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Archivio per la categoria ‘pagine e parole’

Against the Day Synopsis (2.5 – 2.6)

27 Gennaio 2007 Commenti chiusi

2.5

Ritroviamo Lew Basnight, inviato a Denver, Colorado, all'inseguimento di anarchici e dinamitardi vari, in particolare del Kieselgur Kid.

I dubbi di Lew, nell'isolamento del lavoro a Denver si moltiplicano, fino a fargli sviluppare un onestissimo sentimento antiborghese (“ogni tanto si è trovato a pensare di prendere un qualsiasi surrogato dinamitardo, che ne so una bella pila di merda di cavallo ghiacciata, e di scagliarla in testa al primo cappello di seta o bel vestito che si veda passare di fronte”). Tutto questo mentre si rende conto che i proprietari cominciano a pagare armamenti a gruppi di “onesti cittadini” che vogliono difendere i loro posti di lavoro, che tra gli anarchici di Denver ci sono i peggiori strikebreaker di altre regioni, anche se nella sua naivete liquida il fatto con un laconico “Strano”…

Fino a che un giorno Lew non incontra un gruppo di appartenenti al Ku Klux Klan, da cui si salva quando dice di essere un uomo del locale proprietario minerario e ricevendone in risposta l'apprezzamento e i nomi dei partecipanti al gruppo di picchiatori prezzolati nascosti sotto i cappucci a punta. Quando rientra al suo ufficio, Nate Privett, il suo capo, è seduto di fronte alla sua scrivania, per licenziarlo.

Quando scende al saloon, i suoi dubbi sono sempre meno dubbi, e incontra quello che lui interpreta come una delle persone che si fanno chiamare Kieselgur Kid, che lo apostrofa come “Brother Lew”, con il quale intrattiene un interessante discussione circa la giustizia e l'innocenza.

Dopo quell'episodio Lew si dà alla dinamite, e maneggiando del PETN (un certo tipo di esplosivo) ne scopre le potenzialità psichedeliche, e entrando in risonanza con le esplosioni (presagendole addirittura). Una notte mentre sta pisciando si trova di fronte un candelotto che sta per esplodere e per salvarsi si getta in mezzo all'esplosione (nel vuoto che si crea nel punto di detonazione). Si salva ma si ritrova quasi seppellito da due inglesi freakkettoni e strippati che quando lo scoprono essere ancora vivo, lo immaginano un entità del destino. Ancora di più quando in mezzo al deserto e alle rovine degli Anasazi Nigel e Neville fanno a Lew i tarcocchi, incontrando solo e sempre l'appeso. I due inglesi decidono di tornare in Inghilterra, portandosi dietro Lew Basnight, proprio nel giorno in cui un uragano colpisce Galveston facendo 6000 vittime: Lew è affranto per le morti, mentre i due inglesi gli ricordano che in India succede tutti i giorni.

2.6

La famiglia di Webb Traverse, una volta che i tre figli maschi lasciano il nido, non regge l'urto. Lake, l'unica figlia, sceglie la via del mestiere più antico del mondo e Webb la caccia di casa. Maysa non riesce ad abbandonare la figlia al proprio destino e la segue.

Webb, lasciato solo da tutta la famiglia può dedicarsi all'unica cosa che ama (come giustamente valuta Lake), l'attività sindacale.

L'ambiente anarchico però è ormai ripieno di opportunisti e doppiogiochisti prezzolati, come Sloat, il ragazzino su cui Webb trasferisce il suo rodato istinto paterno.

Sloat e il suo socio, Deuce Kindred, pagati dalla lega dei padroni locali, attirano Webb in un'imboscata, massacrandolo di botte e torturandolo fino alla morte, un destino fin troppo tipico degli attivisti tra fine 800 e inizio 900.

 

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Against the Day Synopsis (2.1 – 2.4)

23 Gennaio 2007 3 commenti

2.1

L'Inconvenience si mette all'inseguimento della spedizione a bordo della Etienne-Louis Malus, mancandola di un soffio, ma incappando nella nave della nemesi del Dr. Randolph St. Cosmo, il capitano Igor Padzhitnoff a bordo della sua Bol'shaia Igra.

Nel frattempo familiarizziamo con i componenti della spedizione Vormance incastrati in una città chiusa in infinite lastri di ghiaccio verde: Dr. Vormance, Dr. Ganesh, un quartionista, Dr. Dodge Flannelette e il giovane Fleetwood Vibe, figlio del magnate di Wall Street e criminale di massimo calibro Scarsdale Vibe. Al gruppo si aggiungono una serie di scienziati minori e Hunter Penhallow, nipote di una delle prime colone del posto, Constance Penhallow, le cui fortune si dovevano ai loro appezzamenti minerari di spato islandese. I Penhallow si separano con dolore, conservando ognuno la consapevolezza della natura vivente del ghiaccio, unico loro famiglio e famigliare.

2.2

Infine la spedizione Vormance viene raggiunta dalla ciurma della Inconvenience e avvisata del terribile, mortale pericolo che stanno correndo a rimanere in una zona di emergenza dichiarata su tutto l'artide.

