTE LE MINACCIE E LE INTIMIDAZIONI CONTRO I MILITANTI POPOLARI!

Fanno parte del Fronte Popolare Dario Santillan:
Gran Buenos Aires: MUP de Quilmes, Fcio. Varela, Alte. Brown y La
Matanza, MTD Lanus, MRV 26 de junio, MTD Lomas, MTD "Dario Santillan" Alte.
Brown, Centro Popular Agustin Tosco, MTD "La Verdad" de Guernica, Coop. de
Trab. Rurales de San Vicente, Coop. de Trab. Solidarios, FTC de Ezeiza, MTD
de Ezeiza, MTD "Javier Barrionuevo" de E. Echeverria, MTD La Canada, CTD
"Trabajo y Dignidad" de Fcio. Varela, Agrup. de trabajadores "Herramienta"
de Ezeiza, Mov. de Trabajadores Comunitarios de Lujan.
La Plata- Berisso- Ensenada: MUP de La Plata y Veronica, MTD de La Plata, MTD de Berisso, COPA La Plata (AULE, Cambium, MUECE, El pelo de Einstein, Minga, Idea), Red de Comercio Justo, Grupos educativo-infantil Juanito Laguna y Tiburones y
Mojarritas, Agrup. de trabajadores "La Fragua".
Rosario: Frente Santiago Pampillon – El Grito, CTD "Anibal Veron".
Capital Federal: MTD "Dario Santillan", MTD Lugano, Centro Cultural Tupac Amaru, Agrupacion Territorial Companeros.
Tucuman: Coord. de Organizaciones Barriales Autonomas.
Mar del Plata: Mov. Universitario de Base "Dario Santillan", Solidaridad
Antimperialista Latinoamericana.
Rio Negro: MTD "Dario Santillan" de Cipolletti.
Formosa: MUP de Ibarreta
 

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Quasi mi dimenticavo l’unico anniversario che celebro

3 Marzo 2007 Commenti chiusi

 

Correva l'anno 2001, mese terzo, giorno terzo: nasceva autistici / inventati. Per i nostri sei anni un giorno di eclissi di Luna non poteva che essere indicato. Sono commosso 🙂

 

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M come merda e morganti

3 Marzo 2007 Commenti chiusi

Il Livorno scende in campo determinato, anche se solo davanti agli abbonati. L'inter anziché con una formazione rimaneggiata va in campo con una formazione quasi titolare (se si escludono ovviamente gli assenti a centrocampo Cambiasso e Vieira). Nei primi quindici/venti minuti il Livorno tiene alto il ritmo sperando di volgere la partita a proprio favore e ci riesce con un gran tiro di punizione di Lucarelli, con la complicità della solita cappella su calcio piazzato di Julio Cesar, che non si capisce se gli allenamenti sulle punizioni li fa o fa finta. Anche prima di questo unico tiro del primo tempo color amaranto o quasi, Stankovic aveva già preso un palo, tanto per dire come "volge" la partita.

Dopo il gol iniziamo a pressare tantissimo e si vede un Ibra in giornata di grazia: due assist al bacio, palo di Grosso, e poi un numero da circo che ci porta al pareggio. Palla per Grosso, cross pennellato, tacco di Ibra, Cruz brucia la difesa del Livorno e gira in rete con una mezza rovesciata stupenda. Poco dopo Ibra se ne va sulla fascia: tacco, suola, piede, coscia, rimpalla male e Pavan riesce a chiudere altrimenti era uno dei gol più belli del mondo.

La partita continua così anche nel secondo tempo, fino a che su punizione Ibra mette il gol della vittoria. Dopo il 25esimo del secondo tempo, un arbitraggio bruttino diventa tragedia: Morganti fischia tutti i falli sbagliati, poi prima non ammonisce né Stankovic né Cruz per fallo di mano volontario, mentre su un'azione di normale contrasto cerca di ammonire Maicon, che protesta con un applausino, e per questo lo espelle. Mancini si incazza giustamente, ed espelle anche lui, rimettendo in bilico la partita (che 11 contro 11 sembrava non avere storia). Non contento ci mette 6 minuti di recupero, nonostante il quarto uomo ne avesse dati quattro, al soldo di Galante (che sarebbe meglio facesse il fotomodello che il calciatore).

In ogni caso vinciamo e andiamo a +16 dalla Roma. Affronteremo il Milan senza il terzino migliore grazie a questa merda umana con la giacchetta rossa (e nera). Stronzo.

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Against the Day Synopsis (4.1 – 4.3)

2 Marzo 2007 Commenti chiusi

4.1

Cyprian Latewood approda alla fine in Austria, a Vienna. Qui viene coinvolto tramite due agenti russi, Misha e Grisha, in un giro sadomaso omosessuale, diventando l'oggetto delle attenzioni di un draconico master, un colonnello russo.

A Vienna incontra Ratty McHugh, che ora lavora per i servizi inglesi, al quale chiede come liberarsi del colonnello, più per vedere l'effetto della sua vendetta che per desiderio di tradimento vero e proprio. Ratty McHugh lo mette in contatto con l'agente Derrick Theign, che provvede a far espatriare Cyprian verso l'Istria, territorio del Colonnello, che nel mentre viene arrestato (Grisha e Misha messi sotto controllo in una prigione più comoda).

Cyprian viene quindi ingaggiato dai servizi per lavorare per conto loro come informatore, e il suo primo posto di lavoro è presso il porto di Trieste, dove deve segnalare chi viaggia e chi torna dagli Stati Uniti.

