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Archivio per la categoria ‘spalti e madonne’

Cinismo e culo compensano il solito passivo di rimpalli

23 Ottobre 2007 Commenti chiusi

A Mosca, sul campo sintetico su cui ci ospita il CSKA, l'Inter disputa una partita cinica e con una botta di culo a forma di zolla che consente di portare a casa i tre punti. In compenso il solito numero esoso di rimpalli sfigati ci nega un risultato più tondo che sarebbe stato anche abbastanza meritato.

I primi 30 minuti scendiamo in campo molli e al 17esimo Vieira, appena rientrato si infortuna di nuovo. Per un giocatore che costa 5 milioni di euro l'anno è veramente uno scandalo il fatto che non sia riuscito a fare più di 100 minuti con la nostra maglia negli ultimi dieci mesi. Figo per compensare con un entrataccia mette fuori gioco il miglior difensore del CSKA, beccandosi un innocuo giallo. Dal 30esimo del primo tempo cominciamo ad aggredire il pallone e a macinare gioco, rimediando svariate occasioni per bilanciare il gol che Jo insacca splendidamente su una marcatura di Cordoba chiaramente in serata no.

Il gol non arriva ma nel secondo tempo Crespo fa capire di aver studiato le nuove regole del fuorigioco e insacca un gol alla Trezeguet nel derby. Samuel dopo poco raddoppia incornando sulla zolla esatta per il rimbalzo maligno che tradisce il portiere. Potremmo arrotondare due volte con Cruz, due con Ibra, due con Stankovic, ma la maledizione del rimpallo ci perseguita. Se ci fosse stato Inzaghi nell'Inter, col culo che ha finiva 8 a 1. 

Dietro siamo un po' lenti ma non soffriamo più di tanto. A centrocampo il cambio in corsa di Vieira con uno Stankovic che non doveva neanche andare in panchina ci costringe a un adattamento in corsa che paghiamo con scarso gioco per una buona mezz'ora. Davanti non ci sono problemi: Crespo c'è e coi suoi movimenti vale oro, creando spazi inconcepibili altrimenti; Cruz è un po' opaco e gli manca la zampata, ma va bene anche così; Ibra è in serata "giochicchio ma alla fine non concludo un cazzo", almeno fino a quando si innervosisce quasi insaccandola e creando assist a ripetizione.

Siamo primi nel girone. Direi che per ora tutto bene. 

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Vincere senza meritare, a volte va bene anche così

21 Ottobre 2007 1 commento

Oggi a Reggio Calabria ci stava un pareggio, ma recuperiamo i due punti che ci sono stati saccheggiati a Livorno a spese di una squadra allo sbando come la Reggina. I calabresi ci mettono quantità e il gioco muore sotto l'acqua e le condizioni del terreno di gioco, gli interisti ci mettono un po' di svagatezza e la sicurezza della propria superiorità, anche troppa. Come già detto l'anno scorso, in altri anni partite come queste le perdevamo al 92' anziché vincerle rischiando di straripare tra l'80esimo e il 90esimo.

Dietro Toldo fa numeri che sembrava aver dimenticato da tempo. Maicon si dimostra il pezzo più importante della nostra difesa, con una capacità di spinta che ricorda il miglior Facchetti (solo la fascia è quella sbagliata :). Maxwell fa finalmente una partita degna di questo nome, mentre Cordoba e Chivu non si capiscono. Tutti i pericoli nascono da errori del centrale rumeno, che delude molto.

A centrocampo buona notizia il rientro di Vieira, che ancora ha bisogno di mettere minuti nelle gambe ma che già fa cambiare faccia al reparto. Cambiasso sta crescendo a vista d'occhio, mentre Cesar fa la prima partita anonima della stagione. Figo accusa il terreno pesante, ma compensa con i tocchi magici. Io l'avrei risparmiato di più. Zanetti entra nella ripresa a dare stabilità. Un po' più di aggressività in più e minor leggerezza nei tocchi darebbero meno patemi ai tifosi.