La spedizione non sembra impressionata, ma viceversa rimane ipnotizzata dall'altra rivelazione che viene loro presentata dai Chums of Chance: la spedizione è accampata su uno scampolo di roccia in mezzo al ghiaccio, chiamato dagli eschimesi Nunatak, ovvero una montagna che è così alta da bucare lo strato di ghiaccio, e che alberga uno spirito guardiano. Attraverso gli apparati eterici della Inconvenience, all'interno del Nunatak la spedizione vede una figura umanoide, serpentiforme, di fattezze mongoloidi, circondata da iscrizioni antiche.

Gli esploratori decidono di recuperare la scoperta e si danno da fare per calarsi all'interno del Nunatak estraendone una grossa pietra vivente che essi pensano essere un meteorite. Con grande fatica riescono a caricarla sulla propria barca, e prima di partire, da Nord, vedono arrivare una figura vestita di pelli di orso polare, che un membro della spedizione riconosce come uno sciamano artico dotato del potere di chiaroveggenza e dell'ubiquità: lo sciamano predice loro un futuro di distruzione e morte, per mano di creature sovrumane alle quali l'umanità sarà schiava. Pare riferirsi a ciò che gli esploratori hanno trovato.

La spedizione rientra in città portando nella stiva della sua nave il meteorite-Nunatak-creatura, che quando arriva in città si libera dicendo “La luce antropomorfa non vi salverà, il fuoco è sempre stato il vostro destino, figli miei!”.

Fleetwood Vibe, che redige in forma di diario successivamente agli eventi questo capitolo, lascia solo una breve testimonianza della città nel caos, durante un incendio di vaste proporzioni.

Il flash-forward del paragrafo finale del capitolo ci porta a un Fleetwood Vibe ormai più vecchio che discorre con altri bianchi all'Explorers Club di una città sudafricana, nel tentativo di far comprendere loro come gli esseri umani stiano venendo sterminati da creature venute da un altro mondo, dati in pasto gli uni agli altri. Altri bianchi progressisti prendono le parole del vecchio Generale come una metafora per riferirsi a creature sovrumane come le Corporation Americane, ma il Generale 'Wood, ricordando i giorni della spedizione artica e il ritorno in città, le fiamme e la luce antropomorfa, sfotte i suoi compagni di discussione sottolineando come lui si riferisse proprio fisicamente a creature ultraterrene.

2.3

Vediamo da un'altra prospettiva l'arrivo della creatura nella grande città, la distruzione provocata dall'incendio di tutta la città, il panico, la fuga generalizzata.

Mentre tutto questo accade Hunter Penallow, custode dei segreti del ghiaccio (o forse la creatura stessa?) lascia la città in compagnia di una famiglia sulla carrozza della quale gli viene offerto asilo.

2.4

Intanto Kit Traverse si è iscritto a Yale con i soldi di Scarsdale Vibe, che scopriamo investire in talenti esterni alla famiglia considerato il valore quantomeno nullo della progenie generata (“E' la vecchia maledizione di tutti i capitalisti – le attitudini che contano di più, come il fiuto per gli affari, non possono essere tramandati!”).

Kit Traverse incontra per la prima volta Scarsdale e rifiuta la proposta del suo patrono di diventare il suo successore negli affari, giustificandosi con la sua scarsa conoscenza di come i soldi siano arrivati nelle tasche di Vibe e soprattutto di quali problemi si dovrebbero affrontare per risolvere le diatribe connesse a quell'arrivo. Scarsdale quindi gli chiede che cosa intende fare.

Mentre Kit cerca una risposta esploriamo la famiglia Vibe: Colfax, compagno di college di Kit, è uno spaccone tutto sport e niente cervello, che continua a canzonare il giovane Traverse per la sua poca attitudine alla seduzione, ricevendo in cambio un sarcasmo tanto semplice quanto inefficace per le sue doti limitate. Il secondogenito Cragmont è fuggito con una trapezista, ricomparendo solo per celebrare il suo dilapidario matrimonio su un trapezio con tutti gli ospiti. Il terzogenito Fleetwood si dedica all'esplorazioni, principalmente in Africa (ne intravediamo una parte nella quale salva un ebreo che sta cercando il luogo in cui fondare la terra di Zion dalla carica di un elefante (definito antisemita per la sua intenzione di spappolare l'ebreo in questione)).

In un piccolo flashback vediamo Kit Traverse invitato nella magione della famiglia Vibe, dove il secondo piano è abitato da qualcuno della famiglia che nessuno nomina, e visitato solo dai domestici. Si scoprirà essere Fleetwood brevemente di ritorno dall'Africa che mette Kit a parte della sua ricerca spirituale per qualcosa che trascenda l'esplorazione materiale.

Nella stessa visita Kit è anche assalito dalla cugina di Colfax (Dittany Vibe), figlia di un fratello di Scarsdale, R. Wilshire Vibe, scrittore di operette tra le cui interpreti si annovera anche la moglie del magnate (Edwarda, detta Eddie, con la quale quest'ultimo vive una vita comune ma completamente aliena). Dittany riesce a coinvolgere Kit nei suoi giochi sadomaso, lasciandolo un po' nell'imbarazzo di capir come gestirsi la cosa con il suo compagno di camera a Yale (che probabilmente ha architettato tutto).

