Meno male il jardinero!

18 Ottobre 2006 Commenti chiusi

Partita da vincere senza se e senza ma per poter ancora pensare di giocarsi la Champions League 2006-2007. L'inter arriva reduce da due sconfitte consecutive in coppa, prima con lo Sporting per un colpo di sfiga, poi con il Bayern per arroganza, e non può sbagliare. Ibra fuori per squalifica, ritroviamo Vieira e già il centrocampo è tutta un'altra cosa. Crespo reduce dall'infortunio viene risparmiato, Adriano merita di stare sotto la panchina dopo la prova di domenica, e quindi largo al nano da giardino di Moratti (che però ha classe e la partita di stasera lo dimostra) e al jardinero che firma due gol nei primi dieci minuti. Godo.

Il primo tempo nerazzurro sembra finalmente quello della squadra che sto aspettando dalla notte della supercoppa e dalla partita con la Roma: veloce, pressing a centrocampo e in difesa, le punte che si muovono e si trovano con e senza palla, i centrocampisti avanzati che macinano gioco e stecche contro il portiere, le fasce che producono accelerazioni e cross. Che figata. Potremmo chiudere il primo tempo sul 4-0 (4-1 se Boyarintsev la mette dentro sull'unica distrazione difensiva, con Maicon e Cordoba che si scontrano e la palla che rimane lì preda dei moscoviti).

Ma era troppo bello per poter durare. Le caratteristiche dell'Inter non tardano a farsi sentire: secondo tempo usualmente rapsodico con buchi incredibili (che ci portano a prendere il 2-1) e momenti di puro genio (la cavalcata di Stankovic che si scarta due russi, uno per piede, un terzo di tacco, poi la mette perfetta per Cruz che non ha 50 minuti nelle gambe e spreca tutto; oppure la traversa di Figo al 6' che è un capolavoro balistico e se entra finisce dritta dritta nelle immagini di repertorio). Ci si mette il dodicesimo giocatore contro di noi, il Mancio, che con una mossa di puro estro demenziale tira fuori entrambi i fantasisti in campo, sostituendoli con un terzino (avanzando Zanetti, e questo ci può pure stare) e con Adriano (che fa qualche sgroppata per dimostrare che non è una lavatrice ma non riesce a imbroccare palla e porta allo stesso tempo). La domanda fondamentale è: chi fa i lanci per gli attaccanti se non ci sono né Figo né Recoba (che stava giocando una buona partita)? Stankovic? Vieira? Dacourt? Matterazzi? Ci provano, ma non gli si può rimproverare un errore tattico di Mancini. 

Ovviamente se gli incontristi lanciano e attaccano, poi ci scopriamo e al 44' i russi mancano di un soffio il 2-2 con una discesa di Quincy che brucia Cordoba (roba da non crederci) e poi mette al centro per il solito  Boyarintsev (Santo Julio Cesar, nonostante le cappelle che ha fatto cincischiando nei rinvii). Ultimi dieci minuti in patema d'animo come al solito ma portiamo a casa la partita, che cmq è una delle migliori che abbiamo giocato finora.  Una domanda fondamentale resta: come cazzo è possibile che i giocatori dell'Inter a novembre non abbiano ancora 90 minuti nelle gambe? Ai poster(i) l'ardua sentenza.

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Le cellule in 3d

17 Ottobre 2006 Commenti chiusi

 

Una breve per segnalarvi questo interessante articolo dalle news del MIT che rende pubblica una ricerca in ambito di biologia cellulare estremamente interessante: nei laboratori di Boston stanno infatti perfezionando un meccanismo di studio che consentirà di visualizzare con una precisione fino ad ora sconosciuta le cellule vive fino al dettaglio dei movimenti delle singole porzioni della membrana cellulare. Per chi non segue molto la scienza forse vorrà dire molto, ma per chi ha presenti i limiti della conoscenza in vivo dei reali movimenti cellulari e delle attività che li generano è quasi un salto pari a quello che si fece quando si mise a punto la microscopia elettronica (ovviamente se consentirà veramente di osservare i movimenti cellulari su dettaglio molecolare).

