Grazie ragazzi

17 Maggio 2007 7 commenti

Dai ragazzi ho avuto la prestazione di orgoglio che mi aspettavo. Sul 2 a 0 ho sognato la rimonta che si è infranta sulla sfortuna di Recoba e sulla fortuna di Perrotta. Grazie lo stesso, era quello che volevo dopo l'indignitosa partita di andata.

Cari romanisti pensavo aveste più dignità: non avevate bisogno della scuderia di Moggi per vincere questa Coppa Italia (nostro gol regolare annullato, due rigori per noi, falli solo in attacco per noi, gol in fuorigioco per loro, espulsioni pilotate, ecc ecc ecc), che vi siete meritati e che noi vi lasciamo, perché si sa, anche agli avversari qualche briciola bisogna pur lasciarla.  

Morganti merda.

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Presentazione Monocromatica a Milano: s’agapò

14 Maggio 2007 6 commenti

 

Mercoledì 16 maggio, alle ore 21.00 circa, presentazione di Monocromatica al circolo ARCI S'AGAPO', in via Ludovico il Moro. Chi ha voglia è il benvenuto 🙂

 

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Stavo per morire…

13 Maggio 2007 1 commento

Dopo cinque minuti rivivo l'incubo di mercoledì sera: due gol su due errori in disimpegno difensivo (il primo forse meno grave del secondo). Sono già incazzato come un caimano: Solari è un cadavere sulla fascia sinistra, Maicon sembra tornato quello del Monaco, Burdisso e Materazzi hanno disimparato le diagonali, Stankovic sembra abbia la sciolina sulle scarpe da calcio.

San Crespo ci mette due pezze, ma Ledesma piazza una palla dove nessuno può arrivare: 3 a 2 e andiamo all'intervallo. Nel secondo tempo scendiamo un po' meglio in campo, ma la fase difensiva è ancora aberrante. Dopo 35 minuti in cui non combiniamo un cazzo, e grazie all'inserimento di Figo che si dimostra un giocatore di un altro livello, Crespo fa una tripletta, e i laziali si fanno espellere un uomo per proteste inutili. Materazzi mette di zucca il 4 a 3 e la rimonta è compiuta, anche perché la lazio non si è impegnata più di tanto.

Giovedì sarà un'altra storia. Io spero in una partita dignitosa. Poi la Coppa la vinca chi la merita, ma almeno con dignità. Intanto sono 29 vittorie, 93 punti (1 a distanza dal record di tutti i tempi), 17 vittorie consecutive di fila. La Juve che rischia la C anche se nessuno vuole dirlo, il Milan che da squadra non grata alla Uefa va a vincere (con ogni probabiltà) nella rivincita contro il Liverpool. E' cmq un anno fichissimo di sofferenze 🙂 (meglio degli usuali anni terribili di sofferenze).

 

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CP News: Speciale Mayday 007 – Un raggio di sole tra due pareti di pioggia

11 Maggio 2007 Commenti chiusi

 

Riporto sotto la newsletter elaborata dagli Agenti dell'Intelligence Precaria per riassumere quanto fatto durante la Mayday 007, le reazioni, le polemiche e le grandi soddisfazioni. Gli articoli contenuti valgono tutti la pena di essere letti e gustati. Buon Divertimento! (a tutti tranne che alla CGIL :P)


 

**Report Mayday: Un raggio di sole tra due pareti di pioggia

Il giorno prima e nei giorni successivi ha piovuto, ma il primo maggio San Precario ha spazzato le nuvole lasciando che il sole illuminasse la Milano precaria.

La costruzione della MayDay007 viene da lontano, cresce nelle lotte dei precari e dei precarizzati che hanno agitato la metropoli e si rappresenterà nella composizione del corteo. Qualcosa sta cambiando: si muovono nuove energie, si coagulano relazioni, aumenta la partecipazione attiva, le assemblee si riempiono. I sentimenti e le idee dei precari e delle precarie trovano linguaggi comuni. Si chiede al movimento di investire in questa direzione, si chiede al movimento di rendersi invisibile. Però a latere di ogni assemblea si percepisce in modo sempre più rumoroso il timore che questa trasformazione non trovi un risultato tangibile nella partecipazione di piazza e nell'arena politica.

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Altri articoli

**Cgil, inserti e il Manifesto

Il primo maggio stesso la Cgil si accorge dell'inserto mayday, pubblicato da "il Manifesto" che anticipa alcune parti dell'irriverente ed incazzato free press dei precari " City of gods " che contiene un subvertising della recente ossessiva campagna affissioni della Cgil.