In un ulteriore flashback difficile da collocare temporalmente troviamo Fleetwood Vibe in Sudafrica, che ha fatto fortuna investendo i soldi nei suggerimenti dell'ebreo che ha salvato dall'elefante, e che coglie uno schiavo che ruba un diamante, costringendolo a buttarsi dentro un pozzo minerario profondo mille metri. L'esperienza dell'omicidio gli schiude le porte della comprensione di come ogni guadagno si fondi su uno (o più) assassinii, lo espone a una vera e propria trance mistica, durante la quale decide di partecipare alla spedizione di Alden Vormance (di cui abbiamo già narrato nei precedenti paragrafi).

 

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Against the Day Synopsis (1.9 – 1.10)

19 Gennaio 2007 Commenti chiusi

1.9

In questo capitolo troviamo Kit Traverse (terzo genito di Webb) nel pieno della sua scelta di vita: l'elettricità. Il giovane diciassettenne si reca a Colorado Spings per farsi assumere dal dr. Nikola Tesla. Ai margini degli esperimenti del dr Tesla incontra Foley, doppio spirituale di Scarsdale Vibe, che propone al ragazzo di pagargli gli studi in cambio di fedeltà alle compagnie di Vibe (e di Edison). La notizia in casa Traverse non passa liscia: Webb mette Kit di fronte a un aut aut, o la famiglia o Vibe. Il ragazzo sceglie la seconda, lasciando un affranto Webb a cercare di fare i conti con il curioso fenomeno della distanza tra padri e figli.

1.10

Dopo la chiusura della Fiera, invece, l'Inconvenience e tutto il suo equipaggio vengono destinati all'osservazione degli effetti dell'esperimento del dr. Tesla nel punto posto esattamente all'opposto di Colorado Springs sulla superficie terrestre, sostanzialmente nei pressi dell'Isola di Amsterdam e St. Paul.

I giovani dell'equipaggio nel frattempo maturano nel carattere: Darby Suckling vira verso l'anarco-nichilismo, Miles Blundell verso una bipolarità sempre più evidente (cuoco perfetto un giorno, posseduto da creature aliene il giorno dopo, fase nella quale pronuncia la famosa frase “Un esplosione senza un obiettivo è la politica nella sua forma più pura”), Chick Counterfly ufficiale scientifico della nave (da cui la famosa citazione “Se c'è qualcosa che si possa chiamare processo irreversibile, questo è proprio l'arte gastronomica! Non si può dearrostire un tacchino o demiscelare una salsa cannata – il tempo è una componente intrinseca di ogni ricetta e chi lo ignora lo fa a proprio rischio e pericolo”).

Durante le fasi a terra in attesa dell'esperimento del dr. Tesla, l'equipaggio è quasi portato alla tragedia da una diatriba circa il nuovo simbolo per la nave (il busto del Presidente essendo stato distrutto in una collisione fortuita con un grattacielo di Chicago): la diatriba verrà risolta solo una volta ripartiti per le volute celesti.

Una volta conclusa l'operazione Tesla, i nuovi ordini per l'equipaggio della Inconvenience arrivano mentre sono di stanza sull'isola di Java, durante il tradizionale stufato di ostriche del giovedì del cuoco Blundell. In una delle ostriche infatti Noseworth trova una perla iridescente, che l'equipaggio riconosce come composta di quel materiale scoperto da esperti giapponesi e chiamato spato islandese, un carbonato di calcio capace di doppia rifrazione (ovvero di emettere due raggi di luce una volta colpito, un raggio “ordinario” e un raggio “straordinario”) usato dalle Gerarchie Superiori della Inconvenience per veicolare messaggi.

Gli ordini sono di procedere per via intraterrestre verso il Polo Nord, localizzare la goletta Etienne-Louis Malus e convincere il suo comandante a desistere da qualsiasi missione stia portando a termine.

L'Inconvenience si lancia quindi verso l'antartide, arrivando al portale verso l'interno della terra, attraverso il quale conta di raggiungere rapidamente il Polo Nord. Durante il viaggio però incappano nel castello di Chthonica nel quale la principessa Plutonia è sotto attacco dalla Legione dei Nani, un evento le cui avventure sono narrate in The Chums of Chance in the Bowels of Earth.

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Nuova sezione su blackswift

18 Gennaio 2007 1 commento

 

In previsione dell'uscita del primo romanzo di blackswift, Monocromatica, io e il mio socio ci stiamo mettendo di impegno per rendere il sito di racconti e romanzi un po' più vivace: con oggi apre infatti una nuova sezione, Isola Blues, dedicata a narrare le vicende solo lievemente romanzate di uno dei quartieri più noir di Milano in questo momento, l'Isola. Ci abbiamo passato troppi anni (io è almeno dal '98 che bazzico da quelle parti, il mio socio ci ha preso addirittura casa 🙂 per non averne viste di tutti i colori. Speriamo rendano l'atmosfera surreale di un quartiere spaccato tra luci artificiali e ombre fin troppo reali 🙂

 

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Against the Day Synopsis (1.6-1.8)

18 Gennaio 2007 Commenti chiusi

1.6

Seguiamo Lew Basnight in alcuni dei lavori che gli sono assegnati poco prima di essere destinato alla Inconvenience.