Uno dei sogni di Derrick è quello di organizzare un unità motociclistica di staffette per le prossime guerre, in cui i collegamenti telefonici e telegrafici potrebbero anche essere interrotti. Derrick vuole coinvolgere Cyprian nella cosa fornendogli anche un'uniforme di cuoio nero con borchie ovunque, che Cyprian apprezza molto. Per il momento semplicemente si spostano per alcuni appostamenti a Venezia, dove infine finiscono a letto insieme.

A un certo punto a Cyprian viene ordinato di tornare a Vienna per altri assegnamenti, incluso quello di ritrovare Misha e Grisha che sono riusciti ad eludere il servizio di sorveglianza dei servizi britannici. Cyprian viene quindi posizionato su un treno di seconda classe, senza scorta, e senza particolari precauzioni, avendo la decisa sensazione di dover correre per aver salva la vita, senza possibilità di commettere errori.

 

4.2

Cyprian a Vienna incontra moltissimi ex contatti di Derrick: Miskolci il vampiro, Dvindler l'esperto di stimolazione elettrica della peristalsi (in pratica dell'infilarsi un elettrodo nell'ano facendo passare la corrente attraverso l'altro elettrodo applicato sull'addome), Yzhitza specializzata nell'intrigo a letto.

Cyprian soprattutto incontra Yashmeen Halfcourt, che dopo un passaggio a Budapest dove non è riuscita a soddisfare le aspettative del TWIT, vive e lavora a Vienna. Cyprian si offre di aiutarla a scappare dalla sua presente vita e dal TWIT per sempre, coinvolgendo Ratty McHugh nella cosa, il quale in cambio chiede solo a Yashmeen una serie di informazioni sulla recente scomparsa di tutti i membri della setta segreta da Vienna, apparentemente alla volta della Russia.

Dopo il contatto Ratty/Yashmeen/Cyprian, la giovane matematica sembra riguadagnare fiducia in sé stessa, e lo dimostra dando a Cyprian l'onore di una masturbazione podale da sotto un tavolo, nel tentativo di raddrizzare la sua vita sessuale. Cyprian è stupefatto e una volta tornato a Venezia per chiedere a Derrick Theign di aiutare Yashmeen, viene travolto da una scenata di gelosia di quest'ultimo, che però alla fine acconsente in cambio del giusto prezzo a intercedere per la vecchia infatuazione di Latewood.

4.3

Foley e Scarsdale Vibe sono sulle Dolomiti quando il primo confessa al secondo di aver perso le tracce di Kit Traverse. Il magnate negli ultimi tempi si dedica a raccattare qualsiasi cosa ci sia in vendita d'arte in Italia, nella speranza che siano ancora non riconosciuti Mantegna, e soprattutto si dedica a umiliare il suo doppio, il quale ha fatto la guerra di secessione al posto suo, un po' più del solito.

Mentre Vibe sta analizzando un capolavoro conservato sotto il livello del mare a Venezia, Foley si ritrova meccanicamente a desiderare di assassinare il suo capo.

Nel frattempo Kit e Reef tengono sott'occhio il magnate decisi ad assassinarlo, nonostante la testa di Kit sia da un'altra parte e Reef sembri tutt'altro che un anarchico quale si professa.

E proprio mentre stanno passeggiando per Venezia Dally Rideout li incontra sentendo risalire in sé stessa il primo amore per Kit. Allo stesso tempo scopriamo che Hunter Penallow conosce Ruperta Chirpington-Groin, con la quale ha un rapporto strano e ambiguo.

Dally ormai vive a Ca' Spongiatosta, e si domanda la reale funzione della Principessa, dato che il Principe è quasi sempre via e lei intrattiene relazioni di dubbia natura con un sacco di gente, in particolare con un inglese Derrick Theign che la visita spesso con fare furtivo. Parlandone con Hunter, lui le svela che secondo lui la Principessa gioca un gioco confuso pià che profondo, incastrata in intrecci più grandi di lei, ma che non mettono in pericolo Dally fino a che starà attenta.

Dally dopo un primo incontro ruvido reincontra Kit che insieme a suo fratello le svelano il loro obiettivo, per il quale lei si offre di collaborare. Ne segue il primo appuntamento formale tra Kit e Dally, che si riscoprono innamorati ma destinati a non incontrarsi, infatti Kit promette a Dally di tornare a Venezia a prenderla dopo che avrà compiuto la sua missione nell'Asia Interiore. La Principessa Spongiatosta cerca di spiegare a Dally che si sta costruendo un castello in aria basato su una favola romantica, ma Dally non l'ascolta.

Dally porta Reef e Kit a un circolo di anarchici, dove Andrea Tancredi e i suoi amici stanno parlando non solo di monarchi e duchi, ma anche di magnati americani, in particolare Scarsdale Vibe che Tancredi vuole assassinare. L'atteggiamento intimo tra Tancredi e Dally ferisce Kit, ma chi la fa l'aspetti.

Infine la Principessa convince Dally ad andare a un ballo di gala, dove sarà presente anche Vibe, così che Reef e Kit suppongono la ragazza possa dare loro maggiori informazioni sui suoi movimenti. Proprio all'entrata del galà Tancredi cerca di sparare a Vibe anche se non si troverà nessuna arma se non la sua immaginaria Macchina Infernale, e viene massacrato dai Carabinieri e dalle guardie del corpo assoldate da Vibe. Mentre questo avviene Foley e Vibe notano Kit dall'altro lato del canale che osserva con Reef la scena e la loro copertura salta.