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** La cotoletta, D&G e la Cgil

Qualche mese fa, gli iracondi stilisti milanesi Dolce & Gabbana sono letteralmente usciti di testa per una recensione negativa sulla cotoletta cucinata nel loro ristorante pubblicata sulle pagine del Sole 24 ore. L'autrice del pezzo, Camilla Baresani, colpevole di aver bocciato la fettina fritta del Gold (così si chiama il locale), viene pubblicamente definita dai due guru della moda "donna frustrata, grassa e stronza".

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** Conosci la precarietà? 111 domande per scoprirlo

**I tarocchi della precariomanzia


I tarocchi sono considerati soltanto un modo un po' esoterico di predire il futuro, ma in verità la lettura delle carte indica tutte le forze, interiori ed esteriori, che determinano lo svolgersi degli eventi. Visti in questa maniera, i tarocchi perdono la banalità del giochetto magico per diventare un luogo di discernimento, conoscenza di sé e meditazione.
Il cammino verso cui dirigersi, la scelta ultima da compiere rimangono una questione che spetta alla volontà di chi deve affrontare il proprio futuro. Perché legare precarietà e tarocchi? Non certo perché crediamo che la lotta alla precarietà abbia dimensioni magiche, esoteriche o extradimensionali.

Cartomanzia Precaria

 

** Essere City of Gods: il secondo numero alla Mayday 007

Come nasce l’idea di questo giornale? Semplice, i precari hanno deciso che era tempo di scrivere la loro versione dei fatti. E alla stampa italiana mandano a dire che…

I precari sono abili nel cogliere i presagi, nel mettere insieme i segni che il caso sparpaglia sul loro cammino. Hanno appreso quest’arte per muoversi con destrezza tra le loro molteplici esistenze. Hanno il fiuto raffinato, l’orecchio sottile, l’occhio acuto.

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Rassegna Stampa

** MayDay, atto 7: 60mila a Milano San Precario a suon di musica

** Sapelli: confederali e Mayday parade, un solo corteo

Il resto della rassegna lo trovi cliccando su uno di questo due link e
consultando la spalla sinistra della pagina.

Appuntamenti e iniziative

**Serpica e gadget Mayday al Rebel8 a Milano**

Se ti mancano dei tarocchi, vuoi regalare a qualcuno il mazzo completo o vuoi la tshirt della Mayday 007 ci puoi trovare al Rebel8 con il banchetto di Serpica Naro questo weekend!

Tutte le info su SerpicaNaro.org

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Resoconto della perquisizione da parte della polizia tedesca dei locali del provider di movimento so36.net

10 Maggio 2007 Commenti chiusi

Quella che segue è una traduzione approssimativa in italiano dell’ultimo comunicato scritto con maggiore dose di ironia da SO36.net e pubblicato sul loro sito. Perdonateci ma il nostro tedesco è ormai arrugginito da anni di troppo inglese. Pensiamo che sia comunque molto utile capire come funzionano le cose e che cosa significano le parole: “gli unici garanti della vostra privacy potete essere voi e solo voi!”.
Come scrivevamo anche nel precedente post: in ogni caso ricordatevi sempre, fight g8! 🙂


Salute,
quello che segue è un piccolo comunicato di SO36.NET sulle perquisizioni di ieri nelle stanze dove sono ospitati i nostri server.

Un piccolo riassunto delle circostanze:
alle 8 (del mattino!) di ieri, mercoledi’ (09 maggio 2007), in tutto il territorio federale 900 lavoratori e proprietari della pubblica sicurezza hanno portato a termine un’operazione con il fine di ottimizzare le mobilitazioni in vista del prossimo incontro del g8 di giugno ad heilingendamm.

come ci si poteva aspettare, alla fine hanno deciso tutti di partecipare alle coreografie di protesta contro il summit, dagli extraparlamentari alla societa’ civile, fino alle ONG e alla sinistra radicale, alle organizzazioni religiose e sindacali, portando fino il parlamento a immischiarsi nella gestione di tutta la questione.

vogliamo accennare agli organi di comunicazione competenti, se ci fosse bisogno di ulteriori informazioni, anche se vogliamo offrirvi una leccornia tra le meno onerose sulla legittimità delle diverse perquisizioni che sono state portate a termine:
“… [coloro che] vogliono impedire o disturbare con azioni violente il prossimo summit g8 nell’estate del 2007a heiligendam. i seguenti reati vengono quindi stabiliti [ per coloro i quali ] vogliono scuotere l’ordine sociale e politico dell’attuale repubblica federale di germania, e che potrebbero mettere in crisi la posizione come partner delle altre otto potenze della repubblica federale tedesca con i loro atti”.

esatto! e’ proprio quello che siamo!