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Categorie:conscienza Tag:

Google: la dialettica elementare del business e l’energia solare

17 Ottobre 2006 Commenti chiusi

Dopo una settimana burrascosa che ha visto la creatura di Brin e Page bersagliata da critiche e funesti presentimenti, in seguito all'operazione con YouTube e alla battuta al rialzo praticamente immediata di Time Warner, Google dimostra quanto sia elementare la dialettica del suo business model: se una settimana perdi popolarità perché hai messo in luce esageratamente il tuo lato aggressivamente legato ai soldi e agli affari, la settimana dopo fai una massiccia cura di bellezza lanciando la più grande installazione di pannelli solari in una corporate area, annunciando che risparmierai il 30% del consumo elettrico del Googleplex e svariate centinaia di migliaia di dollari, nonché che vuoi dimostrare che una corporate policy ecologicamente responsabile è possibile. Bingo: non solo Google recupera ciò che ha perso settimana scorsa ma taglia in volata il traguardo del plauso anche dei suoi critici più feroci. E' difficile criticare un'operazione di questo tipo da sinistra, per cui una volta tanto ci tocca ammirarne il tempismo e l'opportunità. 

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Fetish!

17 Ottobre 2006 Commenti chiusi

Almeno una volta nella giornata di ognuno è necessario liberare il proprio erotismo. Vi sono mille modi per farlo, molti dei quali assolutamente impercettibili ai più e sfruttabili anche laddove sarebbe complicato ispirarsi ai modelli classici dell'onanismo e della pornografia. Ho sempre pensato di essere un filantropo (#satira!) e quindi ho deciso di condividere con tutti voi un blog dedicato alle immagini tratte da grandi biblioteche. Tutti in piedi per piacere per the hot library smut. Immaginate l'odore di polvere depositato nella cellulosa, le pagine pesanti per gli anni che hanno visto trascorrere, scorrere le dita lungo le copertine spesse e irregolari, sfogliare lentamente ogni volume voluttuosamente, golosamente. Puro godimento.

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Pessimo gioco, massimo risultato, buon tifo

15 Ottobre 2006 Commenti chiusi

L'inter inaugura la seconda settimana di fuoco dopo quella di inizio campionato (con Fiorentina e Roma pronti via fuori casa): se il buon giorno si vede dal mattino, questa serie catania-spartak-udinese-livorno-milan-spartak non promette niente di diverso dal solito patema d'animo marchio registrato delle partite dell'inter. Magari vinciamo, ma si soffre sempre anche quando di fronte a te c'e' il nulla cosmico.

L'inter entra in campo con l'ennesima formazione inventata di sana pianta da Mancini, che dopo aver fatto il giocatore e l'allenatore, oggi si diletta nel fare il dirigente, indicando il suo successore in Eriksson: come dire, dalla padella nella brace. In porta conferma Julio Cesar che continua a non essere capace di uscire dai pali, trasformando in un brivido ogni palla alta in area piccola. L'unica volta che esce dovrebbe stare in porta e fa fare a Mascara la figura del Maradona dei poveri. Sotto di 1 a 0 a San Siro contro il Catania. Davanti a Julio Cesar la difesa schierata a quattro vede centrali Samuel e Cordoba che per fortuna sono insuperabili, e laterali Zanetti e Maxwell (il primo che preferisce decisamente il centrocampo e ha dimostrato poca capacità incontrista sui portatori di palla avversari quando arrivano vicino all'area di rigore, il secondo che da più di un anno non sa neanche che forma ha la palla): tutti e quattro lavorano bene e probabilmente ci salvano la partita.

A centrocampo Dacourt regge il gioco, mentre ai lati Stankovic e Solari dovrebbero alimentare il gioco. Purtroppo però Solari ha già avuto la sua giornata di grazia contro il Cagliari e quindi non fa molto (anche se gli unici tiri sono suoi) e Stankovic macina chilometri mettendoci l'anima. E meno male, visto che senza i suoi due goal di oggi col cazzo che vincevamo. Figo dietro le punte stenta e sbaglia un numero incredibile di cross (ma la sua classe è talmente limpida da perdonargli tutto). Non ha più di 60 minuti nelle gambe, ma forse se la squadra si muovesse meglio respirerebbe di più. Davanti Ibrahimovi gioca prima punta e Adriano seconda (almeno a giudicare da come stanno in campo, anche se le loro caratteristiche sono esattamente il contrario), ed è proprio questo settore che manifesta la situazione più drammatica. Ibra è troppo presuntuoso e cerca le cose impossibili; se a questo si aggiunge che Adriano non azzecca un movimento manco se glielo dice l'avversario, è chiaro che tutti i palloni messi nel posto dove dovrebbe esserci il brasiliano sono palle perse.