Il primo è la sorveglianza dell'Arciduca Franz Ferdinand, in visita a Chicago: l'arciduca, dopo aver visitato la fiera e la città, cerca qualche svago, dapprima proponendo a Lew di organizzare una battuta di caccia di bufali, rassegnandosi poi (in seguito alla dolente comunicazione dell'assenza di bufali nei dintorni di Chicago alla fine dell'800) alla richiesta di una misera caccia all'ungherese in qualche magazzino al cui proprietario compensare ogni disturbo.

Fallito questo tentativo di alleviare la noia, F.F. riesce a sfuggire alla sorveglianza della sua guardia del corpo, e viene ritrovato da Lew in un locale nei bassifondi neri di Chicago, mentre insulta pesantemente gli avventori tutt'altro che affabili, le loro madri e la loro razza… Lew cerca di salvare la situazione spacciandolo per un povero pazzo in viaggio dall'Europa e convincendo l'Arciduca a offrire da bere. F.F. ci sta, ma poi sgattaiola dal locale lasciando il conto da pagare alla rabbia degli avventori, sghignazzando mentre si allontana in carrozza.

Il secondo lavoro assegnato a Lew prima della ricognizione a bordo della Inconvenience è quello di acquisire informazioni a un raduno anarchico in città. Quando Lew arriva trova non un po' di gentaglia, ma centinaia di lavoratori, uomini e donne, “tutti Americani nelle loro preghiere, indistinguibili dagli altri Americani dopo una buona ora di sonno e una rasatura”. La cosa insinua il dubbio in Lew circa la natura aliena dei sovversivi, e il fatto che persone così normali cantino le canzoni del Workers' Own Songbook (in particolare un adattamento del Jerusalem di William Blake “non irragionevolmente inteso come inno contro il capitalismo”) e si dedichino anima e corpo alla sovversione gli fa sospettare che la posizione dei suoi datori di lavoro sia lievemente miope. Quando si allontana dall'incontro Lew ha il sospetto che la sua “inclinazione” verso i sovversivi sia qualcosa di più di un momento di debolezza emotiva.

Infatti Lew, mentre partecipa alle avventure della Inconvenience per la durata della Fiera, inizia a fornire alla White City Investigations materiale sempre migliore sul “pericolo anarchico”, fascicoli che trasformano la WCI in una fonte molto apprezzata dagli imprenditori, attirando però le ire dei concorrenti che ritenevano il campo della sovversione il proprio territorio di investigazioni esclusivo. Alla fine la WCI decide di spostarsi a ovest e il capo di Lew lo assegna a Denver.

Lew deve informare la ciurma della Inconvenience, che nel frattempo si interroga sul proprio futuro dopo la chiusura ormai prossima della Fiera. Nell'ultimo viaggio di ricognizione insieme, il professor Vanderjuice spiega a tutti dove finisce la Frontiera del Wild West nell'America moderna: macelli, industrie di confezionamento della carne, i tour delle scolaresche nelle macellerie industriali… Niente che ti faccia abbandonare la voglia di mangiare una bistecca, ma qualcosa che indica la trasformazione del selvaggio west, dell'avventura, in un branco di operai che ammazzano bestie inermi guardati dai bambini che li sostituiranno in futuro alla catena di montaggio senza batter ciglio.

Lew alla fine del volo viene insignito di una medaglia come membro onorario dei Chums of Chance, mentre i membri dell'equipaggio si perdono in melanconici pensieri sul futuro dei dirigibili e della loro vita, fino a trovare un misterioso ordine tra le paratie, comparso nella notte senza preavviso, che indica loro il sud-sudest come direzione di volo alla chiusura della Fiera, il cui terreno è riconquistato dai derelitti che avevano vissuto sulle briciole della grande esposizione e che tornano a dedicarsi alla povertà e all'alcol.

1.7

Torniamo alla storia di Merle Rideout il quale un giorno ha deciso di recarsi a Cleveland per seguire gli esperimenti decisivi di Morley e Michelson sull'Etere (allora teoria principe di come la luce si propagasse). A Cleveland contemporaneamente è di gran moda la caccia all'uomo nei confronti di “Blinky” Morgan, un malavitoso locale accusato di plurimo omicidio di sbirri e vittime. In un certo senso Merle arriva a credere che Morley e Morgan siano la stessa persona, e che la loro presenza alternativa a Cleveland (quando c'è uno non c'è l'altro) sia una prova dell'esistenza dell'Etere. Infatti quando Morgan viene catturato, l'esperimento finale di Michelson e Morley confuta l'esistenza dell'etere, mandando in frantumi il sogno di tutti gli eteristi riuniti nella città.

Fuggendo da Cleveland durante un incendio del manicomio/istituto di ricerca dove avvenivano gli incontri tra eteristi, Merle apprende le tecniche della fotografia, lanciandosi in una vita all'inseguimento delle immagini, durante la quale finisce a Colmbus, Ohio, nei giorni dell'esecuzione capitale di “Blinky” Morgan, arrivando a concludere che “se l'America fosse un uomo e si sedesse, Columbus sarebbe indubitabilmente e immediatamente fiondata nell'oscurità” (un evidente perifrasi per definire la cittadina dell'Ohio il buco del culo degli Stati Uniti d'America).