Svolgimento concreto della perquisizione:

alle 8.15 circa il piano dove si trovano anche le stanze dei nostri server è stato visitato da circa 10 poliziotti in divisa antisommossa accompagnati da circa 10 agenti della BKA (BundesKriminalAmt, Agenzia Federale per le Investigazioni Criminali). [uno degli utenti dell’ufficio ha potuto aprire la porta appena prima che questi procedessero a un irruzione violenta sfondandola].

alle 8.50 circa siamo potuti entrare in compagnia del nostro avvocato. a questo punto nella stanza dei server si trovavano 3 agenti della BKA che avevano come prima misura staccato il cavo della connessione a internet. In secondo luogo hanno disattivato la webcam installata il cui funzionamento in ogni caso avevano già compromesso tagliando la connessione. Non avevano ancora messo mano al server vero e proprio. evidentemente si trovavano ancora nella fase di “orientamento”.

il tecnico della BKA ci ha chiesto la password di root e la comprensione completa di tutti i sistemi presenti.

in conseguenza del nostro rifiuto, ci è stato notificato che in assenza di quanto richiesto avrebbero sequestrato tutti i rack e tutti i server.

dopo l’intervento dell’avvocato e un colloquio con il pm arrivato nel frattempo, ci è stato detto che il loro interesse verteva sull’acquisizione di caselle di posta. nella conseguente discussione abbiamo appurato che la perquisizione verteva su 22 indirizzi di posta elettronica, che riguardavano 10 persone.
inoltre siamo riusciti ad avere il nome di due mailing list (di cui hanno chiesto l’elenco degli iscritti) e di 7 url (ovvero delle directory dove si trovava il contenuto di due siti).

in questa situazione abbiamo deciso di fornire cio’ che ci veniva richiesto con esattezza. e’ stato come scegliere tra la peste e il colera, ma che ha concluso le operazioni di sequestro.

in seguito alla decisione abbiamo dato una shell di root al tecnico della BKA presente.
il suo portatile doveva essere quindi inserito nella nostra rete locale, per poter copiare i dati via scp. l’operazione ha richiesto molto tempo, perche’ il tecnico della BKA ha dovuto leggere molti manuali e comprendere il significato di netmask, al fine di poter copiare i tanto desiderati dati sul proprio calcolatore. (la lista delle mail richieste era intanto cresciuta di tre indirizzi, in seguito alle verifiche accadute durante le altre perquisizioni stessa).

dopo che il tecnico ha superato per altre due volte le difficolta’ di ifconfig e netmask, ha potuto copiare i dati anche delle mailing list e delle directory web da sequestrare.

durante le operazioni di copia abbiamo osservato l’esperto della BKA da sopra le spalle e ci siamo assicurati che non copiasse nessun altro dato che quelli che avevamo concordato.

le persone interessate sono state o saranno avvisate da noi appena possibile.

saluti da SO36.net

 

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Pantomima dei processi sul g8 di Genova: condanne pseudosimboliche, assoluzioni prevedibili, giustizialismo sulla pelle altrui

10 Maggio 2007 2 commenti

 

Succedono parecchie cose nel mondo della legge all'italiana: purtroppo si ha poco tempo di parlarne, e in alcuni casi anche solo di leggerne. Notoriamente il terreno delle aule di giustizia non è mai stato congeniale alla verità, tantomeno a quelle scomode o poco utili dal punto di vista dell'amministrazione dello stato (dall'amnistia di Togliatti in poi). Ma è sempre bene, per esercitare il dono dell'intelletto e del senso critico, comprendere come vanno le cose in quelle strane stanze in cui signori di nero vestiti e ben pettinati si seggono sotto la grande scritta La legge è uguale per tutti, per dimostrarti regolarmente l'esatto contrario.