L'inter gioca male, ferma sulle gambe e zero movimento senza palla. Non bastano le invenzioni del centrocampo e la grinta per portare a casa le partite. Adriano forse non ha più nessun alibi e dovrebbe stare in panchina, dato che almeno Cruz è un po' più fresco, conquistandosi almeno il merito di conquistare il rigore (e di sbagliarlo). Non tira su molto il morale la sensazione che Mazzoleni si sia messo ad arbitrare all'inglese lasciando correre mischie incredibili, e che De Santis e Calcagno abbiano più di una semplice omonimia con il socio di Moggi. 

I complimenti in realtà per questa partita cinica e desolante vanno alle tifoserie: i 3000 ultras neroazzurrorossi fanno un macello disumano per tutti i 90 minuti, in alcuni momenti surclassando i 50.000 di San Siro. Massimo rispetto. Dalla nord si canta moltissimo (addirittura la Marsigliese ad un certo punto, qualcosa sta cambiando?), e soprattutto si sfodera in coincidenza con il calcio d'inizio una dignitosa coreografia e a metà partita una bellissima sciarpata (la prima che vedo da quando sono tornato allo stadio 🙂

Qualcuno uscendo dallo stadio ha cercato una teoria sull'inter che potrebbe non essere così lontana dalla verità: essendo una squadra molto democratica, ci mettiamo sempre all'altezza degli avversari. Se gli avversari sono delle chiaviche, giochiamo da chiaviche anche noi; se gli avversari sono la Roma, siamo capaci di fare una partita che sembriamo il Real Madrid dei bei tempi. Quanto fair play! Voi ci credete? Io no.

 

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Chernikov

15 Ottobre 2006 Commenti chiusi

Molte delle opere dell'architetto Yarov Chernikov erano un tempo custodite nei magazzini delle istituzioni russe e di qualche museo. Nel silenzio generale queste come moltissime altre opere sono misteriosamente scomparse. Chissà quale oligarca le rimirerà tutti i giorni mentre ognuno di noi potrebbe giorne.

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Categorie:imago Tag:

Risotto alla zucca

14 Ottobre 2006 Commenti chiusi

Per poter preparare un sagace risotto alla zucca dovete preliminarmente dotarvi di un buon brodo. La versione yuppie della cosa prevede l'uso di un dado (preferibilmente vegetale) per la preparazione di un pentolino di 1-1,5 litri di brodo. La versione appassionata prevede la preparazione del brodo fatto come lo faceva mia nonna e mia madre, cosa che implica circa 1-1,5 ore di preparazione in più

Preparazione del brodo

  • Riempite una pentola d'acqua e aggiungete sale come se doveste fare la pasta (ie: due pugnetti di sale grosso per una pentola da 5-6 litri di acqua).
  • Pulite due gambi di sedano, una cipolla, due-tre carote, una patata (pelata preferibilmente), due zucchine, tre pomodori
  • Tagliate in due le verdure e depositatele nella pentola
  • Fate bollire a lungo coperte dal coperchio tutte le verdure. Il minimo è un'oretta, ma anche qualche decina di minuti in più non guasta, basta che non si asciughi troppo il brodo.

Preparazione del risotto alla zucca

  • Tagliate a pezzetti circa un quarto di zucca mantovana (quelle TONDE perdio non quelle LUNGHE!)
  • Fate soffriggere per una decina di minuti la zucca in olio d'oliva e  sale (abbondate che la zucca è dolce) in una padella larga e dal bordo alto (oppure in una pentola se siete sfigati come noi).
  • Aggiungete il riso crudo (tre pugnetti per persona)
  • Aggiungete subito due mestoli di brodo e iniziate a girare lentamente in modo che non si attacchi alla padella.
  • Continuate ad aggiungere mestoli di brodo ogni volta che il riso si sta asciugando, in modo da non lasciarlo mai andare a secco.
  • Aggiungete un massimo di 7-8 mestoli per 4 persone.
  • Dopo circa 25 minuti il risotto dovrebbe essere praticamente pronto: assaggiate e spegnete il fuoco
  • Aggiungete una punta di burro e girate fino a che si scioglie.
  • Lasciate riposare 2-4 minuti coperto da un coperchio e servite.