Davanti Adriano un po' si rivede, ma mica troppo, mentre Cruz accusa il terreno. Quando ha la palla giusta ci prova sempre e quasi ci riesce. Suazo ha troppa fame di gol e rischia di provare a tirare anche quando l'appoggio è più intelligente come soluzione. Ibra entra e prende le redini della squadra. Prende un giallo inutile, ma il suo atteggiamento dimostra che si sente e viene visto come un leader, e che il gruppo è compatto e solido. Ottimo segnale. Il giallo si dimenticherà.

Bene così, primo ostacolo del tour de force verso la juve saltato senza errori.

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Dieci minuti, non di più

7 Ottobre 2007 6 commenti

Innanzitutto è importante fare i complimenti all'Osservatorio per la Sicurezza, alle forze dell'ordine, alla Prefettura, e in ultimo alla società Inter e ai suoi stewart: il pasticcio combinato sugli spalti è la più lampante dimostrazione dell'incapacità di chi vorrebbe o dovrebbe governare il calcio e la sicurezza cittadina (e non solo). L'Osservatorio e la Prefettura vietano la trasferta: il settore ospiti è chiuso e prendere un biglietto è un'impresa, ma di napoletani ce ne sono molti comunque sparsi in tutto lo stadio. Quelli al secondo anello blu vengono concentrati dagli stewart al posto dell'Inter Club Rho, delimitati solo da una esile fila di gente con le giacchette giallo fluorescente: così di fatto il settore ospiti è spostato a stretto contatto con la tifoseria nerazzurra, ed è solo un miracolo che non succeda il panico. In compenso dopo il gol del Napoli in tutto lo stadio si scatenano risse di ogni tipo, e la celere entra in curva sud seminando il panico istantaneo e l'accalcarsi della gente sulle uscite. Se tutti questi geni cercavano un modo per rischiare una tragedia, ci sono andati molto vicini. Fanculo al decreto Amato e a chi gestisce l'ordine pubblico senza nessuna idea di come farlo decentemente.

Il Napoli ha dieci minuti  per giocare a calcio, o la cosa più simile al calcio che gli riesce di giocare: Lavezzi è uno dei pochi in serie A a riuscire a saltare Cambiasso-Samuel e un terzo nerazzurro a scelta, mentre Hamsik non sfigure. Il resto del Napoli è di una categoria diversa rispetto all'armata interista. Tra il decimo e il quarantesimo l'Inter è irrefrenabile: dietro Samuel e Cordoba sono iinvalicabili, Zanetti e Chivu chiudono e ripartono con precisione. Cambiasso distribuisce centinaia di palloni anche se Stankovic ancora non ha nulla da dare a parte la grinta (e l'assist per il 2-0), Cesar duetta con Chivu, mentre Figo in serata di grazia palleggia ad altissimo livello con Ibra. A Cruz il compito di finalizzare: ne fa due e ne mangia uno, il più facile. Ibra spara in faccia a Iezzo il potenziale 4-0. 

Nel secondo tempo amministriamo e Maxwell rileva Chivu, migliorando il duetto con Cesar, ma mostrando ancora imbarazzanti lacune in fase difensiva. Burdisso vertice basso del rombo gioca alla Dacourt, e Suazo che sostituisce Cruz non riesce a sbloccarsi, anche se ha tre grandissime occasioni (di cui una da un delizioso gioco aereo tra Ibra e Figo che sarebbe da riguardare negli annali del calcio) e subisce tre falli di cui uno da rosso diretto trasformati da Rosetti in pessima forma nel secondo tempo in due gialli scarsi.

In ogni caso la sostanza è: l'Inter è in gran forma e si vede, abbiamo due punti più dello scorso anno a questo punto (fare meglio dell'anno scorso non è mica una cosa banale), siamo primi in classifica e con una sconfitta in meno in Champions. Volere di più sarebbe francamente esoso: adesso che abbiamo scollinato settembre pensiamo di poterci aspettare il massimo.

