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Archivio per la categoria ‘pagine e parole’

Against the Day Synopsis (3.8 – 3.10)

25 Febbraio 2007 Commenti chiusi

 

3.8

La ciurma della Inconvenience viene inviata a Bruxelles per portare i suoi omaggi alla commemorazione del Generale Boulanger. Il porto più vicino dove concedere licenza alla ciurma risulta poi essere Ostend, dove si sta tenendo la Conferenza Mondiale dei Quaternionisti in esilio. La ciurma è entusiasta di incontrare i buffi studiosi, che non vedono dai tempi di Candlebrow.

Scopriamo che durante un'avventura nei Carpazi Pugnax è diventato un cane vampiro, e che l'unico che riesce a comunicarci senza problemi è il mistico Miles Blundell, che dopo la loro missione al centro dei deserti asiatici si è fatto più e più meditabondo e perso in una missione di Rivelazione che agli altri è preclusa.

La ciurma sembra sempre più invisibile ai terrestri, come se la meraviglia che desta la loro nave volante non sia più quella di una volta, scatenando la malinconia di tutto l'equipaggio e in particolare del Capitano Randolph St. Cosmo.

A Ostend Miles riconosce uno dei Trespassers, i fantasmi che dal futuro si incarnano in persone nel presente della ciurma alla ricerca di risorse e possibilità ormai esaurite nel loro tempo. Miles Blundell organizza un incontro a suo rischio e pericolo con River Thorn, e vi si reca armato di ukulele (strumento per il quale i due condividono una passione). L'incontro avviene nei pressi di Ypres.

Il Trespasser cerca di convincere nuovamente Miles che la ciurma dell'Inconvenience deve lavorare perché il futuro possa ritornare nel passato, in particolare River vuole sapere quanto l'equipaggio e gli abitanti del passato sappiano di quello che avverrà nel luogo in cui sono, anche se ovviamente non può rivelarglielo.

River dipinge il mondo come all'orlo della discesa negli Inferi che saranno le due guerre mondiali (anche se Miles non può saperlo). Miles, mentre River si arrabbia e cerca di mostrargli il suo punto circa la fine della Storia come la ciurma la conosce, si rende conto che in realtà i Trespassers non sono una manifestazione materiale, ma una isteria ectoplasmica priva di poteri soprannaturali. Non c'è trucco senza inganno, e Miles capisce che tutte le loro promesse sono fasulle e che il loro gioco si regge su un complesso meccanismo psicologico e niente più. La rivelazione è terribile.

Chick Counterfly confessa a Miles che al loro primo incontro con Mr Ace a Candlebrow lui aveva percepito in forma irrazionale e intuitiva che era tutto falso, che la promessa di eterna giovinezza e la loro stessa vita era tutta un'illusione, ma che non aveva avuto il coraggio di dirlo a Darby, Lindsay e Randolph. Miles lo rimprovera, ma comprende che Chick spera che nel suo misticismo lui trovi un modo per confessare questa verità terribile al resto dell'equipaggio.

 

3.9

La Conferenza Mondiale dei Quaternionisti in realtà è teatro di una ben più complessa ricerca: quella per una fantomatica arma quaternionica di incredibile potenza, che si suppone agire sul vettore w dell'equazione Hamiltoniana, ovvero “un arma basata sul tempo, perché no? L'unica forza che nessuno sa come sconfiggere, revertire, resistere. Uccide qualsiasi forma di vita presto o tardi. Con un arma temporale diventeresti la persona più temuta della storia”

“Preferirei essere amato”

“Sei ancora giovane”.

Sarà alla fine Piet Woevre a conquistare la famigerata arma, attraverso un suo contatto, tale Edouard Gavaert. Una volta nelle sue mani, Woevre viene posseduto dal desiderio di esercitare il potere di distruzione totale dell'arma.

Nel frattempo Kit comincia una storia d'amore e di passione con Umeki, la studiosa quaternionica giapponese, che sboccia in tutta la sua forza erotica un giorno in cui lei gli si presenta in camera nuda (se si trascura il particolare del cappello da cowboy, che forse è anche all'origine dell'erezione di Kit, come già dimostrato dagli eventi nella stanza di Pléiade).

Kit e Umeki un giorno mentre passeggiano incontrano proprio Pléiade Lafrisée e Piet Woevre, e ne nasce uno scambio equivoco in cui tutti sospettano di tutti, e in cui soprattutto Kit acquisisce la consapevolezza del fatto che il suo tentato omicidio per mezzo di maionese sia stato materialmente organizzato dal boero, sotto l'attenta regia della francese.

La Convenzione Mondiale dei Quaternionisti si conclude il 16 ottobre, giorno dell'anniversario della scoperta dei Quaternioni. Nelle feste di addio, un po' tutti i partecipanti sono nella stanza sbagliata e gli uffici di de Decker (i servizi segreti) decidono di procedere a una serie di operazioni, inviando tra gli altri agenti anche Woevre.

Nel momento in cui Kit vede Woevre, pensa di essere in pericolo di vita e inizia a nascondersi nelle stanze nel Grand Hotel. Root pensando che Kit voglia sottrarsi al pagamento di un debito, lo insegue. Umeki pensando che di mezzo ci sia qualche altra donna, si mette a inseguire sia Root che Kit. Pino e Rocco, pensando al sequestro del loro siluro si mettono in salvo, mentre Eugénie, Policarpe, Denis, Fatou pensando che sia giunto il momento per l'operazione contro i Giovani Congo si danno alla fuga dalle finestre. Tutto questo continua fino a sera, con Kit che cerca di rimanere nei posti con luce e gente, fino a che Rocco e Pino non gli propongono un passaggio in siluro fino a Bruges o Ghent. Durante il viaggio però si infilano in un canale laterale dove guarda caso Kit si trova faccia a faccia con Woevre che tenta di usare contro di lui e contro una nave volante che finalmente si manifesta nel cielo e di cui lui aveva intravisto le ombre da giorni, l'arma quaternionica, scoprendo però che è al di sopra delle sue possibilità. Woevre, terrorizzato dall'arma la cede a Kit.

Kit porta l'arma a Umeki, che l'analizza e scopre essere composta di due specchi di spato islandese in grado di produrre quattro possibili combinazioni dei due raggi ordinari e straordinari risultanti da una luce che colpisce i due specchi. Le quattro combinazioni corrispondono ai quattro vettori di un Quaternione e attraverso una gemma di spato islandese perfettamente icosaedrica possono essere tarati in potenza. L'arma in sostanza è in grado di concentrare l'energia cinetica e temporale terrestre attraverso l'uso dello spato islandese.

Kit realizza che l'arma deve essere messa fuori dalla portata delle Potenze terrestri, e capisce che deve realizzare questa missione senza Umeki, la quale quindi decide di abbandonare l'Europa e di tornare in Giappone. L'addio si consuma alla stazione di Ostend.

 

3.10

Una volta arrivata a Venezia, Dahlia decide che la città delle ombre è il luogo dove vuole vivere per sempre. Il tour della famiglia Zombini è un successo a Trieste e la prima serata fa da volano a ingaggi per settimane.

Luca Zombini in quel di Venezia va a visitare la fabbrica di specchi sull'Isola degli Specchi e parla con il loro responsabile dell'Ufficio Vendite, Vincenzo Miserere. Prima degli affari si intrattengono parlando della famiglia Zombini, e scopriamo attraverso il professor Svegli dell'Università di Pisa, che si sta applicando a scartabellare gli archivi genealogici dellIsola degli Specchi, che uno Zombini è stato anche ingegnere presso l'Isola, scappando con un paramorfico, un prototipo del medesimo specchio che Zombini il Misterioso ha ordinato alla società proprio l'anno prima.

Luca Zombini espone a Vincenzo Miserere il problema de La Doppiatrice, lo specchio da loro prodotto che consente il trucco della duplicazione di una persona ma non consente poi di ricongiungere i due duplicati.