La notizia più nota infatti è quella secondo la quale si sia avuta la prima condanna ai danni della polizia per i pestaggi: la notizia (ripresa dagli organi di stampa della sinistra più "democratica" e da megachip) contiene due curiose inesattezze, che andrebbero spiegate adeguatamente. La vicenda è quella dei pestaggi ai danni dei "militanti pacifisti" della Rete Lilliput: questi ultimi venerdì 20 luglio avevano la propria piazza tematica in Piazza Manin, con concertini, suorine, e tutto quanto si può volere dai migliori manifestanti innocui. In Piazza Marsala, in fondo a via Assarotti (più o meno, non mi attaccate la pippa geografica) che parte da piazza Manin, i Pink danno l'assalto alla grata con spruzzi d'acqua, canti, e corde (la famosa scena con una ragazza francese che cerca di sganciare le grate della zona rossa con una corda da alpinista… la ragazza è stata condannata, peraltro). La polizia nel dubbio li annaffia di lacrimogeni, mentre i pacifisti non si turbano minimamente per la cosa: d'altronde la polizia sa quello che fa!

Più avanti nel pomeriggio in Piazza Manin passa un po' di tutto: gente che converge da altre piazze tematiche, curiosi, gente che scappa. A un certo punto arriva anche la polizia (Reparto Mobile di Bologna e Firenze principalmente, guidati da un dirigente ben noto, Pagliazzo-Bonanno) e, dato che quelli che stava inseguendo (a mezz'ora di distanza non si capisce proprio come) non riesce a caricarli, pensa bene di ammazzare di botte suorine e mani bianche. La polizia sa quello che fa! Lo avranno meritato, no? Mai dubitare.

Ora finalmente per uno dei tanti pestaggi di quel giorno il Ministero dell'Interno viene condannato a pagare 5000 euro: quindi i poliziotti non sono stati identificati, il loro dirigente non è stato considerato responsabile, la suorina poverina almeno gli hanno dato due soldi. Conclusione? Non è la prima condanna per la polizia, sia perché non è stata condannato nessun agente, sia perché la prima condanna sta altrove.

Questa è la seconda condanna civile nei confronti del Ministero dell'Interno (la prima è quella per il pestaggio di una avvocata), e la prima condanna penale è relativa al processo contro il dirigente DIGOS Perugini e altri 7 digotti, che il 31 maggio vedrà la sua ultima udienza e le conclusioni (sperabilmente con condanne a pioggia (dorata) a settembre).

In questo processo infatti Giuseppe De Rosa, della DIGOS di Milano, è stato condannato per aver partecipato al pestaggio di un ragazzino di 14 anni con rito abbreviato prendendosi 10 mila euro di multa e 1 anno e 8 mesi. Gli altri imputati non  finiranno meglio, ma aspettiamo settembre

Intanto i processi più noti relativi ai fatti del G8 di Genova vanno avanti: da un lato abbiamo il processo contro 29 agenti (tra cui i più alti dirigenti della polizia italiana dopo capo e vicecapo della polizia) per l'irruzione alla scuola Diaz che costò 61 feriti e 93 arresti privi di alcuna prova (le uniche valide le hanno piazzate gli stessi dirigenti nella forma di due bottiglie molotov trovate su corso Italia nel corso della giornata). In questo processo siamo arrivati ad ascoltare i massimi dirigenti e la potenza del senso di giustizia italiano si manifesta ben presto nell'ultima scelta del pm: rinunciare ad ascoltare il capo della polizia Gianni De Gennaro. Infatti negli ultimi mesi i massimi vertici dello stato si sono presentati in aula al meglio facendo finta di non sapere nulla di quella notte, al peggio difendendo a spada tratta i propri collaboratori, cambiando le proprie dichiarazioni, ed ergendosi nella loro arroganza quando qualcuno faceva loro notare che in altre sedi, quando gli tremavano le gambe per la promozione, tutti loro erano stati molto più omertosi e imprecisi. Il lei non sa chi sono io di fantozziana memoria sembrerebbe stonare in un aula in cui si celebrano i riti civili più importanti per una democrazia (quelli della giustizia), ma la corte a cui è stato assegnato il giudizio non ha il coraggio di processare la polizia e di mostrarsi al di sopra del potere esecutivo di coloro che vestono una divisa. E' un peccato e un'occasione persa (come molte altre nella storia) per dimostrare che anche gli sbirri che sbagliano pagano (almeno formalmente): non è successo con aldovrandi, non è successo con il san paolo, con le stragi degli anni sessanta e settanta, non è successo con rumesh, e continua a non succedere. Mille ottime occasioni per rendere un servizio alla memoria collettiva e per dimostrare di essere civilmente evoluti, e neanche una colta.