Dally è disperata per la morte di Tancredi e la perdita per l'arte che ne consegue. Kit decide di partire promettendo ancora una volta di tornare alla disillusa Dally. Reef accusa Kit di non aver messo abbastanza impegno nella loro avventura e di aver disonorato Webb, abbandonando anche lui Venezia solo, dato che Ruperta se n'è andata verso la Germania in compagnia di Hunter Penallow.

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Against the Day Synopsis (3.16 – 3.18)

2 Marzo 2007 Commenti chiusi

3.16

Reef insieme a Flaco è in Europa a scavare tunnel per la rete ferroviaria, in particolare occupato con il progetto del tunnel del Sempione tra Domodossola e la Svizzera. Tra i suoi colleghi minatori c'è anche Ramiz l'albanese, in fuga da una storie di vendette di famiglia del suo paese, cosa che ricorda molto da vicino la sua situazione famigliare.

La versione europea dei Tommyknockers sono i Tatzelwurm, delle specie di rettili giganti che abitano la profondità delle montagne e che aggrediscono i minatori.

Durante la visita in cantiere di alcuni ricchi che vengono a sbirciare i minatori in mutande che fanno saltare per aria tonnellate di roccia, Reef reincontra Ruperta Chirpington-Groin, la sua vecchia fiamma americana, in compagnia di Rodolfo, il suo attuale amante italiano.

Ruperta rivivifica immediatamente il suo desiderio per Reef e per tutti gli altri minatori, invitandolo a scopare nell'albergo dove stanno, nella stanza di fianco a quella dove dorme con Rodolfo.

In una delle discussioni post-coitali Ruperta cita Scarsdale Vibe, rivelando a Reef che il magnate americano sta comprando pezzi d'arte in tutta Europa a un ritmo vertiginoso e che è sulla sua via per Venezia. Anche Ruperta e Rodolfo stanno andando a Venezia e Reef è ufficialmetne invitato.

Qualche giorno dopo l'albanese Ramiz è attaccato da un Tatzelwurm proprio sotto gli occhi di Reef. Reef distrae il mostro e salva la vita di Ramiz, che gli promette di rendere il favore. Poi ritorna dentro la galleria e spara al Tatzelwurm che nel frattempo gliela aveva giurata.

Ritirata la paga di quella settimana Reef si mette in viaggio per Venezia. In uno dei tunnel lungo il viaggio in treno viene visitato da un fantasma che lo convince di quanto sia diventato simile a coloro i quali stava combattendo lui come suo padre, e che la presenza di Vibe a Venezia è il momento adatto per completare il ciclo di vendette facendolo fuori.

 

3.17

Kit e Yashmeen lasciano Gottingen alla volta dell'Italia, più precisamente verso la tomba di Riemann. Dopo la breve visita condita di scambi sul passato e sul futuro dei due, Kit e Yashmeen si dirigono verso un sanatorio sulla riva svizzera del Lago Maggiore, per incontrare alcuni membri del TWIT.

Qui Kit incontra suo fratello Reef, travestito da signore della classe media, in compagnia di Ruperta e di altri figuri, tra cui la cagnetta di Ruperta la quale una volta lasciata sola per un pomeriggio con Reef risponde al suo desiderio di abusare sessualmente di lei con un morso canino per nulla simpatico al pene di Reef.

Kit e Reef una notte si incontrano davanti a una bottiglia di champagne per chiarirsi i rispettivi recenti passati: Reef è preda del senso di colpa per il comportamento borghese che sta avendo; Kit è preda del senso di colpa per non essere stato con Webb quando ce n'è stato bisogno, anzi ancora peggio di essere stato con i suoi assassini pensando che sarebbe stato tutto parte di un grande viaggio mistico e senza fine. Reef propone a Kit di andare ad ammazzare Scarsdale Vibe insieme.

Kit, Yashmeen, Reef e Ruperta vengono coinvolti da Madame Eskimoff in una seduta spiritica in cui evocano Webb. Reef non ci crede e finisce a fare da medium, evento dopo il quale crede un po' di più nelle sedute spiritiche.

Dopo una notte insonne di incubi e riflessione Kit decide di deviare dalla sua strada per una tappa a Venezia con Reef. Yashmeen da il suo placet alla cosa, anzi lo incoraggia pure.

Prima di lasciarsi Yashmeen consegna a Kit una lettera per il suo padre adottivo quando lo incontrerà e parte con gli emissari del TWIT che hanno deciso di riscuotere il loro credito con Yashmeen e il suo potere di trasporto nelle n dimensioni oltre le prime tre.

Kit dicendole addio si chiede quanti addii dovrà ancora sopportare prima che uno sia di troppo.

 

3.18

Nigel, Neville e Lew Basnight si recano a teatro a Londra per vedere la nuova cosiddetta Ripperetta, una pièce dedicata a Jack lo Squartatore. All'appuntamento mondano Lew intravede anche Max Khautsch, con il quale aveva badato qualche anno fa a Chicago alle sorti di Franz Ferdinand. Max Khautsch è in compagnia del professor Werfner, praticamente gemello del suo cointestatario per la carta numero XV dell'Icosadiade, il professor Renfrew (tanto che Lew in un primo momento lo scambia per il suo avversario inglese).