 

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Sicurezza, controllo e forma

2 Ottobre 2007 6 commenti

 

L'Inter ha ritrovato la sua forma migliore e in campo si vede. Giochiamo un tempo e Ibra in stato di forma pressoché ultraterreno rompe il ghiaccio in Europa con una doppietta. Il secondo tempo lo dedichiamo ad amministrare la gara anche in 10 uomini. La vera nota stonata è come al solito l'arbitraggio indegno di una partita del torneo più importante d'Europa: non vede un rigore per parte, ammonisce due volte Chivu su due falli fatti e Samuel al primo, mentre gli olandesi fanno quello che vogliono. Assurdo che non si possa intervenire per evitare che gente del genere falsi partite più importanti.

Nel settore arretrato fila tutto liscio: Julio Cesar si dimostra insieme a Samuel e Ibra il nostro uomo più in forma, e rende onore a coloro che hanno sostenuto quest'estate di non pensare neanche lontanamente a sostituirlo con Gigi Buffon anche considerato il costo disumano dell'operazione. Maxwell mostra ancora qualche incertezza ma cresce in fase offensiva, mentre Zanetti presumo sia parente di Cristopher Lambert e del suo Highlander. Al centro Chivu mostra di essere un ottimo acquisto, e Cambiasso dopo l'espulsione del rumeno mostra che possiamo schierarlo dove ci pare ora che sta  ritrovando la forma. Samuel è in stato di grazia: quando lo si vede andare a pressare il centrale avversario capisci che può succedere di tutto.

A centrocampo Figo fa una partita dignitosa e Cambiasso si ritrova. Solari fa grandi giocate e poi le butta nel cesso: mistero della fede. Un esempio: parte dalla difesa, scarta mezzo PSV poi deve solo appoggiarla a uno a scelta tra Figo, Suazo e Ibra e invece si ferma e si incarta su se stesso. Mah. Stankovic è un fantasma che non si capisce perché stia in campo. Ovazione per l'esordio in Champions di Bolzoni!! 🙂

Davanti Ibra è semplicemente inumano, un extraterrestre che vale il prezzo del biglietto allo stadio. Il suo secondo gol nessuno si sarebbe neanche immaginato di provare a farlo. Lui invece l'ha messa nel sacco. Per non parlare della colla che distribuisce su scarpe, spalle, testa e petto, dai quali la palla non si allontana mai, neanche volendo. Crespo c'è anche se non è ancora al top, e manca di un soffio il tre a zero. Quando una palla vaga in aria lui non manca mai. Suazo ha finalmente fatto vedere degli scatti e dei movimenti degni del suo acquisto, ma di strada da fare ce n'è ancora molta.

In questo momento abbiamo già fatto meglio dell'anno scorso. E scusate ma non era mica facile. Peccato io debba perdere la voce contro stronzi greci con la casacca gialla e la voglia di rompere le palle solo a una squadra con la maglia a strisce nere e azzurre.  

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V’avemo purgato ancora

30 Settembre 2007 5 commenti

Quando leggo la formazione provo quello che hanno provato tutti gli interisti: terrore cieco. "Ecco Mancini si è cacato sotto un'altra volta, speriamo bene". In realtà la grande differenza è che questa volta i giocatori fanno quello che Mancini ha detto, sostanzialmente pressando bene a centrocampo e non facendo scendere in maniera incontrastata i laterali e i centrocampisti della Roma. La mossa funziona e la Roma non riesce a fare i dai e vai che contraddistinguono il suo gioco, mentre l'Inter aspetta come il drago che è la sua mascotte. 

