Facciamo che…

18 Marzo 2007 Commenti chiusi

 

Andiamo ad Ascoli a giocare come all'oratorio, su una gamba sola. Fortunatamente di fronte anziché una squadra abbiamo una verza e quindi portiamo a casa i tre punti che ci portano a tre partite dalla vittoria del campionato. Se il tridente Mancini lo avesse messo in campo a Valencia forse saremmo ancora in Champions League, ma non si può avere tutto dalla vita: oltre ai fuoriclasse, vogliamo anche un allenatore e una società?

In ogni caso in difesa poche incertezze, a centrocampo una buona lena e davanti gente di gran classe. Adriano fa un tiro e due assist disumani, ma per il resto è la solita lavatrice. Ci vediamo a San Siro con il Parma.

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Domani comincia il processo per la mayday 2004, centomila sovversivi

15 Marzo 2007 Commenti chiusi

Il 16 marzo 2007 è l’anniversario di uno dei giorni più orribili della storia recente di Milano: la notte di quattro anni fa Dax veniva assassinato da tre nazistelli dalla rissa facile (e con un cane di nome Rommel) in zona ticinese, nel sud di Milano. Lo scherzo del destino ha fatto sì che da quell’anno ogni anno il 16 marzo diventasse sinonimo di qualche altro evento meritorio dell’appellativo quantomeno di sgradevole nella storia del movimento milanese.
Quest’anno tutto sommato è toccato a qualcosa che elargisce qualche sorriso: il processo a 28 persone per fatti risalenti alla Mayday Parade 2004 (a cui sono state accorpate altre 4 persone denunciate per il vetusto “manifestazione non autorizzata” per un presicio sotto san vittore in solidarietà di Marta, Milo, Orlando, all’epoca detenuti per un’altra storia assurda targata magistratura di genova). La cosa divertente però sono in effetti le accuse mosse agli imputati: in pratica l’accusa principale è quella di aver partecipato a una manifestazione eversiva dell’ordine economico dello Stato.
Ora a prescindere dal fatto che sovvertire il presente ordine economico è un onore, oltre a non essere un reato credibile, vorrei che il pm e i giudici spiegassero a centomila persone che scambiarsi figurine degli imbattibili è considerata un’azione eversiva se svolta di fronte all’ingresso di un grande magazzino, tra i pochi che quel giorno decisero di rimanere aperti e non onorare la festa dei lavoratori e delle lavoratrici.

Alcuni link
Mayday 004
Il pericoloso materiale sovversivo

Comunicato e convocazione di una conferenza stampa per il 16 marzo 2007 davanti al tribunale

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Categorie:movimenti tellurici Tag:

Terza parte di Novecento e Uno

14 Marzo 2007 Commenti chiusi

 

Novecento e Uno, il racconto di blackswift ispirato ai fatti di Catania e a un po' di sano complottismo vede la sua terza parte pubblicata oggi. Siamo in dirittura d'arrivo e i segni di un'epoca scura si fanno sempre più espliciti….  🙂

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Apple e Google: idee per il futuro

12 Marzo 2007 3 commenti

 

Riprendo un articolo pubblicato a un socio su cavallette (sono sicuro che è lui perché ne parlavamo giusto sabato a pranzo prima che insieme alla sua amichetta mi fiondassi a verona per il kaos tour 🙂

E’ di questi giorni la dichiarazione di Eric Schmidt, Chief Executive di Google Inc., in cui ammette che Google ed Apple stanno lavorando assieme ad alcuni nuovi progetti. Apple e Google sono le sole aziende in grado di mandare in crisi il monopolio Microsoft ed è quindi naturale una loro alleanza per provare a mettere definitivamente all’angolo il vecchio leone ferito. Già mesi fa l’entrata di Schmidt nella board of director di Apple era stato un segnale piuttosto chiaro.

Questa cosa ovviamente ha iniziato a scatenare le sue piccole onde di agitazione in tutti gli stagni della rete, perché sancisce in maniera leggermente ma crucialmente più evidente un certo tipo di possibile panorama futuro: è evidente che Apple+Google rappresentano il vero avversario del monopolio Microsoft sulle tecnologie informatiche e di comunicazione elettronica e che condividono un certo appeal per il famoso "You" del Times di quest'anno: centralità dell'utente e della usability a scatola chiusa, pigrizia mentale ed esaltazione delle possibilità dell'individuo. In sé nulla di particolarmente negativo e anzi decisamente meglio rispetto all'egualitarismo farlocco e appiattente dell'approccio MS, ma il problema è capire dove vogliono andare a parare.

L'aspetto più interessante non è cosa riusciranno a fare (che quello è già abbastanza scontato), ma quello che piacerebbe loro fare: ridurre al minimo (e ad un minimo super stiloso) la necessità di portarsi dietro hardware, sfruttando le capacità di produrre aggeggini meravigliosi di apple con la capacità di gestione di risorse remote di google. Immaginatevi di poter andare in giro con una specie di ipod che accetta una serie di comandi vocali o addirittura tutta l'interazione input e output su una specie di proiezione di un touchscreen prodotta dalla scatoletta che avete in mano (o addirittura proiettata in occhiali particolari o su schermi ripiegabili particolari): la pervasione di tutti i momenti della vostra vita di un computer come accade con i cellulari e in parte come sta accadendo con i palm top. Con la sostanziale differenza che tutto il contenuto risiede su google e non sul vostro palmtop.

La prospettiva è sicuramente uno degli edge cercati dalle due compagnie, nella non preoccupazione generale sul livello di controllo del mondo sensibile che questo significa. In realtà io sono curioso di capire come pensano di poter realizzare in termini di tecnologie di telecomunicazione questa cosa: la comunicazione satellitare è costosa, asimmetrica, lenta; la comunicazione via cellulare non è all'altezza dello scambio dati di un hard disk; il wireless potrebbe essere una possibilità ma significherebbe per google e apple convincere qualche compagnia di telecomunicazioni a coprire l'intero pianeta di antenne (come avvenuto nel giro di dieci anni per i cellulari). In realtà non vedo una tecnologia adeguata, e quindi la domanda più interessante è: che cosa si inventeranno?

 

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Non sono nessuno

12 Marzo 2007 Commenti chiusi

La verità è che i milanisti non sono nessuno e questo è il più grande conforto di questo derby vinto 2 a 1 dai ragazzi. Tra l'altro il fatto che questa squadra appoggiata tutta sul solo Kakà sia andata avanti in Champions, conferma la scarsa qualità della Coppa dei Campioni di quest'anno, che noi abbiamo abbandonato sdegnati da questo affronto alla nostra dignità di squadra superiore. (Chi mi scassa il cazzo sulla arroganza si tappi la bocca che dopo aver vinto il derby vale dire qualsiasi cosa 🙂

In campo al Meazza si è vista una sola squadra, e quell'uomo di merda di Ronaldo (ho perso la voce a furia di gridarlo, nonostante continui a pensare che sia uno dei migliori giocatori del mondo) ha provato a rovinare una festa nell'unico tiro milanista degno di questo nome nei primi 45 minuti. Certo se valdanito non gli faceva il favore di mangiarsi due gol fatti e di avere la sfiga di sfiorarne altri due, la solfa sarebbe stata diversa già al quarto minuto.

Figo è in giornata di grazia e questo dimostra che a Valencia doveva giocare dall'inizio (o almeno dall'inizio del secondo tempo e non a venti minuti dalla fine), Ibra dopo aver sonnecchiato il primo tempo si scatena, Cruz una sicurezza, che se entra il suo colpo di tacco a pochi minuti dal gol dell'1 a 1 (segnato dopo dieci secondi di partita dell'argentino) viene giù tutto San Siro. 

E tutto questo tralasciando il rigore negato, i cartellini distribuiti asimmetricamente, e le svariate occasioni un po' di tutti che l'Inter si è mangiata. Uscire dallo stadio gridando Salutate la capolista  e Tutti a casa, olè è stata una grande soddisfazione. Rimane il problema che come dicono in molti per vincere in campionato basta la forza dei campioni e la loro maturazione, mentre per vincere anche in Europa abbiamo bisogno di un allenatore che non abbia paura di rischiare e di provarci sempre.

In sintesi: godo. 

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Monocromatica, quinta recensione, Il Manifesto

10 Marzo 2007 Commenti chiusi

Quinta recensione per Monocromatica (ovviamente escludendo le tre o quattro interviste radio :), su Il Manifesto a opera di Mauro Trotta, che ringrazio: evidentemente il libro gli è piaciuto! 

 

Noir d'esordio
La compagnia del manoscritto in fuga da un killer a progetto
Labirinti urbani Una metropoli «Monocromatica» per due attivisti della scena underground milanese
Mauro Trotta


