Si soffre per essere primi
Entriamo in campo con in testa il gol al fotofinish di Pepe al Palermo, che ci mette in poleposition per mettere in cassaforte il primo posto in classifica (quantomeno per il momento). Io conosco l'Inter da quando ero nella pancia di mia madre che esponeva striscioni pro Beccalossi allo stadio, per cui me lo sento che sarà una partita di merda, sofferta e con l'acqua alla gola. Non mi sbaglio.
La Reggina entra in campo disposta a tutto e con Bianchi vicecapocannoniere. L'Inter entra in campo senza Ibrahimovic e con il complesso del primato, per il quale abbiamo quasi pudore di essere primi in classifica. Meno male che c'è valdanito che la spara dentro al 4' e mi fa quasi dubitare delle mie previsioni. Dopo il 10' del primo tempo i nerazzurri scompaiono, dopo un numero di Figo e uno di Solari che lascia a bocca aperta. Non imbrocchiamo più un passaggio a centrocampo neanche senza avversari e facciamo sembrare gli esterni della Reggina due fuoriclasse. Ci mettono sotto e prima di andare al riposo centrano un palo al rallentatore con Julio Cesar battuto. Al 46' p.t. il portiere che si autocelebra pari a Taffarel quasi si prende un gol ridicolo lasciando rimbalzare la palla alta e tenendola per un pelo al di là della linea di porta.
Rientriamo nel secondo tempo che non cambia un cazzo. Quando Cruz incoccia su un difensore della Reggina e non riesce a riprendere a camminare dalla botta, lasciando il posto sul campo ad Adriano, so che saranno 40 minuti di sofferenza. A buon interista non si può mentire, infatti soffriamo contro la Reggina, al Meazza. Roba da suicidarsi se non fossimo sull'1-0. Al 32' la vista del guardalinee ci salva la vita quando nota che la deviazione di Bianchi è in fuorigioco. Uno spererebbe che la cosa faccia svegliare un po' l'Inter, che invece gioca di rimessa imbroccando in effetti 4 contropiedi che se ci fosse stato un giocatore anzichè un anonimo ricco rincoglionito brasiliano sarebbero stati 4 gol fatti. Nonostante tutto l'arbitro fischia la fine e siamo a 30 punti, +3 sul Palermo prossimo avversario, +4 sulla Roma, e soprattutto +22 sul Milan. La juve poi pareggia con l'Albinoleffe, il che la dice lunga su quanti punti la separino da noi.
Il tono della partita si capisce dalla prima frase che ascolto entrando al Drago Verde, dal commentatore della partita per Sky: "il Tadini stadio proibito per l'Inter e per Mancini. I nerazzurri negli ultimi 15 incontri hanno vinto una sola volta". Mi tocco, ma mi sa che non basta. In ogni caso affrontiamo la partita con troppa sufficienza, al contrario delle ultime partite "facili" in cui avevamo mostrato una grade maturità nel non sottovalutare nessuno. Il Parma gioca di rimessa e quasi ci fa la festa con un numero di Budan e con un paio di sviste difensive giganti che Muslimovic non manda dentro perché è fortunatamente un brocco che corre tanto ma non ha i piedi buoni neanche come ferro da stiro.
Ospitiamo in casa l'Ascoli che se non fosse per le penalizzazioni sarebbe penultimo. Nonostante questo la rappresentativa a strisce bianconere di Topolinia, i cui tifosi sono secondi quanto a nazismo solo a quelli della Lazio e dell'Hellas Verona, ha già dimostrato di saper mettere in difficoltà le grandi che arrivano poco concentrate alla partita.
Nel 265esimo derby (si contiamo anche quello tra le seconde squadre di cento anni fa e ci mancherebbe, conterei pure quelli tra allievi A e allievi B, se fosse per me) dominiamo la gara per 70 minuti filati, portandoci senza indugi sul 3 a 1, grazie a una prestazione di gruppo che non vedevo fare da 20 anni all'inter. Che cazzo gli sia successo in sta settimana non lo so, ma mi limito a compiacermene. La festa ce la rovina, manco a farlo apposta, l'arbitro che decide di espellere al 25' del secondo tempo Matterazzi non perché ha ucciso un rossonero, ma perché ha esultato per il 4 a 1. 10 contro 11 i cugini vedono la rimonta possibile e ci danno l'assalto, mentre noi ci chiudiamo a riccio. Prendiamo due gol di cui uno al 46' e riusciamo come di consueto a patire gli ultimi 5 minuti di gara fino in fondo. Ma la gioia per aver vinto un derby così è troppo grande per stare a rimestare nel torbido, oltre al fatto che oggi di tempo ve n'è poco e vi dovrete accontentare di questo.
vistosissimo calo a metà del primo tempo che mi fa temere per il peggio. Il centrocampo regge e giochiamo forse un po' troppo insistentemente sulle fasce, senza nessuno che aiuti Cruz a tagliare in verticale. La partita comincia in discesa con un autorete incredibile del Palermo che ci spalanca le porte e un raddoppio à la Matrix che mi scalda il cuore con il suo sorrisone. Sul 2 a 0 cresciamo e amministriamo la partita: Cruz sfiora un gol stellare scheggiando l'incrocio, e anche Figo semina il panico a centrocampo con e senza palla, non a caso appena si accentra… ma forse Mancini non ci vede.