Poco dopo incontra Erlys, da cui ha una bambina Dahlia. Un giorno nella loro vita (e in quella di Cleveland) compare Luca Zombini, aspirante prestigiatore. Il giorno dopo Erlys scompare con Luca Zombini, lasciando Merle da solo a crescere Dally.

Dopo la chiusura della Fiera a Chicago, Merle e Dahlia hanno vagabondato come tutti gli orfani della grande esposizione, alla ricerca di un modo per sbarcare il lunario, incluso fare il fotografo (con macchine sempre piu' piccole e leggere), arrangiarsi, mendicare, fare piccoli lavoretti meccanici, nonché catturare fulmini, il primo dei quali (un fulmine sferico di nome Skip) diventa per qualche tempo il fratellino acquisito di Dally, per lo meno fino a quando un giorno durante un temporale, il fulmine non viene richiamato a sé dalle nubi di tempesta.

Merle è ormai più un alchimista che un fotografo, ed insieme a Dally, ormai una cresciuta si ritrovano a occupare abusivamente (con tutto il laboratorio alchemico) una fattoria abbandonata nella Contea di San Miguel.

Qui vengono approcciati da Webb, uno strano personaggio che offre a Merle un lavoro stabile come miscelatore in una vicina cittadina. Merle e Webb finiscono a parlare di alchimia, di Pietra Filosofale, e del suo doppio che pur avendo un altro nome viene chiamata Anti-Pietra (se la Pietra Filosofale è fatta di materia divina, l'Anti-Pietra sarà evidentemente frutto del demonio).

Nel frattempo Merle trova una rivista patinata con un servizio su Zombini il Misterioso e la sua consorte, i loro sei figli e la loro casa splendida a New York. Merle mostra la rivista a Dahlia, che la conserva per quando deciderà di andarsene a New York, abbandonando il padre alchimista.

1.8

Il capitolo ci racconta la storia meravigliosa di Webb Traverse, minatore, esperto dinamitardo e militante della Western Federation of Miners (un sindacato di minatori affiliato agli IWW).

Webb fa il minatore da tutta la vita, e così anche i suoi figli Frank, Reef e Kit, avuti da Mayva, ballerina in bar poco raccomandabili. Come le miniere, anche la dinamite è una costante della sua vita, un gioco pericoloso con cui da tempo ha imparato a convivere e che ha imparato ad amare, così come i suoi figli, ognuno con il proprio “tocco” (Reef silenzioso e letale, Frank ingegneristico e curioso, Kit giocoso e carnevalesco).

Webb incontra il sindacato e la vocazione politica quando esce indenne da una sparatoria del tutto gratuita a Cripple Creek, vagabondando per un po' e finendo ad ascoltare un sermone del reverendo Gatlin:
“Matteo 4:18 e 19: “E Gesù, mentre camminava lungo le rive del mare di Galilea, vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea, suo fratello, che gettavano una rete nel mare, perché essi erano pescatori. E disse loro: Seguitemi perché farò di voi pescatori di uomini”.

E Gesù, camminando lungo un qualsiasi lago americano, vedendo due fratelli Billy e Pete, che lanciano candelotti di dinamite nel lago, perché sono dinamitardi, raccogliendo poi qualsiasi cosa salga in superficie… cosa penserebbe Gesù di tutto questo? Cosa direbbe loro? Di cosa li renderebbe pescatori?

Perché la dinamite è allo stesso tempo la maledizione di ogni minatore, il segno esteriore e udibile della sua schiavitù all'estrazione mineraria, e l'equalizzatore del lavoratore americano, il suo agente di liberazione, se solo avesse il coraggio di usarla… Ogni volta che un candelotto esplode al servizio dei padroni, uno scoppio convertibile alla fine di tutta la catena in moneta sonante che un minatore non vedrà mai, ci dovrebbe essere uno spazio nel rendiconto di Dio convertibile in libertà per gli uomini che nessun padrone vi darà mai.

Avete sentito dire da quegli anarchici francesi che non c'è nessun borghese innocente, e quindi avete la risposta alla vostra domanda… Come potrei mai far esplodere una bomba che uccida degli innocenti?”

E così ritroviamo Webb insieme a Veikko Rautavaara, finlandese espatriato per fuggire alla tirannia degli zar russi nel suo paese, approdato nel paese della libertà per scoprire di essere caduto dalla padella nella brace, attivista sindacale, perseguitato dopo Cripple Creek dai vigilantes e dalle spie dei padroni, fino ad essere cacciato, pestato ed esausto nel New Mexico con l'ordine di non tornare mai più in Colorado.

Purtroppo all'epoca i confini non erano esattamente facili da controllare, e quindi troviamo Webb e Veikko intenti a festeggiare a loro modo il 4 luglio, Festa Nazionale dell'Esplosione secondo il loro personale calendario, con il crollo immane e inesorabile di un ponte ferroviario, salutato da un sorriso luminoso sulla faccia dei vecchi minatori.