Quando in contropiede Cesar si mangia il gol e Ibra incorna costringendo Giuly a fare l'errore di fermare la palla con la mano. Roma in dieci e rigore. Ibra quasi lo sbaglia (io non glieli farei tirare i rigori), ma siamo uno a zero. La Roma reagisce di orgoglio, ma alla forza fisica si somma quella psicologica e dilaghiamo. Crespo segna un gol da antologia e Cruz mette un sinistro sapidissimo in fondo al sacco. Il gol di Cordoba è la beffa finale, dopo la quale Spalletti porta Totti in panchina issando la bandiera bianca.

L'Inter è una squadra di signori e al contrario dei burini non infierisce segnando i dieci gol che poteva fare, ma smette di giocare negli ultimi 25 minuti. E' tutto vero, la Roma campione d'Italia in pectore dopo due giornate, è stata schiantata da un'Inter  più vicina a quella dell'anno scorso: "scolliniamo settembre", aveva detto Mancini.

Julio Cesar è ormai sicurissimo e salva la partita al primo minuto, facendosi trovare sempre pronto quando serve. Zanetti sta basso per non farsi sorprendere, mentre sale quando è certo di essere coperto; Samuel gioca una partita disumana e Totti non vede un pallone quando c'è l'argentino. Cordoba gioca una partita decente (incredibile) e Maxwell si ritrova, anche se noi lo faremmo giocare a centrocampo 🙂

A centrocampo Stankovic continua il periodo no, ma è compensato da un Figo e un Cuchu a livelli stellari. Dacourt è l'argine che avrebbe dovuto essere Burdisso a Valencia o in altri casi, mentre Cesar si improvvisa seconda punta per Ibra, che come dice Mughini vale per tre.

Se giochiamo così da qui alla fine del girone d'andata, non c'è storia. A casa tutti 🙂 

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Siamo tornati

27 Settembre 2007 Commenti chiusi

Si inizia a rivedere l'Inter che abbiamo conosciuto lo scorso anno, psicologicamente e fisicamente. Il comparto difensivo ha maggiore equilibrio (forse grazie a un grande Samuel che compensa gli svarioni di Cordoba). Il centrocampo è più stabile grazie a un ritrovato Cambiasso, un Cesar diligente, un Figo in gran rispolvero e un Dacourt che fino al 70esimo ha recuperato milioni di palloni e impostato addirittura. In attacco Ibra è un caso a parte (nel senso a parte dalla realtà) e ne parliamo dopo, mentre Crespo era in serata no, dato che sbaglia tutti i movimenti senza palla e non sembra mai entrare in partita, recupererà!

Il primo tempo è impeccabile anche se fatichiamo a trovare la porta per la troppa staticità delle punte. La Samp gioca un anticalcio fenomenale nel rendere impossibile parlare di football. Nel secondo tempo partiamo un po' più tranquilli ma con la certezza di chi non può che vincere la partita. I doriani arrivano a tirare in porta la prima volta in tutta la partita a dieci minuti dalla fine su calcio d'angolo.

Ibrahimovic vive un momento di grazia assoluta, all'insegna del "la tocco piano" appena intravede la porta ci spara dei missili terra aria che non sono definibili altrimenti. Sei gol in cinque partita (quanti ne aveva fatti in tutta la sua seconda stagione da gobbo), e classe da vendere. Momento della foca: un doriano gli tira un pestone nel fianco e lui per ripicca recupera il pallo e lo deride per cinque minuti. Ho temuto che gli spaccassero la gamba. Momento dello slavo: si prende un giallo gratis. Il giorno che imparerà che dopo l'irrisione dell'avversario, lo si salta si va in porta e si segna, sarà la fine di ogni competizione. Quando esce dal campo standing ovation.

Nota veramente positiva: Tagliavento dall'inizio della partita sceglie l'arbitraggio all'inglese, lasciando correre il gioco e la sua fisicità. Ci piace e mantiene questa attitudine per tutta la partita che scorre via liscia. Una volta tanto non abbiamo di che lamentarci (anche le due punizioni a due in area che avrebbe dovuto fischiare sono una per parte e non fanno danno).  