Per dirimere il mistero e trovare una soluzione Miserere convoca l'ingegnere che ha prodotto La Doppiatrice, Ettore Sananzolo. Questi spiega a Luca che in realtà lo specchio è una versione in quattro dimensioni (spazio+tempo) della cabina di Maskelyne, un trucco vecchio di quarant'anni basato su uno specchio posto a 45 gradi all'interno di una cabina che permette a chi entra nell'angusto spazio di nascondersi dietro lo specchio e “sparire”. L'unico problema è che La Doppiatrice permette questo trucco su quattro dimensioni, creando due versioni dell'ospite della cabina leggermente sfasate nel tempo. Per correggere l'errore l'unico modo è riportare le due versioni nella cabina e ricongiungerle. Luca Zombini si rende conto che è una soluzione impraticabile, e si accontenta degli accorgimenti ottici necessari a evitare il ripetersi dell'errore che Sananzolo gli promette.

“You've set my mind at rest”, murmured Luca, “I don't know how to thank you.”

“Montey?” Ettore suggested.

La sera stessa Erlys, che si sta dilettando nella telepatia materna, inchioda Dally chiedendole cosa vuole fare. La risposta non è una novità e Erlys capisce che la decisione di Dally di fermarsi a Venezia è lo scotto che deve pagare per averla abbandonata tanti anni prima. Quando la famiglia Zombini abbandona Venezia, Dally rimane nella città veneta, con qualche soldo in un conto e qualche paia di occhi che la tengono sotto controllo come favore personale a Zombini il Misterioso.

Dally a Venezia si guadagna da vivere con piccoli giochi di prestigio, dormendo per strada travestita da ragazzo e odiando i turisti che vituperano e violentano la città di cui si è innamorata. Tra i pittori che infestano i fondaci della città Dally fa amicizia con tale Hunter Penallow, che le parla in maniera bislacca dello spazio e del tempo come faceva il suo padre adottivo Merle. Hunter le chiede di posare, soprattutto dopo aver scoperto il suo essere una donna e non un ragazzo di strada. Dally si accorda sul compenso e riesce a convincere Hunter a diventare il suo agente.

Mano a mano che lo conosce Dally si rende conto che Hunter è reduce da una guerra che nessuno ha conosciuto a parte lui, svuotato emozionalmente dalla sua esperienza. In realtà sembra che Hunter provenga in un certo senso dal futuro, da una guerra che non si è ancora vista ma che lui ha già vissuto. Nelle sue discussioni con Hunter entra in gioco di tutto: dai letti in ferro delle vecchie pensioni da due soldi di Venezia che potrebbero potenziare la capacità di ricettività ai sogni, fino alle cose che i pittori veneziani del cinquecento erano in grado di vedere, ombre e spiriti, fino a una parabola sulla gioventù di un Gesù teppista che usa i suoi miracoli per fare macello in tutta la città di Nazareth, fino a che non viene illuminato.

A un certo punto Hunter Penallow decide di passare a dipingere notturni, sostenendo di trovare una luce incredibile nelle notti veneziane. Questo si adatta perfettamente alla vita di Dally che ultimamente ha trovato le notti veneziane per nulla salubri e preferisce lavorare di notte e trovare un posto dove dormire di giorno. Nelle notti veneziane Dally conosce l'aspetto oscuro di Venezia, le decine di criminali che cercando di coinvolgere ragazzi e ragazze in una vita di malaffare, in maniera sottile e difficile da respingere, un regalo qui e là fino a che la tua vita diventa una loro proprietà.

A un certo punto Dally si rende conto che con l'arrivo dell'inverno avrà bisogno di un posto migliore dove dormire, e decide di chiedere una mano a Hunter. Hunter la mette in contatto con tale Principessa Spongiatosta che decide di ospitarla nella sua casa vicino a Piazza San Marco.

Proprio mentre abita presso Ca' Spongiatosta, Bria ripassa da Venezia prima di ricongiungersi a Le Havre con il resto della famiglia per rientrare negli Stati Uniti. Bria si è fatta donna e si dedica agli uomini, ai loro regali e alla bella vita, in barba all'attitudine un po' protettiva del padre di famiglia. Le due sorelle ritrovate si scambiano battute e racconti, prima di lasciarsi ognuna diretta verso la propria vita.

Hunter un giorno invita Dally a una gita sul mare. Sulla nave oltre al pittore e alla ragazza, c'è un giovane pittore anarchico di nome Andrea Tancredi, recentemente convertito al Divisionismo e infatuato delle idee e delle opere del gruppo che si sta coagulando intorno a Marinetti e al suo Futurismo.

Tancredi prevede un futuro per Venezia completamente edificato, elettrificato, di autostrade e auto, un grande sogno futurista e moderno, che fa venire voglia a Dally di ucciderlo seduta stante.

Hunter racconta a Dally di essere arrivato a Venezia per caso, dopo aver vissuto quella guerra che nessuno conosce, e di aver ritrovato nelle visioni pittoriche di Tancredi il veicolo con cui è riuscito a fuggire anni fa (o anni dopo) dalla città devastata e in fiamme.

Questo convince Dally a visitare lo studio di Tancredi e i suoi Studi Preliminari per una Macchina Infernale, per descrivere la quale Tancredi si lancia in ragionamenti metafisici e complessi, che lasciano sia Dally che Hunter un po' perplessi, che hanno a che fare con il Tempo, il Futuro, e la capacità della macchina infernale di sottrarsi allo spazio del divino per entrare nel regno del diabolico e dell'assenza di Dio. Non tanto pittura quanto una discussione dialettica sul futuro e il moderno.

La successiva volta che Dally va a visitare Tancredi, questi le mostra anche un'altra serie di dipinti che rappresentano varie visioni di Venezia attraverso gradi di nebbia e foschia, una sequenza di emersione della città attraverso il suono, unica guida in una città perennemente avvolta dalle ombre.

E' in questo momento che Dally desidera che Tancredi la baci senza aspettare neanche un secondo di più.

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Pubblicata la seconda parte del racconto lungo ispirato ai fatti di Catania

23 Febbraio 2007 Commenti chiusi

Stasera dopo immense traversie delle ultime due settimane io e il mio socio siamo riusciti a far uscire i capitoli dal 5 all'8 del racconto lungo ispirato ai fatti di Catania, Novecento e uno. Speriamo la loro ironia faccia sorridere anche voi.

Vi aspettiamo comunque domani sera in quel di Baggio per la serata di presentazione di Monocromatica organizzata da virgolaz

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Against the Day Synopsis (3.4 – 3.7)

21 Febbraio 2007 2 commenti

3.4

Deuce Kindred e Lake Traverse viaggiano per molto tempo, in fuga dalla paranoia di Deuce di essere seguito da qualcuno che lo ucciderà presto. Nei loro viaggi passano anche dalla famiglia di Deuce, nella zona di Cairo, Illinois (per un attimo sembra anhce che Deuce sia ebreo, ma forse è solo un gioco di riferimenti del testo).

Il loro matrimonio è stato felice per pochi giorni, poi è diventato una sorta di partita a poker, con il segreto di pulcinella di Deuce da un lato del tavolo (il suo omicidio del padre di Lake) e il perdono di Lake dall'altro. Il discorso della sua ammissione di colpa salta fuori ogni tot, con battute e mezze frasi.

A un certo punto della loro vita, Lake e Deuce si stabiliscono nella cittadina di Wall of Death, Missouri, dove vengono scambiati per il vice sceriffo e moglie che erano attesi quel giorno e che mai erano arrivati a quella cittadina persa nel nulla, mettendosi al servizio dello sceriffo della città Eugene Boilster.

In questa veste dopo giorni e giorni di lenta quotidianità, al telegrafo dell'ufficio dello sceriffo arriva la notizia della morte di Sloat Fresno. Deuce va in escandescenze e parte abbandonando Lake alla ricerca dell'assassino del suo compare, o comunque di qualcuno da uccidere per vendicarsi o anche solo stare meglio. La stessa notte Lake pensa di essere stata visitata dal fantasma di Sloat quando mentre dorme ha una specie di riflesso rettale, proprio la stessa sensazione di quando faceva amplessi a tre con il defunto e il suo ormai lontano maritino.

Nel periodo di assenza di Deuce, Lake fa amicizia con la moglie dello sceriffo Tace Boilster, alla quale confessa tutta la loro storia, chiedendo consiglio. Tace non la biasima, e anzi, materna comprende il suo odio per Webb e il surrogato di vendetta che il matrimonio con il suo assassino costituisce in qualche modo.

Dopo una decina di giorni Deuce torna a casa, cambiato per sempre, e soprattutto inseguito dal fantasma di Sloat, che non lascia dormire neanche Lake.