 

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Against the Day Synopsis (1.1 – 1.5)

17 Gennaio 2007 Commenti chiusi

1.1

veniamo introdotti alla ciurma del dirigibile Inconvenience, equipaggio altrimenti noto come The Chums of Chance, protagonista di innumerevoli avventure di ogni sorta (The Chums of Chance in Old Mexico at similia)
l'equipaggio è composto da: il capitano Dr. Randolph St. Cosmo; il secondo in comando e autonominato educatore della ciurma timorato da dio Lindsay Noseworth; Miles Blundell dotato di scarse capacità motorie; Darby Suckling il mozzo tuttofare; Chick Counterfly un ragazzino abbandonato dal padre fuggito da una folla che voleva linciarlo dopo un tentativo di vendere il Missouri a una compagnia cinese basata a Tijuana, Messico, che il capitano St. Cosmo ha deciso di accettare a bordo per salvarlo dalle grinfie del Ku Klux Klan; Pugnax, di razza canina, intento lettore di novelle, tra le quali "La Principessa Casamassima", un libro di formazione sul fenomeno dell'Anarchismo nel Mondo, un epicentro del quale è la presente destinazione del gruppo, Chicago e la sua Fiera.
Il capitolo si conclude con una succinta spiegazione della variazione termica dovuta all'altitudine:
– "Per dirla in poche parole, andare verso l'alto e come andare verso nord"
– "Ma se andiamo verso nord abbastanza lungo possiamo oltrepassare il polo e
ricominciare ad andare verso sud"
– "Si"
– "Quindi se continuiamo ad andare verso l'alto a un certo punto
ricominceremo ad andare verso il basso?"
– "Shhhhh!"
– "Avvicinandoci alla superficie di un altro pianeta, tipo?"
– "Non esattamente. Una superficie sì, ma terrena, fin troppo terrena nostro
malgrado, penso…"

1.2

La ciurma della Inconvenience arriva nei pressi della Windy City, inondata dall'odore dei macelli bovini e delle industrie. Nelle operazioni di atterraggio la goffaggine di Miles Blundell rischia di far precipitare il dirigibile, manomettendo la valvola di sfiato dell'idrogeno. Nel tentativo di recuperare quota e di rallentare la caduta l'equipaggio si libera delle zavorre di sabbia centrando in pieno il set fotografico osé che stava avvenendo tra i cespugli poco sotto la loro rotta nei pressi del parcheggio delle aeromobili.
Una volta atterrati viene montata la tenda da campo e ognuno si dedica alle proprie attività culinarie. Apprendiamo che Miles Blundell e' diventato, dopo le avventure dei Chums of Chance alle Hawaii (The Chums of Chance and the Curse of the Great Kahuna), un espertissimo suonatore di ukulele, deliziando tutto il campo base delle aeromobili con una canzone sulla spavalderia della ciurma e la loro affezione alla bandiera a stelle e strisce (su cui mai frignerebbero o eiaculerebbero….)
Darby e Chick restano di guardia per la notte, mentre Miles e Lindsay si cambiano per andare all'Expo. Il capitano St. Cosmo si prepara per un appuntamento particolare in città.
Darby e Chick fumano erba medicinale intorno al fuoco (il tabacco è vietato ma la ganja no a bordo della Inconvenience), fino a quando Pugnax non segnala la presenza di estranei intorno al dirigibile. Si tratta di vecchi compagni di avventura della ciurma, capitanati da Penelpe “Penny” Black per la quale Darby ha una cotta. Questi raccontano ai due giovani membri dei Chums of Chance che in alto nei cieli oltre alle canoniche apparizioni, iniziano a sentirsi altre cose, ad accadere fatti incredibili. “C'è qualcuno là fuori, lo spazio è vuoto, ma è abitato da qualcuno…”
Come nota di colore Penny racconta di una loro avventura con i Garçons de '71, un gruppo di piloti di dirigibili che, dopo aver aiutato la popolazione durante l'assedio di Parigi a comunicare sostenendo la Comune, si sono dichiarati indipendenti da ogni stato e ogni governo, giurando fedeltà solo al desiderio di aiutare la popolazione mondiale sotto l'assedio permanente dello stato moderno, condizione necessaria alla sopravvivenza dello stesso a discapito del popolo.

1.3

Miles e Lindsay intanto si recano all'Expo, dove la tentazione li attende sotto ogni mattonella, in particolare sotto forma di donne avvenenti che promettono di mostrare loro cosa succede nelle lunghe notti in Siberia, e di sostanze di sicuro valore antropologico (dalle pratiche esotiche di fumo, all'assunzione di cactus magici in riproduzioni perfette di caverne della Sierra Nevada). L'ultima sfida è un nero che cerca di coinvolgerli in una sfida al gioco delle tre carte, spacciato per antico metodo di divinazione africana, ma che incappa nel talento insolito del motoriamente limitato Miles Blundell: degli attacchi di telepatia (“alle volte sento un formicolio, e per un istante tutto sembra quadrare perfettamente… Non dura molto però…”).
Nel frattempo Randolph St. Cosmo si reca ad un appuntamento ufficiale alla White City Investigations, dove Mr. Privett lo ingaggia per conto dell'antiterrorismo di Chicago per un paio di viaggi di sorveglianza aerea sulla città, necessari dopo il casino di Haymarket, a maggior ragione se il Governatore decide di perdonare quegli assassini anarchici.