Quattro strani personaggi si aggirano tra le strade di Milano. Si tratta di una giovane cinese travestita da uomo, un ragazzo arabo che cerca di non diventare un delinquente, uno sciamano africano che di professione fa il pusher e un giovane esperto di informatica. Sulle loro tracce c'è un killer, Fernando. Uno che fa un mestiere improponibile a Milano, dove «nessuno cerca mai qualcuno per ammazzare qualcun altro». Eppure lui finalmente un incarico l'ha trovato: deve stare alle costole di quello strano quartetto in attesa che ritrovino qualcosa, per poi farli fuori ed impossessarsi dell'oggetto.
Certo, il suo datore di lavoro e i suoi scagnozzi non gli sono per niente simpatici, ma quello è solo lavoro.
Intanto succedono cose strane, si materializzano mostri, persone uccise sembrano risorgere, si tagliano teste e il mistero aleggia ovunque, impalpabile. Tutto è iniziato quando Hassan, il ragazzo arabo, è entrato in possesso di – o meglio, è stato incaricato di ricopiare e custodire – uno strano testo, scritto in una lingua sconosciuta. Poi, un po' alla volta il giovane ha incontrato quelli destinati a diventare i propri compagni di viaggio, una sorta di improbabile «compagnia dell'anello» alla ricerca di non si sa bene cosa per le vie della metropoli lombarda.
Così Monocromatica, di R. S. Blackswift, recentemente pubblicato da Mondadori nella collana Colorado noir (pp. 250, euro 15), si caratterizza per l'inedita e originale commistione di generi che rappresenta. Da un lato c'è il noir, con le sue atmosfere e i suoi personaggi, con i pedinamenti, le strade oscure, i bassifondi, il killer. Dall'altro il fantasy, con la classica quest, la ricerca di un qualcosa prevedibilmente dotato di poteri, da parte del gruppo di eroi e dei cattivi di turno, la magia, i mostri in agguato. E la miscela è davvero ben confezionata, nel senso che i due elementi di base non rimangono separati, prendendo a turno il sopravvento nel corso della narrazione, ma si integrano perfettamente creando un'atmosfera inconsueta ed affascinante. Del resto il noir si è sempre prestato a contaminazioni con altri generi. Basti pensare ai romanzi di Philip J. Farmer, che vedono protagonista il detective Herald Chine, o a Noir di K.W. Jeter, in cui la detective story si coniuga perfettamente con la fantascienza e, nel caso di Farmer si arricchisce con contributi horror, grotteschi ed erotici.
Ma nel caso del romanzo di Blackswift c'è ancora qualcosa di più. Quella che poi sembra emergere come la vera protagonista della storia, ovvero la città di Milano.
Una Milano raccontata in maniera affascinante ed indimenticabile, un «magma che continua a travolgerti». E non soltanto dal punto di vista territoriale e geografico, ovvero nella descrizione delle sue vie e delle sue piazze, dei suoi quartieri eleganti e delle sue periferie, ma anche dal punto di vista storico e leggendario. Leggendo il libro, infatti, ci si imbatte negli avvenimenti fondamentali che hanno coinvolto la città lombarda, dalla sua fondazione mitica agli anni Settanta.
Emerge, così, una Milano davvero potentemente in grado di «raccontarti qualcosa a ogni angolo, a ogni svolta del tuo senso di marcia, e spesso anche indipendentemente dalla tua voglia». In questo, Monocromatica sembra avvicinarsi a La voce del fuoco di Alan Moore, il romanzo in cui l'autore di capolavori fumettistici come From Hell o V for Vendetta narra della sua città, Northampton, riattraversandone, in una atmosfera magica e angosciante, i fatti e le leggende fondamentali dalla preistoria ai giorni nostri.
Insomma, l'esordio di R.S. Blackswift, pseudonimo dietro il quale si nascondono due attivisti della scena underground milanese, rappresenta un tentativo riuscito nell'esplorare nuove strade all'interno della letteratura di genere, grazie all'utilizzo di idee originali e a una scrittura al tempo stesso evocativa e tagliente. Da segnalare, infine, il sito http://blackswift.org, dove, oltre alla versione definitiva di Monocromatica, è possibile trovare la stesura precedente del romanzo e altre prove narrative degli autori.
 

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Pynchon: una moderna epica politica

9 Marzo 2007 1 commento

 

Questa è solo una prima idea buttata giù di getto. Quando cerco di raccontare a chi me lo chiede perché Pynchon sia per me forse il più grande scrittore vivente e uno dei più grandi del Novecento, vengo colto da afasia quasi totale. Le sensazioni che evoca in me ogni romanzo dell'oscuro scrittore trascendono la parola 🙂

 

Pynchon: una moderna epica politica

E' pressoché impossibile pretendere di scrivere una opinione esaustiva su un romanzo di Thomas Pynchon. L'impresa necessiterebbe di scrivere un libro altrettanto voluminoso se non di più. Questo è uno dei tratti che me lo hanno sempre fatto accomunare, nel mio personale pantheon letterario solamente a un altro autore degno di altrettanta venerazione: James Joyce. Il punto è che i tratti in comune ai due autori sono molti di più che quelli che si potrebbero volere accettare (infatti immagino già gli “esperti” che si ribaltano nelle sedie insultandomi a voce più o meno alta, a seconda della loro onestà 🙂

Against the Day è sicuramente il libro più vicino a Gravity's Rainbow scritto da Pynchon (e non per il volume delle pagine, inquietantemente simile :), ma soprattutto penso che i due siano i suoi libri meglio riusciti. Quando ho chiuso l'ultima pagina, avevo voglia di rileggerlo per coglierne ancora meglio le sfumature, di riassaporarlo, di ricostruirlo. L'ultima frase come per il libro del '73 mi ha lasciato una sensazione languida tipica di quei momenti in cui non vorresti fare altro che assaporare l'ultima cosa che hai fatto per non perdere la stima della sua bellezza.

Soprattutto Against the Day è la spiegazione più eloquente del parallelismo tra Joyce e Pynchon, un pizzico di politica in più per il secondo, un pizzico di stile letterario in più per il primo, ma la sostanza rimane quella di un'epica moderna e umana, che echeggia i meccanismi dell'epoca classica per raccontarci il presente e la vita. I libri di Pynchon, anche se i suoi detrattori sostengono il contrario, sono quanto di più vicino abbiamo a tutto questo.

Come scrivevo all'inizio, una opinione completa sul libro mi costringerebbe a scrivere a mia volta un libro, in una specie di caleidoscopica ricorsione di borgesiana memoria. Per parlare di Against the Day e di Pynchon è necessario scegliere un punto di vista.

Against the Day è un libro contro il pensiero unico del giorno, che si staglia contro la luce del giorno per sottolineare i chiaroscuri della storia e della vita delle persone, lungo una linea del tempo che non sempre è quella che si immagina, lungo percorsi cronologici che avrebbero potuto portare altrove. Il gioco di senso e significati inizia dal titolo il processo di rifrazione. Non stupisce che negli Stati Uniti il libro sia stato aspramente criticato (come lo fu anche Gravity's Rainbow) considerato l'attacco senza mezzi termini all'American Way of Life che il libro rappresenta a un lettore superficiale. In realtà andando più a fondo Pynchon cerca di riscoprire gli elementi “positivi” dello stile di vita in cui è nato proprio a partire dal loro doppio: il pensiero unico, la paura del diverso, il razzismo, le persecuzioni nei confronti di tutti coloro che si sono opposti a un certo modo di pensare e immaginare il Grande Sogno Americano.

Against the Day è prima di tutto una family saga, la storia di una famiglia di dinamitardi anarco-sindacalisti e cowboy, un epica che parte direttamente dal cuore dell'identità americana, da quel Far West culla della conquista del territorio americano e del modello capitalistico americano, nel quale si agitavano però anche gli elementi di antitesi di quello stesso modello. Il libro è prima di tutto una contro-epica di sorta, in cui gli eroi sono i bombaroli, i reietti, quelli che non hanno nulla se non la loro umanità.

La famiglia Traverse attraversa la storia americana e mondiale trascinandosi dietro l'eredità di dimestichezza con gli esplosivi, la vendetta contro chi ha tolto loro tutto, la propensione a incazzarsi come delle iene per qualcosa di trascendente.

L'elemento politico attraversa tutto il romanzo, e non solo perché un lettore come me lo cerca per propria deformazione psichiatrica, ma perché ne è una delle chiavi di interpretazione fondamentale.

Ma la chiave di lettura che più avvicina Pynchon e questo suo romanzo a Joyce e al suo Ulisse è un altro, non semplice da spiegare e da trasmettere senza attraversare le mille e cento pagine del libro. In realtà è un elemento forte di continuità con l'epica classica, mano a mano perso nell'epica moderna fatta di troppi (super)eroi (in questo la stoccata leggendaria di Watchmen difficilmente può essere scordata 🙂

Gli eroi di Against the Day vivono al culmine della loro umanità, il loro eroismo se così si può chiamare è trasportato nella dimensione di attraversamento della storia mondiale e del sogno, dell'immaginario, su vettori, come direbbero loro stessi, che individuano piani di esistenza al di là del canonico spazio tridimensionale.

I personaggi del libro di Pynchon esaltano la loro dimensione umana creando un collegamento diretto con la nostra vita, e con il loro carico di contraddizioni, di errori, di limiti affrontano la storia del mondo in un viaggio che diventa epico solo nella sua complessità come affresco.

Allo stesso tempo la famiglia Traverse, Merle e Dahlia Rideout, Yashmeen Halfcourt, Lew Basnight, la famiglia Vibe, si rifrangono su un quarzo islandese e attraversano la sottile barriera del sogno e della fantasia, proiettando la propria epica nel terreno minato di realtà in cui le connessioni causa-effetto non funzionano come nella realtà di tutti i giorni, in cui il tempo e le altre dimensioni non sono scontate, né le uniche. Attraverso il loro doppio visto attraverso uno specchio veneziano, approdiamo all'altro lato della storia, quella che sarebbe potuta essere, quella che è stata anche se nessuno l'ha potuta vivere se non nei propri sogni, l'epica ipotetica, la mitopoiesi.

Le nostre guide in questo pezzo del viaggio, il nostro Virgilio e il nostro Caronte, sono gli Amici dell'Azzardo e il loro dirigibile Sconveniente: sono loro, creature al margine dell'immaginario e del reale che attraversano pianeti, dimensioni, ipotesi, fantasia e storia per approdare nella vita dei personaggi, per ispirarla e leggerla. E sono loro che nella loro immutabilità e impermeabilità alla fissità degli eventi, del tempo e dello spazio, ci portano nei cieli per osservare il mondo dalla distanza giusta che evidenzia la relatività di tutto quello che accade e allo stesso tempo la necessità di battagliare ogni singolo millimetro di speranza.

Against the Day, come rivela anche l'autore in alcuni passaggi delle vite dei personaggi, è un inno al nichilismo, all'esiguità delle possibilità e alla necessità di inseguire l'impossibile, senza illudersi ma senza mai mollare, il gioco della vita e del sogno nella sua massima espressione, l'imprevedibilità delle scelte e degli eventi, l'umanità di questa impossibilità di previsione e di questa possibilità di immaginazione.

 

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Against the Day Synopsis (4.16 – 5.1)

8 Marzo 2007 Commenti chiusi

4.16

Prima di separarsi Stray e Ewball girano per il Messico e per gli Stati Uniti. Ultima tappa è quella a casa dei genitori di Ewball, a Denver, dove Stray incontra Mayva Traverse, invecchiata, che ora lavora come domestica per la famiglia Oust, pacifica e sicura che i suoi ragazzi faranno fuori prima o poi anche Deuce Kindred e Mr Vibe.