Dai discorsi con Tace, scopriamo che Lake vuole in un certo senso redimere Deuce, almeno parte di lei lo vuole, vuole credere che il suo uccidere Webb sia stato un errore, un tragico errore e che Deuce in fondo è una persona buona.

A un certo punto della vita di coppia di Deuce e Lake diventa però chiaro a tutti e due che lei sa che lui sa che lei sa, e tutto diventa più lineare, tanto da trasformare Deuce, perseguitato dal senso di colpa, in un agnellino che cerca solo di farsi perdonare da Lake e dalla vita, scatenando però la furia di Lake che vede in questo un comportamento senza dignità.

Dopo anni di vita spericolata, Deuce entra nel mondo della vita ordinaria, e la coppia cerca di fare un figlio, senza riuscirci, sottoponenendosi a cure di ogni tipo e subendo i peggiori pettegolezzi, salvo da Tace e Eugene che li appoggiano e consolano amorevolmente.

Tutto questo fino a che un certo giorno Deuce non confessa a Lake che avere un figlio per lui sarebbe in un certo senso una compensazione per l'omicidio di Webb: Lake va su tutte le furie, capendo che la loro vita di coppia, tutto il loro amore, gli anni spesi e anche il desiderio di prole è solo un modo per fare pace con il proprio senso di colpa. Nel pieno del litigio, Deuce racconta a Lake di come l'abbandono di Lake sia stata la mazzata finale per il vecchio Traverse, che ormai era una carcassa umana a cui lui e Sloat hanno solo dato il colpo di grazia, e che mentre lo ammazzavano lui non faceva altro che parlare di lei, chiamandola Child of the Storm.

E' la goccia che fa traboccare il vaso e Lake lo colpisce mandandolo a sbattere per terra su qualche spigolo. Sta per finirlo con una grossa pentola di piombo ma ci ripensa e decide di infierire con un ferro da cucina non molto pesante, mandando Deuce al tappeto ma senza ucciderlo, per la grande delusione di Tace che accorre sulla scena, la quale cinicamente nota che forse Lake non è meglio di Deuce, dato che l'ha protetto dalla vendetta dei suoi fratelli con la sua presenza fino a oggi. 

3.5

Un breve capitolo in cui ritroviamo Nigel e Neville, ormai sulla strada della dipendenza da oppio, e soprattutto Cyprian Latewood, matematico in erba in compagnia di Reginald “Ratty” McHugh, al momento tra i favoriti del professor Renfrew (uno dei due rappresentanti della carta del Diavolo nella società segreta dell'Icosadiade, tra le cui principali attività c'è quella di intelligence su chiunque incontri nella convinzione di un suo futuro e imminente impiego in qualche servizio segreto).

Cyprian Latewood, come tutta la società bene di Cambridge e Londra, subisce il fascino carnale di Yashmeen Halfcourt, protetta del Grand Cohen della società segreta TWIT, la quale però è di inclinazioni saffiche. In realtà Cyprian è in rapporti intimi con la giovin pulzella, di cui è perdutamente innamorato.

Yashmeen Halfcourt sviluppa sempre più un interesse nelle funzioni Zeta di Riemann, che la porterà a partire per Gottingen per meglio studiarle, anche a fronte della noia mortale della vita di intrighi farlocchi e senza senso delle società segrete inglesi.

 

3.6

Nel viaggio transoceanico sulla Stupendica Dally e sua madre Erlys si stanno finalmente riappacificando: viviamo in un flashback l'incontro tra Erlys e Merle, il loro rapporto neutro e corretto, ma privo di passione, fino all'arrivo di Luca Zombini, per il quale Erlys prende una cotta mostruosa che dura tuttora.

Erlys fa notare a Dally un giovane che la fissa dall'inizio del viaggio durante i pasti nella hall della prima classe, spingendola a presentarsi. Il giovane non è altri che Kit Traverse, in viaggio verso Gottingen e lontano dalla sua storia familiare, che gli ripiomba addosso quando riconosce in Dally la giovane donna con cui ha chiacchierato durante una serata organizzata da R. Wilshire Vibe, nonché una recente conoscenza di suo fratello Frank. Dally si innamora alla Seconda Vista di Kit, che però decide di evitarla per non travolgerla nelle sue vicissitudini targate Vibe e Traverse.

Nel frattempo il compagno di viaggio di Kit, Root Tubsmith, scopre che la Stupendica è in realtà una nave dall'identità doppia: la sua seconda natura è infatti quella di essere l'incrociatore austriaco S.M.S. Emperor Maximilian. Proprio mentre Root e Kit stanno esplorando la dimensione militare della nave, nel profondo della sala macchine, conoscono il marinaio O.I.C. Bodine e il suo capitano austriaco. Mentre Kit è ancora in compagnia di Bodine, dal telegrafo di bordo arriva l'annuncio dell'inizio delle ostilità in Europa che segnano l'inizio della Prima Guerra Mondiale. La Stupendica si sdoppia nella S.M.S. Emperor Maximilian, i passeggeri ostaggi della nuova identità militare della nave, che salpa alla volta del Marocco. Kit viene di fatto incorporato nell'equipaggio di guerra della nave, senza riuscire a tornare sopra coperta, mentre Dally lo cerca disperatamente.

Sotto coperta, tra le altre cose, Kit incontra qualche famiglia di Lubeck sequestrata all'insaputa di tutti salvo il Capitano, per essere sbarcata in Africa e giustificare in quanto intervento coloniale l'interesse austriaco nell'area in vista del conflitto bellico mondiale ormai cominciato. Una volta arrivati presso la costa marocchina, i civili presenti sulla S.M.S. Emperor Maximilian vengono fatti sbarcare, incluso Kit che decide di abbandonare il suo futuro nella marina asburgica.

Una volta a terra Kit si fa assumere nell'equipaggio di un peschereccio, il Formalaut, la cui ciurma lo guarda con sospetto fino a che nei pressi di Agadir, altrimenti nota come Cadice, la nave si imbatte in un banco di pesci infinito: la nave viene stipata di carico ittico fino all'ultimo centimetro disponibile, e la ciurma guarda Kit come se fosse Gesù. "Giona al contrario", dirà il capitano, rieccheggiando la discussione avuta da Kit con un ebreo prima di imbarcarsi circa la leggenda del viaggio di Giona oltre le Colonne d'Ercole, il cui approdo è identificato sia a Cadice che a Massa, 500 chilometri più a Sud: "Come se lo stretto di Gibilterra agisse come unione metafisica tra mondi differenti. A quei tempi passare in quella stretta apertura tra continenti verso il vasto, incerto territorio oceanico significava abbandonare il mondo conosciuto, e forse anche le sue convenzioni circa l'essere in un solo luogo alla volta… Una volta attraversato lo stretto la nave di Giona ha preso due vie contemporaneamente? O era il pesce gigante che aveva il potere della bilocazione? Due pesci, due Giona, due Agadir?"

Allo stesso modo scopriamo che la Stupendica ha continuato il suo viaggio senza il suo doppio militare e con tutti i passeggeri, fino a Venezia e poi Trieste. Nel resto del viaggio Dally cerca Kit, ma anche Root ricorda solo di essere stato con lui nella stiva e poi di averlo perso di vista. Dally nella sua ricerca di Kit sviluppa anche il potere del viaggio astrale, che la porta a sondare la costa alla ricerca del suo innamorato. Fino a quando la Stupendica arriva al suo porto a Trieste e per un attimo Dally torna in sé chiedendosi: "che diavolo è questo posto?". 

3.7

Kit a bordo della Formalaut approda a Ostend, in Belgio, da cui spera di poter arrivare a Gottingen in qualche modo. Una volta arrivato negli hotel del centro si guarda in uno specchio e si rende conto di essere un relitto umano, con in tasca solo la misera paga di marinaio della Formalaut. Decide quindi di giocarsela al casinò per poter raggiungere la cifra sufficiente a pagarsi un biglietto per la Germania.

Trasferitosi in una zona più prossima al porto e alla diga che separa Ostend dalle acque che la sormontano, Kit scopre che è in corso una Conferenza Mondiale dei Quaternionisti, che hanno letteralmente invaso la città. In un osteria conosce Barry Nebulay, dell'Università di Dublino, che lo invita a stare con lui e altri della sua medesima fede matematica a Grand Hotel de la Nouvelle Digue, dove ormai i proprietari hanno smesso di chiedersi chi stia effettivamente pagando il conto della stanza e chi sia solo di pasaggio.

