Una volta terminato il nostro tour archeologico è arrivato il momento di parlare anche di altri aspetti più tradizionali di una vacanza: il mare, le spiagge e il turismo urbano. Abbiamo fatto due periodi di una settimana circa al mare: uno a Tulum e uno in Chiapas a Boca del Cielo; viceversa abbiamo visitato anche se abbastanza rapidamente diverse città di cui possiamo raccontare qui brevemente le impressioni che ne abbiamo tratto.
Città del Messico – La Capitale
Città del Messico è un posto complicato da affrontare. Digrigna i denti e ti guarda di sbieco, mostrandoti tutte le cose che potrebbero accadere. In realtà se resistete al primo giorno, siete pronti per starci quanto vi pare e piace. Il nostro primo giorno è stato abbastanza traumatico, ma poi ci siamo ripresi.
Una delle cose fondamentali è trovare una mappa che indichi in quali vie potete comprare che cosa: perché la città è praticamente divisa in settori: se vuoi roba elettrica devi andare in quella via, se vuoi uno shampoo in quell’altra. All’ostello Mundo Joven (in centrissimo, consigliato nonostante i prezzi un po’ più alti di quelli che potete trovare altrove) ne hanno e sono utilissime. Tanto a piedi girerete solo nell’arco di una decina di isolati intorno allo zócalo, per il resto userete metro e taxi.
Mexico DF (come è chiamata dai messicani) è piena di cose da fare e vedere: sicuramente imperdibili sono tutti i siti con i murales di Diego Rivera, in particolare la Secrétaria de Educación Pública, il Palacio Nacional e il Museo delle Belle Arti; se vi rimane tempo andate anche al Collegio de San Ildefonso e al Museo dei Murales di Diego Rivera (che in realtà ne contiene uno solo). Valgono tutti la pena, e vedere un paese che nei suoi palazzi più importanti ha murales che inneggiano alla rivoluzione e alla redistribuzione della terra, indicando preti, borghesi e nazisti come il nemico fa il suo bell’effetto, a prescindere dalla realtà politica attuale del Messico.
A parte questo, il Templo Mayor e il tour a Teotihuacán gironzolate un po’ per le strade e trovate voi cosa vi piace di questa città immensa. Noi ci siamo fatti un giro nei parchi e abbiamo fatto un salto alla Casa-Museo di Frida Kahlo (bellissima!), ma non al Museo di Arte Moderna dove ci sono molte sue opere.
Per mangiare nel DF avrete solo l’imbarazzo della scelta, ma noi ci sentiamo di consigliare per le vostre colazioni il Café El Popular, in Avenida 5 de Mayo: aperto 24 ore su 24, le sciure che ci lavorano vi rimpinzeranno di tutto quello che volete quando volete. Un posto con un’atmosfera veramente particolare.
Per dormire anche qui c’è l’imbarazzo della scelta: noi abbiamo pernottato all’Hotel Washington tra Avenida 5 de Mayo e Calle La Palma, economico, senza fronzoli, e letteralmente a mezzo minuto dallo zócalo. Ma francamente scegliete il posto che vi piace di più: per ambientarvi più facilmente l’ostello Mundo Joven è sicuramente più indicato (e ci trovate anche tre pc da cui connettervi gratis, anche se in teoria come non ospiti dovreste pagare, ma nessuno controlla :))
Tulum – Mare mare mare
A Tulum, sul Mar dei Caraibi, un’oretta a sud di Playa del Carmen, abbiamo passato una settimana stupenda, ospiti di un’amica che vive di tatuaggi da quelle parti e che ci ha consigliato tutti i posti migliori dove goderci mare, spiaggia e relax. Per arrivare a Tulum dovrete prendere un bus Mayab da Playa del Carmen (a cui potete arrivare direttamente in bus dall’aereoporto di Cancun o in aereo) che in un’oretta vi porterà sobbalzando alla cittadina di mare di Tulum. E’ un luogo turistico quindi non avrete difficoltà a trovare dove dormire, dove mangiare e via dicendo.
Per mangiare consigliamo vivissimamente: El Rincón Chiapaneco (proprio nella via di fronte al Wayfarer Hostel dove la nostra amica ha anche il suo negozio di tatuaggi “El Sagrado Corazon”) che fa delle aguas de fruta fantastiche e cibo messicano di ottima qualità a bassissimo prezzo (le due sciure cucinano a ciclo continuo tutto il giorno e preparano loro tutto a mano); El Capitán (sull’Avenida Tulum poco oltre la banca HSBC) per i piatti di pesce, gestito da una olandese trasferitasi a Tulum per sposarsi con un messicano; Tacos al Pastor per uno spuntino al volo da 10M$ che vi riempirà a puntino.
