Sofferenza old school, risultato new style
Arrivando a San Siro, un tifoso a caso si è fermato lungo la strada e mi ha dato un passaggio lungo la strada che porta allo stadio. La cosa mi ha stupito per l'insolita gentilezza tra individui abitanti a Milano. Non sapevo che era un segno del destino: avrei dovuto soffrire 90 minuti pensando per almeno 45 di essi che avremmo perso la prima partita della stagione in casa contro l'Atalanta.
Happy ending invece con gol di Adriano (unico suo contributo positivo alla partita, non cambia la mia opinione circa il darlo in prestito al Crotone) e raddoppio di Loria (sì, è un giocatore dell'Atalanta, ma segna per noi! 🙂 Il bottino si porta a 11 vittorie consecutive eguagliando il record della Roma, e i punti guadagnati mantengono a distanza i giallorossi e le siciliane. Purtroppo il Milan pare avere un momento di ripresa, ma confidiamo nel fatto che non durerà.
Il primo tempo è un museo degli orrori: Recoba, dopo aver giocato i suoi canonici 90 minuti, si infortuna ai muscoli del polpaccio… se lo facesse apposta non ci crederemmo in una continuità così snervante nel ritmo; Zanetti a centrocampo sbaglia passaggi su passaggi, Cambiasso a ritmo ridotto; Burdisso e Andreolli non si trovano nel registrare la difesa, Maicon fa il possibile, ma Maxwell continua a giocare da ala, anche se è posizionato nel terzo del campo appartenente ai nerazzurri; Stankovic sembra assente e dopo 2 minuti ci ritroviamo con Adriano seconda punta dietro a Crespo (l'unico che insieme a Julio Cesar) non cala mai e ci fa felici. Il gol di Doni al 16' è una doccia fredda che tutti sperino svegli la squadra che ha lasciato il giocatore migliore della Dea da solo a mollare la sua bomba, ma la partita non cambia e soffriamo abulici per tutto il primo tempo.
Nell'intervallo si scalda Figo ed entra al posto di Cambiasso (lieve infortunio) e illumina la squadra con giocate di una classe straordinaria, Maxwell e Zanetti diventano ufficialmente il collettivo di autogestione della fascia sinistra, Stankovic carbura a gasolio e negli ultimi 40 minuti diventa un trattore inarrestabile, Adriano sbaglia qualsiasi pallone gli viene messo su piedi e testa (compreso un tocco a porta vuota), ma riesce almeno a pareggiare, con una sceneggiata napoletana e pianto di gioia, che Un posto al Sole è alta cinematografia a confronto. L'autorete di Loria corona un secondo tempo passato a prendere a pallonate i nerazzurri sbagliati, e portiamo a casa il risultato.
L'assenza degli uomini di personalità della squadra si sente, e siamo CERTI che le riserve in campo oggi POSSONO dare di più di quanto hanno fatto oggi. Speriamo la vittoria sofferta (in qualsiasi altro campionato degli ultimi vent'anni avremmo perso con il 2-0 segnato al 90esimo su ribattuta di un rigore nostro sbagliato all'89esimo) serva a dare fiducia anche a chi parte dalla panca.
Ultima nota, in negativo, per le tifoserie: gli slogan degli Irriducibili inneggianti alle lame e alle forme di scontro tra tifoserie al sangue (sugli scontri ognuno si diverte come gli pare, sulle lame mi pare una pratica infame, come è noto usa ai più spregevoli) fanno da (in)degno contraltare ai lanci dei tifosi della Dea che constringono Bertini (aretino maledetto) a interrompere la partita per qualche minuto. Se avessimo rubato un rigore, o gli avessero annullato un gol regolare, potrebbero pure avere le loro ragioni, ma se la squadra perde per circostanze sportivo-fortuite, mi spiegate che cazzo volete?
In ogni caso, prossimo appuntamento l'andata dei quarti di Coppa Italia, e Toro-Inter il 13 gennaio.