Qui Kit prende una stanza con una cellula di nichilisti belgi, Eugénie, Faout, Denis e Policarpe, il cui gruppo porta il nome di Giovane Congo, ispirandosi al fatto che l'onda nera africana per i belgi di Ostend è una minaccia tanto concreta e perenne come quella dell'acqua che bussa alle porte della città al di là della diga. Il gruppo spera nell'aiuto di Kit, in quanto Americano, per uccidere Leopold, Re del Belgio, la loro perenne ossessione.

I Giovani Congo fanno amicizia con due Italiani, Rocco e Pino, in Belgio per realizzare il prototipo del Siluro Dirigibile a Lenta Corsa, un missile subacqueo di cui hanno rubato i piani di progettazione a Fiume, e con il quale vogliono far saltare in aria lo yacht reale Alberta e i suoi regali passeggeri. I due italiani, nonostante siano ossessionati dal fatto di essere seguiti da spie (donne) entrano in confidenza con Eugénie e Fatou, con le quali cominciano un affaire amoroso.

Intanto al Grand Hotel de la Grande Digue Kit viene introdotto alla matematica giapponese Umeki Tsurigane dell'Università Imperiale di Tokio, la quale gli chiede di accompagnarla nel Gran Salon dell'albergo, dal quale svanisce un secondo dopo che vi sono entrati. Nel salone sono in corso discussioni di ogni sorta, inclusa una nella quale i Quaternionisti sono paragonati agli anarchici (anche in quanto a sconfitte storiche per idealismo) mentre i seguaci di Gibbs-Heaviside sono paragonati ai vittoriosi (o presto vittoriosi) bolscevichi.

Nel salone Kit ritrova Root Tubsmith, e deduce di essere tornato sincrono con il mondo della Stupendica. Kit chiede in prestito dei vestiti puliti a Root, per poi recarsi al Casinò con l'amico di viaggio, il quale ritiene di poter sbancare il luogo attraverso l'applicazione di un campo di sua invenzione come la Probabilistica Quaternionica, o anche solo attraverso il puro culo.

Kit non riesce a trovare una faccia simmetrica in tutto il casinò fino a che non incontra una donna della specie sphinxe Khnopffienne, affascinante e vestita in modo estravagante, dagli occhi di una tonalità ambra pallido che se fossero incastonati nelle orbite di un cane ti comunicherebbero subito che non ti trovi davvero davanti a un cane ma a qualcosa di un altro pianeta.

La donna si presenta come Pléiade Lafrisée, conseuilleuse, ma il loro incontro è interrotto da Root che ritorna colmo di fiches e li coinvolge nel suo progetto di sbancamento del casinò, lasciando lievemente di stucco Pléiade. Quando hanno vinto a sufficienza, la donna li invita tutti a cena, tutti intendendo tutti i quaternionisti presenti. Durante la cena Pléiade indaga su cosa sia un Quaternione, incorrendo nelle risate generali:

" "La personalità di Cambridge nota con il nome di Bertie ('Mad Dog') Russell ha osservato che la maggior parte degli argomenti hegeliani alla fine si risolvono con la parola 'è'. In questo senso la questione circa cosa 'sia' un Quaternione si risolve nel fatto che noi lo incontriamo in più di una guisa. Un vettore quoziente. Una maniera di mappare numeri complessi su tre assi anziché due. Una lista di istruzioni per trasformare un vettore in un altro."

"E considerata soggettivamente", aggiunge il Dr. V. Ganesh Rao dell'Università di Calcutta, "un atto per diventare pià alto o più basso, allo stesso tempo girando su seé stessi, tra assi le cui unità vettoriali sono non familiari e confortanti ma la totalmente inquietante radice quadrata di meno uno. Se lei fosse un vettore, signorina, comincerebbe nel mondo reale, cambierebbe la sua altezza entrando in un sistema di riferimento immaginario, ruoterebbe in diverse direzioni, per tornare nel mondo reale come una persona nuova. O come un vettore." "

A questo segue una dimostrazione di una nuova tecnica Yoga Quaternionista, attraverso la quale il Dr Ganesh si trasla nelle cucine cambiato in una nuova persona, più alta e bionda. Il dottore è però costretto ad ammettere che solo alcuni maestri si dice siano in grado di rendere il tutto reversibile, e che per lui quindi questa tecnica risulta una sorta di reincarnazione a basso costo, con il vantaggio aggiunto di escludere tutta la questione karmica dall'equazione.

Pléiade viene richiamata da un impegno, e abbandona la cena per recaris a incontrare tale Piet Woevre dei servizi segreti belgi, ex poliziotto della Force Publique, transitato dal Congo per rifinire la propria brutalità per approdare alla polizia politica. Questi sta studiando i Quaternionisti come possibili anarchici, e chiede a Pléiade di distrarre per un'oretta Kit. Pléiade, legata a Woevre da un rapporto sado masochistico raffinato, invita Kit la notte successiva nella sua suite. Kit durante l'incontro rimane sconcertato dalla sparizione di Pléiade in un'altra dimensione mentre consuma con lui dell'assenzio mischiato a champagne, anche se gli sorge il dubbio che il tutto sia un effetto della sostanza stessa. Quando torna nella sua stanza al Grand Hotel scopre che il suo sacco a pelo è sparito, portato via dalla polizia politica, che però non ha degnato di uno sguardo i Giovani Congo che vivono con lui.

Dopo questo incontro, Kit incontra Pléiade Lafrisée in un café-restaurant, una specie di museo dedicato alla maionnese, preparata in ogni forma. Pléiade chiede a Kit quanto ne sappia di maionese, e alla sua risposta "Più o meno fino a 'Aux armes, citoyens' " (che in realtà è La Marsigliese), si dilunga in un ex cursus storico sulla nascita della Maionese alla corte di Luigi XV per opera di Richelieu, corte che per inciso è molto simile secondo Pléiade a quella di Leopold in Belgio.

Alla fine del discorso Pléiade, notando la sua erezione dovuta in grossa parte al cappello che la donna indossa, dato che Kit si scopre essere un feticista in materia, invita Kit a un rendez-vous presso la Mayonaise Works, lo stabilimento che produce tutta la maionese del Belgio, dove ad attenderlo troverà una carrozza che lo scorterà a casa sua.

Kit va all'appuntamento nonostante non si fidi di Pléiade, e si aggira per la fabbrica completamente automatizzata sentendo crescere dentro di sé il panico. Arrivato in una stanza cade e scopre di essere vittima di un attentato, con la mayonese che sale rapidamente di livello nella stanza fino a riempirla. Riesce a fuggire sfondando una finestra con un calcio e venendo riversato da un torrente di salsa gialla nel canale al lato degli stabilimenti, dove incontra Rocco e Pino che provano il loro prototipo di torpedine. I due italiani lo accompagnano al Grand Hotel de la Nouvelle Digue, salvandogli la pelle.

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Monocromatica, quarta recensione

20 Febbraio 2007 Commenti chiusi

Per dovere di cronaca segnaliamo anche la recensione su cremonaonline (non ho idea di come sia avvenuto).
 