Per le serate andate al Pepenero, un localino simpatico gestito da un italiano (manco a dirlo quella nostrana è la comunità più rappresentata a Tulum) dove si beve bene e ci si rilassa.
Per quanto riguarda il mare il consiglio è facile: prendete un taxi e chiedetegli di andare alla Playa Santa Fé (costerà circa 45M$) e arriverete a una spiaggia di sabbia bianca che non si scalda con il sole di fronte a un mare cristallino e con a disposizione un po’ di palme sotto le quali cercare rifugio durante tutto il giorno. Anche se state sotto la palma, mettetevi la protezione solare, perché il sole picchia veramente forte sempre. Se volete per raggiungere la Playa Mar Caribe (200m prima di Santa Fé) potete prendere un autobus che parte dalla strada dietro il Wayfarer Hostel a 10M$: ce n’è uno alle 9.00, uno alle 12.00 e uno alle 17.00 che ritorna dalla spiaggia a Tulum la sera. E’ il mezzo migliore per tornare, dato che a quell’ora sarete belli cotti.
Se vi è possibile fate una gita di un giorno (anche con un taxi, ma vi costerà 200-300M$) fino a Xcacel-Xcacelito: è una riserva naturale a nord di Tulum, subito dopo l’entrata per il parco acquatico di Xel-Ha, dove vanno a depositare le uova le tartarughe marine. Si pagano 10M$ per entrare. La spiaggia è incredibile, la barriera corallina è a solo una 50ina di metri dalla costa (portatevi maschera e pinne!), e a 20 metri dalla spiaggia potrete fare un rinfrescante tuffo in un piccolo cenote (un laghetto di acqua dolce che emerge in mezzo alla selva dal terreno calcareo della zona). Impagabile!
Valladolid – Una cittadina neocoloniale
A Valladolid siamo passati di sfuggita in transito tra un sito archeologico e un altro, ma ci ha dato l’impressione di una cittadina molto piccola e per questo molto vivibile, anche se magari solo per una nottata o due. Le sue vie costellate di case neocoloniali e la sua piazza centrale vivace sono state una boccata d’aria fresca tra tragitti in bus e minivan infiniti nel tour de force che ci ha portato in 48 ore a visitare tutta la Ruta Puuc, Uxmal, Valladolid, Mérida, Palenque e infine giungere in Chiapas. Vivamente consigliata come tappa d’alleggerimento.
Mérida – Un posto di merda
Una città sordida, con nessuna attrattiva se non quella di fare da base per qualche escursione archeologica. Ci abbiamo passato meno di 48 ore ma sono state pure troppe. Consigliato prendere albergo vicino alla stazione degli autobus (sia CAME che TAME) così da non dover fare troppa strada e minimizzare il rapporto con la città. Ergo su questa tappa non saprei cos’altro dirvi.
San Cristóbal de las Casas – Chiapas
La cittadina nel cuore del Chiapas, famosa per essere stata uno dei centri abitati da cui l’EZLN hanno lanciato l’insurrezione contro il governo messicano nel 1994, è un posto delizioso dove rilassarsi qualche giorno. Abituati al turismo zapatista i posti dove mangiare bene e dove dormire non mancano, e la sensazione è quella di trovarsi in un posto molto facile dove spendere tempo (e denaro volendo). Il mercato intorno a plaza Santo Domingo ospita qualsiasi tipo di bancarella e vi permetterà di mangiare per pochissimi pesos, mentre se volete gustarvi ottimi piatti in un luogo dove molti dei soldi finiscono alle comunità zapatiste non potete perdervi il TierrAdentro (occhio che il cibo NON finanzia le comunità, ma gli acquisti nei negozietti all’interno del ristorante sì) su Real de Guadalupe, una delle due vie pedonali del centro. Se invece volete comprare prodotti di artigianato che finanzino le comunità, andate alla tienda de Nemi Zapata (sempre sul medesimo andador).
E’ molto facile capire perché molte persone decidano di fermarsi a vivere in Chiapas: dalla disponibilità degli abitanti, alla facilità con cui ci si ambienta, tutto concorre a permettervi di godervi un ottimo relax urbano. Cosa non altrettanto facile in tutto il Messico (come avrete potuto dedurre da ciò che ho scritto di altre città).