1.4

Il giorno dopo la ciurma incontra i due protagonisti del set fotografico su cui hanno lanciato le zavorre durante l'atterraggio, questa volta in piena uniforme di lavoro: Merle Rideout truffatore e fotografo, e la starlette Chevrolette McAdoo, specializzata nel numero della Danza Lava-Lava della Dea del Vulcano, nella cui orchestrina di ukulele baritono, soprano e tenore Miles Blundell vorrebbe essere assunto anche solo per provare. Merle cerca di vendere la propria figlia Dahlia come futura sposa al bacchettone Lindsay Noseworth, e scopre che la ciurma ha visto il numero della madre della bimba, fuggita un anno prima con Zombini il Misterioso. Merle e Chevrolette strappano una foto di tutto il gruppo in uniforme e vanno a pranzo insieme, dopo il quale Darby e Chick, in libertà finalmente, possono essere portati da Chevrolette nel backstage del suo numero (manco a dirlo, discinto a dir poco 🙂
La ciurma a pranzo incontra il creatore del loro motore a idrogeno, il Professor Heino Vanderjuice dell'Università di Yale, il quale però si rabbuia presto e li lascia per recarsi con il suo pilota socialista Ray Ipsow ad un appuntamento di lavoro con un mogul della criminalità organizzata, Scarsdale Vibe.
Il pilota viene rapidamente estromesso dalla discussione dopo uno scontro politico con il padrino mafioso per aver sostenuto la redistribuzoine delle ricchezze accumulate da poche persone a favore di chi ne ha bisogno, mentre al Professore viene proposto di costruire un marchingegno per neutralizzare (se mai riuscisse a costruirlo) il trasformatore magnetico di Tesla (che, follia!, vorrebbe costruire un generatore di corrente gratuita sufficiente al fabbisogno energetico di tutto il mondo), il tutto in combutta con Vibe stesso e la società di Edison (diretto concorrente di Tesla, in cui vede un nemico del capitalismo).
Nelle parole di Vibe Tesla non ha capito che “finanziare un progetto come quello di un sistema per generare energia gratuita dalla risonanza magnetica terrestre significherebbe buttare via i propri soldi e violare, anzi tradire, l'essenza di tutto cio' che rappresenta la storia moderna. Se una tale invenzione fosse mai prodotta significherebbe la fine del mondo come lo conosciamo, anzi come lo conoscono tutti. E' un arma, anzi l'arma più terribile, progettata non per distruggere eserciti o oggetti, ma la vera natura del libero scambio, la lunga lotta della nostra Economia per ergersi dall'anarchia del mercato del pesce fino al sistema razionale di controllo dei cui benefici godiamo tutti noi”.
Il Professore è solo lievemente sfiorato dal dubbio della criminalità palpabile con cui sta decidendo di collaborare, un dubbio rapidamente fugato dai soldi promessi e dalla poca lucidità.

1.5

Incontriamo Lew Basnight, l'uomo della White City Investigation destinato a salire a bordo della Incovenience, un uomo dal passato incerto e dalle qualita' fatue: una memoria fotografica e una vita grigia.

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La terra della mia anima

14 Gennaio 2007 Commenti chiusi

Ho cercato per mezz'ora online traccia di una recensione che avevo letto dell'ultimo libro di Massimo Carlotto, La terra della mia anima. Ho scandagliato google, il sito dell'autore, i siti di narrativa che seguo di più, la mia mailbox… Poi come al solito il cervello si dimostra ancora l'archivio più efficace, perlomeno in termini di correlazione di informazioni. 

Nell'ultimo numero di Nandropausa, la 'zine letteraria di Wu Ming, c'è infatti un articolo sul libro che parla dell'effetto IBS (così definito da Gianni Biondillo), ma che soprattutto contiene la definizione esatta del libro: "Ben lungi dall'essere un'operazione "esclusivamente commerciale" (è anzi probabile che molti lettori di Carlotto, anche del "nocciolo duro", abbiano storto il naso), La terra della mia anima è un pegno, è il mantenimento di una promessa a un amico che muore." 

Il libro di Carlotto non è un libro di Carlotto, non è un suo romanzo. La terra della mia anima è una dichiarazione d'amore, pura semplice e genuina, un atto di una bellezza rara, in questo pezzo di storia del mondo che ci apprestiamo a vivere tutti i giorni. Mi unisco a WM e Toni, levandomi il cappello che non porto mai.