Nigel e Neville in piena dipendenza da sciroppo per la tosse a base di oppio pensano che Jack lo Squartatore sia nascosto tra il pubblico del teatro.

Tra il primo e il secondo atto Khautsch e Lew si salutano, e il primo presenta il professor Werfner al secondo. Dopo i convenevoli Khautsch rivela a Lew i suoi sospetti circa il fatto che l'assassinio del precedente pretendente al trono asburgico, scomodo a tutte le gerarchie per le sue opinioni antimilitariste, prosemitiche, insomma contrarie a tutta l'identità asburgica, sia stato realizzato da Jack lo Squartatore assoldato appositamente.

Il professor Werfner confuta questa tesi sostenendo che il principe era stato ucciso con armi da fuoco. La sua tesi è invece che i delitti di Jack siano in realtà rivelatori di una inconsistenza nello spazio tempo e che tutti i pazzi che si sono assunti la responsabilità degli omicidi sono la testimonianza dei mondi paralleli aperti da Jack the Ripper.

La presenza del professor Werfner a Londra manda in paranoia Lew che per controllarsi si mette alla ricerca di un bagno dove rinverdire la sua dipendenza dalla ciclomite, spalmandola su un biscottino.

Una volta che la presenza del professore viene riportata al Grand Cohen del TWIT, questi suggerisce a Lew di intervenire per assassinare i due detentori della carta numero XV, lasciando stupito Basnight che pensava di aver lasciato negli Stati Uniti le sparatorie e gli omicidi.

L'atteggiamento del Grand Cohen però insospettisce Lew, che non capisce perché non sia stupito dalla presenza contemporanea dei due professori. Chiede lumi a Nigel e Neville mentre stanno mangiando fragole intinte nell'etere, e capisce dai segni che si scambiano che i due non sono due completi idioti, ma che quello è solo il loro personaggio, creato ad hoc per controllarlo.

Si reca nella biblioteca del TWIT e apprende della tecnica della bilocazione, nata tra gli sciamani dell'artico e poi diffusasi in Grecia e in particolare presso i pitagorici: in pratica una sorta di viaggio astrale in cui il corpo dello sciamano rimane in un luogo a svolgere solo le attività basali e una o più versioni dello sciamano si recano in luoghi diversi a svolgere funzioni diverse, tutte totalmente solide e corporee. Confrontandosi con uno degli studiosi presenti nella sede del TWIT capisce che Renfrew e Werfner sono in realtà bilocazioni della stessa persona e che semplicemente se ne sono dimenticati, rimanendo incastrati nel loro destino doppio. Capisce anche che tutta la sua investigativa circa i due, in caso di tragica morte dei due professori, vanificherebbe ogni tentativo di alibi. Lew prende un po' sul personale il fatto che gli siano state negate tutte queste informazioni, ma lo studioso lo informa del concetto di verità rivelate per gradi di iniziazione d'uso tra le società segrete come il TWIT.

A cena reincontra il Grand Cohen che, notando i suoi studi sulla bilocazione, gli propone una rivelazione: gli uomini sono luce, nient'altro che luce, incarnata nel suo passaggio attraverso l'etere, la cui natura viene rivelata quando veniamo separati dal nostro passaggio attraverso lo spato islandese, forma materiale della velocità terrestre in grado di rivelare la natura luminosa degli esseri umani.

Tutta la vicenda ispira a Lew Basnight nostalgia di Chicago, e di ciò che è stato, ma nonostante tutto, il detective americano cerca di cogliere Renfrew di sorpresa. Lo va a trovare e lo trova in stato confusionale, in preda a deliri circa la soluzione della questione macedone che Werfner sta approntando. Renfrew lo invita ad andare a Cambridge dove il Gentleman Bomber of Headingly è stato avvistato. Nei pressi del campo da cricket, quella sera stessa, Lew incrocia lo sguardo con il bombarolo, ma non riesce a sparargli. Si reca quindi da De Bottle nei giorni successivi per avere una spiegazione dell'uso militare del fosgene, ottenendo delle ipotesi sul raggio d'azione e sulla sua letalità sconcertanti.

Un giorno si sveglia e a Chunxton Crescent non c'è più nessuno. Il TWIT sembra essere scomparso e con lui Madame Eskimoff, il Grand Cohen, Nigel e Neville, e perfino lo studioso con cui ha parlato l'altro giorno circa la bilocazione.

Dai timbri postali che ha visto sulle cartoline sparse ovunque, Lew deduce che tutti si siano trasferiti in un sanatorio sulla sponda svizzera del lago maggiore, e che forse tutti pensano che lui, mercenario assoldato, si dovrebbe mettere adesso a cercare di raggiungerli in Svizzera. Ma Lew decide diversamente, abbandonando per sempre l'inseguimento dell'Icosadiade e dedicandosi al campo dell'investigazione privata, per conto di mogli, mariti, artistucoli e ampolle avvelenate per fini passionali. Lew si sente libero.

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Bianconeri: una fazza una razza

28 Febbraio 2007 4 commenti

Una razza di merda, in particolare. L'Inter fa un primo tempo da allenamento, mentre l'Udinese entra in campo per pareggiare a tutti i costi. In porta ha un tipo di nome De Santis che potrebbe fare amicizia con l'arbitro protagonista di Moggiopoli: da solo avrà perso circa 15 minuti.