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Quasi suicidio a Livorno

23 Settembre 2007 Commenti chiusi

 

C'è chi la vede male – "abbiamo perso due punti utili e ci siamo fatti fottere due punti che meritavamo", "trefoloni non dovrebbe arbitrare mai più nella sua vita", "sembriamo uan fotocopia a due colori della squadra dell'anno scorso" – e chi la vede bene – "abbiamo dimostrato che solo noi possiamo perdere il campionato", "stiamo recuperando anche Adriano": io personalmente sono incazzato come un caimano. Al Picchi di Livorno l'Inter meritava di vincere 3-1 già nel primo tempo, e solo un connubio di sfiga (non ho mai visto un'azione dell'Inter con cinque tiri consecutivi nello specchio della porta respinti sulla linea, una volta anche di mano), Trefoloni (oltre al rigore dato al Livorno ce n'era un altro, ma ce n'erano tre per noi; inoltre Galante poteva essere fuori per somma di ammonizioni già nel primo tempo, e pure Pavan è stato graziato non si capisce bene perché), Mancini (Jimenez dentro al posto di Maxwell ha sbalestrato completametne l'equilibrio di gioco e solo dopo l'entrata in campo dell'inguardabile cileno abbiamo sofferto veramente per qualche minuto), e imbecillità dei nostri giocatori (Cordoba dovrebbe essere messo fuori rosa per gli errori che ci sono costati i due pareggi di questo inizio campionato, Maicon dovrebbe essere pesantemente multato perché il suo gesto idiota ci priverà del suo apporto fondamentale con la Roma, come l'anno scorso al derby, Jimenez dovrebbe essere mandato in campo solo quando avrà capito che lui non è un fuoriclasse ma un buon panchinaro) ci ha tolto quello che ci meritavamo.

Julio Cesar è sicuro come ormai ci ha abituato, anche se onestamente il Livorno tira in porta due volte nel primo tempo (di cui una nel minuto extra concesso da Trefoloni senza motivo) e due nel secondo tempo (una incornata su cui Julio fa un miracolo e un tiro da fuori che avrebbe comunque preso il palo esterno). Dietro Maicon spacca sulla fascia come nei suoi momenti migliori, Burdisso si affanna a rimediare le stronzate di un Cordoba sempre più imbarazzante e tenuto in rosa solo per l'imposizione dall'alto del patron, mentre Maxwell sembra ancora non avere più di mezza partita nelle gambe. In un centrocampo in linea si sente di brutto l'assenza di un uomo che imposti il gioco dopo l'interdizione (una volta era il miglior Cambiasso, che comunque è in crescita, o Vieira, che continua a fare il cazzo che vuole nei confronti della società che lo strapaga, o Veron, ceduto con mai abbastanza rimpianto): Cesar si rivela per ora il miglior e più economico acquisto, Stankovic conferma che senza un uomo con le palle di fianco non riesce a essere determinante, Zanetti ci mette sempre quantità ed è quello che può fare, Jimenez dimostra di essere un acquisto inutile per l'Inter e per il suo gioco, Figo paga pegno per le sue intemperanze da super star della minchia e viene lasciato in panca quando ci avrebbe fatto molto comodo. 

La vera nota lieta è l'attacco: Ibra è sempre più continuo, Adriano incredibilmente si sta riprendendo (e questo dimostra che dovremo dare uno dei cinque milioni di euro annui del brasiliano alla madre per tenerlo al guinzaglio) e meritava almeno un gol oggi, Cruz è ancora lontano dalla sua forma dell'anno scorso (che gli abbia fatto male il rinnovo di contratto). Il terzo gol di Ibra era irregolare, ma in una partita in cui le decisioni arbitrali sono state sostanzialmente a caso, potevano anche lasciarglielo e nessuno avrebbe potuto lamentarsi. 

