Mamma li Turchi – parte prima
Il viaggio in Turchia non mi ha stimolato allo stesso modo la grafomania come quello in Cina. Non perché la Turchia non sia un paese bellissimo che vale assolutamente la pena di visitare, quanto perché il viaggio in Cina lo aspettavo da 15 anni, mentre quello in Turchia no. E soprattutto la sensazione che la Cina si conosca molto meno della Turchia. In ogni caso ho intenzione di fare una serie di post in cui darvi delle dritte se vi capita di scegliere l’Anatolia come meta di un vostro viaggio, tanto per dare una mano e condividere l’esperienza molto positiva fatta da me e blanca.
Uno o più primi post saranno generali e cercheranno di darvi delle dritte per orientarvi, mentre quelli seguenti dovrebbero entrare nel dettagli di alcuni luoghi della Turchia che abbiamo visitato. Spero che al di là di tutto quello che scrivo sia utile o interessante per chi lo leggerà su questo blog malfamato 🙂
LINGUA, DENARI, PERSONE
Il turco non c’entra un cazzo con nessuna lingua che conoscete. Mettetevi l’anima in pace (io ne parlo 4 e due mezzi, quindi penso di avere titolo ad affermarlo :). Non si capisce una fava, neanche di striscio. In compenso i turchi sono super disponibili e raramente ci è capitato di aver bisogno di una mano e di non trovare qualcuno che si è fatto un culo a capanna per aiutarci: dal barista che ha setacciato i giornali per due giorni per trovare il canale dove facevano vedere la supercoppa, a Sonher della Ideal Pension che ci ha aiutato quando blanca è stata male, fino ad arrivare a persone mai più viste che per strada non hanno mai fatto mancare gentilezza. Capiamoci, gli stronzi ci sono come in ogni luogo, ma io li ho trovati più rari in Turchia che in Italia 🙂
In ogni caso i turchi con gli stranieri fanno come gli italiani: gli parlano dieci minuti in turco come se dovessero capirlo per forza, poi quando gli dici che non capisci, ti ripetono tutti i dieci minuti gridando, come se alzando il volume il turco diventasse più intelleggibile per un italiano. Il top è stata una discussione che ho visto al Gran Bazar di Istanbul tra una sciura italiana (romana) e un commerciante turco che parlavano rigorosamente in romanesco e turco stretto, gridando sempre più forte per farsi capire: alla fine la sciura se n’è andata con mille pacchettini quindi presumo che attraverso vie misteriose si siano intesi perfettamente.
Il mio consiglio è di prendervi sia un bel frasario che un dizionario di italiano-turco, nonché di imparare come si pronunciano le 26 lettere dell’alfabeto e alcuni vocaboli fondamentali: numeri, grazie, prego, buon giorno, le ore, qualche cibo, le domande fondamentali (quanto costa? ne kadar?). Il resto lo apprenderete facilmente lì se ne avrete voglia. In quasi tutti i posti tranne istanbul pochissime persone parleranno inglese (manco qualche parola) e quindi vi conviene sapervi arrangiare con gesti, figure e buona volontà.
I turchi comunque hanno sempre voglia di chiacchierare, soprattutto di politica (paese non ancora nel baratro della decadenza come il nostro), e la mia sensazione è che la Turchia si un posto in cui la gente ha ancora molte possibilità di crescere e di scoprire, di elaborare e di discutere, al contrario del Bel Paese dove meno si parla di cose interessanti e meglio è, dato che avere un’opinione è ormai l’unico lusso che tutti hanno ma di cui nessuno si preoccupa.
Per quanto riguarda i soldi potete prelevare dappertutto e talvolta anche in euro: ovunque accettano anche gli euro come pagamento, senza lucrarci troppo, ma il resto di solito è in lire. La lira turca sta a mezzo euro più o meno (2009), ma subisce una costante e forte svalutazione, quindi informatevi prima.
TRENI, BUS, AEREI
Dopo i soldi, gli spostamenti da/per la Turchia e all’interno del Paese.
Per arrivare in Turchia avete mille possibilità in termini di aereo e non ci sentiamo di raccomandarne nessuna: a me hanno perso per finta il bagaglio all’andata (in realtà si erano solo dimenticati di metterlo sul nastro e lo hanno visto buttato in mezzo al magazzino dopo un’ora di scleri con la tipa dell’aereoporto), e perso uno degli zaini per davvero al ritorno (il tizio a Malpensa sosteneva che da Istanbul ne perdono 70 alla settimana!). La Turkish però durante il volo è stata ottima, mentre di Alitalia non mi fido manco dipinto. Insomma: volare in Turchia è come volare ovunque, un terno al lotto 🙂
Per quanto riguarda gli spostamenti interni i turchi usano soprattutto i pullman: ogni città ha uno o più otogar (stazioni degli autobus) raggiungibili di solito con minibus, navette o taxi abbastanza semplicemente; in ogni città troverete milioni di agenzie di autobus, ma i costi sono abbastanza uniformati. Quello che posso fare è dirvi le mie esperienze con alcune compagnie e quindi evitarvi alcuni pacchi.