Nel secondo tempo l'Udinese fa l'unico tiro della partita e Toldo gli regala un gol. La reazione è rabbiosa, i nerazzurri stasera sono in vena di giochini e mancano di cinismo. Crespo la mette nonostante l'arbitro e poi sprechiamo decine di palloni.

Alla fine rimane l'amaro in bocca di una partita con un tiro contro trenta, di un arbitro di nome Bergonzi che speriamo venga radiato per la sua inadeguatezza alle serie superiori all'Interregionale, di due rigori netti negati come al solito, di un Udinese che ha pensato solo a picchiare come fabbri senza esprimere nulla di gioco. Sopratutto mi sto già irritando per la festa da coppa del mondo che tutti i nostri detrattori faranno per un pareggio dopo 17 vittorie: ma d'altronde si dice "non ti curar di loro ma guarda e passa", che alla fine sono anche loro della stessa razza dei gobbi.  

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Against the Day Synopsis (3.11 – 3.15)

28 Febbraio 2007 Commenti chiusi

 
3.11
Kit arriva a Gottingen dove incontra Yashmeen Halfcourt, seconda donna dopo la Kovalevskaia a ottenere accesso a un'università di matematica. Yashmeen e Kit flirtano un poco, ma la pulzella vira presto le sue attenzioni a uno statistico tedesco, con il quale Kit ha un alterco sbruffonesco che si conclude con una sfida in campo neutro in teoria a pistole ma in pratica a equazioni.
Yashmeen racconta a Kit del TWIT e della situazione politica internazionale, ma Kit non registra particolare interesse nella cosa.
Nel corso del suo soggiorno Kit sposta la sua attenzione al Dipartimento di Meccanica Applicata, in particolare applicata a macchine volanti. Yashmeen prima di abbandonare Gottingen è all'origine del suggerimento che porterà Hilbert alla famigerata ipotesi Hilbert Polya circa le funzioni di Riemann.

3.12
Lew Basnight viene approcciato dall'Ispettore di Scotland Yard Vance Aychrome, il quale, mentre si sbafa quintali di colazione nella sede del TWIT a Chunxton Crescent, lo informa di recenti indagini da parte della polizia inglese circa l'attuale detentore della carta numero XII, l'appeso, nell'organizzazione dell'Icosadiade, tale Lamont Replevin, commerciante di cinafrusaglie dall'Asia Interna.
Costui pare sia entrato in possesso di una mappa per Shambala, per la quale la guerra tra inglesi e tedeschi è serratissima, una mappa visionabile solo attraverso un particolare apparecchio chiamato anamorfoscopio. Considerata l'impossibilità di Scotland Yard di intervenire in maniera legale, l'ispettore si chiede se Lew non potrebbe intervenire in maniera “informale” e recuperare la mappa.
Ovviamente il poliziotto ricorda anche a Lew il suo continuo intromettersi nella caccia da parte di Scotland Yard al bombarolo di Headingly, che sta rallentando i progressi dell'indagine enormemente.
Il Grand Cohen del TWIT informa Basnight della sua prossima dipartita dal ruolo a favore di un nuovo Grand Cohen, e in ogni caso lo spinge a intervenire su Lepland.
Lew Basnight si reca quindi nel negozio del membro dell'Icosadiade, vede la mappa e spacciandosi per un agente di una compagnia di assicurazioni riesce a convincerlo a fare alcune foto, tra cui una ritraente la mappa.

3.13
Kit entra un giorno nella Banca di Prussia e scopre che i suoi fondi sono stati tagliati dalla Vibe Corp. Per Kit è evidente il significato della cosa: la Vibe Corp ha deciso che i soldi non erano serviti a annientarlo e quindi sarebbero presto passati al piombo. Con questa convinzione incontra Humfried e Yashmeen con i quali si confida. Yashmeen confessa a Kit che deve rientrare controvoglia sotto l'egida del TWIT, soprattutto con la rivoluzione in russia e quindi la posizione delicata del suo padre adottivo.
Yashmeen confessa a Kit di essere anche in grado di attraversare diverse dimensioni, come la prima notte nella quale si sono incontrati, in cui lei è sparita nella parete di camera sua. Alla fine della discussione, Yashmeen propone a Kit un lavoro per il TWIT che gli offra la possibilità di andarsene da Gottingen e sfuggire ai piani omicidi della Vibe Corp.
L'urgenza della mossa si rivela a Kit quando il giorno dopo incrocia sulla sua strada Foley Walker, il compare di Scarsdale Vibe, il quale fa intendere molto chiaramente che le intenzioni della famiglia Vibe nei confronti dell'ultimo genito della famiglia Traverse erano più che mai chiare.
Kit dopo questo incontro viene coinvolto in una festa droghereccia dalla quale si allontana per portare Gottlob (un altro dei suoi amici matematici) all'ospedale. Proprio mentre sono per strada vengono assaliti da Foley che spara all'impazzata, almeno così pare a Kit. Si rifugiano in un ospedale e Kit viene internato per disintossicarsi, anche se il malato era Gottlob. Dall'ospedale psichiatrico viene salvato dalla TWIT che garantisce per lui e gli propone un viaggio a Shambala, alla ricerca di notizie del padre adottivo di Yashmeen Auberon Halfcourt. Il piano è quello di fingersi con Yashmeen una coppia in procinto di sposarsi in Svizzera, per poi dividersi e viaggiare sotto copertura l'uno verso l'Asia Centrale, e l'altra non si sa dove.
Prima di partire Yashmeen, Kit e Gunther (il fidanzato di Yashmeen) si concedono un giorno di ozio per salutarsi. Nei saluti Kit scopre che in realtà Gunther dal giorno del loro pseudo duello si è molto affezionato all'americano, e che anche lui dovrà partire alla volta del Messico per curare degli affari di famiglia in alcune piantagioni di caffé. Mentre stanno per lasciare il museo, vengono sorpresi da una voce fuori campo che sembra provenire da Dio.