 

4.17

Frank invece continua a battagliare nello Stato di Chihuahua con le forze di Madera. Una volta che Madera sale al potere la solfa non cambia, dato che si rivela essere solo moderatamente diverso da Porifirio Diaz.

Il Messico continua a essere infiammato dalla guerra civile, adesso con i ribelli di Orozco contro le forze federali. L'ultimo capitolo eroico delle sue battaglie è uno scontro con i federali è uno scontro tra treni in cui dirige una locomotiva direttamente contro il treno dei soldati nemici, facendoli saltare in aria e aspettando fino all'ultimo momento nell'ebrezza dello scontro esplosivo.

Quando il comando delle forze generali passa a Huerta, memore delle sue precedenti esperienze sette o otto anni prima, Frank decide che è il momento di levare le tende e che il destino della rivoluzione è segnato.

A città del Messico Frank incontra Gunther von Quassel al momento temporaneamente tagliato fuori dalle sue piantagioni per recenti disturbi a Oaxaca. Gunther propone a Frank un lavoro come ingegnere nella sua cafetal.

Dopo alcune settimane Gunther decide che non può attendere ancora lontano dalla piantagione e riesce a imbarcarsi con Frank per tornare in Chiapas. Una volta arrivati Frank riesce a riparare le macchine dell'industria di lavorazione del caffè, con le buone o con le cattive maniere (a calci e suggerimenti sottovoce 🙂

Durante il suo periodo chapaneco Frank vive una storia di tranquillo amore con Melpomene una india proprietaria del bar El Quetzal Dormiente, che gli svela i misteri di una specie di insetti luminosi che gli indios allevano. Melpomene nel suo orto ha un figo dove tiene tutti gli insetti avendoli chiamati uno a uno per nome, e allenati non solo a illuminarsi a comando ma anche a seguire i suoi ordini. E' qui che Frank capisce che gli indios messicani sono in grado di comunicare telepaticamente, come testimoniato anche dalla sincronia delle lucciole nell'illuminarsi e spegnersi (che non si può spiegare se non con un fenomeno telepatico secondo lui, Gunther e molti altri), le quale Frank arriva a vedere come l'incarnazione delle anime di coloro che hanno dato loro il nome (la lucciola Pancho nel suo caso).

Quando il generale Huerta diventa il presidente del Messico, Frank decide che è proprio il momenot di levare le tende e tornare negli Stati Uniti. Arrivato a Denver incontra il vecchio pretendente di sua sorella Lake, il dottor Wills Turnstone. Questi è al momento sposato con Wren Provenance, come Frank ha modo con sorpresa di scoprire, e cura la gamba rotta del membro della famiglia Traverse attraverso l'agopuntura di un suo collega cinese.

Frank viene a sapere da Wren che Stray ha sviluppato un network di affari circa le forniture mediche e di risorse, che fornisce gratuitamente ai lavoratori in lotta nelle miniere di carbone in Colorado (in combutta con Turnstone ovviamente). Frank decide quindi di ritornare alle vecchie lotte, non prima di aver incontrato Ewball e di averlo coinvolto nella cosa.

Ewball informa Frank anche del fatto che sua madre ora lavora per i suoi, ma Frank decide prima di andare a quagliare in Colorado.

 

4.18

Ed è così che Frank e Ewball si ritrovano a Trinidad, dove l'inferno sta per cominciare. Appena prima Scarsdale Vibe tiene banco a una conferenza dell'associazione degli imprenditori dove, senza telecamere e lontano dalle donne già mandate a letto, può parlare senza remore: la linea è “li prendiamo, li usiamo, succhiamo tutto ciò che hanno da darci e poi li schiacciamo, rifiuti umani che non potrebbero migliorare né il paese né la razza. Chi si ricorderà che c'era qualcuno che era disposto a morire per un giorno lavorativo di otto ore e un aumento di paga? Le idee muoiono, I soldi restano”.

Una volta arrivati a Trinidad Frank e Ewball si rendono conto che anche Vibe è in città, a tenere saldi i nervi dei capitalisti proprio nel momento in cui la battaglia finale sta per cominciare. Decidono di far fuori Vibe e lo seguono per decidere il momento migliore. Quando agiscono Vibe li guarda con sufficienza facendo cenno a Foley di occuparsene, ma il suo doppio, ormai stanco e da tempo preparato, manda Vibe al creatore: “Scusate, ma ero in coda per questo da più tempo di voi”.

Nell'accampamento dei lavoratori c'è anche Stray e suo figlio Jesse, appena un ragazzino che però ha già deciso la sua strada, tanto che si occupa sia dei riflettori che i padroni usano per non lasciar dormire i ribelli dell'accampamento che di fare un sopralluogo presso le officine dove stanno preparando le Death Special per l'assalto finale (jeep blindate con due mitragliatrici montate e pronte a sparare, rendendo l'omicidio di massa un fatto meno personale, come gli confidano i due ariani che stanno sistemando le macchine).

La battaglia tra i lavoratori accampati e le milizie dei padroni va avanti e si fa senza quartiere. Proprio alla vigilia della battaglia finale Stray incontra Frank in un bar, senza Ewball che ormai si è spostato su altri lidi. Frank va con Stray all'accampamento e consoce suo nipote, mentre tra i due cognati sboccia la passione. Prima che possa essere consumata arriva il giorno dell'assalto finale delle milizie. Frank riesce a portare Stray e Jesse (e il suo amico Dunn) fuori dall'accampamento e a convincerli a portare il loro culo verso Nord in salvo, mentre lui rimane indietro a finire quello che c'è da finire. Stray e Jesse si allontanano e ad ognuno costa tutta la forza del mondo non guardarsi indietro.

 

 

 

4.19

I Chums of Chance ora del 1910-1911 si era disaffiliati dalla loro organizzazione, i budget ormai tagliati oltre il limite della sopportazione dell'equipaggio, e conducevano una vita come free lance dell'aria.

Un giorno, privi di ingaggio, decidono di portarsi nei pressi di una massa incredibile di aria calda ascendente sopra il Sahara, che li trasporta in alto come mai avevano provato. Chick Counterfly, ricordandosi delle parole di Randolph St. Cosmo quando per la prima volta salì sulla Inconvenience (o meglio sulla prima Inconvenience, ormai abbattuta durante la battaglia di Desconocido e sostituita da una versione più grande e più potente) che paragonava l'andare in alto all'andare a Nord, si rende conto che la ciurma sta approciando un altra superficie, una specie di contro-pianeta.

I Chums of Chance rimangono su questo contropianeta per un certo tempo, fino a che un agente russo non li contatta per ritrovare la loro amichevole nemesi Padzhitnoff, scomparsa da tempo. I Chums of Chance nel 1914 tornano sul pianeta quindi, sorvolando l'Europa sfregiata dalla Prima Guerra Mondiale, e mentre passano sulle Fiandre Occidentali, sopra i campi devastati dal gas e dalle trincee, Miles Blundell ricorda le parole di River Thorns e la tragedia presagita proprio su quei territori.

Un giorno i Chums of Chance incontrano Padzhitnoff, anch'egli free lance con la sua nuova nave, di stanza in Svizzera, che li invita a unirsi alla sua libera società di agenti volanti. La decisione della ciurma è quella di unirsi al russo e alla sua base segreta nascosta in una montagna cava nei pressi di Ginevra. Durante tutta la guerra, nella quale i Chums of Chance rimangono coinvolti solo da quando entrano in territorio neutrale, come ha a notare Chick, gli eroi dell'aire si occupano di trasferire prigionieri e merci attraverso il territorio svizzero.

Dopo l'armistizio i Chums of Chance ricevono una proposta di lavoro in California e decidono di lasciare il sodalizio con Padzhitnoff. Arrivati in America si perdono privi di carburante e vengono salvati da cinque fanciulle eteronaute, che diventano difatto le fidanzate una ciascuna dei cinque membri dell'equipaggio: Chick Counterfly e Viridian, Lindsay Noseworth e Primula, Miles Blundell e Glee, Randolph St. Cosmo e Heatsease, Darby Suckling e Blaze.

Una volta arrivati in California la ciurma scopre che il loro ingaggio è una bufala e si ritrovano senza lavoro e senza particolari mete. Mentre Chick Counterfly gira per Los Angeles incontra suo padre Dick che non vedeva dal 1892. Dick, sposatosi tre volte nel frattempo, invita il figlio a cena a casa sua, dove Chick conosce la giovane e procace Treacle, che si dimostra fin troppo amichevole nei confronti del figliastro, con pieno godimento di quest'ultimo.

Dick è coinvolto nello sviluppo e commercializzazione di pellicole e proiettori particolari, la cui invenzione è da attribuire ai laboratori di Merle Rideout e Bounce Roswell, che in piena paranoia stanno per ingaggiare Lew Basnight per proteggere i propri segreti industriali (pagati da Dick). Chick rimane a bocca aperta di fronte alle fotografie che si animano davanti ai suoi occhi.

Una volta usciti dai laboratori Chick invita Dick a bordo della Inconvenience per la felicità di suo padre che pensava questo momento non sarebbe mai arrivato.

 

4.20

Lew Basnight viene ingaggiato da un jazzista di Los Angeles per ritrovare Jardine Maraca, cantante del suo gruppo che recentemente ha affermato di aver visto riapparire una sua vecchia amica Encarnacion, ammazzata (di cui il jazzista in questione era marito e per poco sospettato). Si reca al motel dove Jardine dormiva ma trova la stanza vuota e consultando un medium in grado di vedere il passato e il futuro nelle tazze del cesso di nome Emilio, scopre che la storia è sicuramente abbondantemente intrisa di sangue.

Una volta tornato in ufficio viene contattato da Merle e Roswell, che gli mostrano la loro invenzione: un proiettore che a partire da una fotografia, attraverso l'uso di cristalli di spato islandese e altre diavolerie riesce a indagare il futuro e il passato del soggetto della fotografia, nonché le possibili bilocazioni temporali a cui è stato sottoposto (passati alternativi).