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La divulgazione della catastrofe

14 Gennaio 2007 2 commenti

 

Jared Diamond è uno scienziato abbastanza eclettico, il cui curriculum spazia dalla biologia all'antropologia, passando per archeologia e studio degli ecosistemi. Ormai inizia ad essere vecchiotto (essendo nato nel 37 possiamo dire che oggi ha 70 anni suonati), ma le sue analisi sono molto lucide ed offrono una possibilità rara a tutti coloro che amano leggere divulgazione scientifica: scoprire l'interazione strettissima che nel mondo reale esiste tra i rami più disparati della scienza. Non lo conoscevo fino all'anno scorso, ma devo ringraziare sentitamente l'autistico che me lo ha fatto scoprire, perché a mio modestissimo parere, Diamond è il miglior divulgatore di scienza secondo solo al mai abbastanza compianto Richard Feynmann.

I due libri su cui mi sono dilettato sono Armi, acciaio e malattie e il suo ultimo Collapse, why societies choose to fall or survive. I due libri sono strettamente legati e parlano in pratica della stessa cosa, tanto che potrebbero essere uno il seguito dell'altro. 

Nei libri di Diamond la chiave fondamentale è il desiderio di spiegare i meccanismi attraverso cui le società più o meno complesse che l'uomo è stato in grado di creare, sono riuscite a fare quello che hanno fatto nella storia. In pratica la domanda fondamentale (che l'autore attribuisce a un suo amico guineiano in veste di epifania dell'innocenza) da cui i libri partono è: "perché alcune società umane hanno conquistato mezzo mondo e altre sono morte tagliando l'ultimo albero che avrebbe potuto salvare loro la vita?".

La domanda non è banale e in essa si cela tutto il presupposto razzista dei bianchi di origine europea (e successivamente americana) in tutto il mondo. Il terreno è estremamente scivoloso, ma Diamond riesce a fare un buon lavoro di controdeduzione preparando in anticipo le risposte alle osservazioni-tipo del qualunquista medio. Per chi vuole dotarsi di argomenti contro il razzismo di accatto il primo libro di Diamond è fondamentale.

La brillantezza di Diamond è meno lucida nel suo ultimo lavoro, nonostante gli affreschi che riesce a trasmetterci di culture che vanno dall'Isola di Pasqua fino alla Groenlandia passando attraverso la Cina e il suo amato Montana (così nessuno si può confondere sulla sua Americanhood :). Soprattutto nelle conclusioni vi si legge un po' di cautela, una riluttanza ad ammettere il futuro disastroso che attende la maggior parte del genere umano.

I punti che Diamond elenca nell'ultimo capitolo chiariscono bene quali sono i problemi principali del nostro pianeta e i principali pericoli circa la sua sopravvivenza, ma per conoscerli era sufficiente leggere qualche rivista di scienza ed ecologia, non certo di sbobbarci 500 e rotte pagine 🙂 Quando nella conclusione deve arrivare al sodo e quantificare le chance e le proporzioni di sopravvivenza delle nostre attuali società, Diamond sembra lasciarsi andare ad un inopinato ottimismo, che non sento di poter condividere. 

Purtroppo infatti l'umanità sopravviverà certamente all'imminente catastrofe (nonostante la mia speranza in senso contrario), ma come sopravviverà, quanti sopravviveranno, e come vivranno successivamente sono un tema (se si vuole più fantascientifico che divulgativo) a cui il 70enne scienziato ha tutti gli strumenti per rispondere meglio di quanto potrei fare io. 

In ogni caso, vivamente consigliati a tutti e tutte entrambi i libri 🙂

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L’ultima sfida di Robert Anton Wilson..

12 Gennaio 2007 Commenti chiusi

morire in un giorno binario. Il sorriso è amaro ma chi ha vissuto densamente non si preoccupa della definitiva mietitrice.

Rileggeremo i tuoi romanzi.

 

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Stephen King e la complessità della pop culture

2 Gennaio 2007 4 commenti

Riposto in calce un articolo uscito in questi giorni su Unità e Carmillaonline, scritto da Wu Ming 1, che affronta il nodo della crescita della complessità dei prodotti della cultura pop: racconti, film, libri di genere sono opere con un tessuto sempre più complesso, che spaventerebbero anche i più temerari tra i lettori e gli spettatori di solo trent'anni fa. Il ritmo di "evoluzione" dei fruitori e dei produttori di cultura pop è un indice abbastanza elementare di quanto la realtà che ci circonda abbia aumentato la sua energia cinetica, il numero di messaggi che ci avvolgono quotidianamente, costringendoci a diventare dei processori di informazione molto più rapidi che in passato, anche se non necessariamente migliori.

Mi sono trovato spesso a chiedermi quanto questo processo sia all'origine di una generalizzata minore capacità di stratificazione delle conoscenze, di una loro comprensione superficiale, di un appiattimento generalizzato di ogni differenza, proprio nel momenot in cui la natura relativa di quasi tutto diventa più evidente. O quanto sia all'origine di una cesura sempre più prepotente tra chi riesce a "governare" questa complessità, ad assumerla in qualche modo, e chi invece la subisce disperatamente.

Forse è questa cesura a far sì che la dimensione relativa dei singoli eventi della realtà non ha stimolato una valorizzazione della diversità, del molteplice, ma spinto a un enfasi dell'omogeneità, dell'omologazione, in modi che il passato ha difficilmente conosciuto: nessuna età dell'oro, solo una rete con maglie molto più rade e più possibilità di tesserne pezzi nuovi o di cadervi attraverso. 

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