3.14
In Messico pochi mesi (o anni) dopo Gunther incontra niente di meno che Frank Traverse, al quale chiede di supervisionare un suo carico di armi camuffate da macchinari per l'estrazione dell'argento destinati al sud. Frank è infatti tornato in Messico e insieme a Ewball Oust era ormai occupato a tempo pieno nel traffico transfrontaliero di armi.
Il trasporto di armi in questione viene curato da tale Eusebio Gomez, che si scopre essere null'altri che Wolfe Tone O'Rooney, amico di Reef Traverse, al quale Frank racconta di come per lui il conto con Sloat e Deuce sia chiuso dopo il suo omicidio del primo. Inoltre Frank confessa la speranza che Deuce venga ammazzato da qualcuno, non necessariamente da lui, magari da sua sorella rinnegata.
Un giorno, Frank e Ewball incrociano nel loro locale d'affari preferito Dwayne Provecho, che li aveva venduti all'epoca della loro esperienza carceraria a un rivoluzionario di professione in cambio della propria libertà. Ewball non ha dimenticato e nega qualsiasi possibile affare con Provecho, anzi iniziando i piani e i preparativi per ammazzarlo, mentre Frank decide di crederci un'altra volta  e accettare la sua proposta di affari.

3.15
Frank, dopo essere passato dal contatto di Provecho a Juarez viene spedito a El Paso, crocevia di ogni traffico in via di gentrification, con i saloon e i posti malfamati spinti in periferia, e i luoghi per signorini a occupare il centro.
L'appuntamento con il suo contatto qui per lo scambio di fucili è in una sala da the e si rivela essere niente meno che Estrella Briggs, la moglie di suo fratello Reef, e suo primo amore.
Stray è stata abbandonata da Reef e dopo un po' di stasi si è data ai traffici paralegali come prima faceva insieme al fratello di Frank. Quando viene a El Paso lascia il piccolo Jesse in compagnia di una famiglia nel nord del New Mexico, e scopriamo che il piccolo ha già imparato a usare la dinamite, per la gioia di tutta la famiglia.
Nel centro di El Paso assistiamo a un faccia a faccia che quasi finisce in Ok Corral tra Stray e Frank da un lato e Hatch e il suo vice della Law & Order League. Il tutto è interrotto da Ewball che alla fine ha deciso di venire a dare una mano al suo socio, nonostante le perplessità su Provecho. Dopo questo scontro virtuale, la consegna dei fucili va a buon fine e Stray e Frank si devono salutare un'altra volta.

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Prossime presentazioni Monocromatica: Bologna e Bergamo

27 Febbraio 2007 Commenti chiusi

Dopo il grande fasto della presentazione in quel di Settimo Milanese, le prossime presentazioni di Monocromatica sono previste per le gaudenti città di Bologna e Bergamo.

Giovedì sera primo marzo verso le 20.00 infatti il Betty&Books, sexy shop e creative lab di Bologna ospiterà la presentazione del libro con il titolo "Dal pink al noir". Il luogo si trova a Bologna, in via Rialto 23, e penso che le domande a cui ci sottoporranno le ragazze del luogo saranno molto interessanti. Magari prima o poi riesco anche ad avere abbastanza soldi per comprarmi l'oggetto che mi piace di più di tutto il negozio: uno splendido dildo in vetro! 🙂

Venerdì 2 marzo invece cena e presentazione a Bergamo, anzi più precisamente a Seriate (BG) allo Spazio Terzo Mondo, una libreria/enoteca/caffetteria in via Italia 73 nella ridente località della bergamasca. Anche qui siamo sicuri che continueremo il trend per cui a ogni presentazione o intervista le domande che arrivano sono sempre le più disparate, aiutandoti a esplorare insieme a chi lo ha letto il tuo stesso libro. La scrittura e la lettura sono attività complementari che raramente si concludono con la pubblicazione su supporto di cellulosa di un po' di inchiostro, ma che viaggiano parallelamente in molti altri mondi, uno per ogni paio di occhi e di mani che interagiscono con il tuo libro. 

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Intervista di blackswift a radio onda d’urto di brescia

26 Febbraio 2007 6 commenti

 

Oggi intervista [ qui trovate l'mp3 a 32 kbps ] su Radio Onda d'Urto di Brescia su Monocromatica di blackswift. Le domande di Irene e Kika, le intervistatrici ci portano a parlare di identità di genere, identità etniche e di una linea di lettura che ossera il libro dalla prospettiva della costruzione e decostruzione degli elementi identitari di ognuno di noi (e anche di una città). Prendendo a prestito uno dei leit motif dell'ultimo romanzo di Pynchon, la rifrazione e lo sdoppiamento di ogni persona nelle sue componenti identitarie e nel loro doppio è un elemento costante nella narrazione di un presente complesso come quello di Milano e delle persone che vi abitano. A seguire una trascrizione parziale dell'intervista con alcuni spunti che come al solito quando affrontati in una discussione riescono a emergere molto meglio che in una qualsiasi pappardella verbosa e un po' intellettualoide per iscritto. Se vi trovate qualcosa di interessante, sfruttiamo la magica tecnologia dei commenti per ragionarci insieme 🙂