2/2/2007
Blckwift – Monocromatica

R.S.BLACKSWIFT – MONOCROMATICA (COLORADO PAG.250 – 15,00 EURO)
Milano sembra essere diventata la città preferita dagli scrittori per ambientare romanzi noir, una metropoli che offre la sua complessità e il suo carattere cosmopolita a fare da sfondo per storie intricate, dove a prevalere sono il mistero, ma soprattutto la complessità dei personaggi. Quali i quattro che sono protagonisti di «Monocromatica», scritto da R.S.Blackswift, pseudonimo dietro il quale si celano, citiamo la schematica scheda che accompagna il libro, «due attivisti dell' underground milanese». Il cuore del racconto è un libro che, scritto in una lingua che non esiste, è la chiave per trovare un luogo di Milano che sarebbe dotato di poteri soprannaturali. Già: una parola! A parte il fatto che bisogna decifrare il contenuto di un libro che sembra non potere essere letto, poi ci si mette anche un assassino stanco di uccidere e il più è fatto.Alla ricerca della soluzione e, quindi, del luogo dove tutto sembra essere possibile per chi lo scopra, ci si mettono in tanti. Ma per quattro di loro, che vivono Milano quotidianamente, la caccia alla chiave del mistero è ancora più complicata. È un piccolo campionario di stranezze ed emarginazione quello di cui i quattro fanno parte. C'è un ragazzo arabo che, in Italia da anni, non ne può più di un Paese che sembra respingerlo. E sogna di tornare a casa, a guardare il deserto, ma come fare se di soldi non ne hai? Ma lui, che pure ha davanti agli occhi l' esempio di tanti suoi quasi connazionali che galleggiano nel liquame dell' illegalità, invece non vuole cadere in quel turbine di malaffare. Poi c'è una ragazza cinese che comprime la sua femminilità e vive travestendosi da uomo e recapita pacchi e plichi girando per una città ostile che le ricorda i raggelanti racconti che, a Shanghai, le faceva la nonna. Poi c'è uno sciamano africano, che ha il potere di andare indietro nel tempo, a scavare nella memoria di chi lo incontra. E infine c'è un esperto di informatica, una scienza di oggi, che si trova a doversi confrontare con un mistero che viene da lontano, da molto lontano nel tempo. «Monocromatica» , contrariamente ad altri libri noir di recente fattura e di grana grossa, è scritto con polso sicuro, e piacerà agli amanti del romanzo d' azione italiano. E piacerà anche a chi conosce e ama Milano, perchè le avventure che racconta sfrecciano veloci tra le strade di questa complessa e comunque affascinante metropoli.

 

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Manituana coming

20 Febbraio 2007 Commenti chiusi

Beh, la classe non è acqua, e Wu Ming lo dimostra ampiamente. Il 20 marzo esce il nuovo romanzo degli autori che personalmente rappresentano l'unico vero talento narrativo innovativo italiano o quasi, e oggi esce il sito che fa da compendio al libro: un gioiellino di approccio a più livelli con i lettori e la narrazione.

Il tema del libro così a occhio e croce è estremamente stimolante, in tempi di guerra come quelli in cui viviamo, e intuisco che avrà a che fare con quello che l'America avrebbe potuto essere e che non è: in un certo senso mi fa sorridere perché mi sembra un tentativo speculare a quello che fa proprio in questi giorni nelle sale il film Bobby (ovviamente usando un periodo diverso e soprattutto una prospettiva tutta diversa e vomitevolmente nostalgico socialdemocratica).

Il periodo tra il 600 e il 700 negli Stati Uniti è un periodo estremamente ricco di contraddizioni, di conflitti, di possibilità, e non stupisce che Wu Ming vi si voglia cimentare (per alcuni aspetti è analogo al periodo in Europa in cui il dilagare delle eresie e delle riforme religiose si accompagnò alla nascita di un diverso modo di intendere gli esseri umani e la società tra 500 e 600, guarda caso periodo in cui gli autori hanno ambientato l'insuperato Q). E' un periodo difficile, soprattutto è difficile rendere le atmosfere: in questo il sito sembra essere un necessario ampliamento anche e soprattutto sensoriale per arricchire la narrazione.

Come al solito in me destano una sconfinata ammirazione per l'impegno che mettono nella produzione culturale e per la qualità delle cose che producono. D'altronde spesso vado ancora a rileggermi Q e il suo specchio contemporaneo Nemici dello Stato, un'operazione di duplice interpretazione e narrazione della realtà in cui viviamo che è purtroppo tuttora attualissima. Sono contento di poter annoverare almeno uno dei WM tra i miei amici e tra le persone con cui ogni tanto riesco a prendermi un cappuccino parlando di cose interessanti, e aspetto il 20 marzo (sperando di aver finito il magico mondo di parole prodotto per l'ennessima volta da Pynchon) per potermi perdere nella lettura di quello che sarà un altro pezzo di letteratura (di cui abbiamo sempre più e comunque bisogno).

 

 

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Monocromatica, terza recensione direttamente da Baggio

19 Febbraio 2007 Commenti chiusi

 

Oggi sul sito di virgolaz, compare la recensione del libro che, devo dire, mi lusinga non poco. La riporto integralmente qua, e sotto metto un paio di commenti miei.

Tutti i colori del grigio in un noir: Monocromatica (Blackswift)

Sono partito nella lettura di Monocromatica pensando di fare un piacere ad un amico scrittore di noir in erba. Volevo presentare il suo primo lavoro “ufficiale” nel quadro delle nostre iniziative laboratoriali musicopatiche, avendo almeno letto l’opera (eccheccazz!).

Pian piano mi sono reso conto che ero di fronte a qualcosa di più.

Non avrei infatti mai immaginato di apprezzare al punto a cui sono arrivato questo tentativo (ben riuscito) di tarare sullo sfondo della tonalità “Grigio Milano” (.. e qualcuno poi mi spiegherà perché il “rosso” se lo sia beccato d’ufficio la leghista “Magenta”) la monocromia dominante contrapposta a un multicolore di storie migranti, relazioni umane, pulsioni individuali e sociali. La principale sensazione che si ha nella lettura infatti é l’esistenza di personaggi colorati che si muovono su un allestimento a tinte sfuocate di bianco e nero.

La metafora del colore propone senza mediazioni la ricerca del ribaltamento prospettico dell’esistente. Tre migranti di diversa provenienza e un killer all’italiana attraversano con indifferenza e ironia l’asfittico ambiente de la “Gran Milan”; quello stesso che li identifica quotidianamente come ombre, sottolineandone così l’omologazione, l’assenza di presidi solidali e, in alcuni casi, umani.

Croce e delizia dell’intera narrazione è la componente “movimentista”.

Delizia perché è oramai difficile trovare tanta autenticità “militante” nei racconti dei principali autori di questo filone che pure provengono dallo stesso sottobosco radicale. Certo, come dice Blackswift: “se stessi lontano per 10 anni dal movimento anch’io parlerei come loro”. C’è comunque del vero e proprio subliminalismo comunicativo nella rappresentazione dei protagonisti, che si smarcano dalla concezione più classica del migrante compresa quella MissionariGesuiticoAntagonista (con rispetto parlando).

Croce perché la pressione sociologica incide sul ritmo del racconto che in alcune circostanze diventa un vero e proprio monologo fuori campo (come direbbe Bruna Miorelli “.. e fate parlare i personaggi!”… “cazzo”, aggiungo io) a tratti didascalico e a brevi tratti autoreferenziale, benché mai criptico o settario (e oggi come oggi, a leggere le mailing list di movimento, la cosa non è per niente scontata).

Chi si aspetta una apologia del qualunquismo critico sulla nostra Città (e sui “milanesi”) resterà –fortunatamente- deluso. Non è Milano quella sotto accusa, ma chi l’ha ridotta nella impersonale capitale della affarismo finanziario mafioso sotto l’egida dei potentati religiosi e non che si sono succeduti nei secoli.
La Città in sé viene invece riscoperta attraverso una parabola millenaria attraverso una stimolante e solida ricostruzione storica in flash back a più riprese che ne riporta alla luce i chiaroscuri secolari in una proiezione assolutamente critica, originale e graffiante (splendida la “vera” rappresentazione del Santo Patrono Ambrogio).

Curioso e probabilmente incompiuto l’aspetto esoterico (per un fedele discepolo di Bulgakov é quasi un’offesa) che offre comunque qualche embrionale spunto di interesse, ancorché non sempre raccordato con il resto del racconto (soprattutto a quello storico al quale sembra sistematicamente alludere, senza mai intrecciarvisi con sufficiente potenza).

Un finale simpatico e intercambiabile (ma lo scoprirete solo leggendo) anch’esso fuori dai binari della giallistica noir e dalla logica del “colpevole” che lascia in bocca un sapore diverso da quello metallico della legittima rabbia degli oppressi, offrendo ancora una volta una chiosa non demagogica e tutt’altro che monocromatica.

Promosso a pieni voti.

The CaT

 


 

La recensione mi lusinga perché, come sempre quando si parla di parole e immagini,  osserva Monocromatica da una prospettiva completamente diversa dalla mia, attribuendogli significati e ricchezze che per me erano solo in parte quello che si poteva cogliere nel libro. La dimensione potentissima della narrazione è proprio questa capacità di scatenare il soggettivo e di trascendere l'autore, cosa che è tuttaltro che spiacevole

Ad esempio l'impronta movimentista, che The CaT individua così forte io pensavo non fosse abbastanza marcata (e ho anzi litigato non poco con Sandrone per non togliere gli ultimi remark rimasti); viceversa mi ritrovo molto nella lettura della dimensione urbana/umana della vicenda.