Noi ne abbiamo provate diverse (Istanbul-Pergamo con Metro, 7 ore, 60 TL; Pergamo-Selçuk con Metro, 3 ore, 20 TL; Selçuk-Antalya con Pamukkale, 9 ore, 35 TL; Fethiye-Goreme con la Goreme Qualcosa, 12 ore, 60 TL; Goreme-Diyarbakir con la Star Batman di merda, 14 ore, 60 TL) e la differenza è tanta: i turchi principalmente basano la differenza su quante cazzate ti distribuiscono durante il viaggio, ma per noi è un po’ diverso. La Metro secondo i turchi è una compagni di scarsa qualità perché in effetti è molto estesa sul territorio, con autobus confortevoli e moltissime possibilità, ma il servizio è abbastanza scarno (solo té o caffé e ogni 2-3 ore): secondo me è una soluzione buona per viaggiare sicuri di non prendere gravi inculate, una sorta di garanzia data dalla dimensione della compagnia. Sicuramente la migliore con cui abbiamo viaggiato è stata la Pamukkale, una compagnia nuova tutto sommato e che si prodiga in minchiate ogni mezz’ora, con autobus abbastanza comodi e stewart attenti. La via di mezzo è stata la compagnia di Goreme. L’esperienza più traumatica invece con la Star Batman, se potete evitarla, fatelo con tutto il cuore, brutte merde che non sono altro: viaggio di 14 ore, con solo una sosta prevista per bisogni e spuntini (pensate voi a tenere 4 bambini per sei ore chiusi in un autobus senza possibilità di andare in bagno); a metà del viaggio, nell’unica tappa intermedia, bagagli scaricati a caso in mezzo alla strada (il mio l’ho dovuto aspettare 5 ore all’otogar di Diyarbakir, e solo perché un altro viaggiatore si è fatto la sbatta di andare a Malatya e segnalare a una agenzia che uno zaino in più era stato abbandonato in mezzo al nulla, nonostante avesse l’etichetta con il mio numero di posto e la destinazione, ho potuto recuperarlo; la compagnia non mi ha pagato nemmeno il çay che ho preso mentre aspettavo lo zaino, assurdo); un solo steward che pareva ti facesse un favore a risponderti (se lo reincontro faccio quello che volevo fare al primo minuto, infilarlo in un cestino della spazza e dargli fuoco). Una merda: se potessi fargli saltare la sede, non aspetterei altro.
Nonostante questa disavventura i viaggi in autobus sono abbastanza comodi, soprattutto se fatti notte tempo, e fanno risparmiare un sacco di notti in albergo!
Gli aerei interni sono piuttosto economici e collegano quasi tutti gli aeroporti principali con Ankara e Istanbul. Se dovete fare spostamenti di più di 10-12 ore, consiglio vivamente la scelta dell’aereo. Prenotandolo per tempo spenderete 100-120 TL a testa per passare da un lato all’altro della turchia con la Turkish (Turk Hava Yollari 🙂
FOOD & DRINK
Il cibo in Turchia è fantastico, anche se dopo un po’ non ne potrete più di carne: non fraintendete, non è che non abbiano frutta e verdura, di cui anzi si nutrono in abbondanza, ma è che quasi tutti i piatti unici contengono almeno un po’ di carne. Tutto sommato mangiare in Turchia è ancora molto economico e noi abbiamo speso una media di 20/25 TL (10-12 euro) in due per mangiare fuori in trattorie, ristoranti e similia. Se vi accontentate di baracchini, gozleme (piadine buonissime) e vaccate simili probabilmente potete anche scendere. Ovviamente nei grandi centri e nei luoghi più turistici rischiate di spendere più di così. Però il punto è sempre lo stesso: guardarsi intorno e scegliere con cura.
Di solito la colazione tipica turca prevede pomodori, cetrioli, uovo sodo, miele, yogurt, formaggino salato, pane, olive, anguria, té o caffè. In molte pensioni potete consumare anche una colazione più italiana con marmellata e burro, ma non ovunque. IN ogni caso grandi mangiate.
Ricordate che di solito ai ristoranti non si paga il coperto e quando vi sedete il pane o la pita ve la piazzano davanti agli occhi insieme a un insalatina di pomodori, cetrioli e cipolle.
Sui piatti tipici potremmo spenderci ore e ore, ma cerco di farvi un riassuntino giusto per orientarvi sui menu che di solito però sono perfettamente illustrati: sis kebab è uno spiedino di carne bovina; tavuk sis è lo spiedino di pollo; adana kebab è uno spiedino di carne macinata piccante che vi infileranno ovunque; patlicani (pronuncia patlegiane) sono le melanzane; çorba (pron. ciorba) sono le zuppe buonissime in particolare di lenticchie o di pomodori; yaprak sarma o yaprak dolmasi sono le foglie di vite ripiene di riso speziato ottime come antipasto; peynar o kasarli indicano rispettivamente formaggio e qualcosa al formaggio; dolmasi vuol dire ripieno (biber dolmasi sono i peperoni ripieni disumani che troverete ovunque).