Lew si fa mostrare cosa vedono della foto di Jardine. Si reca quindi nei pressi dell'indirizzo segnalato da Emilio e vi trova Lake Traverse con cui si dà a un atto casuale e sfrenato di sesso, fino a che non arriva suo marito Deuce Kindred che lungi dall'essere geloso, si preoccupa solo di capire che cosa voglia Lew. Il tono scettico di Lew nei confronti dell'attività come killer antisindacalisti di Deuce produce la spiacevole situazione in cui Kindred ha una pistola puntata contro Basnight. Fortunatamente una delle sue associate a cui aveva lasciato nota, lo viene a salvare, chiudendo la questione.

Successivamente Lew riesce a recuperare il padre di Jardine e la figlia, di cui ha intravisto un possibile futuro omicidio. Jardine spiega a Lew che Encarnacion è tornata solo per breve tempo per denunciare chi l'avesse ammazzata: un pluriomicida a sfondo sessuale di nome Deuce Kindred, al momento sotto interrogatorio da parte della polizia di Los Angeles con una previsione di condanna a morte. Lake è abbandonata da sola al suo destino di rimorsi in una catapecchia di Los Angeles.

Lew, risolto il caso, torna da Merle e Roswell con una fotografia di Troth e per la prima volta i macchinari dei due scienziati alle immagini aggiungono alcune frasi con la voce del protagonista della foto sviluppata attraverso lo spato islandese.

Merle normalmente viceversa si era sempre accontentato di seguire le gesta di sua figlia per via visiva e nel passato. Una sera decide di portare rapidamente il macchinario al presente e vede Dally che a Parigi sta sintonizzando una radio su una frequenza di Los Angeles. Merle si lancia sulla sua radio e si sintonizza sentendo la storia di Dahlia Rideout dalla sua voce.

 

 

5.1

Dahlia e Kit si erano stabiliti a Torino, come da consiglio di Viktor Mulciber, dove Kit si era impiegato come ingegnere e pilota in una industria di aerei bombardieri. Il loro rapporto dopo un po', con la Guerra Mondiale in corso, aveva cominciato a franare, senza che nessuno dei due si ricordasse più perché stavano insieme.

Lentamente Kit si era lasciato coinvolgere dal suo amico Renzo Caproni che incontrava al bar I Murazzi di una Torino che gli ricordava Denver senza gli americani nel sogno di velocità e annullamento del tempo dei futuristi, una picchiata dopo l'altra, nell'ebrezza della velocità. Un giorno simulano un attacco su un corteo di manifestanti fuori dalle fabbriche di Torino ed è lì che Kit si rende conto di dove sta andando a finire tutto, l'Italia, la Guerra, gli aerei.

Il rapporto con Dally si deteriora sempre più e Dally comincia una relazione extraconiugale con Clive Crouchmas. Poi c'era stata Caporetto e le missioni sopra le montagne non solo come ingegnere ma come pilota, contro gli Austriaci. Fino a che un giorno Dally decide di andarsene a Parigi abbandonando Kit.

Dopo questi eventi Reef, Yashmeen e Ljublica passano per Torino per una rimpatriata con Kit e poi anche per Parigi incontrando Dahlia, fino a che decidono di prendere una nave e tornare negli Stati Uniti dove nel dubbio di quale lingua usare vengono marcati come idioti e quasi rimpatriati da una America nel pieno del Terrore contro i Rossi e della discriminazione nei confronti degli emigranti. A un certo punto del loro viaggio in America incontrano Frank, Stray e Jesse, e la famiglia si allarga, diventando una specie di famiglia slava in cui non si capisce più chi sia il padre, la madre e il figlio di chi, fino a che Yashmeen rimane di nuovo incinta, segno per tutti di una nuova fase nella loro vita.

Nuova fino a un certo punto dato che Jesse nel tema a scuola “Cosa vuol dire essere un Americano?” scrive semplicemente “It means do what they tell you and take what they give you and don't go on strike or their soldiers will shoot you down.” Nel frattempo Stray e Yashmeen ogni tanto indulgono nel loro vecchio vizio saffico, i bambini crescono e gli uomini non disdegnano di immaginare dove poter continuare a fare danni.

Kit nel frattempo a guerra finita decide di passare per Parigi, dove incontra tra gli altri il professor Vanderjuice e le nuove teorie circa la relatività, fino a che questi non sparisce nel cielo, avendo presumibilmente preso un altro passaggio con i Chums of Chance. Dopo la sparizione di Vanderjuice, Kit Traverse inizia a salire e scendere da treni a caso e come l'approssimarsi di una funzione complessa si ritrova ad essere al di fuori dal tempo, in ogni luogo e in nessuno, a Shambala, fino a che un giorno non emerge da un francobollo a Parigi in occasione di uno dei principali eventi filatelici della Storia a cui viene invitato considerata anche la presenza sul palco di una certa Miss Rideout.

Possiamo immaginare per loro un vettore, che attraversa l'invisibile, l'immaginario, l'inimmaginabile, fino a portarli in questa Parigi del dopoguerra, dove i taxi, guidati da veterani della mitica battaglia sulla Marna, trasportano solo amanti e ubriachi allegri, e dove la musica al cui ritmo non si può marciare continua a essere suonata per tutta la notte, nei bar e nelle bals musettes per ballerini che saranno sempre là, e le cui notti saranno sempre abbastanza oscure perché ogni visione i possa traspirare, senza essere interrotte da raggi di luce provenienti dall'Inferno, e dove le difficoltà che troveranno non produrranno maggiori mali che non l'apertura e la chiusura di troppe o troppo poche porte. Un vettore attraverso la notte in un mattino di pavimenti lucidi, uccelli che cinguettano invisibili all'occhio ma udibili ovunque, odori di pane e baguette, una luce filtrata dal verde, un cortile ancora in ombra…”

L'ultimo paragrafo è per i Chums of Chance, adesso uniti alle rispettive consorti, la Inconvenience sempre ammodernata alle recenti scoperte sulla relatività e con la luce come forza motrice al posto dell'etere, una nave in troppe dimensioni per essere vista, ma sempre facile da percepire, ormai una città in sé stessa con la progenie di ognuna delle coppie e le generazioni di cani del cielo di Pugnax e della sua compagna, un pastore balcanico di nome Ksenija.

Senza mai dormire, clamorosa come una festa che non finisce mai, l'Inconvenience, un tempo un veicolo di navigazione aerea, si è trasformata nella sua destinazione, presso la quale ogni desiderio che si possa esprimere viene valutato se non addirittura realizzato. Perché se ogni desiderio diventasse realtà significherebbe che in tutta la Creazione conosciuta il bene che non cerchiamo e che non chiede nulla in cambio si sarebbe dimostrato almeno accessibile. Nessuno a bordo della Inconvenience ha ancora notato alcun segno circa questa possibilità. Sanno, e Miles ne è certo, che c'è, come una tempesta che sta arrivando, invisibile. Presto vedranno il barometro scendere. Sentiranno il vento cambiare direzione. Indosseranno gli occhiali polarizzati per osservare la gloria di quello che sta per squarciare il cielo. E volano verso la grazia.”

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Against the Day Synopsis (4.4 – 4.15)

7 Marzo 2007 Commenti chiusi

4.4

Kit dopo un viaggio attraverso la transiberiana e la transcaspica arriva a Kashar dove trova Auberon Halfcourt per nulla in pericolo di vita o di essere disperso, in perenne diplomatico e cortese conflitto con i cinesi da un lato e con il proprio doppio il Colonnello russo Prokladka.
Kit consegna ad Halfcourt la lettera di Yashmeen e in un flashback scopriamo che la giovane è stata allontanata dal padre adottivo perché i suoi motivi per liberarla dalla schiavitù dei Waziri erano tutt'altro che puri, e Halfcourt ha preferito tenerla lontana per non attentare alla sua virtù.
Intorno a Kashar, abbondano le esperienze mistiche e i misteri in cui rivoluzioni politiche e culturali si intrecciano. In particolare il ruolo di uno sciamano nel deserto dei Gobi è tale da reggere le sorti per sempre in bilico del conflitto nell'Asia Interiore. Il portavoce dello sciamano è il Doosra, che contatta Kit proponendogli di incontrare il misterioso sciamano. Allo stesso tempo il Luogotenente-Colonnetto Halfcourt propone a Kit di ampliare la sua missione a Est, coincidendo con un suo possibile viaggio verso Shambala e verso lo sciamano, accompagnato dal luogotenente Dwight Prance.
Mushtaq, l'aiutante locale di Halcourt cerca di convincere l'inglese a cercare Yashmeen e cedere ai propri istinti. Halfcourt perde il senno e viene disperso nel deserto per ricomparire a Bukhara alla ricerca di una poesia indicata nell'ultima lettera di Yashmeen che potrebbe condurre alla città sacra.