Dal punto di vista tattico il 4-4-2 ha pagato e dopo aver preso un gol per colpa di un Cordoba da calcinculo abbiamo dominato tutto il primo tempo. Dopo 15 minuti Mancini fa una delle sue mosse inspiegabili: Maxwell è stanco e necessita un cambio dietro, ma perché mettere Jimenez e portare la squadra sul rombo che in questo periodo non ci sta facendo giocare per un cazzo? Capisco che Figo debba scontare la sua pena, e Solari dopo Istanbul  pure, ma forse pensare di mettere Dacourt e spostare Zanetti a sinistra era un'idea migliore e che non avrebbe sconvolto il gioco che stava dando risultati. Se poi pensiamo che Jimenez ha causato il rigore per il Livorno si capisce come si sia rivelata la mossa sbagliata della giornata. Il cambio Cruz-Adriano ci può stare ma l'argentino avrebbe dovuto servire per fare salire di più la squadra, mentre non è riuscito a farsi vedere neanche sui calci piazzati, forse un goleador d'istinto come Crespo una ventina di minuti li reggeva meglio e ci metteva la zampata. 

Alla fine sono incazzato e non riesco neanche a trovare un singolo colpevole con cui sfogarmi. Mi tocca pure ringraziare la gran partita della Juve che non solo evita la minifuga dei burini boriosi romanisti, ma che dimostra loro che non sono invincibili, cosa peraltro che sapevamo tutti, tranno dalle partidi Trigoria. Rallegrarmi per un risultato dei gobbi è forse la cosa più irritante. Se poi penso che gli diamo il vantaggio di giocare senza Maicon mi verrebbe voglia di andare a tirare due pietre sotto casa del difensore brasiliano più forte del mondo.

 

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Tanto per dare da parlare ai mediaservi…

19 Settembre 2007 6 commenti

 

Cominciamo dalle cose fondamentali: dovevamo perdere almeno due a zero; cantalejo non è un arbitro, ma un coglione.

Veniamo al dettaglio: con l'alibi della difesa in superemergenza, tutti si aspettano la tragedia dall'esordiente Rivas, ma non sarà così. La verità è che l'Inter non c'è ancora e non si capisce perché. Julio Cesar dovremmo farlo santo dato che ha parato qualsiasi cosa. A sinistra la fascia Maxwell-Solari è inguardabile, e quando loro scendono sono sempre dolori. Tra l'altro vorrei capire come cazzo è possibile che Maxwell che non ha fatto la Coppa America sia conciato come una pezza da piedi: altro malato brasiliano? Rivas e Samuel dietro hanno fatto il possibile, anche se Rivas non dovrebbe mai fare neanche un passaggio, dato che ha due pezzi di piombo non lavorato al posto dei piedi. A destra Zanetti contiene senza sbavare. A centrocampo Cambiasso e Dacourt girano a vuoto, e Stankovic che dovrebbe fare da volano tra metà campo e attacco non si è neanhe vito scendere in campo. Davanti Ibra fa i giochini senza pungere, e Suazo non ha fatto un movimento giusto, peggio di Adriano. Una tragedia. Quando entra Figo non fa la differenza, mentre Crespo quasi fa il miracolo di un pareggio, Jimenez lasciamo perdere.

Problemi? La condizione di stanchezza generalizzata e l'assenza mentale della squadra; il numero assurdo di palloni persi in ogni parte del campo; ignoranza tattica diffusa; zero grinta; giocatori di una incostanza che a confronto un maniaco depressivo è una persona equilibrata a cui affidare una centrale nucleare.

Unica consolazione: io metterei la firma per sucarmi le polemiche di queste partite come l'anno scorso, chiudere il girone qualificato e il girone di andata del campionato a +12 dalla seconda. magari, ma prima vediamo di farlo, e poi potrò sbausciare. Per ora mi incazzo, non tanto per il risultato, quanto per l'assenza di gioco. Così tutti i falchetti staranno lì a scassarci le palle. Ragazzi, SVEGLIA!