 
Irene: "prima di parlare di questo libro, cos'è questo collettivo?"
BS: "più che un collettivo è una firma collettiva, nel senso che siamo due attivisti di milano che hanno scelto di pubblicare i propri materiali narrativi su un blog che si chiama blackswift.org. Il tutto è iniziato un po' come un blog che doveva essere una raccolta di racconti satirici sui movimenti e sulle situazioni che si vengono a verificare nella nostra vita normale, lavorativa e politica… e poi si è evoluto ospitando anche racconti che non erano solo satirici, ma che traevano spunto dalla realtà per costruire della letteratura di
genere, sostanzialmente"
Irene: "so che è inusuale iniziare dalla fine, ma partiamo dai ringraziamenti. illustraci i progetti con cui collabori?"
BS: "nei ringraziamenti ho messo le situazioni a cui partecipo perché sono quelle che poi mi offrono lo spunto per ragionare sulla realtà anche usando strumenti diversi come quello della narrativa e della fictioni in generale. In pratica ci sono i ringraziamenti a supportolegale, autistici e chainworkers che sono poi i collettivi a cui sia io che l'altro autore di blackswift partecipiamo. poi ovviamente ci sono stati i ringraziamenti alle persone che hanno incontrato online questo romanzo che era stato pubblicato appunto solo online per divertirsi scrivendo quella che noi chiamiamo reality fiction, cioè spunti a partire dal reale per offrire una prospettiva diversa su quello che si vede tutti i giorni e cercare di ragionarci in maniera diversa, e che ha deciso di pubblicarci"
Irene: "perché c'entra così tanto milano?"
BS: "beh diciamo che la vera protagonista del libro è milano, o meglio le persone, le vicende e gli spunti che milano può offrire, milano come altre città, poi io racconto milano perché è la città in cui sono nato, cresciuto e quella di cui più facilmente conosco alcuni scorci che ovviamente si conoscono solo vivendo intensamente una città. In generale io essendo un tipo abbastanza urbano traggo dalle città gli spunti più interessanti dal punto di vista dell'immaginazione"
Kika: "la cosa che mi ha colpito di più di questo libro di cui ho apprezzato di più la parte di strada… ho notato che tranne uno hanno tutti a che fare con l'identità sessuale… da subito una protagonista è una ragazza cinese che vive nei panni di un uomo perché nella comunità cinese le fa più comodo essere scambiata per uomo e non dover subire una serie di…"
BS: "non solo nella comunità cinese direi… è un problema un po' più diffuso"
Kika: "mi ha colpito… dicevamo c'è questa ragazza cinese che verrà beccata mentre si traveste, quindi proprio nella sua identità di donna, da un ragazzo
arabo e poi il ragazzo arabo farà anche lui una riflessione sull'identità sessuale. come è nato questo spunto bellissimo secondo me?"
BS: "è nata un po' per caratterizzare i personaggi e un po' perché insomma le identità di genere, come le identità etniche sono elementi forti di caratterizzazione delle persone, che però in realtà andando a cercare di valorizzare le percezioni delle persone e non gli stereotipi tutti gli elementi fortementi contraddittori, quando si guarda la vita reale e non il senso comune, in realtà sono sempre molto più sfumati di quello che potrebbe apparire… in ogni luogo identitario si cela quantomeno un suo doppio totalmente anti-identitario, per cui era comunque interessante fare emergere questo fatto, la dimensione dell'illusione dell'immaginazione di quello che puo' essere e alle volte non è o che non è ma che potrebbe essere e che uno può vivere come reale anche quando non lo è, è un po' l'aspetto più fantasy del romanzo, che forse… faccio autocritica, è fin troppo abbozzato… mi sarebbe piaciuto che si sviluppasse di più ma il romanzo mentre scrivi va anche un po' dove vuole lui, e quindi la parte noir ha preso il sopravvento."
Irene: "un passettino indietro per chi ci ascolta…. chi non ha letto il romanzo e ci sta ascoltando… milano non è solo lo sfondo ma anche il protagonista, ma di che si tratta il libro, un noir, un luogo una ricerca, di che si tratta i libro?"
BS: "il romanzo è nato come il tentativo di raccontare una storia che attraversasse milano usando il noir per sottolineare i chiaroscuri… io penso che la letteratura di genere abbia il grandissimo vantaggio di sottolineare il contrasto dei chiaroscuri… le parti più luminose emergono e allo stesso tempo le parti più oscure, le ombre sono molto più marcate… e questo è un meccanismo narrativo affascinante… è nato come volontà di raccontare milano attraverso le sue storie e la sua storia, usando dei personaggi che sono molto più tipici di quello che potrebbe sembrare nelle strade milanesi ma non solo milanesi, usando il noir per questa sua capacità di evidenziare i chiaroscuri… esiste questo elemento fantasy esoterico che nei piani originali del romanzo doveva essere molto più evidente, ma che poi come dicevo, nello sviluppo del romanzo, spesso la narrazione travalica le intenzioni dell'autore e bisogna un po' scegliere le cose che vanno lasciate da parte per dare un po' più di animo e corpo alla storia…"
Irene: "perché monocromatica? a me sembra invece pieno di colore, pieno di personaggi di storie…. è il colore del sangue?"
BS: "ti risponderò con una recensione che ha fatto un ragazzo che lavora con un