Ovviamente la solfa cambia quando si prendono in considerazione coloro che si oppongono all'ordine costituito, all'arroganza dello stato e dei suoi mille schiavetti ipocriti: le 25 persone che sono sotto processo per gli scontri avvenuti il 20 e 21 luglio 2001, prima di luglio vedranno una condanna sulle loro teste, e il mio intuito mi dice che sarà anche peggio della condanna piovuta addosso a 18 persone (nessuna delle quali con uno straccio di prova) per i fatti dell'11 marzo a Milano in corso Buenos Aires: tutti quanti fanno finta di non sapere che a luglio arriveranno 20 condanne per 10 anni a cranio. Nella democraticissima Italia si dimostra ancora una volta che la legge non è per nulla uguale per tutti, e che chi ha più potere se ne può fregare, e continuare a fare quello che vuole con la compiacente connivenza di aule di tribunali e di tutto l'apparato della legge italiana. E' una conclusione amara, ma a chi ha in odio le strutture della democrazia, non dovrebbe far sorgere nessuno stupore.

Quello che dispiace è il silenzio che circonda ciò che accade. Un ingiustizia si tollera con rabbia e determinazione. Il silenzio rompe gli argini della disperazione e della sfiducia nel genere umano.

 

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G8: perquisizioni grazie a un nuovo articolo di legge

10 Maggio 2007 Commenti chiusi

 

Il 9 maggio (a un mese esatto dal g8 di Heiligendamm) in Germania si inizia a ballare: grazie a un articolo di legge appositamente approvato dalla legislazione tedesca che prevede l'associazione terroristica con fini di sovversione del g8 ieri 800 poliziotti dei servizi anticrimine federali (BKA) e regionali hanno perquisito oltre 40 abitazioni e case collettive, nonché uno dei principali provider indipendenti tedeschi (so36.net). L'obiettivo delle perquisizioni erano materiali scritti e comunicativi rispetto alle mobilitazioni contro il g8 con l'evidente fine di avere prove con cui in seguito accollare a tutti coloro che ne sono stati trovati in possesso qualsiasi cosa accada. Un curioso meccanismo che se non ci fossero di mezzo le forze dell'ordine sarebbe chiamato intimidazione e ricatto

In tutto il mondo si stanno organizzando mobilitazioni contro questo episodio di repressione (tranne che in Italia, almeno che io sappia), che offre molto bene la misura che la polizia tedesca userà per il vertice: sono abbastanza cazzi acidi.

Maggiori info su indymedia UK, indymedia DE, gipfelsoli

 

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Vergognatevi (tutti)

10 Maggio 2007 9 commenti

 

Vergogna: per la banda di mercenari dell'Inter, ormai in vacanza dopo aver preso il premio per il campionato; per Mancini che dimostra di non avere il carattere adatto a giocarsi le partite che contano (tre su tre andate a culo quest'anno: 0-0 a Valencia con Figo messo dentro a venti minuti dalla fine sperando in un miracolo; 1-3 con la Roma in casa perdendo l'imbattibilità il giorno che si doveva vincere il campionato; 6-2 oggi nell'unica finale disputata quest'anno, di fatto); per la società che ha permesso a tutti di sentirsi appagati; e pure per Saccani che ha diretto la gara in maniera ignobile (ma non è una novità, io odio tutti gli arbitri si sa…)

Ovviamente sono felice di aver vinto lo scudetto e questo niente lo potrà cancellare, ma non è indice di serietà non saper dare il giusto peso e valore agli unici che nel calcio ci mettono il cuore: i tifosi. Per tutta la sera ho pensato di stracciare il biglietto del ritorno, invece lo terrò, nell'illusione di vedere una prova di dignità. Essere interisti significa soprattutto questo, e nessun altro tifoso può capire cosa significa essere interisti: un allenamento alla vita.

 

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San Crespo nella notte dei morti viventi

6 Maggio 2007 2 commenti

 

In una partita indegna anche del centro classifica della serie D all'ultima giornata di campionato, Crespo entra e in meno di due secondi la mette segnando la partita. Davanti al Messina già retrocesso e prossimo al discioglimento con ignominia l'Inter non fa neanche finta di scendere in campo e dobbiamo ringraziare Toldone che para il rigore che avrebbe trasformato la gara in una goleada. Un unico suggerimento: buttate Gonzales nei rifiuti non riciclabili, piuttosto giochiamo in dieci.