In ogni luogo troverete piatti tipici che in alcuni casi si assomigliano molto, ma in molti altri casi sono imperdibili: nella parte dedicata ai luoghi cercherà di consigliarvi 🙂
Sulle bibite: l’acqua in bottiglietta costa 0.5 TL nei posti onesti, in bottigliona 1-1.5 TL nei posti onesti; le bibite vanno dalle 2.5 TL in su e tra l’altro consiglio vivamente la lemonade o il visne nektar (succo di ciliegia) dolce ma buonerrimo; inoltre quando mangiate piccante (cioé sempre praticamente) potreste gustarsi l’ayran, uno yogurt molto liquido usato come bibita a tavola; la birra Efes è a bassa gradazione e mi dicono molto piacevole, mentre il vino non ha molti estimatori in turchia, tranne che in alcune zone. Essendo astemio evito commenti 🙂
DORMIRE
Pernottare in TUrchia non è un problema, anche nei posti più remoti. Se viaggiate soli è ancora molto economico (diciamo intorno ai 10-15 TL per notte in dormitorio, ovvero 5-8 euro, inclusa la colazione), mentre se viaggiate in due può essere un filo più costoso (noi abbiamo fatto tutto con un budget di 60 TL per notte inclusa la colazione, ovvero 30 euro, sforandolo solo in due occasioni nell’arco di un mese più per fretta nostra che per assenza di possibilità). Non vi fate rapinare: se il prezzo per una doppia CON bagno in stanza è più di 30 euro l’albergo deve assomigliare a un tre stelle italiano, altrimenti vi stanno fottendo e potete legittimamente tirare sul prezzo. Prima di prendere una stanza (a meno di aver avuto referenze da altri) controllate bene che le lenzuola siano pulite e che il bagno non sia una merda, perché sono queste le due facilities che vi faranno dormire sereni. Tranne un paio di occasioni noi siamo capitati abbastanza bene, dormendo sereni, facendo un ottima colazione e potendoci lavare senza ansie (più per blanca che per me che sono fondamentalmente un mancato punkabbestia).
GITE E TURISMO
Forse l’aspetto in cui la Turchia è diventata costosissima e poco "simpatica" è quello dei costi di escursioni e attrazioni: hanno preso un po’ la moda cinese per cui per vedere ogni sassetto con un minimo valore storico bisogna pagare 5 euro. Addirittura molte spiagge con la scusa della presenza di due o tre muri d’epoca valgono il biglietto di ingresso (magari non esoso, ma inevitabile). I biglietti per i siti archeologici variano dai 15 alle 30 TL, spesso con un sovrapprezzo per porzioni più o meno fighe all’interno del sito stesso (es: l’harem all’interno del Palazzo Topkapi, la chiesa meglio conservata del Museo Aperto di Goreme in Cappadocia, le case a terrazza di Efeso). In quasi tutti i casi vale la pena, però è veramente irritante questo attaccamento speculativo, soprattutto se si considera che la cura con cui vengono organizzati i siti non è sempre (anzi quasi mai a dire il vero) di livello tale da giustificare un biglietto di ingresso alto. Alcuni siti fanno eccezione (l’ultimo in ordine di tempo Ani, l’antica capitale armena nei pressi di Kars che paradossalmente è costata solo 5 TL), ma in generale tra i saccheggi subiti e lo stato di semiabbandono il grosso del lavoro dovranno farlo la vostra fantasia, il paesaggio generale, e la documentazione che vi sarete preparati per tempo sui siti. Anche qui, non fraintendete: i siti sono bellissimi, ma potrebbero essere incredibili con un minimo di cura e di savoir-faire. Alcuni infatti lo sono.
Spesso vi verranno proposte gite e day-trip: pensateci bene. Andare e tornare da un singolo posto è sempre semplice e vale la pena gestirvelo da voi; andare e tornare da 5 posti è sempre un bordello e se vi offrono un tour organizzato (magari con una guida) è una buona idea sfruttare l’occasione. D’altronde fare il turista tipico per un paio di giorni durante una vacanza di un mese non lederà certo il vostro orgoglio di uomini e donne di mondo 🙂
Ricordatevi però di chiedere sempre dettagli su itinerario, cose incluse e non nel costo della gita, e soprattutto un contatto con cui lamentarvi nel caso le cose andassero storte e a cui chiedere indietro parte del denaro se necessario (sarà durissima, ma potrebbe anche accadere). Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, però anche lì dovrete essere dei buoni giudici delle persone che incontrate per capire se stanno cercando di fottervi. A noi è andata bene e devo dire che non mi posso lamentare dell’onestà e della disponibilità dei turchi in generale.
Direi che per questa prima parte ho scritto abbastanza. Attendetevi altre puntate per dettagliarvi i luoghi che abbiamo visitato con pro, contro, suggerimenti e trucchetti 🙂