4.5
Così comincia il viaggio di Kit Traverse alla volta di Irkusk, in Siberia, accompagnato da Dwight Prance e da Hassan, collaboratore del Doosra e dello sciamano siberiano che lui è destinato ad incontrare. Il viaggio non può però procedere in linea retta e il gruppo deve viaggiare attraverso il Grande Arco di Tushuk Tash per evitare che il viaggio si trasformi in un passaggio nel regno del tempo senza ritorno.
Quando Kit arriva finalmente al Lago Baikal, al termine del suo viaggio, trova per la prima volta un'illuminazione mistica e spirituale, come se fosse tornato a casa sulla catena del San Juan. Dopo un breve flash forward torniamo all'inizio del viaggio, alla partenza da Kashgar.
Da Kashgar Prance e Kit si muovono in direzione del Grande Arco che Hassan conosce solo come il Cancello del Profeta. Per arrivare al Grande Arco impiegano un giorno, e al momento di attraversarlo Kit viene assordato e accecato da un boato di luce e un rumore pretertemporale. Ovviamente né Hassan né Prance hanno sentito nulla.
Dopo aver attraversato il Cancello, il gruppo procede ai piedi dei Tian Shan fino a Turfan, prima una gemma dell'Oriente, con una civiltà più evoluta di quella cinese, e oggi in rovine e miseria dopo il passaggio di Islamici, Mongoli e infine Tedeschi.
Il viaggio è intervallato da enormi campi di canapa indiana da cui raccolgono le cime per prepararle successivamente, improvvise tempeste di sabbia contro le quali nulla vale se non lo schiacciarsi a terra, lupi che attendono il primo passo falso. Prance si nutre solo di un rimedio gastrico a base di rosa, Hassan di ganja, mentre Kit è sempre più assorto nel senso mistico del suo viaggio.
Alla fine arrivano a Irkutsk, la Parigi della Siberia, da cui Kit va a visitare il lago Baikal, mentre Prance rimane indietro a riposare e Hassan scompare.
Le istruzioni in loro possesso dicevano di contattare tale Mr Swithin Poundstock, un mercante locale, che dopo averli salutati e aver raccolto il pacchetto di ganja lasciato per lui da Hassan, spiega loro la missione.
Poundstock mostra come ribattano monete cinesi e di altre nazioni, laminandole poi con uno strato superficiale di oro e con l'effige britannica, di fatto gestendo l'inflazione e il costo del denaro. La missione di Prance e Kit è quella di spargere queste monete in tutta la Siberia dalla Tunguska Superiore a quella Inferiore passando per la pietrosa Tunguska Centrale. Contemporaneamente la loro missione coinvolge anche quella di prendere contatto con un misterioso sciamano di nome Magyakan che sembra guidare i popoli Tungus nella resistenza alla conquista russa e non. Ovviamente lo sciamano è diafano e si dice possedere il potere del tuono.
Di fronte alla non disponibilità dei locali ad aiutarli, Prance e Kit entrano in una discussione su storia popolare, religione e politica illuminante
“”Traverse per amor di Dio, c'è la Luce e c'è l'Oscurità!”.
“Lasciami indovinare… La Chiesa Anglicana è la Luce e tutto il resto…”
“Non è esattamente così. Le differenze tra le religioni nel mondo sono abbastanza triviali se comparate al nemico comune di tutte loro, l'Oscurità antica  e in attesa che tutte esse odiano, temono e lottano senza fermarsi mai… Lo Sciamanesimo. Non c'è un popolo primitivo in tutta la terra che non sia praticante di qualche sua forma. Ogni religione di Stato, inclusa la tua, lo considera irrazionale e inutile, e ha provato in tutti i modi a sradicarlo dalla cultura popolare.”
“Che? Negli Stati Uniti non c'è una 'religione di stato', siamo per la libertà di culto, è sancita dalla Costituzione… Hai presente, tenere Stato e Chiesa separati, in modo da non diventare qualcosa come la Vecchia Inghilterra in marcia in costume e cornamuse e fucili, alla ricerca di qualche infedele da sterminare. Ovviamente nulla di personale nella questione, vecchio.”
“I Cherokee, gli Apache, il massacro della tribù Sioux dei Ghost Dancer a Wounded Knee, ogni Indiano Pellerossa che avete trovato lo avete sterminato o avete provato a convertirlo al Cristianesimo”.
“Ma quello era per la terra”.
“Io penso che fosse per la paura degli stregoni e delle loro strane pratiche, della danza, del consumo di droghe, che permettono agli essri umani di essere in contatto con gli dei potenti che si nascondo nel paesaggio, senza bisogno di alcuna chiesa ufficiale che medi questo rapporto. L'unica droga con cui avete un rapporto decente è l'alcool, con il quale avete pensato bene di avvelenare tutte le tribù di autoctoni. L'intera storia americana è stata una lunga unica guerra di religione, crociate segrete, nascoste sotto altro nome. Avete tentato di sterminare lo sciamanesimo africano rapendo metà del continente e rendendolo schiavo con un nome cristiano, facendogli digerire a suon di botte la vostra personale versione della Bibbia, e alla fine avete visto a cosa vi ha portato…”
“La guerra civile? Ma quella era per questione economiche e politiche.”
“Quelli erano gli dei che avete tentato di distruggere che stavano solo aspettando il momento per vendicarsi. Voi veramente credete a tutto quello che vi insegnano senza discutere, vero?”
“Penso che dovrò andare a Cambridge per cercare di essere un po' più furbo…””

4.6
Il capitolo si apre con l'esplosione di Tunguska, il 20 giugno 1908, alle ore 7 e 17 della mattina.
Padzhitnoff e tutta la Bol'shaja Igra sono diretti sul luogo per investigare le origini dell'esplosione. L'equipaggio si divide in varie ipotesi circa l'origine dell'esplosione: la guida locale sostiene la sua natura divina; altri che si tratti di una prodezza balistica di origine cinese, dopotutto i cinesi hanno inventato la polvere da sparo, potrebbero anche aver inventato altro; altri sostengono qualsiasi altra cosa.
Ovviamente la cosa più problematica è l'assenza di un cratere nel punto di impatto: la cosa viene spiegata con un rilascio enorme di energia che abbia spostato il punto di impatto non lungo gli assi dello spazio, ma lungo lo spazio del tempo. Alcuni addirittura sostengono che sia il prezzo da pagare per un notevole numero di viaggi nel tempo compiuti negli ultimi tempi da qualcuno in possesso della tecnologia adatta, dato che viaggiare nel tempo non è sicuramente termodinamicamente gratis.
Nello stesso momento Kit e Prance sono nel mezzo della taiga siberiana, e per un attimo il mondo diventa rosso, sordo, arancione, poi lentamente torna quasi normale, almeno nei termini di poter di nuovo parlare. Kit vuole andare a vedere cosa è successo, Prance che si è cagato addosso non ne vuole sapere sostenendo che non faccia parte dei suoi compiti.
Prance continua a essere sempre più nervoso e le sue continue domande lo iniziano a marcare come un possibile agente giapponese agli occhi dei locali, che non avendone mai visto uno non possono distinguerlo da un inglese. Kit cerca di difenderlo, con poco successo, soprattutto dopo l'esplosione che tutti associano a un attacco giapponese, pur in effetti essendo arrivato dalla direzione della Cina.
Subito dopo l'esplosione di Tunguska il mondo siberiano sembra essere invaso da fenomeni di altre dimensioni, che lentamente si riassorbono ma mai completamente.
Un giorno Kit e Prance incrociano un branco di renne con i loro allevatori. Tra queste ve n'è una bianca che si presenta come Ssagan a Kit, parlando in Buriat. Prance che parla fluentemente la lingua comunica con lei e scopre che li vuole accompagnare. La renna riesce a convincere i propri allevatori a concere licenza per il viaggio con l'americano e l'inglese.
La renna accompagna Kit e Prance fino a Tuva. A Tuva Prance in piena crisi mistica ritiene di essere arrivato al centro del mondo e decide di fermarsi, mentre Kit deve continuare il proprio viaggio. Entrambi sanno ormai che la loro missione non interessa più nessuno in Inghilterra, dato che dopo l'esplosione di Tunguska tutti gli equilibri di interesse dei servizi saranno cambiati.
Prance appena Kit si allontana viene caricato a bordo della Inconvenience che scambia per una divinità.
Kit nel frattempo incrocia per strada una comunità di ex esiliati in Siberia, ormai diventati una popolazione locale nomade in viaggio perenne verso Ovest. Kit cerca di pensare a dove si dovrà portare ora, quale sarà il suo futuro, e mentre cammina tra i boschi incontra nientemeno che Fleetwood Vibe, che gli racconta di come ormai Scarsdale dopo gli eventi veneziani sia preda di una totale paranoia e abbia promesso la sua fortuna a qualche prete e/o setta religiosa al momento non meglio specificata. Rimane a dormire presso l'accampamento di Fleetwood, ma durante la notte i sogni raccontano di Fleetwood che uccide Kit e viceversa. Quando Fleetwood si sveglia convinto di dover aiutare il giovane Traverse, questi se n'è andato, come trasportato dal vento.

4.7
Il giorno dell'esplosione la ciurma dell'Inconvenience  si ritrova proprio a pochi chilometri dal luogo. Accorre appena dopo la Bol'shaia Igra. L'opinione della ciurma è che all'origine dell'esplosione ci siano i Trespassers, le creature che vengono dal futuro per rubare il passato che hanno determinato anche le loro recenti avventure. Arrivati sul luogo Miles Blundell individua il panorama vivente e urbano che si staglia sul luogo dell'esplosione come Shambala e nessuno discute l'affermazione, non notando tra l'altro che l'esplosione ha squarciato il velo di invisibilità che separa i Chums of Chance dal mondo reale.
A Tunguska i due equipaggi si incontrano per capire che cosa è successo: Padzhitnoff si lamente che la ciurma americana non gli abbia riferito prima dei Trespassers, dato che avrebbero potuto aiutarli, ovviamente ufficiosamente; St Cosmo comunica ai russi che ora la ciurma non è più al servizio del governo ma che sono free lance; tutti si stupiscono delle comunicazioni in chiaro su onde radio dei russi che preludono alla facilità di intercettazione a cui si espongono; alla fine si scambiano pareri sugli investimenti finanziari consigliati dagli americani.
Mentre sorvolano la zona dell'esplosione incontrano un'enorme flotta di vascelli volanti immaginari, ognuno collegato a terra da un tenue filo. Miles Blundell chiosa: “Così in cielo come in terra”.

Nello stesso giorno Dally Rideout a Venezia è sempre più perseguitata per la sua bellezza da malviventi di ogni tipo, che la minacciano di prenderla con la forza se non si concederà. La Principessa Spongiatosta può aiutarla ma si chiede se Dally voglia aiutare sé stessa, ancora persa dietro il sogno di Kit. La Principessa Spongiatosta si prepara a fare una proposta a Dally proprio nei giorni in cui la notte è sostituita da un perenne tramonto arancione.

Cyprian Latewood, al servizio di Derrick Theign passa molto tempo ultimamente con il crittografo dell'ufficio Bevis Moistleigh, non notando lo strano atteggiamento di Derrick, se non per il suo possibile doppio gioco tra tedeschi e inglesi.

Reef una volta lasciata Venezia ha raggiunto Ruperta nel suo esilio svizzero, ma la passione ha presto lasciato il passo alla noia, fino a che la ricca ereditiera una mattina è svanita abbandonando Reef al suo destino, ovvero a vagabondare per i ricoveri per ricchi di mezza svizzera rapindandoli al tavolo da gioco. Tutto questo fino alla notte del 30 giugno, durante la quale, nella luce innaturale dell'esplosione di Tunguska vista dall'Europa, Reef capisce che è ora di tornare a dare un senso più concreto alla sua vita, il senso della vendetta.