Tempo di preparazione: 2 ore (con brodo), 45 min (senza brodo)

Special Thanks: alissa! (sua nonna jara e sua sorella alice)

 

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Categorie:kitchen Tag:

Schiavi e Colonie: una cronaca da un punto di vista insolito

14 Ottobre 2006 1 commento

E' ormai qualche mese che spilucco un libro molto interessante, ma un po' palloso, che ho incrociato al Fort Van Sjakoo ad Amsterdam (uno dei miei spot preferiti nella capitale olandese, secondo solo ad ascii e al divano di janneke 🙂 mentre cercavo materiale di documentazione sulle interazioni tra schiavi, deportati e popolazioni locali. Un post di oggi su BibliOdissey mi ha fatto tornare in mente che devo ancora finirlo e continuare la ricerca.

Il post presenta la pubblicazione completa online di una cronaca del primo secolo di colonizzazione in Perù realizzato da un indigeno che conservava un atteggiamento ambivalente nei confronti dei colonizzatori: se da un lato ne conosceva e narrava i soprusi, non poteva evitare di provare un certo fascino per gli spagnoli di cui aveva imparato la lingua. La cronaca è illustrata in maniera molto bella ed è abbastanza assodato che fu uno dei pochi libri a raggiungere Filippo III e a dargli un assaggio di quello che i suoi uomini stavano combinando nell'America Meridionale.

Come molti temi, che a prima vista sembrano poco approfonditi, anche il tema delle relazioni tra strati più poveri e derelitti delle colonie (nativi, schiavi, bianchi deportati, ovvero servi e fuorilegge) è un tema estremamente interessante, perché come sappiamo la storia la scrive chi vince, e tutta la fatica che i colonizzatori hanno fatto per sottomettere le esperienze di libertà e di libera sperimentazione di forme di società altre nelle prime fasi della colonizzazione è un pezzo di storia sociale totalmente taciuta. Quando avrò finito il libro cercherò di postare qualche estratto significativo, ma per il momento posso già segnalare qualche link di approfondimento su The Many-Headed Hydra: da Common-place, da struggle.ws, da un sito di eco-attivismo, da Aspen Review Politics and Culture. Ripeto: il libro è molto interessante ma il suo taglio a metà tra lo storico e il sociologico lo rende un po' pesantino da digerire.

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Liber* tutt* ! (quasi)

14 Ottobre 2006 Commenti chiusi

E' di pochi istanti fa la notizia che i condannati per i fatti dell'11 marzo hanno ottenuto l'interruzione delle misure cautelari e la concessione dell'obbligo di firma due volte alla settimana. E' già tutta un'altra storia. Usciamo da sto cazzo di incubo dopo 8 mesi! 

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Ridi, ridi che la mamma ha fatto i gnocchi (il passatempo Clerks II)

14 Ottobre 2006 2 commenti

Clerks è stato uno dei film più geniali degli anni 90. Questa affermazione non è discutibile. Anche i film successivi di Kevin Smith (aka Silent Bob) non sono stati malvagi, ma nessuno è più riuscito a eguagliare la pungente semplicità della sua opera prima. Sono passati 12 anni e decine di film, Kevin ha fatto un bel gruzzolo con le sue commedie sacrileghe e poco inclini al politically-correct, e si può permettere di farsi finanziare il sequel del suo film migliore senza timore di andare sotto al botteghino.

In Clerks II si ride, si sghignazza e si rivede la versione aggiornata delle battute migliori del primo film. Se ci si aspetta un secondo capolavoro si sbaglia, ma se si va al cinema per uscire con il mal di mandibola ci si va abbastanza vicino. Se Randall era il personaggio più simpatico nel primo, i 12 anni si sentono anche per lui e per il suo viso meno tagliente e più grassoccio nella mezza età; stessa cosa per Dante. L'attrice protagonista non è all'altezza della prima fidanzata di Dante ma se la cavicchia e ci fa un misto perfetto di sesso e solidarietà. La favola ha lieto fine e sono tutti felici: la fine della precarietà è il lavoro autonomo. Fortunatamente Kevin sul finale si riprende e lo sguardo finale in bianco e nero al Quickstop è il giusto dubbio sulla morale altrimenti filo USA.

Il mito sono e rimangono Jay & Silent Bob, disintossicati e ferventi seguaci della "Sacra Fottuta Bibbia", ma non redenti. La performance di Jay è da MTV Award! Imperdibile.

Voto complessivo: 6

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Categorie:cinema Tag: