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Archivio per la categoria ‘spalti e madonne’

Tafazzismo

26 Agosto 2007 3 commenti

Ci sono partite che potrebbero finire 3 a 0, che poi finiscono 1 a 1. Succede che il tuo portiere si fa espellere come un ciula al 60esimo proprio mentre i suoi compagni iniziano ad andare in debito d'ossigeno. Succede che fai un fortino per 30 minuti e al 31esimo una doppia deviazione ti infili la porta. E' una partita che ha pareggiato l'inter da sola, come fu il ritorno in casa con l'udinese nello scorso campionato. Sarà il bianconero che ci porta sfiga.

Note positive: la squadra è sembrata in netto miglioramento rispetto alla supercoppa, anche se ha sessanta minuti di autonomia. Pochi. La difesa anche senza il trascinatore matrix regge abbastanza bene (anche se samuel-burdisso-chivu dovrebbero rilevare in pianta stabile il generoso ma inferiore cordoba), il centrocampo dell'anno scorso funziona (che grande novità). Anche l'anno scorso abbiamo steccato la prima in casa (1-1 con la doria di merda), e poi è finita come sappiamo.

Note negative: Cruz sembra un po' in bambola ed è sua la maggiore responsabilità per non aver infilato il delizioso due a zero dopo doppio palleggio stankovic-ibrahimovic. Suazo che abbiamo preso per la sua velocità è entrato in campo a venti minuti dalla fine e sembrava uno zombi peggio di deki e ibra. Misteri degli esordi a San Siro.

Interisti di tutto il mondo ascoltate il mio monito e quello di deki: non cadete nelle provocazioni delle sirene targate mediaset-fiat che adesso già suoneranno la fanfara contro di noi. Siamo ancora fortissimi e il campionato dura 38 partite. Penso siano sufficienti per vedere se i nerazzurri si ripigliano o no 🙂

 

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La palla è rotonda, gli arbitri sono quadrati.

20 Agosto 2007 Commenti chiusi

 

L'Inter manifesta nel primo impegno ufficiale stagionale di non aver ancora risolto i problemi principali che hanno ridimensionato la grandezza di una squadra dall'organico incredibile: le bizze di Mancini e il poco carattere nelle sfide decisive sono ancora lì, e fino a che non verranno affrontate e risolte una volta per tutte noi interisti dovremo ingoiare sempre alcuni bocconi amari. La partita tutto sommato è stata equilibrata e se avessimo vinto noi uno a zero nessuno avrebbe potuto lamentarsi, come nessuno può dire alla Roma di non aver vinto una partita meritatamente.

Veniamo alle valutazioni sulla beneamata: cominciamo la partita come al solito con cinque uomini fuori ruolo e con alcuni posizionamenti sul campo un po' perplimenti. Un terzino fa il centrale (Cordoba), due centrali i terzini (Chivu e Burdisso), un altro terzino fa il centrocampista (Zanetti) e una punta (Ibra) gioca mezz'ala arretrata, Stankovic è in campo con la febbre e si vede, dato che per tutto il primo tempo e una buona parte del secondo tempo è un cadavere deambulante. Mancini come al solito eccelle nelle correzioni in corsa: fa scaldare Figo per tutto il primo tempo ma lo mette dentro al cinquatacinquesimo, ovviamente al posto di Vieira, lasciando Stankovic in campo. Il secondo cambio è forse il più sensato: fuori Dacourt, dentro Cambiasso. Il terzo è un oltraggio al pudore: al 33' andiamo sotto di un gol, al 42' mette dentro Cruz. Sicuramente perché Crespo alla richiesta dell'allenatore di prepararsi a entrare a un minuto dalla fine ha risposto con un sonoro vaffanculo, cosa che il bravo ragazzo di Santiago de l'Estero una volta di più non ha fatto per la sua indole mite.

La difesa gira bene e chiude molto bene gli spazi anche se le posizioni un po' bislacche si fanno sentire. Il centrocampo che doveva essere la morsa per chiudere la Roma filtra molto meno del previsto con uno Stankovic inesistente: Giuly, Aquilani e De Rossi fanno il cazzo che vogliono e da loro partono le iniziative che ci fanno soffrire. Davanti Ibra e Suazo si intendono ma Ibra è troppo arretrato e troppo esterno, mentre l'honduregno è troppo solo. In ogni caso due volte Ibra, due volte Suazo e una volta Figo si mangiano il gol fatto della vittoria. Il pallone, come si sa, è rotondo.

C'è di buono che le dichiarazioni del dopo gara sembrano far intendere che il bagno di umiltà potrebbe rivelarsi utile. D'altronde i romanisti l'umiltà non sanno neanche dove sta di casa e si confermano antipatici tanto quanto gobbi e rossoneri, un gruppetto al quale forse potevano evitare di associarsi. Le dichiarazioni di tutti si intende, tranne quelle di Mancini che con la rosa dell'Inter (che in panca schierava Samuel, Figo, Crespo, Cruz, Toldo, Cambiasso, Maxwell; e in tribuna Adriano, Recoba, Solari, tra gli altri) si permette di affermare "ho poche alternative a destra": certo che se continua a scambiare Cordoba per un centrale (è un terzino destro per formazione) e Zanetti una non alternativa difensiva (anche lui nato terzino destro) non le avrà mai le alternative. Spero Moratti gli sputi in un occhio.

Ma il vero protagonista della serata, che ha falsato la partita e mi ha fatto ricordare le nostre annate più buie, non ha la casacca giallorossa, né quella nerazzurra: si chiama Rosetti, ed è il miglior arbitro italiano nel nuovo corso dalle sorti magnifiche e progressive dell'AIA guidata da Collina. Rosetti è malato di protagonismo, e su questo tra le giacchette nere in Italia non è certo in risicata compagnia. Ma Rosetti ha arbitrato una partita come ai tempi di Moggi e compagnia varia: e non sto parlando del rigore che c'era ed era sacrosanto (Burdisso è un babbo), ma dei circa cinquanta falli in attacco che ci ha fischiato. I campionati taroccati li abbiamo sempre persi così: in uno stillicidio di falli fischiati dubbi o inesistenti nella maggior parte dei casi. E' un modo sottile e meno coreografico di influenzare una gara, e i fischietti abituati alle aggiustatine lo sanno bene. Se il resto del campionato che ci attende è composto da arbitraggi di questo calibro, possiamo anche chiudere baracca e burattini e dare ragione alla vox populi che intona: "Vi hanno dato il contentino l'hanno scorso ma quest'anno non vi faranno vincere un cazzo. Sfigati". Come sempre sfigati sì, ma orgogliosamente interisti.

 

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Per favore non fatelo…. :)

28 Maggio 2007 4 commenti

 

Nel giorno in cui siamo campioni frantumando tutti i record della serie A chi cazzo se ne frega di commentare la partita. 🙂

 

 

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Corsetta per record

20 Maggio 2007 4 commenti

 

Corriamo un po' sotto un sole disumano. L'Atalanta se la gioca, noi un po' meno. Finisce 1 a 1 e tutti contenti. Siamo a 94 punti e 29 vittorie, come il Grande Torino, che si è salvato, e domenica viene a giocare una partita per divertirsi il giorno in cui raccoglieremo il nostro quindicesimo titolo di Campioni d'Italia. Tutto bene, adesso la curiosità è per come sarà la beneamata l'anno prossimo (via due uomini per reparto e dentro due uomini per reparto: adriano e recoba in partenza, gonzales e figo [:(] anche, grosso e andreolli [per motivi diversi]; in arrivo non lo so ma spero di godere ancora molto :))))))

 

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Grazie ragazzi

17 Maggio 2007 7 commenti

Dai ragazzi ho avuto la prestazione di orgoglio che mi aspettavo. Sul 2 a 0 ho sognato la rimonta che si è infranta sulla sfortuna di Recoba e sulla fortuna di Perrotta. Grazie lo stesso, era quello che volevo dopo l'indignitosa partita di andata.

Cari romanisti pensavo aveste più dignità: non avevate bisogno della scuderia di Moggi per vincere questa Coppa Italia (nostro gol regolare annullato, due rigori per noi, falli solo in attacco per noi, gol in fuorigioco per loro, espulsioni pilotate, ecc ecc ecc), che vi siete meritati e che noi vi lasciamo, perché si sa, anche agli avversari qualche briciola bisogna pur lasciarla.  