Concordo anche io che l'aspetto esoterico sia un po' abbozzato, ma d'altronde sono partito con l'idea di scrivere un fantasy urbano di odierna generazione, sono approdato a un  noir che ha come protagonista una città, la mia. Era ovvio che gli aspetti più esoterico-fantastici facessero le spese degli aspetti più narrativi… La cosa che mi lascia un po' perplesso è che il filo conduttore degli episodi storici, per quanto tenue e con una conclusione forse ancora molto metafisica (come mi disse Sandrone dopo una prima lettura), non risulti un po' più facile da seguire. Ma il responso di chi legge è sempre inoppugnabile e vorrà dire che mi toccherà pensarci meglio al prossimo (che ancora non so quale e come sarà, ma almeno un altro libro su Milano penso che sia in cantiere).

Concludo ringraziando le periferie milanesi anche per questa magia, sperando che a chi ci vive il libro piaccia di più che a quelli che stanno troppo tempo in un ufficio in centro 🙂

 

 

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Prima presentazione di Monocromatica a Baggio

19 Febbraio 2007 3 commenti

 

Nel contesto delle più spinte periferie urbane avverrà la prima presentazione del romanzo Monocromatica, scritto a firma collettiva Blackswift dal sottoscritto e dal suo socio. I giovani (si fa per dire) e intraprendenti attivisti baggesi avevano previsto di realizzare la serata al Barrios, ma la ristrutturazione del luogo li ha obbligati a cercare in fretta e furia un nuovo luogo dove assiepare tutti gli eventi della densa serata: dalla lettura di alcuni brani del libro da parte del laboratorio teatrale baggese, fino a una mostra fotografica ispirata al libro e a una recensione. Ovviamente per i meandri del capannone industriale ci aggireremo anche noi, in forma pseudo-anonima.

La serata ha anche la funzione di autofinanziare il Punto San Precario Evolution che sta facendo sfracelli di datori di lavoro e grandi imprese in questo scorcio d'annata (e non solo).

Per il programma completo potete dare un'occhiata su virgolaz.it (c'è anche una pseudo neuro locandina). Per i più pigri il tutto è sabato 24 febbraio 2007 a partire dalle ore 21.00 (penso di aver desunto); sulla strada per arrivare al capannone sono un po' vaghi ma adesso li sollecito 🙂

 

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Against the Day Synopsis (3.2-3.3)

17 Febbraio 2007 Commenti chiusi

3.2

Merle, una volta abbandonato da Dally sulla via di New York, ribalta la casa alla ricerca della bambola simbolo del loro rapporto, e di fronte ad essa capisce cosa fare della sua vita. Aspetta il successivo giorno di paga e poi si licenzia dall'impiego come chimico della Little Hellkite: ha deciso di tornare verso est alla ricerca di qualcosa che gli è sfuggito mentre veniva a Ovest dieci e più anni prima.

Lungo la strada fa tappa ad Audacity, Iowa, dove in un cinematografo ripara il proiettore ottenendo l'impiego di proiezionista per una o due settimane, giusto il tempo per l'orologiaio del paese di tornare dalla sua fuga con una moglie altrui, o di trovare un nuovo orologiaio. Nella sua interazione con il proiettore cinematografico Merle Rideout ha modo di interrogarsi sulla relazione tra tempo e immagini, sulla sua alterazione grazie al cinema e sull'insistenza nell'usare apparecchi per proiettare progettati come orologi: e se ci fosse la possibilità di trascendere il tempo usando le immagini?

Continuando nel suo viaggio verso est Merle raggiunge finalmente Candlebrow, la sua meta, il luogo dove perdersi nei meandri del ragionamento circa la trascendenza dal e sul tempo.

Qui scopriamo che Candlebrow è affetta da un fenomeno singolare: viene colpita ogni anno dallo stesso tifone, ormai soprannominato Thorvald, al quale la popolazione locale (composta pressoché interamente di scienziati e tecnici) ha cominciato a fare offerte votive al fine di scongiurarne l'eccessiva ferocia.

Anno dopo anno Merle frequenta i campi estivi a Candlebrow, fino a che un estate vi incontra i Chums of Chance, proprio mentre questi stanno cercando il creatore degli apparati Hypops Roswell Bounce, che guarda caso si trova in sua compagnia.

Il giorno dopo l'incontro tra la ciurma, Merle Rideout e Roswell Bounce si ritrovano a parlare nella roulotte del primo e nasce l'amore: i due scoprono di avere lo stesso interesse nello scoprire la relazione tra luce e tempo, e Roswell convince Merle a viaggiare verso la California, dove stanno impazzendo per il cinema e dove c'è grandi possibilità in materia.

Prima di partire presenziano a una conferenza del celebre matematico tedesco Hermann Minkowski, che tiene la lezione in tedesco, ma con copioso uso di equazioni, il che rende tutto un po' più semplice. L'affermazione dei due tecnici è semplice: “dobbiamo solo tradurre tutto questo in hardware”.

3.3

Frank torna dal Messico e si ritrova a passare per Nochecita alla ricerca di suo fratello, ma più che altro di Estrella Briggs. Incontra invece la maestra con cui aveva avuto un mini flirt prima di partire alla ricerca degli assassini di suo padre, che gli rivela dove si trova Stray: Frank va al saloon, dove tra la fauna locale riconosce anche Zoltan un ungherese che scappa ogni volta che si mettono due cose a forma di X e che non riesce a vedersi negli specchi, e per questo viene sfottuto da tutto il locale; e vede Estrella scendere da una delle camere accompagnata da uno dei motociclisti famosi della zona.

Dopodiché va a Denver, dove incontra il reverendo Moss Gatlin che lo accompagna fino a Cripple Creek dove Frank riesce praticamente subito a ritrovare la madre, che gestisce un chiosco di gelati.

Con sua madre Frank parla della vendetta che ha già compiuto su Sloat Fresno, e Mayva cerca di spiegargli che per lei va bene così, che non è necessario cercare anche Deuce Kindred. Frank invece insiste, soprattutto perché vuole trovare anche sua sorella Lake, ormai signora Kindred, e sfogare la sua rabbia anche su di lei.

Prima di lasciarsi, Mayva racconta a Frank che anche se è sempre rimasta con loro, ha sempre sognato di andarsene con il circo, ma che alla fine non lo ha mai fatto perché il suo circo erano lui, Reef, Lake e Webb.

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Against the Day Synopsis (3.1)

14 Febbraio 2007 Commenti chiusi

3.1

I Chums of Chance quindi partono alla volta dell'Asia Interiore, anche se sono costretti a lasciare Lindsay all'Istituto Biometrico di Neuropatia dei C.o.C., dato che nei checkup trimestrali ha evidenziato una chiara Incipiente Gamomania, ovvero l'anormale desiderio di una vita di coppia.

Una volta sottopostosi a una settimana di cure, Lindsay è di nuovo in pista e raggiunge il resto della ciurma presso una imprecisata oasi nel deserto dei Gobi.

Qui i Chums of Chance vengono raccolti dalla H.M.S.F. Saksaul e dal capitano Toadflax, con il quale intraprendono la ricerca della misteriosa Shambala, viaggiando sotto le sabbie del deserto. A bordo della Saksaul oltre all'equipaggio c'è un passaggero civile, tale Stilton Gaspereaux, il quale manovra con sagacia uno degli ultimi apparati a cristalli di spato islandese, sotto il quale la cartina che i Chums of Chance hanno recuperato dell'Itinerario Sfinciuno prende vita. Nonostante questo stranamente la cartina sembra essere in un certo modo incompleta, come se le coordinate avessero 4 dimensioni anziché tre, tutte a partire da un certo punto nello spazio e nel tempo di Venezia.

Dopo una parentesi esegetica sul manicheismo delle popolazioni locali e sulle crociate, e il loro senso nella Storia, la H.M.S.F. Saksaul decide di fare scalo a Nuovo Rialto, uno dei più popolati porti subdesertici (ovvero sotto la sabbia).