Yashmeen Halfcourt lavora in un negozio di abiti a Vienna, dove viene visitata da Noellyn, una delle sue tre amiche bionde che schiavizzava a Gottingen nei suoi giochini lesbici. La bionda, ora con un taglio di capelli da maschio e mantenuta dalla sua amante che la usa come fidanzato, racconta le sue vicissitudini a Yashmeen, la quale a un certo punto capisce di poterla ancora fare da padrona, tornando a usarla per una splendida giornata come schiava di sesso e passione saffica. Quando alzano la testa dalle loro gesta erotiche la notte che dovrebbe esserci è tinta di arancio, e così sarà per un altro mese, in cui la meraviglia del primo giorno lascerà parallelamente il passo al violetto della notte e all'abitudine dei sensi.

4.8
Alla fine di ottobre del 1908 si scatena la crisi bosniaca e Cyprian viene inviato insieme a Bevis nel territorio conteso da Serbia, Turchia e Impero Austro-Ungarico, senza copertura, in pratica verso morte certa, in uno degli ennesimi giochini sadici giocati sullo sfondo delle crisi internazionali da Derrick Theign.
In seguito alla crisi e alla crescita nel parlamento cittadino viennese del partito antisemita di Karl Lueger, Yashmeen viene cacciata dal negozio e dal suo appartamento come “schifosa ebrea”, pur ovviamente non essendolo. In pratica è il segnale della cessazione del suo supporto da parte di Derrick e da parte del TWIT (i cui segni erano già diafani da un po').
Cyprian decide di incontrare Ratty McHugh all'Elephant Hotel a Graz, ognuno sulla strada dei propri esilii. Ratty spiega in sintesi la crisi: la Turchia ha controllato la Bosnia per cinquecento anni, tanto che sono mussulmani; in seguito al trattato di Berlino la Bosnia viene messa sotto la protezione dell'Austria temporaneamente, ma con il progetto di restituirla alla Turchia a tempo debito, anche se nessuna delle due potenze ha fretta di procedere alla restituzione; con la rivoluzione dei Giovani Turchi le cose precipitano e Franz Josef decide di annettere la Bosnia per scongiurare il pericolo di un reclamo troppo veloce dei territori conquistati così a fatica; la Serbia a questo punto muove proteste e la Russia deve sostenere la Serbia nelle sue richieste; a sua volta la Germania deve sostenere le richieste dell'Austria; in contraccambio l'Austria cerca di dare il via libera alla Russia nel Bosforo, muovendo anche la Bulgaria e metà del mediterraneo; il tutto scatena una crisi internazionale che nel breve termine porterà alla Prima Guerra Mondiale.
Cyrpian chiede a Ratty di aiutarlo a mettere al sicuro Yashmeen: lui l'ha già affidata a un suo agente croato a Trieste Vlado Clissan, ma non ritiene essere sufficiente. Ratty in nome della sua vecchia amicizia decide di aiutarlo, per quanto possibile, a non far correre rischi  alla sua innamorata (per quanto platonica considerate le tendenze omosessuali di Cyprian).
Quando Cyprian torna in Austria Derrick lo affronta e gli dice che quello ceh sta facendo con Yashmeen non l'aiuterà. Cyprian capendo dove vuole arrivare l'agente segreto inglese gli ricorda il loro accordo, affermando che non proteggendo Yashmeen ne sta violando una parte. Derrick a questo punto spera che Cyprian si sottragga al gioco, per un perverso senso di sadismo, ma Cyprian invece afferma che lui andrà fino in fondo all'accordo difendendo il suo onore (cosa che gli verrà rinfacciata da Yashmeen, che ritiene lui stia rischiando la vita per onore, cosa forse collegata alla presenza di un cazzo tra le sue gambe, che obnubila il senso del reale quando si parla di onore e cazzate del genere).
Una volta arrivata a Trieste Yashmeen si mette a cercare Vlado il suo contatto: lo troverà un giorno di bora, mentre il vento le solleva la gonna e Vlado la prende violentemente per strada, scatenando i suoi orgasmi. Yashmeen viene travolta dalla passione che culmina quando Vlado Clissan la porta in Bosnia nel suo villaggio di pirati per “proteggerla” e una volta tornato a casa da una commissione politica la sodomizza ripetutamente senza che lei possa confinare il suo orgasmo al silenzio, ma gridando al suo carnefice e amante: “mi hai sbranato il cuore”, il cui senso immaginiamo non sfuggirà a nessuno dei nostri attenti lettori di sinossi.

4.9
Cyprian parte da Trieste con l'intenzione di recuperare Bevis a Pola e proseguire poi per Sarajevo. Durante il tragitto in nave, affollato di spie in incognito come non mai, Cyprian nota in particolare una signora con una ragazzina molto giovane al seguito che individua subito come spia e apprendista. Il nome della ragazzina è Jacintha Drulov, di cui Bevis si innamora perdutamente.
A Sarajevo Cyprian e Bevis incontrano il soggetto di cui sono incaricati portare a termine la sua fuga da Sarajevo: Danilo Ashkil, ebreo sefardita di origini spagnole la cui famiglia circa tre secoli fa si è stabilita a Salonicco, in grado di parlare fluentemente e nativamente circa dieci lingue oltre l'ebraico, per questo ricercatissimo nell'intricatissima rete di spionaggio presente in Bosnia.
Mentre sono a Sarajevo Cyprian incontra anche Misha e Grisha che gli confessano di non nutrire più alcun rimorso nei suoi confronti, e per una sera soltanto le strade di Latewood e del colonnello Kautsch, il suo antico padrone, si incrociano. La mattina dopo Kautsch ha lasciato in fretta  e furia Sarajevo, e Danilo informa Bevis e Cyprian che probabilmente è tempo per loro di fare lo stesso dato che gli inglesi li hanno venduti come doppiogiochisti serbi e che mezza Sarajevo è intenzionata a far loro la pelle.
Si mettono in viaggio e nel giro di due settimane perdono per strada Bevis che non si riesce a capire dove si sia infilato. E' in questa fase attraverso Bosnia e Serbia che Danilo e Cyprian vengono inseguiti per miglia e miglia nelle foreste e sulle montagne, i proiettili che fischiano da tutte le parti, crepacci in cui rischiano di cadere (e in cui Danilo si rompe una gamba), fino ad arrivare a un piccolo villaggio dove possono passare l'inverno. Finito l'inverno riprendono il viaggio in direzione sud, verso la Macedonia, nel tentativo di arrivare a Salonicco e mettersi in salvo presso la famiglia di Danilo.
Dopo innumerevoli rischi e attentati, ci arrivano e la sorella di Danilo, Vesna, li abraccia e li ospita. Salonicco è ovviamente un delirio tanto quanto Sarajevo, dato che la Questione Macedone (se la Macedonia si turca, greca, serba, russa, austriaca, bulgara o banalmente macedone) tiene banco, fino a che un giorno un ragazzino bulgaro viene a chiedere aiuto a Vesna. Danilo convince Cyprian ad aiutarlo, come un tempo ha fatto con lui: il ragazzino bulgaro si traveste da Cyprian andando in direzione della Turchia, mentre Cyprian travestito da ragazzino bulgaro si muove in direzione di Trieste e Venezia.

4.10
Reef continua a raccattare soldi al tavolo da gioco ma presto è deciso a tornare sui suoi passi. A Nizza incontra Flaco che è nel frattempo tornato in Messico, ha incontrato suo fratello Frank (noto come Pancho in Messico), comunica a Reef che suo fratello ha ucciso uno degli assassini di suo padre, e che in Messico si prepara la rivoluzione. Reef e Flaco discutono a un caffè di come stiano cambiando anche i bombaroli e di come l'ambiente si stia riempiendo di gente che ammazza a caso. Proprio mentre ne parlano una bomba esplode nel caffè dove sono seduti: Reef e Flaco si salvano ma sono feriti. Si recano quindi da un medico illegale per farsi medicare e poi Reef accompagna Flaco alla nave che lo riporterà in Messico. Nel frattempo lui nel delirio di cui era preda durante il ferimento ha avuto una visione di Kit ed è deciso a chiudere i conti con Scarsdale Vibe.
Nel frattempo Yashmeen e Vlado si sono portati a Venezia in missione, e Vlado ha affidato a Yashmeen un quaderno di appunti crittografati estremamente importanti, cosa che lascia Yashmeen di sasso per la fiducia che implica.
Reef gira per Venezia senza trovare indizi su Vibe. Una sera incontra Rocco e Pino che hanno ormai trasformato il loro siluro in una imbarcazione sommergibile e abbandonato ogni piano di farlo esplodere. Rocco e Pino lo portano in un Grand Hotel in teoria chiuso ma in pratico aperto per alcuni clienti (quelli dediti ad attività illegali). Nel Grand Hotel Reef incontra Yashmeen, proprio mentre scatta una retata degli Austriaci e di Derrick Theign. Yashmeen riesce a fuggire grazie a Reef e al suo fucile da elefanti, nonché all'aiuto di Rocco e Pino, che danno un passaggio ai due fino a una casa sicura mantenuta in città da alcuni amici criminali dei due. Prima di lasciare il Grand Hotel Yashmeen fa in tempo a notare Vlado che viene portato via ferito e trasportato all'Arsenale per essere interrogato.
Yashmeen e Reef condividono la casa e mentre Reef va a fare un giro per raccattare informazioni Yashmeen si addormenta. Quando torna Reef, affascinato dalla bellezza di Yashmeen che dorme semisvestita comincia a masturbarsi; proprio mentre sta per arrivare all'orgasmo Yashmeen si sveglia e lo invita a passare dal surrogato alla faccenda in carne e ossa.
Comincia così una moderata storia di passione tra Reef e Yashmeen, che nel frattempo si è tagliata e tinta i capelli per sfuggire a Derrick Theign e ai suoi scagnozzi, mentre Vlado viene interrogato senza cedere all'Arsenale di Venezia. Reef e Yashmeen formano un ottimo team per ripulire i tavoli da gioco, tra il talento dell'americano e la matematica della giovane. Durante questo viaggio, a un certo punto, Yashmeen comincia a leggere e decifrare il quaderno di Vlado, ormai suo unico ricordo dell'amore che fu.