Morganti merda.

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Stavo per morire…

13 Maggio 2007 1 commento

Dopo cinque minuti rivivo l'incubo di mercoledì sera: due gol su due errori in disimpegno difensivo (il primo forse meno grave del secondo). Sono già incazzato come un caimano: Solari è un cadavere sulla fascia sinistra, Maicon sembra tornato quello del Monaco, Burdisso e Materazzi hanno disimparato le diagonali, Stankovic sembra abbia la sciolina sulle scarpe da calcio.

San Crespo ci mette due pezze, ma Ledesma piazza una palla dove nessuno può arrivare: 3 a 2 e andiamo all'intervallo. Nel secondo tempo scendiamo un po' meglio in campo, ma la fase difensiva è ancora aberrante. Dopo 35 minuti in cui non combiniamo un cazzo, e grazie all'inserimento di Figo che si dimostra un giocatore di un altro livello, Crespo fa una tripletta, e i laziali si fanno espellere un uomo per proteste inutili. Materazzi mette di zucca il 4 a 3 e la rimonta è compiuta, anche perché la lazio non si è impegnata più di tanto.

Giovedì sarà un'altra storia. Io spero in una partita dignitosa. Poi la Coppa la vinca chi la merita, ma almeno con dignità. Intanto sono 29 vittorie, 93 punti (1 a distanza dal record di tutti i tempi), 17 vittorie consecutive di fila. La Juve che rischia la C anche se nessuno vuole dirlo, il Milan che da squadra non grata alla Uefa va a vincere (con ogni probabiltà) nella rivincita contro il Liverpool. E' cmq un anno fichissimo di sofferenze 🙂 (meglio degli usuali anni terribili di sofferenze).

 

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Vergognatevi (tutti)

10 Maggio 2007 9 commenti

 

Vergogna: per la banda di mercenari dell'Inter, ormai in vacanza dopo aver preso il premio per il campionato; per Mancini che dimostra di non avere il carattere adatto a giocarsi le partite che contano (tre su tre andate a culo quest'anno: 0-0 a Valencia con Figo messo dentro a venti minuti dalla fine sperando in un miracolo; 1-3 con la Roma in casa perdendo l'imbattibilità il giorno che si doveva vincere il campionato; 6-2 oggi nell'unica finale disputata quest'anno, di fatto); per la società che ha permesso a tutti di sentirsi appagati; e pure per Saccani che ha diretto la gara in maniera ignobile (ma non è una novità, io odio tutti gli arbitri si sa…)

Ovviamente sono felice di aver vinto lo scudetto e questo niente lo potrà cancellare, ma non è indice di serietà non saper dare il giusto peso e valore agli unici che nel calcio ci mettono il cuore: i tifosi. Per tutta la sera ho pensato di stracciare il biglietto del ritorno, invece lo terrò, nell'illusione di vedere una prova di dignità. Essere interisti significa soprattutto questo, e nessun altro tifoso può capire cosa significa essere interisti: un allenamento alla vita.

 

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San Crespo nella notte dei morti viventi

6 Maggio 2007 2 commenti

 

In una partita indegna anche del centro classifica della serie D all'ultima giornata di campionato, Crespo entra e in meno di due secondi la mette segnando la partita. Davanti al Messina già retrocesso e prossimo al discioglimento con ignominia l'Inter non fa neanche finta di scendere in campo e dobbiamo ringraziare Toldone che para il rigore che avrebbe trasformato la gara in una goleada. Un unico suggerimento: buttate Gonzales nei rifiuti non riciclabili, piuttosto giochiamo in dieci.

 

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Una win-win situation

3 Maggio 2007 6 commenti

 

ovvero, le tre ragioni per cui il 23 maggio ateniese per noi interisti non puo' giustificare rodimenti di culo

1. Se il Milan vince, perfetto: lo abbiamo umiliato in una verifica che dura 3420 minuti e non 630.

2. Se il Milan perde, perde.

3. Oltre alla sindrome 1989, c'è anche l'effetto 1963.

PS: questo post è dedicato alla memoria di Meani, vittima anonima dell'ipocrisia italiana. Grazie di esistere.