Appena arrivati i Chums of Chance fanno conoscenza con i pidocchi giganti che abitano da quelle parti, protetti dalla legge tanto quanto gli esseri umani (esiste il pulicidio, tanto quanto l'omicidio), e che a volte danno vita a coppie (non di fatto, ma proprio uniti in matrimonio) miste, pur di fatto nutrendosi di sangue umano.

In una taverna di Nuovo Rialto, la ciurma incontra Leonard e Lyle, cacciatori di petrolio in viaggio verso la terra santa, che secondo loro custodisce giacimenti incredibili di oro nero. La coppia insinua nei Chums of Chance il dubbio che il capitano Toadflax stia cercando Shambala per fini altri che non quelli comuni alla ciurma, e molto materialmente legati al dominio dei giacimenti di petrolio che la città mitologica nasconderebbe intatti.

Questo fa sì che nel tratto di tragitto successivo sulla H.M.S.F. Sakaul, il capitano Randolph St. Cosmo venga trovato dal capitano Toadflax di fronte alla cassaforte dove sono custoditi gli ordini segreti per la fregata subdesertica con della dinamite e detonatori. L'incidente porta la ciurma a essere sbarcata nei pressi della Inconvenience.

Mentre sorvolano il deserto una volta lasciata la H.M.S.F. Saksaul Miles ha una visione circa il futuro di guerra su questi territori, guerra infinita per le risorse. Intanto la fregata subdesertica segue l'Itinerario Sfinciuno della ciurma fino al suo epilogo: un imboscata. Il capitano Toadflax invia quindi Gaspereaux a cercare rinforzi presso il servizio segreto militare di Sua Maestà la Regina di Inghilterra, mentre soccombe alle armi degli avversari. Gaspereaux arriva a Londra e riesce a contattare Sands, che diverrà famoso per avvocare il petrolio asiatico alla Regina, informandolo che hanno trovato Shambala, e che la si puo' conquistare senza alcuna arma, prendendone tutte le ricchezze. “Splendid News” è la risposta del perfido agente segreto.

 

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Against the Day Synopsis (2.19 – 2.21)

10 Febbraio 2007 Commenti chiusi

2.19

Frank nel suo vagabondare finisce nel New Mexico, e poi in Mexico insieme a Ewball Oust, inviato a sud dalla famiglia a ricercare metodi più rapidi di estrazione mineraria (una scusa per levarselo di torno).

A Guanajuato Frank e Ewball scendono dal treno. Frank in sogno si incunea in un vicolo, nonostante Deuce Kindred gli dica di non farlo, che tanto lui si trova altrove. Dopo la siesta i due gringo vanno a fare un giro in città e in incuneano nel vicolo che Frank ha sognato, venendo arrestati dalla locale Guardia Nazionale. Dopo un po' di tempo in guardina vengono trasferiti nel Palacio de Cristal, la prigione per i “politici”: una spanna e rotta meglio della guardina, inclusa l'inesistenza di alcun pericolo per la loro integrità rettale.

La carceriera è l'affascinante Sergente Vazquez che li prende in simpatia, quasi al limite del flirting.

Tutto questo fino a quando un tale Dwayne Provecho rivela loro che nella prigione tutti sono convinti che Frank sia il famigerato dinamitardo eroe delle masse anarchiche Kieselgur Kid. Frank nega, ma, come spiega anche Dwayne, il suo diniego non modifica la convinzione generale e le sue conseguenze (ovvero il fatto che prima o poi qualcuno gli pianterà un coltello in gola per poter dire di aver ammazzato el Famoso Chavalito del Quiselgur, confessandogli che anche Ellmore Disco credeva la stessa cosa e che è solo per questa convinzione che Hair-Trigger Bob non gli ha sparato la prima volta che si sono incontrati.

Frank è stordito, ma Dwayne incalza proponendogli una fuga, durante la quale vengono intercettati da una squadra di guerriglieri anarchici che vogliono la sua complicità sia per aumentare la propria gloria che per alcune azioni diversive.

Nel viaggio con il gruppo di guerriglieri de El Nato, Frank fa amicizia con il pappagallo Joaquin, che parla inglese con accento della madrepatria: in una discussione animata il pappagallo cerca di spiegare a Frank il segreto dell'interpretazione della realtà e dei sogni: la doppia rifrazione, ogni cosa non è una sola, come con lo spato islandese… “You just keep floating in that gringo smoke cloud, thinking there's only one of everything, huevon, you don't see those strange lights all around you. Ay chihuahua. In fact, Ay Chihuahua, Chihuahua. Kid engineer! All alike. Closed minds.”

La prima azione include far esplodere il palazzo del governo, mentre la squadra assalta la zecca. Il piano va in fumo perché il gruppo di guerriglieri viene coinvolto in una sparatoria prima ancora di arrivare in città. Il gruppo, inclusi Ewball e Frank riesce a mettersi in salvo, e i due nordamericani riescono a staccarsi con la scusa di andare a salvare un gruppetto di tre nativi sfuggiti anch'essi alle truppe del generale Huerta e in balia dell'avvicinarsi delle truppe governative al loro nascondiglio.

Frank e Ewball si uniscono agli indiani Tarahumares nella caverna dove si sono nascosti e riescono con dei tiri al bersaglio dalla lunga distanza a spaventare a sufficienza le truppe governative, che al calare della notte decidono di tornare in città per bere e rilassarsi al saloon.

Dopo aver salvato gli indiani Ewball continua verso sud, mentre Frank è determinato a riattraversare il confine per tornare negli Stati Uniti. I Tarahumares sono riconoscenti a Frank per aver salvato la loro vita (anche se come anche lui cerca di spiegare è stato Ewball in effetti a mettere in fuga i governativi), tanto che El Espinero (l'unico uomo del gruppo, composto poi da sua moglie e da sua figlia Estrella) offre in moglie a Frank la figlia appena vedova. Frank declina l'offerta, ma gli indiani vedono il suo amore per il nome Estrella (che gli ricorda la moglie del fratello Reef di cui anche lui è innamorato).

El Espinero accompagna Frank fino a una vecchia miniera abbandonata, dove è custodito un enorme, perfetto cristallo di spato islandese, attraverso il quale Frank vede nel futuro quando e come ucciderà Sloat Fresno, anche se non riesce ad estrarre alcuna informazione magica circa Deuce Kindred. In un piccolo flash-forward quando Frank racconta al ritrovato Ewball l'avventura con gli indiani, questi gli chiede se non ci si dovesse aspettare un approccio e un responso più mistico dal cristallo magico, incontrando lo sguardo stupito di Frank.

Dopo l'oracolo con il cristallo, El Espinero offre a Frank un pejote, e lo inizia a un viaggio sopra il deserto e i suoi significati in compagni di Estrella sua figlia. Finito il viaggio Frank decide di tornarsene negli Stati Uniti, facendo tesoro di queste due iniziazioni mistiche e del senso che esse hanno avuto per lui.

Nel suo vagabondare di ritorno, in un villaggio ai margini del campo di cotone di Bolson de Mapimì, Frank entrando in un saloon si trova seduto di fronte Sloat Fresno e lo secca con un singolo proiettile, come il cristallo gli aveva fatto prevedere. Purtroppo di Deuce Kindred nessuna traccia, e la prima vendetta è stata troppo veloce per dargli soddisfazione.

2.20

“Di stanza a New York in permesso per qualche settimana, i ragazzi avevano messo su il proprio campo base a Central Park. Di tanto in tanto giungevano messaggi dalle Alte Sfere, come al solito attraverso piccioni viaggiatori, medium, pietre lanciate attraverso le finestre, corrieri bendati che recitavano a memoria gli ordini, cavi interoceanici, telegrafo, ultimamente anche via radio, e come al solito se erano firmati, la sigla sotto di essi non era nulla di più che un numero accuratamente crittografato, la cosa più prossima agli innumerevoli uffici che pendevano sopra di loro a cui uno qualsiasi di loro si fosse mai avvicinato, nel presente o nel futuro.”

I Chums of Chance sono in permesso a New York da settimane, quando una creatura delle strade della città recapita loro l'ennesimo messaggio. Nella sua discussione con la ciurma cita come se fosse nulla una “macchina del tempo”. In effetti a un lettore non attento sembrerebbe una mera battuta, ma non lo è per i Chums of Chance, che decidono di staccare Darby Suckling, intanto diventato ufficiale legale di bordo, e Chick Counterfly per ricercare l'effettiva esistenza di una macchina del tempo, che la ciurma da tempo crede essere implicata con le Alte Sfere in qualche modo.