4.11
Cyprian arriva a Venezia in inverno. Vi ritrova i soliti intrighi di sempre, Vlado impazzito dopo le torture di Derrick Theign, ormai conclamato agente austriaco, e Ratty McHugh sposato e al servizio di Sua Maestà. Ratty lo indirizza al Principe Spongiatosta, un tempo amico e collaboratore di Derrick, ma ora suo acerrimo nemico. Insieme organizzano un servizio di osservazione per Derrick Theign in cui Cyprian eccelle, mentre non riesce a localizzare Yashmeen.
In compenso la incontra in compagnia di Reef Traverse fuori da un cinema. Si scambiano pochi e tiepidi convenevoli, poi ognuno prosegue per la sua strada. Cyprian indagando su Derrick scopre quanto intimo questi fosse con le posizioni austriache, deducendo che sapesse perfettamente della prevista annessione e che il suo invio in Bosnia sia stato qualcosa solo un po' più raffinato di un tentato omicidio. Dopo vari appostamenti, Cyprian localizza tutto il programma quotidiano di Derrick, dove si sposta, cosa fa, con chi lo fa. Forte di queste informazioni il Principe Spongiatosta, la famiglia allargata della banda di Vlado Clissan, Cyprian e tutto il servizio segreto di Sua Maestà attendono il momento buono per sequestrare Theign, portarlo in un capannone della zona industriale di Mestre, e torturarlo prima di ucciderlo.
Dopo questi eventi Yashmeen chiama un giorno Cyprian per incontrarlo e consegnarli il quaderno di Vlado. In realtà è una scusa per incontrarsi e per cercare di chiarirsi su quanto è avvenuto in passato, sul ruolo di Cyprian e di Yashmeen l'uno per l'altra. Ne nasce un intenso rapporto sado maso in cui Yashmeen è la domina assoluta e Cyprian lo schiavo totale, fino al punto di vivere in funzione degli ordini della giovane orientale.
Parallelamente Yashmeen continua il suo rapporto di mezza sottomissione con Reef, maschio americano a tutto tondo. Tutto questo continua fino a un ballo di Carnevale a Venezia, al quale Cyprian si presenta in tulle, tacchi alti e parrucca fatta con i capelli di Yashmeen un tempo folti, incrociando subito la sua padrona e il suo uomo. Dagli eventi che si svolgono ai piani superiori del luogo dove si tiene la festa, con Cyprian veicolo di sperma tra Reef e Yashmeen per via orale, ne nasce un rapporto a tre con Yashmeen nel ruolo della domina, Reef nel ruolo del maschio che ne gode, Cyprian nel ruolo dello schiavo perfetto.
Tutto questo però risveglia appetiti imprevisti in Reef che culminano in un rapporto anale con Cyprian, che dà il là a tutta una serie intricata di storie erotiche tra i tre, incluso un curioso punto di vista di Reef sull'omosessualità: Reef non accetterebbe mai di essere penetrato per una questione di onore, ma non si pone il problema di penetrare altri e altre senza posa, e se questo leda o meno il suo onore di maschio. Cyprian chiosa con una battuta tranchant: “forse sono io che non colgo una connessione tra onore e desiderio.”
Il rapporto va avanti per mesi, con Cyprian che si aggrega alle scorribande sui tavoli da gioco di Yashmeen e Reef, durante le quali Reef incontrare Wolfe Tone O'Rooney diretto a Barcellona per sostenere l'insurrezione anarchica che vi si prepara. Reef è sul punto, dopo aver sognato Webb e averne colto un'indicazione che da sveglio non riesce a ricordare, di unirsi a O'Rooney, ma questi gli dice che il suo ruolo per l'anarchia è migliore dove sta ora (in maniera un po' sibillina).
I rapporti tra Reef, Yashmeen e Cyprian si fanno meno intensi e passionali, lasciando il posto a una routine erotico-sentimentale che inizia a stancare tutti i protagonisti.
Il capitolo si chiude con Yashmeen che scopre di essere incinta di Reef, e in un certo senso anche di Cyprian.

4.12
Quando infina Dahlia Rideout è riuscita ad accettare il fatto che probabilmente non avrebbe mai più rivisto Kit, è il momento per lei, Hunter e Ruperta Chirpington-Groin di andare a Londra, abbandonando la Principessa Spongiatosta e la sua recente abitudine di venderla come accompagnatrice a destra e a manca.
Mentre la relazione tra Hunter e Ruperta va avanti, Dally viene proposta come modella per Arturo Naunt, uno scultore di Angeli della Morte (gli angeli sopra le tombe dei caduti). L'avventura come modella va avanti per un po', fino a che Arturo non le chiede di posare come sodomizzatrice di un virile maschietto a quattro zampe. A quel punto Dally decide di mollare il lavoro.
Nel frattempo ha reincontrato R. Wilshire Vibe che la coinvolge come attrice nella sua compagnia, nella quale fa rapidamente strada, per quanto la cosa non abbia alcun futuro. Il suo viaggio nel mondo della recitazione e della fama, la porta ad essere parecchio ricercata e adorata come accompagnatrice, facendola sentire di nuovo preda del gioco in cui si era infilata con la Principessa Spongiatosta.
Il suo più recente e assiduo ammiratore è Clive Courchmas, che dopo aver lasciato le consulenze circa le ferrovie turche, si è fatto un nome come specialista nel prestito finanziario, cosa che lo ha portato ad avere una certa dimestichezza nel traffico d'armi e in particolare con il magnate del campo Basil Zaharoff. Dally non disdegna il rapporto con Clive, soprattutto considerato il fatto che si limita al suo guardarla mentre si masturba, un'attività che diminuisce il suo sentimento di prostituzione.
Durante una festa Dally viene approcciata da Lew Basnight, che le racconta del TWIT e di come lui adesso agisca come free lance in ogni situazione che coinvolga l'Icosadiade. Lew chiede a Dally di lavorare come spia per i suoi committenti circa il rapporto di Clive con i tedeschi. La paga è buona e Dally non ci pensa due volte.
Purtroppo a un certo punto Clive scopre chi è la talpa nella sua organizzazione e sentendosi ferito nei suoi sentimenti che quasi chiama “amore”, se non fosse una parola sconveniente nei suoi circoli, decide di portare Dally a Costantinopoli in una trappola dal non ben specificato ma spiacevole esito. Dally non si accorge di essere stata scoperta e, quando si confronta con Lew, questi le dice semplicemente di stare attenta ma che il suo lavoro di informatrice a Costantinopoli potrebbe essere ancora più importante per Sua Maestà.
Dally parte per Costantinopoli con Clive a bordo di uno speciale vagone letto di proprietà di Zaharoff.

4.13
Clive Crouchmas deve abbandonare l'idea di vendere Dally a un harem considerato lo stato dei suoi contatti in Turchia (pessimo) e l'ascesa al potere dei bigotti Giovani Turchi. Il piano di riserva è quello di vendere Dally a Zaharoff in Ungheria.
Mentre l'Orient Express su cui si trova Dally è fermo a Szeged, in attesa di partire per Budapest, due ceffi ungheresi vogliono di rapire Dally per ricattare Zaharoff. Nello stesso momento in arrivo dalla Turchia dove lavorava come barman e dove ha salvato la vita alla persona sbagliata inimicandosi il CUP, Kit vede una damigella in pericolo sul treno di fronte al suo e, avendo dieci minuti per la coincidenza, decide di intervenire.
Quando Kit interviene e scopre di stare salvando Dahlia, comincia la passione: scendono dal treno intortando i due ceffi con un piccolo gioco di logica su chi invia chi a fare cosa su quale treno, e perdendo il treno per Parigi che Kit doveva agganciare, si ritrovano in Austria a vivere la propria passione. Kit non perde tempo ricordando a Dahlia che lui stava tornando a Venezia per mantenere la sua promessa (non esattamente vero, ma in guerra e in amore tutto è lecito), e Dally si scioglie in un brodo di giuggiole, sentendosi in colpa per come lei invece abbia dimenticato di aspettarlo.
In ogni caso il grande amore è dietro l'angolo, e la coppia decide di stare in luna di miele per un po'.

4.14
Frank è reduce da una battaglia presso Casas Grandes tra le forze di Madera e le forze federali, ferito e febbricitante in una chiesa dove sono ospitati tutti i feriti.
Mentre è lì incontra Stray al braccio di un certo Rodrigo, che sta scambiando per un prigioniero delle forze di Madera con gli ufficiali di Don Porfirio, in cambio di soldi. Il prigioniero si scopre essere Ewball Oust, il quale dopo alcuni giorni si innamora di Stray e prende con lei un treno a Juarez verso una città qualsiasi.
Nel frattempo altri personaggi del passato di Frank sono comparsi nella zona: Wren Provenance aiuta Frank a guarire mentre è in pausa dai lavori archelogici che sta conducendo nella zona, mentre lo sciamano indiano El Espinero diventa la guida spirituale di Frank, con le sue erbe, le sue letture di spini e i suoi hikuli (anche noto come peyote).
Wren e Frank hanno un ritorno di fiamma, e vivono per un periodo insieme, fino a che Wren finisce la stagione di lavoro a Casas Grandes prendendo un treno per tornare negli Stati Uniti, mentre Frank capisce che la sua strada lo porta altrove.