collettivo qui a baggio in periferia di milano, con il quale abbiamo fatto la prima presentazione sabato in un ambiente molto urbano molto divertente… nella recensione ha appunto detto che monocromatica… in origine si riferiva al colore di milano che tutti identificano come inequivocabilmente e irrimediabilmente con il grigio o meglio con tutti i toni dal bianco al nero…"
Irene: "non a caso le prime battute sono piazzale loreto, la parola di milano è grigio"…
BS: "se uno va in piazzale loreto a settembre che è il periodo in cui è ambientato il romanzo, vi assicuro che è bianco e grigio e basta"
Irene: "io ieri sono andata a milano con un'acqua della madonna ma l'ho trovata tutto fuorché grigia…"
BS: "ma quelli sono i gusti… io la trovo grigia ma a me piace… tornando alla recensione… diceva che su sfondo grigio si muovono personaggi, e vicende molto colorate… fa un po' parte di quel gioco di doppi e di rifrazioni che può essere venuto bene o male, ma che era uno spunto interessante per scrivere un libro…."
Kika: "comunque in questo sfondo di una milano con sprazzi anche di diverse epoche storiche con l'elemento conduttore del sangue, del sacrificio, del santificare i luoghi con delle azioni, si muove questo terzetto un po' strano una ragazza cinese, un ragazzo arabo e un africano… un personaggio più anziano più saggio… e poi questo killer assurdo che è l'unico personaggio di cui noi sentiamo i pensieri più diffusamente che è italiano… quando ho visto che non c'era tizio e caio sulla copertina ma uno pseudonimo collettivo, mi sono domandato se foste entrambi italiani, perché mi sono chiesta come è stato muovere dei personaggi stranieri e l'unico personaggio italiano che è poi la nazionalità di entrambe, l'unico italiano un bastardo killer cuore di pietra, invece i protagonisti a cui ti affezioni sono tutti stranieri… avete un'esperienza forte che vi ha consentito di dare pensieri e sentimeni a persone migranti?"
BS: "essendo persone che vivono la strada e i luoghi della città quotidianamente, perché poi quando gestisci i posti in cui la marginalità la fa abbastanza da padrone… venendo entrambi da zone periferiche e non centrale il rapporto con i migranti sono abbastanza quotidiani… diciamo che ad esempio il personaggio africano è un personaggio che incontriamo tutti i giorni e che è identico solo che anziché essere quello che è nella nostra vita è uno sciamano… però fa parte di quella reality fiction che descrivevamo… come anche il personaggio arabo… non penso sia stato facile né perfetto anche
perché per tutto questo gioco di doppi su cui abbiamo voluto impostare almeno una delle linee di lettura del libro, il modo di parlare e di pensare dei personaggi è molto italiano, approfittando del fatto che tutti i personaggi sono in italia da molti anni e sono molto giovani… e se uno parla con i migranti di seconda o terza generazione si renderà conto che il loro modo di pensare e parlare non è molto diverso da quello di chi è nato e cresciuto in famiglie tutte italiane… per cui usando questo espediente siamo riusciti a
rappresentare questi personaggi a cavallo tra la loro identità culturale originaria e la loro vita presente in una città che per quanto variegata e multietnica, vivente di mille culture, ha comunque delle specificità che sono quelle delle città italiane… non è riuscito perfettamente ma penso che sia un buon risultato perché c'era la volontà di rappresentare non un quadro etnico ma una dimensione di passaggio come un po' tutto un rito di passaggio è poi la storia del libro…."
Kika: "beh sappiamo che ci sta la licenza poetica sulla lingua… altrimenti si corre il rischio di cadere un po'…."
BS: "per rispondere alla critica farò il prossimo libro con i dialoghi in lingua originale, così qualcuno sarà contento, ma mi sa che la maggior parte no…."
Kika: "lettori stranieri?"
BS: "è un po' difficile, perché essendo in italiano è difficile… io l'ho mandato a un po' di amici e amiche stranieri che leggiucchiano l'italiano, ma non è facile in italiano avere lettori stranieri… obiettivamente… poi un giorno decideranno di tradurlo e sarà tutta da ridere…"
Kika: "perché c'è un punto finale su una rinuncia molto forte…. e mi chiedevose vi eravate confrontati… si parla di omosessualità poi presso certe culture… dipende dal periodo… ma diciamo che al momento in certe culture non è visto di buon occhio… volevo sapere se ne avevate parlato…"
BS: "non penso che nessuno dei personaggi a cui ci siamo ispirato abbia una attitudine alla lettura sufficientemente sviluppata per leggere il nostro libro… noi ci proviamo… poi bisogna vedere se riusciamo ad avere una discussione con loro anche accesa… la provocazione è parte integrante della scrittura… sennò non ci si diverte…"
Kika: "ultima cosa, ma colorado noir vi ha fatto davvero una bella copertina…"
BS: "devo dire di sì, azzeccando anche un simbolo molto preciso, ma quando ho parlato con il grafico ho scoperto che era per caso… eheh"
[…]
Kika: "non sono riuscito a trovarla sul sito com'era il finale originale…"

BS: "era ancora più metafisico di così… nel senso che mancava una scena che raccordasse un po' tutto con la parte storica, che quindi era totalmente implicita nel suo rapporto con la storia del libro… Sandrone mi ha detto, devi renderlo più intelleggibile perché non si capisce un cazzo…"
[…]

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