Darby e Chick rintracciano il messaggero, che si scopre essere un guru della malavita newyorkese di basso cabotaggio e che offre loro la possibilità di comprare una macchina del tempo. Li accompagna quindi dal Dr. Zoot che offre a Chick e Darby un viaggio di test.

Dopo aver rischiato la pelle in una specie di viaggio onirico, il Dr. Zoot confessa loro di aver acquistato la macchina come “pre-posseduta” (ovvero usata) e senza il necessario libretto di istruzioni o i necessari schemi progettuali. I due riescono a estorcere dall'uomo il luogo dove l'ha trovata: la Candelbrow University.

2.21

I Chums of Chance arrivano alla Candelbrow University, una specie di cittadella dedicata allo studio circa la possibilità di viaggiare nel tempo, chiusa essa stessa in una bolla temporale di eternità, nella quale i partecipanti non invecchiano e non ringiovaniscono, non vengono intaccati dalle malattie o dalle vicende della vita. La Candelbrow University è nata grazie al magnate del lardo Candelbrow, i cui maggiori proventi vengono però dall'aver inventato e commercializzato un sostitutivo per tutti i grassi (dalla margarina allo strutto) chiamato Smegmo, addirittura dichiarato kosher dai rabbini americani.

Alla Candelbrow University i Chums of Chance devono trovare un tale Mr Meatman che ha venduto la macchina del tempo al Dr. Zoot. Per questo si recano alla taverna più famigerata della cittadella. Della missione si incaricano particolarmente Chick Counterfly e Darby Suckling.

Nella taverna vengono approcciati da qualcuno che li apostrofa per capire se stanno cercando Alonzo Meatman. I giovani tergiversano e il tizio si dissolve nell'aria, gridando “Loro, loro…”

Di fronte a questa inaspettata situazione la ciurma decide di evacuare il luogo, ma Chick Counterfly chiede il permesso di indagare individualmente sugli eventi, perché ritiene di poter trovare da solo Alonzo Meatman.

“Una volta che l'equipaggio ebbe mollato gli ormeggi, Chick entrò nella taverna scura e piena di ombre, chiedendo e ottenendo un bicchiere di birra, si sedette ad un tavolo tenendo ben in vista l'ingresso, e aspettò, usando una tecnica appresa anni addietro in Giappone, tra i mistici del monastero Zen di quel lontano paese (v. anche The Chums of Chance and the Caged Women of Yokohama) e chiamata “star seduti senza far nulla”. E' stato in quello stesso viaggio, ricordava Chick, che Pugnax confuse l'intero tempio rispondendo al classico koan “Un cane possiede l'anima del Buddha?” non con il solito “Mu!” ma con un più prosaico “Sì, certo, volevate chiedere altro?”.”

Dopo un certo periodo di tempo Chick vede ricomparire il tizio che si rivela essere Alonzo Meatman che stava semplicemente mettendo alla prova la ciurma.

Meatman propone a Chick e alla ciurma uno scambio, e nel farlo introduce Counterfly a un tale “Mr. Ace”, che il giovane riconosce immediatamente come un fantasma di qualche tipo.

“Siamo tra di voi come cercatori di rifugio dal nostro presente – il vostro futuro – un tempo in cui il mondo è afflitto da carestie, dall'esaurimento dei combustibili, e da povertà terminale – la fine dell'esperimento capitalista. Quando abbiamo capito la semplice verità termodinamica che le risorse terrestri erano limitate, anzi prossime all'esaurimento, l'intera illusione del capitalismo è crollata. Quelli di noi che hanno osato profferire ad alta voce questa verità sono stati denunciati come eretici, come nemici della prevalente fede economica. Come i Dissidenti religiosi di un tempo, siamo stati obbligati a emigrare, con poca altra scelta se non quella di salpare nell'Atlantico della quarta dimensione chiamato Tempo.

La maggior pare di quelli che hanno scelto di attraversarlo ce l'hanno fatta. Alcuni no. La procedura è ancora pericolosa. I livelli di energia necessari a compiere il salto contro la corrente, oltre gli intervalli proibilti, sono inottenibili in questo luogo in questo momento, anche se alcune delle vostre dinamo stanno iniziando ad avvicinarsi al livello necessario di potenza. Abbiamo imparato a gestire questo pericolo, ci alleniamo per farlo. Quello che non avevamo previsto era la vostra determinazione nell'opporvi alla nostra colonizzazione.”

Scopriamo così che secondo “Mr. Ace” tutte le missioni dei Chums of Chance sono dirette ad impedire l'ingresso nel loro spazio tempo di uno di questi esseri del futuro. “Mr. Ace” quindi chiede a Chick se la ciurma sarebbe disposta ad accettare delle missioni anche per conto della Confraternita dei Futuribili, in cambio ovviamente di un certo compenso…. l'eterna giovinezza.

Quando Chick riporterà questa proposta alla ciurma la questione si sposterà su cosa sia in gioco in cambio dell'eterna giovinezza, che cosa questi esseri del futuro vogliano veramente dal loro tempo: secondno Miles il cibo, secondo Darby le donne, secondo Chick minore entropia, mentre secondo Lindsay Noseworth sarebbe stata la loro innocenza.

Nel frattempo il primo incontro con “Mr. Ace” termina, e al secondo incontro si presentano Chick e Miles Blundell, dotato della necessaria chiaroveggenza per percepire ciò che all'Ufficiale Scientifico della ciurma sarebbe sicuramente sfuggito.

Scopriamo così che Miles prima di ora era stato in grado di osservare nel futuro attraverso delle specie di finestre temporali e che “Mr Ace” aveva capito la cosa e cercava di sfruttarla a suo favore, puntando sul senso di colpa di Miles. Chick però è sicuro dell'onestà di tutta la ciurma, confortato dal fiuto di Pugnax per i doppiogiochisti.

Gettati nello sconforto della consapevolezza della propria mortalità, laddove fino ad ora la ciurma si era crogiolata nella certezza della propria immunità dalla morte e dalla vecchiaia, i Chums of Chance si perdono nella simulazione della vita da studenti della Marching Academy Harmonica Band, presso la bolla spazio temporale eterna della Candlebrow University, quasi fino a perdere coscienza della propria identità.

Un giorno gli studenti con i quali condividono la camerata fanno giungere alla ciurma la notizia della scomparsa di Alonzo Meatman dopo il suo ultimo incontro con the Old Man, sorta di direttore della Candlebrow U. o almeno della M.A.H.B.

Alla sua ricomparsa Alonzo reca con se una copia dell'Itinerario Sfinciuno, e il telefono presente sulla Inconvenience si anima di nuovo per informarli della necessità di procedere a un viaggio verso Bukara, Asia Interiore, dove prenderanno ordini dal capitano Q. Zane Toadflax, comandante della Fregata subdesrtica Saksaul.

Grazie all'aiuto del professor Vanderjuice la ciurma riesce a recuperare sei Apparati di Sopravvivenza Hypopsammotici, ovvero strumenti che consento di viaggiare sotto la superficie del deserto come fosse acqua. Gli strumenti, inventati dal dr. Roswell Bounce, sono stati però brevettati dalla Vibe Corp, ma il dottore si dichiara d'accordo a fornirli alla ciurma per vendicarsi del furto del brevetto da parte dei magnati di Wall Street.

Mentre si preparano ad abbandonare la Candlebrow University, i Chums of Chance hanno il drammatico dubbio di aver perso qualcosa di essenziale durante il loro soggiorno.

“E' sempre stato il volo il punto, il volo in una nuova dimensione. Siamo sempre stati alla mercé del Tempo, tanto quanto un qualsiasi civile terrestre. Ci siamo elevati dalle due dimensioni, un parco giochi per bambini, allontanandoci nello spazio delle città e delle mappe, sgattaiolando fino nelle profondità della terza dimensione, fino a quando come reclute dei Chums of Chance siamo riusciti a fare il nostro salto nella direzione del cielo… E ora, dopo tutti questi anni di vagabondaggio per l'aria, forse alcuni di noi sono pronti a un nuovo salto quantico, laterale, in una nuova dimensione – nel Tempo – il nostro destino, il nostro signore, il nostro distruttore”.

 

 

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