Boca del Cielo – Oceano Pacifico
Boca del Cielo è un pezzetto di paradiso sulla costa del Chiapas: per arrivarci dovete guadare in autobus fino a Tonalà (eventualmente cercate un autobus che va a Tuztla Gutierrez e da lì troverete svariati autobus per Tonalà), prendere un taxi fino alla “base” dei collettivi e da lì prendere un taxi collettivo per Boca del Cielo (25M$). Infine prendere una lancia e farvi portare al di là della laguna fino alla penisola che si affaccia sull’Oceano Pacifico (100M$).
Il posto è fantastico: isolato, calmo, tranquillo. Noi siamo stati nelle capanne più civilizzate ma ci sono soluzioni per tutti i gusti e tutte le tasche. Alla Luna troverete cabañas attrezzate come stanze d’albergo, ottima cucina, un conto aperto che salderete alla fine della permanenza e una baretto sulla spiaggia del Pacifico (incredibile!) che al momento era gestito da Eugenio un cuoco/fotografo che vive a Fuerteventura e che ci ha preparato la migliore cenetta fusion della nostra vita (fino ad ora). I ragazzi che lavorano con Federico (il proprietario italiano insieme alla compagna Annabelle) sono fantastici: da Oda (il futuro calciatore e attuale factotum) a Porfirio detto “L’iguana” che vi porterà in giro per le mangrovie e i canali che ospitano decine e decine di uccelli. Caldamente consigliato, ma occhio che dopo 3-4 giorni di dolce far niente se non siete in gruppo o attrezzati con svaghi autoprodotti vi potreste annoiare!
Oaxaca – La città di Mezzo
Oaxaca è una città fantastica: aperta, disponibile, piena di vita e dove ti viene solo voglia di stare in giro a cazzeggiare e a conoscerla per tutto il tempo che vi trascorri. Se cercate monumenti e musei non perdetevi la Iglesia de Santo Domingo e la Basilica de la Soledad, ma soprattutto il Museo de las Culturas che è semplicemente stupendo; il Palacio e il Museo del Palacio invece non valgono la pena, soprattutto se avete visto i murales di Diego Rivera nel DF (incomparabili con quelli di Oaxaca). Se invece preferite il leisure, non avrete che l’imbarazzo della scelta: per mangiare il Mercado 20 Noviembre o la Centrale de Abasto sono irrinunciabili, ma ovunque si mangia bene (anche se non necessariamente a poco prezzo, soprattutto nei ristoranti del centro storico, ottimi però). Per la colazione e per trascorrere serate e pomeriggi il consiglio è obbligatorio: Café Los Cuiles, ma soprattutto il Café Brújula su Avenida Garcia Vigil, dove potrete bere il miglior caffé di Oaxaca. Se invece siete appassionati di shopping Oaxaca potrebbe essere la vostra fine dato che tra mercati, bancarelle, ambulanti, laboratori e cooperative di artesanías potete passare giornate intere.
Per dormire il consiglio è quello di arrivare in centro e spulciarvi i posti: ce ne sono uno ogni 50 metri, per tutti i gusti e per tutte le tasche. Noi siamo stati nello spartano e piacevole Hostel El Chapulín per 320M$ la doppia (ma anche con 280M$ per un letto solo in due avremmo potuto farcela). Se passate in Mexico, non perdetevi Oaxaca (e mi dicono anche il resto dello stato si conformi all’elevata qualità della vita turistica della capitale).
Onestamente se avete la possibilità di fermarvi qualche giorno fatevi un paio di gite fuori porta: sicuramente una mattinata per Monte Albán non è sprecata, mentre un paio d’ore per andare fino a Santa Maria del Tule a vedere l’albero più grande del mondo (un cipresso di Montezuma) è un piacevole passatempo. Noi non abbiamo avuto modo ma una terza gita consigliata da tutti è quella a Mitla. Per andare a El Tule o a Mitla il modo più facile è quello di raggiungere la Central De Abasto (un mercato popolare grande quattro isolati in cui potete trovare di tutto) e da lì prendere un taxi collettivo per pochi pesos. E’ un avventura, ma non ve ne pentirete.
Conclusioni
Le nostre vacanze in Messico sono state favolose. Ci siamo divertiti, abbiamo visto un sacco di luoghi interessantissimi e abbiamo speso poco: nell’ordine dei 1000 euro a testa escluso il viaggio in aereo, ma inclusi tutti i regali che ci siamo comprati e che abbiamo comprato per le persone a cui teniamo. Abbiamo visto sicuramente una piccolissima parte di un paese immenso, ma pensiamo che ci sia bastato per avere una buona idea dei messicani e delle culture che abbiamo incontrato. Se ne avete la possibilità è certamente un viaggio consigliato. Alla prossima.