 

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La camarilla degli alti papaveri – parte prima

3 Maggio 2007 Commenti chiusi

 

Il processo per i fatti della Diaz volge ormai agli sgoccioli dei testimoni dell'accusa. Probabilmente entro l'estate si cercherà di chiudere con i testimoni di tutti, in modo da chiudere il processo entro l'anno. In queste settimane, dopo aver sentito tutti i ragazzi e le ragazze massacrate, quelli e quelle che con me vedevano le scene dalle finestre, i medici e gli infermieri, i giornalisti e i fotografi, è arrivato il turno delle massime cariche delle forze di polizia in Italia: questa settimana è toccato all'attuale vice capo della Polizia di Stato Antonio Manganelli e all'ex questore di Genova Francesco Colucci. Settimana prossima toccherà a Gianni De Gennaro (in persona!) e Lorenzo Murgolo, poi sarà il turno dell'ex vice capo della Polizia Ansoino Andreassi (questi ultimi due non vi dico neanche dove stanno adesso, ma penso che ci potete arrivare da soli).

Era ed è ovvio che queste testimonianze (insieme all'eventuale presa di parola dei 29 imputati) sarebbero state cruciali per lo svolgimento del processo. Cerchiamo di riassumere come sta andando in poche parole: nessuno dubita della responsabilità di Canterini e capi squadra, che verranno condannati e i ragazzi della Diaz risarciti in qualche misura. Il punto nodale e politicamente più rilevante (e anche storicamente più interessante) è la responsabilità degli alti papaveri della polizia italiana presenti sul posto o partecipanti alla riunione che decise l'operazione. La storia ci ha già consegnato la verità, ovvero che tutte le alte gerarchie della Polizia Italiana imbastirono un'operazione altamente violenta e spettacolare per riconquistare un po' di faccia e per spiegare la propria debacle con dei pericolosissimi terroristi. A questo fine non solo si lanciano in una vera e propria vendetta a suon di manganelli e scarpate dal sapore anfibio, ma non contenti si inventano la presenza di due molotov (che pur essendo in sé poca cosa su 300.000 manifestanti bastano come qualifica per operazioni relative ad armi da guerra).

Ora, l'audizione come teste dell'attuale vice capo della Polizia Manganelli si conferma poco utile da questo punto di vista: viene a difendere il suo "figlioccio" (ed erede) Gratteri dalle accuse di capo banda nell'invenzione delle "bocce". Lo presenta come poliziotto scrupoloso e responsabile, nonché come unico perplesso dalle modalità dell'operazione. Per il resto non dice nulla e appena si preme un po' sul suo ruolo e su quanto avrebbe dovuto sapere in posizione talmente apicale, si erge in tutta l'arroganza che solo i poliziotti riescono a dimostrare quando li si tratta come tutti gli altri cittadini… D'altronde la legge è uguale per tutti è solo un motto che nelle aule di tribunale trova ben pochi esempi.

Ma è da Colucci (ex questore di Genova e unico vero e proprio silurato della situazione, anche se funzionalmente è stato promosso come tutti gli altri con gli usuali scatti di carriera in posizioni meno "visibili") che ci si aspetta qualche rivelazione, dato che è lui a organizzare le riunioni che portano all'operazione Diaz. In sei anni Colucci non ha mai saputo dire quale fosse la catena di comando, chi avesse deciso cosa, chi fosse il reale spingitore dell'operazione. Nel 2007, liquidando le precedenti dichiarazioni (che pare aver letto molto bene pochi giorni prima… con sconcerto del pm ma senza ammonizioni da parte del tribunale) e addirittura fonogrammi in cui affermava il contrario,  inspiegabilmente Colucci finalmente ricorda chi erano gli spingitori, o meglio gli unici che lo hanno convinto all'operazione: Andreassi e Murgolo. Guarda caso gli unici alti gradi della polizia archiviati proprio per l'assenza della medesima dichiarazione da parte dell'ex questore in sede di precedenti interrogatori. 

Non stupisce che le difese gongolino (dall'inizio volevano tendere il trappolone allo scampato murgolo) e che il pm sia sconcertato dalle incongruenze, ma fa inorridire la non disponibilità della corte ad approfondire. Viene il dubbio che le nuove dichiarazioni di Colucci facciano molto comodo per una sentenza che accontenti un po' tutti senza far male a nessuno. Leggere la trascrizione di oggi deprime un po', ma ci insegna molto bene qual è il gioco in cui ci siamo infilati tanti anni fa. Di solito è bene saperlo. 

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