4.15
Reef, Yashmeen e Cyprian dopo aver girato per un po' arrivano alla stazione termale anarchica nascosta nei pirenei di Yz-les-Bains.
Tra i residenti incontrano Ratty McHugh, sua moglie e una segretaria dell'Ufficio dei servizi in cui lavorava che è diventata la terza componente del menage-a-trois. In realtà le due donne si conoscevano anche prima della fuga da Vienna, e partecipavano agli scontri di piazza come parte del movimento anarchico.
Inoltre a Yz-les-Bains trovano Coombs de Bottle che in seguito alla sua convinzione nell'aiutare gli anarchici inglesi a capire come non farsi male nel confezionare bombe è stato allontanato dai suoi incarichi con il Governo.
A Yz-les-Bains vige un regime totalmente anarchico cooperativo autogestito, sollevando alcuni dubbi nel trio sado-maso, secondo obiettivi simili a quelli dell'IWW (come nota Reef) e in parte come il TWIT (come nota Yashmeen non convincendo molti). Inoltre la discussione chiave è circa il ruolo delle donne nell'organizzazione politica, con Yashmeen e le due donne del menage McHugh convinte sostenitrici dell'emancipazione del proprio genere.
Il giorno dopo questa discussione Ratty condivide con il trio una mappa di cui la comunità è in possesso, in teoria del Congo Belga, ma interpretata da tutti come una mappa cifrata dei Balcani, e in particolari della Bosnia.
La mappa sembrerebbe dettagliare una linea di armi preparate per una eventuale guerra ancora in procinto di accadere, e Ratty chiede a Yashmeen, Cyprian e Reef di tornare in Bosnia per scovare la linea di mine a fosgene e disattivarle (attraverso i consigli chimici di De Bottle). Il motivo per cui la comunità anarchica di Ya-les-Bains vorrebbe intervenire per prevenire la Grande Guerra Europea è che una guerra di tale livello vanificherebbe ogni conquista che l'idea anarchica abbia conquistato nei cuori delle popolazioni europee e che a guadagnarci sarebbero solo le industrie e gli Stati Nazione, che dipendono in maniera determinante dall'idea di guerra.
Alla fine dalla decifrazione della mappa il gruppo intende che il luogo chiave di tutta la questione sarà la Tracia. Yashmeen decide di andarci nonostante sia incinta, Cyprian che aveva giurato di non tornare mai più nei Balcani si lascia convincere, Reef non vede una opzione migliore per fare bordello e quindi si aggrega.
La missione verrà accompagnata da una ulteriore missione, quella del professor Sleepcoat, in cerca del mistero che si cela dietro il passaggio dalle scale lidie alle scale frigie, sostenute dai culti Pitagorici che hanno dato forma alla cultura balcanica eredi dei culti orfici.
Durante il viaggio Yashmeen, Cyprian e Reef assistono a un ulteriore sviluppo del loro rapporto: per la prima volta Yashmeen ha un rapporto orale con Cyprian e anale con Reef, suggerendo che a letto non si può mai sapere cosa succeda, risvegliando in Reef la posssibilità che anche lui possa un giorno decidere di provare l'ebrezza di un rapporto anale. I tre diventano una sorta di unicuum, uniti e innamorati uno degli altri.
A Belgrado incontrano la crew del professor Sleepcoat e si addentrano nei Balcani. A Sofia si addentrano nei territori non urbani. Il canto di due pastori rievoca nel professore il mito di Orfeo ed Euridice, che si dice essere nato proprio in questi luoghi.
“Più tardi il professore continuava ad avere Orfeo in testa. “Non poteva credere alla forza del desiderio di Euridice di tornare a lui in vita. Doveva girarsi e guardare, solo per essere sicuro che lei ci fosse.”
“Tipica insicurezza maschile”, l'opinione di Yashmeen.
“Tipica avidità femminile per i soldi che salta fuori alla fine, è il modo in cui ho sempre letto l'insicurezza maschile”, l'opinione del contabile Gruntling.
“Su, ma è il Signore della Morte lui, per dio! Non c'entrano niente i soldi in questo caso!”
“I soldi c'entrano sempre, giovane donna”.”
Dopo mesi persi nei Balcani alla ricerca della linea di bombe al fosgene, Cyprian incontra il ragazzo bulgaro che aveva aiutato a fuggire da Salonicco, che li invita a restare a casa sua fino al parto di Yashmeen, in una tenuta dedita alla coltivazione di rose. Proprio nella valle Cyprian scopre da Gabrovo Slim che dei “tedeschi” stanno portando strani macchinari, e inizia a sospettare che il loro viaggio volga al termine. A questo punto il trio decide di fermarsi abbandonando il professor Sleepcoat al suo destino.
La figlia di Yashmeen, Reef e Cyprian nasce durante la raccolta delle rose e viene chiamata Ljublica e dimostra da subito una immensa curiosità nei confronti del mondo, una certa propensione ad accettare il ruolo di avventuriera e un apprezzamento del rumore delle esplosioni.
Intanto Cyprian e Reef passano giorni in cerca del campo minato austriaco che dovrebbe essere l'oggetto della loro ricerca, senza trovarlo. Fino a quando capita nella valle una delle unità RUSH motociclistiche fondate da Theign, ormai libere di operare come meglio credono in seguito all'assassinio di Theign da parte di Cyprian. Per ringraziarlo gli mostrano il cosiddetto Zabrameno, una installazione ormai non rivendicata da nessuno ma che continua a mantenere la sua rilevanza bellica, probabilmente l'obiettivo delle ricerche di Yashmeen, Cyprian e Reef.
Lo Zabrameno risulta essere sì basato sul fosgene, ma non dedicato a seminare gas velenoso in una vasta area, ma a produrre un muro di luce che semini il terrore in tutti i balcani, annullando per un istante il confortevole ricordo della notte e dell'oscurità.
Dopo la scoperta Reef e Cyprian decidono di non dire nulla a Yashmeen e di camuffare la notizia alla banda di Ratty, suggerendo alla loro amata di spostarsi per continuare la ricerca altrove, adesso che ha partorito.
Dopo ulteriore girovagare verso Est nei Balcani in direzione del Mar Nero, il trio arriva a un monastero sperduto in cui una setta derivata dai Bogomili decise di non unirsi alla Chiesa Romana nel 1650, mantenendo viva un'eresia manichea basata sui culti orfici e sugli insegnamenti di Pitagora. Cyprian ha una crisi mistica e decide di diventare monaco, mentre Reef e Yashmeen con la piccola Ljublica decidono di tornare verso Ovest, con l'unico mandato da parte di Cyprian di non andare in Albania.
Purtroppo durante il loro viaggio verso Ovest comincia l'offensiva greco/serbo/bulgara contro la Turchia, e la coppia con bambina si trova chiusa nei fronti orientale, meridionale e settentrionale. Cercano di spostarsi verso ovest schivando battaglie, proiettile e quant'altro, ma nonostante tutto rischiano di essere colpiti da mitragliatrici e bombardamenti. Nel giorno più brutto proprio mentre una cannonata cade di fianco alla casa dove si sono riparati, Ljublica si affaccia alla finestra con un grido di rabbia e il bombardamento cessa. Reef esce e recupera la mitragliatrice abbandonata e due mazzi di fiori per le sue donne, riempiendo di commozione Yashmeen come solo un cowboy sa fare.
Alla fine ovviamente Yashmeen, Reef e Ljublica si trovano obbligati ad entrare in Albania, l'unico luogo che tutti gli avevano detto di evitare, non per inospitalità della popolazione quanto per una sorta di rivoluzione in corso nel Nord contro i Turchi e dell'invasione greca nel Sud, con il netto risultato di un tutti contro tutti portato a termine attraverso cecchini sparso in tutto il territorio albanese.
“Yashmeen: “E' possibile che ci sia una strada asfaltata da qualche parte laggiù ma sicuramente ci porterà nel bel mezzo della guerra”.
“Vediamo… Inverno, monti dappertutto, zero mappe, gente che si spara dappertutto.”
“Sì, direi che il quadro è completo”.
“Perfetto. Facciamolo”.”
A questo punto la famigliola scende in territorio albanese, non prima di aver inviato cartoline un po' a chiunque potesse venire in loro aiuto una volta raggiunto l'Adriatico. A un certo punto nel tutti contro tutti di queste parti incrociano una banda di una mezza dozzina di irregolari albanesi. Reef gli scarica contro la mitragliatrice mormorando “Finalmente!”, mentre Yash spiega a Ljublica che quella è l'attività in cui suo padre dà il meglio di sé. Dopodiché più in giù sulla strada incontrano una squadra di greci e si salvano facendo gli gnorri. A un certo punto si riparano in una casa in cui Ljublica fa amicizia con un enorme pastore albanese (più orso che cane) che in realtà è il compagno di giochi di Pugnax, rivelando come i Chums of Chance stiano sorvegliando il destino della famigliola invisibilmente. Mentre Reef sta cercando qualcosa da mangiare intorno alla casa incontra tre pistoleri albanesi che litigano circa chi gli sparerà per primo: quando tutto sembra perduto da dietro una collina arriva Ramiz, l'albanese a cui Reef ha salvato la vita nel cantiere del tunnel del Sempione anni prima, che offre all'americano e alla sua famiglia ospitalità e rifugio.
Alla fine riescono a raggiungere l'Adriatico e a convincere un pescatore a portarli fino a Corfù. Qui si sistemano brevemente per riprendersi dal periodo di terribile vagabondaggio in territorio di guerra. Una mattina mentre Yashmeen e Ljublica camminano per la spianata di Corfù individuano nientemeno che Auberon Halfcourt, che dopo aver ricevuto la cartolina si è finto morto e ha disertato per andare a prendere sua figlia. Il tutto in compagnia di una donna, nient'altri che Umeki Tsurigane, che Auberon informa Yashmeen essergli stata presentata da Kit Traverse mentre quest'ultimo lavorava come barman a Costantinopoli.
La famiglia Halfcourt riunita a cena, il capitolo si conclude non prima che Auberon riveli a Yashmeen che cosa sia stato per lui Shambala: “Alla fine ho scoperto essere più una assenza che un obiettivo, più l'atto di lasciare il posto senza futuro dove ero finito che non la scoperta di un luogo”.

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E’ quello che ci siamo meritati

6 Marzo 2007 4 commenti

L'ennesima eliminazione con due pareggi. E' quello che ci siamo meritati. Quando prendi due gol da pollo all'andata in casa sbagliando 50 gol, e poi vai a giocare una partita di rimessa al Mestalla sbagliando 6 palle gol nette solo davanti al portiere, non si capisce con chi dovresti prenderla se non con te stesso. I nerazzurri dovrebbero imparare dalla Roma come si affronta una sfida che si deve vincere, chapeau.

Dulcis in fundo la rissa finale è uno spettacolo degno dei peggiori juve e milan, incazzati neri perché non li hanno lasciati vincere: mi è venuta subito in mente l'immagine di Nedved. Grazie ragazzi, perché così farete subire a noi tifosi mesi di sfottò e sberleffi. Adesso vedete almeno di non rincoglionirvi in campionato e riscattarvi come la squadra di campioni che dite di essere. Gli spagnoli sono i soliti rissosi pezzi di merda ed è dall'andata che provocano: la risposta migliore era fargli 10 gol.

Destino terribile quello di essere interisti e soffrire anche quando non ce n'è bisogno. 

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