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Ventisette… sarebbe bello emulare clerks…

30 Aprile 2007 5 commenti

 

Arrivo allo stadio con la mia bandiera fatta in casa sorretta da una canalina elettrica. Al varco di prefiltraggio, mentre intorno a me passano tutti anche con una carabina camuffata da zuppa inglese, un solerte carabinieri basso, grasso ed evidentemente romanista, mi comunica che hanno "avuto disposizioni precise e che l'asta non va bene; deve prendere quelle come alla bancarella". Io suco che non ho voglia di litigare: vado alla bancarella prendo l'asta composta da due aste di un metro e torno dentro. "E' smontabile?" "Guardi che l'ho presa li' dove mi ha detto lei…" "Se non è scomponibile non può entrare" Ovviamente l'asta è incastrata: "non può entrare" "vabbè ma vaffanculo" Mollo l'asta e me ne vado. Quasi mi atterrano in quanto pericoloso terrorista: "documenti". Gli do i documenti, lui chiama il suo tenente, e minaccia di portarmi diretto in questura. 

Alla fine della fiera mi tengono li' per mezz'ora, sapendo benissimo di non potermi fare un cazzo. Il tenente non rinuncia ragionevolmente a ricordarmi che il decreto legge "antiviolenza" mette le forze dell'ordine in condizione di esercitare arroganza a più non posso, mentre le persone normali devono stare zitte e subire la loro prosopopea: "io potrei non farti entrare né oggi né per il prossimo anno con questo tuo comportamento e il tuoi precedenti [denunce concluse con assoluzione, ma il sistema giudiziario funziona bene evidentemente….] …"

Certo il DASPO per una persona che ha portato una bandiera allo stadio fatta da sua madre il giorno della festa dello scudetto, solo perché all'appuntato romanista gli rode il culo, è un uso appropriato del concetto di prevenzione e di gestione ragionevole dei problemi. Senza forze dell'ordine ai varchi e allo stadio non ci sarebbero scontri. Senza di essi nel mondo ci sarebbe meno arroganza. Odio.

Ma passiamo alla partita.

Prova di concentrazione per l'Inter in casa, dopo il tonfo con la Roma e la sofferta vittoria con il Siena: entriamo pieni di infortunati, squalificati e operati, tanto che in panchina c'è addirittura Choutos e un primavera di cui non hanno la foto per il tabellone elettronico. Dietro a sorpresa quel bidone di Grosso anziché Zanetti, a centrocampo i quasi titolari, mentre davanti Chino-Cruz è la coppia. 

Giochiamo sciolti e la parita sembra in discesa anche se ogni passaggio dell'empoli sulla loro fascia destra diventa un pericolo grazie alle meraviglie del campione del mondo comprato dal Palermo. Dopo Adriano è il migliore candidato al premio Indesit 2006-2007. Al ventesimo Cruz inizia a zoppicare ma la mette prima di essere sostituito per Gonzales (chissà perché Mancini non vede Solari neanche con il binocolo), e riesce così a mostrarci l'unico giocatore peggio di Grosso. Gli scatti sono al rallentatore, il fraseggio è al buio, la testa è sempre sul pallone e mai a guardare a chi passare la palla, e il controllo è nullo: uno scandalo impresentabile, che si mangia anche dei gol incredibili.

Recoba prende un palo clamoroso, ma l'empoli riesce a metterla con un gran tiro dalla distanza. Dopo il pareggio dei gelatai i nerazzurri se la prendono: nel giro di due minuti gol dalla bandierina di Recoba con complicità evidente del portiere empolese che è l'unico più babbo di Dida (ma almeno non lo fa con il Manchester dopo 5' minuti di semifinale), e staffilata di Stankovic. Potrebbe finire in goleada se Gonzales, Stankovic, Grosso e addirittura Figo non si mangiassero un gol fatto ciascuno. Gli ultimi venti minuti di partita sono degni di una camomilla, ma siamo Campioni d'Italia.

Da segnalare la partita incredibile di Julio Cesar, che se smettesse di chiedere sei milioni all'anno ci eviterebbe di dover spendere quaranta milioni per Buffon (che se devo pagare un portiere pià di un milione di euro all'anno è meglio che sia il migliore del mondo 🙂

 

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