 

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Cresciamo

16 Settembre 2007 Commenti chiusi

Partita concreta, con un Inter in crescita che guarda per la formazione verso la trasferta di Istanbul mercoledì. I nerazzurri mi sembrano al 70 per cento, con un primo tempo al 100 per 100 e un secondo tempo un po' di contenimento. Dietro Cordoba fa una buona partita con una solita amnesia, Burdisso come centrale si dimostra affidabile, Maicon e Maxwell spingono adeguatamente. A centrocampo Dacourt tanta quantità ma troppo poca qualità, sbaglia tutti gli appoggi ma recupera milioni di palloni; Cambiasso è ancora opaco, mentre Cesar da un lato e Figo dietro le punto incantano. Nel secondo tempo tutti e quattro sono spompi e avrebbero bisogno di ossigeno, e le vaccate di Cesar in tutto quello che va oltre lo stop vengono compensate da un gran gol. Davanti Adriano sembra sulla via della redenzione anche grazie alla scelta di Mancini di arretrarlo: certo se imparasse a fare un movimento diverso dello stop con allargamento della palla sul sinistro eviterebbe di essere prevedibile, tantopiù se lo fa con la velocità di un bradipo perplesso. In ogni caso si muove bene e all'ultimo minuto penso abbia fratturato entrambi i polsi di Bizzarri con un missile terra aria da un metro e mezzo. Crespo è tornato e si vede: è sempre lì e quando serve la mette. Ibra entra per fare la foca e far respirare la squadra e Stankovic per dare un po' di organizzazione a centrocampo: ci riescono perfettamente ed è la tranquillità che apportano a darci il due a zero. Ibra all'85esimo cade male e rimane a terra, mentre su San Siro cala un silenzio di tomba: tutti i tifosi perdono almeno cinque anni di vita insultandolo con uno sbuffo liberatorio quando si rialza ghignando: bastardo! La squadra è molto concreta e in crescita, con l'obiettivo di fare il massimo prima della pausa per le partite delle nazionali e poi non fermarsi più. 

Tip of the day: "mettete un cuba in mezzo all'area così Adriano non sparisce sulla fascia ma punta l'uomo". 

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Bene così

2 Settembre 2007 1 commento

A Empoli entriamo in campo con già tutti addosso a puntare il dito. In ogni caso bene così: il gruppo deve imparare la determinazione. La squadra è messa in campo un po' più coperta e sperabilmente con una condizione fisica un filo migliore delle ultime uscite.

Aparecido Cesar titolare è uno shock per tutti, ma bisogna ammettere che ha onorato la partita riuscendo anche a evitare di scartarsi da solo, piazzando un paio di assist importanti e aiutando molto il reparto affaticato di centrocampo.  Cambiasso sta tornando quello che conosciamo e Stankovic in posizione arretrata o in linea rende meglio che dietro le punte. Zanetti è ancora un po' affaticato ma ci delizia con i suoi soliti dribbling a culo basso 🙂

Dietro Samuel sta giocandosi la sua chance dovuta all'infortunio di Matrix facendo partite disumane e impeccabili. Cordoba non sfigura anche se ogni tanto non riesce a farci mancare gli infarti. Maicon e Maxwell stanno entrando in condizione e quando salgono fanno la differenza. Chivu anche se gioca pochi minuti mette qualità. Speriamo bene.

Davanti Ibra è sempre più ispirato dal suo animale guida, la foca, e Suazo inizia a entrare nei meccanismi. La nota negativa è Figo, che entra e sembra l'ombra di sé stesso. Si ripiglia giusto in tempo per l'assist a Cesar e Ibra del due a zero. Non male, ma da Luis vogliamo di più. 

Bene così. Avanti. 

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